Alfabeta - anno V - n. 55 - dicembre 1983

~---------~ macchine di produzione e macchiJaca Book . ' novtta CHAGALL MESSAGGIO BIBLICO a cura di PIERRE PROVOYEUR PAGINE 264, 80 ILLUSTRAZIONI A SEI COLORI E 72 IN BIANCO/NERO, LIRE 130.000 JULIEN RIES ILRAPPORTO UOMO-DIO NELLE GRANDI RELIGIONI PRECRISTIANE PAGINE 96, LIRE 10.000 LIANA CASTELFRANCHI VEGAS ITALIA EFIANDRA NELLA PITfURA DEL400 PAGINE 328, 144 ILLUSTRATE BIANCO/NERO E A COLORI, LIRE98.000 BERTRAND LEMOINE LEHALLES DI PARIGI PAGINE 288 ILLUSTRATE, LIRE35.000 ZENO BIROLLI SORBITORDI ENITIDEZZE Arte in Italia dopo la metafisica PAGINE 168, LIRE 15.000 EMMANUEL LEVINAS ALTRIMENTI CHEESSERE O ALDILÀ DELL'ESSENZA presentazione di Silvano Petrosino PAGINE 230, LIRE 19.000 Il Jaca Book li Via A. Saffi, 19 20123 MILANO ne di trasporto, svago, informazione, fra macchine che trasformano la realtà e macchine che trasformano la rappresentazione che l'uomo si fa della realtà. Quest'ottica- partire dalla macchina e descrivere le forme-testi che produce - ci permette di rilevare immediatamente connessioni concettuali: lo svuotamento attuale di forme spcttaoolari individuate e la composizione di nuove forme che tradiscono e conservano tracce di appartenenza, più nella cornice e apparecchiatura che nei procedimenti di scrittura; il cinema che usa il video (i procedimenti della Lucas Film e il sistema usato da Coppola negli Zoctrope Studios), o il processo di prove della messinscena teatrale che diventa l'esecuzione di un programma per computer (l'Eneide di Krypton); la scomparsa di una forma e il suo riaffiorare- trasformata-in un'altra. Ad esempio, i panoramas scom• parvero con la comparsa della fotografia e del cinema, cd era una forma di spettacolo popolare, preCU™>redell'industria del divertimento. Non a caso t stata celebrata da Walter Benjamin in Angelus Novus: «Si cercava in tutti i modi, con ogni sorta di espedienti tecnici, di fare dei panorami le sedi di una perfetta imitazione della natura( ... ), di riprodurre la successione del giorno nel paesaggio, il sor• gere della luna, il rumore delle cascate (... ). Nel loro tentativo di produrre, nella natura rappresentata, trasformazioni fedeli fino all'illusione, i panorami rinviano in anticipo, oltre la fotografia, al film e al film sonoro*. R ilevare questi «passaggi-, queste soglie, situazioni e condizioni liminali, come immagini all'incrocio fra spazio e tempo (da Angelus Novus ai Passagenwerk, l'opera ultima di Benjamin, che riprende e dilata il frammento Dague"e o i panorami da cui ho citato), significa scorgere - a partire dall'individuazione della rottura e della scoperta-invenzione - le modificaziorù che la scoperta e la pratica delle nuove macchine introduce. Significa scoprire l'obsolescenza di tratti distintivi fra spettacolo cinematografico, televisivo, teatrale, anche per quanto riguarda le modalità di fruizione oltre che di produzione. Infatti, se cade l'ubi con.sistam del teatro, la presenza dell'attore sulla scena sera per sera, contingente e variabile, si modifica an• che il comportamento dello spettatore. Lo stesso vale per il cinema, nel momento in cui si formano le cineteche domestiche, disponendo di schermi ad alta definizione e di repertori immagazzinati di pellicole. Anche la separazione classica fra arte e scienza è scossa, in quan• to da tempo la ricerca scientifica, da un lato, e quella artistica, dal• l'altro, stanno procedendo- a partire da saperi e pratiche tenuti «scolasticamente» separati - a individuare zone di sconfinamento, a precipitare produnivamente in un mtlangt (M. Serres), rivendicando la caduta della discriminazione fra i dati teorici e i dati d'osservazione, la validità scientifica dell'invenzione al di là del •conte• sto di giustificazione» del processo teoria-prova (P. Feyerabend). ·Contemporaneamente, la ricerca estetica sta procedendo a revisionare i suoi strumenti di analisi, ammettendo i limiti delle regole grammaticali, sintattiche, semioti• che edificate sul senso, rinunciando a dettare legge sul percorso univoco di lettura del testo, della trasparenza dell'ordine del discorso che annulla l'extratestuale, gli elementi opachi e trasgressivi. Se questi e altri fenomeni, scambi, metamorfosi, nuovi eventi, dislocazioni spazio-temporali, sono rilevabili osservando il funzionamento di macchine spettacolari vecchie e nuove, non c'è dubbio che sarebbe il caso di avventurarsi a riconfigurare una mappa, abbandonando