Alfabeta - anno V - n. 55 - dicembre 1983

Norbcrt Elias La dviltà ddk buont: maniere trad. it. di Giuseppina Panzicri Bologna, Il Mulino. 1982 pp. 390, lire 25.0X) Potrttcdriltl trad. it. di Giuseppina Panzieri Bologna, Il Mulino, 1983 pp. 429, lire 30.000 aut-aut n. 195/196 (maggio.agosto 1983) Il governo d; st t dqli allri Firenze, La Nuova Italia, 1983 pp. 163, lire 5500 Pierangelo Schiera «Disciplinamento• in Alfabeto politico Libera Università degli Studi Trento, Centro Stampa, 1981 ,I,# Ad socictatcm homo ap- '' tus non natura, scd disciplina factus est», scrive Hobbcs in apertura del Dc ci~ (I. I). Se l'espressione non ha mai suscitato dubbi circa il suo senso generale - relativo al rifiuto del paradigma aristotelico-naturale dello zoon politikòn e alla sua sostituzione con quello, artificiale, dell"aa:ordo per convenzione, - si può dire che solo da poco sia stata restituita al suo senso letterale, e cioè riferita a quel carattere di.sdplinare che ha c:ostitui!o lo specifico modello di cosliluzione dell'intero ortUJ assolutistico. Proprio su di esso. finalmente, anche in Italia - e, quel che più conta, da più parti - si va puntando l'attenzione. Quel che ne risulta i un nuovo campo di ricerca, situato all'incrocio di competenze divene ma tutte concentrate intorno al grande tema del 'disciplinamento'. Il discipJj~~mento I primi a muoversi, come spesso getriva e individualizzata dell'aziocapita, sono stati gli storici, e par- ne sociale a costituire il potenziale ticolarmente quelli (come Pieran- punto di raccordo tra tale linea di gelo Schiera) da tempo impegnati ricerca e quella proficuamente avin un fruttuoso confronto con quel viata da tempo da Michel Foucault filone tedesco di storia 'sociale' e dalla sua scuola, ancora una vol- (da Hintzc a Brunner a Oestreich) ta raccolta in un importante numeparticolarmente attento alla costi- rodi aut-aut cu.rato da Mario Galtuzione materiale degli ~rganismi zigna. Qui il dato sociale, corposadei singoli contributi (oltre Foucault, Vegetti, Veyne, Galzigna, Salsano, Perrot, Fontana), al quadro dei problemi e degli interessi aperti in Italia dalla recente traduzione in due volumi del fondamentale Ober den Prozess der Zivilisation (1937) di Norbert Elias. Del lavoro di Elias. e dello spa- ' e he questa-dal 'fuori' al 'dentro·, o dalla «costrizione .. all'«autocostrizione,., come preferisce Elias - sia la direzione decisiva del Prouss der Zivilisation. non è notazione marginale o scontata. È proprio essa, infatti, a render conto del caranere complesso e tutt'altro che lineare della ~~-~----------------------------~ stessa secolarizzazione. Questa nazionali moderni. Dove 'costituzione materiale'. più che a una mera contrapposizione di privato e pubblico, infrastrutturale e istituzionale, sociale e statuale, rimanda viceversa allo spazio, o meglio al processo, della loro continua interferenza. Solo da questa prospettiva, infatti, sarà visibile .quel campo di forze originale• - come si esprime Schiera nella sua limpida voce sul «disciplinamento» - definito da pratiche comporlamentali socialmente regolate, ma esse stesse produttive di nuove configurazioni storiche. È proprio questa funzione sog- ;:.,1 mente materiale, dell'ordine è non solo recuperato - lungo un asse cronologico che va da Platone a Tocqueville e oltre - ma anche pluralizzato, e come inventariato, in una scacchiera mobile di forte. rapporti, dispositivi, poteri che ne scandiscono e riproducono i meccanismi di governo: degli altri e di st - come suona il titolo del fasci• colo - o, ancora più precisamente. degli altri auraverso quello di st. Appunto l'interiorizzazione della norma. come condizione necessaria della sua imposizione ester• na, è il nodo teorico che unifica un discorso tematicamente assai eterogeneo - e che insieme lo accosta, pur nella originale specificità ventoso ritardo con cui è entrato nel circuito culturale europeo, si è già abbastanza detto, soprattutto in ordine all'impianto storico-sociologico che regge il suo modello di sociogenesi dei comportamenti individuali. E già questo- l'intreccio reciprocamente funzionale di pratiche individuali e apparati sociali - dà ragione dell'accostamento sia alla storia costituzionale tedesca sia alla 'polemologia' foucauhiana. Ma ciò che forse è rimasto ancora in ombra è lo sfondo propriamente filosofico - da Wcber, a Freud, a Wittgenstein (su tale aspetto va visto, oltre al volume collettaneo di P. Gleichmann, J. Goudsblom, H. Korte, H11man Figurations. Essays for Aufsiitze fiir Norbert Elios, Amsterdam 1977, anche A. Blok, Wi11genstein en Elios: Een me1hodische richtlijn A.--.1•.GI~ voor de anthropologie. Asscn 1975)- su cui quel modello s'innesta: e cioè il rapporto tra sociogenesi e psicogenesi. Esso è espresso da una crescente divaricazione tra struttura dell'io e asse delle pulsioni, che rende possibile lo snodarsi del processo di civilizzazione lungo fasi successive dialetticamente concatenate. Cosicché il dominio - attraverso disciplinamento - dell'economia pulsionale imposto dai nuovi vincoli sociali dell'universo assolutistico costituisce, a sua volta, il necessario prerequisito per l'ulteriore scatto 'civile' dell'Europa moderna. Ma ciò che conta, per Elias, è il carattere «automatico .., e cioè interiorizzalo, di questo modello disciplinare: dove la mutazione molecolare del comportamento esterno, da quello sessuale a quello conviviale, non rappresenta che la risultante visibile di una partita giocata- e mai definitivamente risolta - nello spazio conflittuale del soggetto. non va affatto intesa come mera laicizzazione - e cioè come 'migrazione in superficie', e dunque dissolvimento sostanziale, dei vincoli etico-teologici originariamente radicati in valori profondamente interiorizzati - ma, al contrario, come progressiva interiorizzazione di controlli precedentemente vissuti in maniera esterna. E dunque come trasformazione - ma insieme permanenza-del nucleo teologico originario all'interno del ·compimento· moderno. Se così non fosse, d'altra parte, e per assumere un esempio assai presente sia a Elias sia a Schiera (ma rovesciando, se non sbaglio, la valutazione di quest'ultimo), sarebbe ben più importante, in termini di civilizzazione. il Galateo di Della Casa del Cortegiano di Castiglione. O quanto meno il dato espansivo, da 'lungo tempo' europeo, di quesfullimo sarebbe affidato ai dispositivi simulativi di scissione tra essenza e apparenza, tra «por de dentro» e •por de fuera. (come si esprimeva Francisco de Quevedo y Villegas), e di autonomizzazione della maschera rispetto al volto. È una linea ermeneutica comune alla maggior parte di quegli interpreti del Cortegiano che hanno opportunamente rifiutato il vecchio modello miti~scmplare dell'interpretazione tradizionale, limitandosi però a ribaltarlo, e 'laicizzarlo', in termini di gioco, teatro, doppio. Questa tematica, naturalmente. è ben presente nel testo: non in contrapposizione o sostituzione, tuttavia, ma in connessione profonda con il versante 'teologico" prevalente soprattutto nell'ultima parte del trauato. Che

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==