le regole della topografia e adottandone di nuove, in modo da scoprire nuovi territori e rinominare i vecchi. Si dovrebbe cosl adottare l'atteggiamento che descrive Thomas Kuhn in La s1ruuura dtllt rivoluzU,ni scitntificht: «Quando si produce una nuova visione, gli stessi oggetti osservati fino a quel momento appaiono trasformati. È quasi come se la comunità deg.li specialisti fosse stata improvvisamente trasportata i,1uun altro pianeta dove gli oggetti familiari fossero visti con una luce differente e venissero accostati a oggetti insoliti. La percezione che lo scienziato ha del suo ambiente deve venire rieducata: in alcune situazioni che gli erano familiari deve imparare a vedere una nuova Gestalb. A questo punto del discorso ci si chiede: cosa ha prodotto, all'interno della comunità teatrale, la nuova visione introdotta dalla macchina elettronica? Dtus t.x machina, «mostra specializzata di materiali, metodi e tecnologie per il tcat.ro», allestita a Parma con il patrocinio dell'Agis, l'Associazione generale italiana dello spettacolo, può fornire un esempio pertinente per quanto riguarda il comportamento di un settore autorevole del teatro italiano. La mostra inaugura e sancisce l'ingresso ufficiale del teatro nel settore industriale (i saloni dell'Ente Fiera di Roma), allineando venticinque espositori, per la prima volta chiamati a esibire i loro prodotti a amministratori pubblici e a tecnici di teatro. Riportiamo il commento apparso sul Giornale dli/o Spettacolo («Ieri artigianato, oggi tecnologia»): «I registi, gli scenografi, non possono più fare a meno dei tecnici, perch~ soltanto loro possono insegnare al computer quello che per tutta la durata dello spettacolo deve complttart lo spettacolo stes• so, senza più sfasamenti, interruzioni, errori di entrata, ma con possibilità quasi infinite di versioni di luci, di suoni, di colori, di movimenti, dissolvenze( ... ), tutto manovrabile a distanza da un 'unica consolle». L'espansione del mercato prevista dagli organizzatori è individuata nella costruzione di nuovi spazi teatrali, nel riammodemamento delle infrastrutture di quelli già esistenti. Con la mostra di Parma, la scena ufficiale del teatro può finalmente dimostrare l'avvenuto adeguamento agli standard di altri settori dello spetlacolo (cinema, musica, fotografia, editoria, ciascuna con le sue esposizioni e saloni più o meno fortunati), per volume di affari (mille miliardi), per rete distributiva, per estensione dei centri produttivi. U teatro ha dunque riscattato la sua residualità artigianale, la sua resistenza artistico-autografa dentro l'universo riproduttivo, ed è pronto senza conflitti e nostalgie a incorporare la logica dell'efficienza. Con l'espansione del mercato, sembra scomparire il suo tratto peculiare di corpo anomalo e indomabile alle leggi della ristrutturazione industriale. Il teatro, come il cinema, è «al centro dello spettacolo- (infatti, su venticinque espositori, il settore più rappresentato è stato quello elettrico-elellronico: proiettori, strutture luminose, effetti speciali, regolatori di luci, fonica, attrezzature comuni a discoteche e set cinematografici). Deus u machina t espressione del bisogno di razionalizzazione delle risorse, per controllare l'ap- ~----------, parato, snellirlo, accentrare · la Centro produzione-rifornimento di saperi internazionale ai fini di una sua migliore conservazione in modo da eliminare studi sprechi e concorrenti, svecchiare di estetica procedimenti che non garantiscono più le esigenze di un mercato ampliato. Il «deus eit machina», a Parma, non era chiamato a sciogliere nessun conflitto, se mai a ratificarne l'assenza, in quanto la pratica teatrale corrente si è appropriata del nuovo senza mettere in crisi, per questo, apparati concettuali e comportamenti esistenti, assimilando in un processo cumulativo e conservativo la strumentazione prodotta dalle nuove tecnologie, spogliata dalla nuova visione, senza registrare rotture, operare confronti e reinterpretaziorù, senza porsi domande del genere: quali conseguenze provoca, all'interno del processo di produzione teatrale, l'uso di nuove tecnologie? in quale fase-ruolo del processo di a,1lestimento si colloca-sperimenta l'invenzione, si manifesta l'abilità performativa, dal momento in cui l'energia è già stata incamerata come programma nella macchina rispetto a cui il corpo del performer deve con-formarsi? Soprattutto, come si redistribuiscono i ruoli nell'ensemble famiglia dell'azienda/teatro se le nuove macchine, fissando il principio di ripetitività e verificabilità del processo, aumentano la fase progettuale e diminuiscono quella della manipolazione diretta? E ancora, quali forme spettacolari assume il rapporto fra presenza della macchina e presenza del corpo sulla scena, fra controllo e ripetizione e esecuzione hinc et nunc, soggetta a variazioni? Allora ritorna l'invocazione al dio, affincb~ discenda a dipanare il plot tra scienza e fiction, tra fascinazione della macchina-spettacolo, immagine e immaginario, tra effetti di finzione e effelli di realtà prodotti dalle macchine; tra ricostruzione storica, documento-me-- moria e le distanze del presente che muovono, come soggetto del discorso, la rappresentazione-re• cupero del passato. Altrove, il rapporto macchinateatro ha tracciato cerimonie e pratiche diverse: 1. /untrarie: di fronte alla domanda «qual è il destino del teatro nella generale trasformazione della società in un universo informati• co?• si celebra la perdita (la tllorte) dell'etico, del politico, dell'autonomia dell'estetico, si lamenta la frantumazione, la scomparsa del soggetto, del testo; 2. di integrazione, ovvero si opera un passaggio da un repertorio a un altro - si accetta ci~ che qualcosa è cambiato e si immettono nell'universo teatrale nuovi mate• riali, prelevati da pratiche extrateatrali, per accumulo piuttosto che per reinterpretazione: la partita di calcio, le arti marziali, la sfilata di moda, le performances erotiche, le soap operas o le ttlenovela.s, le cerimonie religiose di culture non occidentali. L'operazione di prelevamento e rifornimento non ha limiti, e infatti il problema sta nella possibilità di una sua traduzione e descrizione; 3. di fondazioflt: raggruppa i cultori del teatro come scienza, l'antropologia teatrale o la teoria della performance, una pratica scritturale esercitata per riportare un qualche ordine del discorso nel• la multiforme e variegata fenomenologia di eventi spettacolari che si manifestano nel tempo e nello spazio. Un lavoro di perlustrazione teso a individuare le matrici comuni (le costanti performativt di cui si parla da qualche tempo) in un campo - la performance interculturale - ancora inesplorato. Aesthetica Collana pubblicata dalla Società editrice il Mulino Oggi l'arte è un carcere? " curo di LMi1.iRuuo Un cruciale dibanito sul futuro dell'aMe nell'epoca postmodem1: Ttsti di Ptrnio/11,Migliarini, Crfrpolli, &udri/lord, &hr, Ugo, Mingutl, Russo, Z.ba/11 I, • Seminari •• pp. 108 con 16 ili. f. c., L. l.<XO Scritti sul romance di GJOri:, LMJc.ks Test i inediti giovanili di un LuUcs teorico dell'avanguardia 2, .. Sagi •• pp. IJ4, L. I.ODO Estetica e psicologia • '"'" di LMcu Pizzo Russo La psicologia dell'arte in un scmuo confronto interdisciplinare Ttsti di Arnheim, I..Maio,Mi,J.iorini, Fornari, Ft,niz.u, MtUsironi, Bodei, Mtnnll, Bozzi, Fubini, GiW, Sombin, Dor/ts, Piuo Russo J. • Sr:minui •• pp. 178, L. 10.<XO La nascita dell'estetica di Freud di LMi&iRuno Una rigorosissima ricostruzione di come, quando e pcrcht è nata l'estetica psicoanalitica 4, • S.ui •• pp. 21,, L. 1'.000 Le Belle Arti ricondotte ad unico principio di Charlts &tttux Il cl:u.sico con cui nasce l'estetica moderna, la fonte " segreta " di Kant ,. • a .. ici •, pp. 196, L IJ.OXI Il teatro nella società dello spetucolo • '"'" di O•udio Victntini Qual è la condizione e il destino della forma-teatro nell'odierna società dello spettacolo? Ttsti di Sch«hn", &tutini, Vndont, Molin11ri,Comt/11, &rilli, Dort, &rltn, QUlldri. Prorptri, F11ni::u,Vicentini 6, • Seminari •• pp. 168, L. 10.00J La «morte dell'arte» e l'Estetica di Dino Formau.io Un'analisi illuminante al cuore del pensiero contemporaneo 7, •Saui•, pp. li», L. 115.000 Estetica e Linguistica " cura di Emilio Garroni Dopo l'imperialismo linguistico e Sfflliologico un fruuuoso confronto intorno alle pratiche artistiche verbali e non-verbali Ttui di Du/rtnnt, C11rcbi11, Canoni, Hardt, Sbis#, &,11,dintlli, Brioschi, Di Girol11mo,Mtrt,/11, M11uironi,Nauin, Bttttlini I, • Saninari •. pp. 122, L. 1.000 Estetica del Brutto di K•rl Rounkrurz (in preparazione) Aesthetica pre-print• t. Croce e r estetica Ttsti di A1111n10,D'An,etlo, Sttlla, Boncomf)4gni, Faniru 2. Conversazione con Rudolf Arnheim a cur• di luci• Pizzo Rimo (in preparuionc)

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