~---------~ critica all'economia. Lo stessoLuMarsilio Editori Gioseffa Cornoldi Caminer La donna galante ed erudita Un gioiello editoriale: la moda femminile del Settecento a Venezia Grandi libri, rilegato, pp. 400 con 90 1avole a colori Giorgio Bellavitis L'Arsenale di Venezia La storia di un miracolo architettonico dal Medioevo a oggi Grandi libri, rilegato, pp. 240 con 200 illustrazioni John McAndrew L'architettura veneziana del primo Rinascimento Un secolo d'oro: Venezia Ira i! Quattro e il Cinquecento Grandi libri, rilegato, pp. 560 con 450 illustrazioni Silvio T rentin Dallo statuto albertino al regime fascista a cura di Alessandro Pizzorusso Un classico del pensiero politico e giuridico Grandi libri, rilegato, pp. 448 Giacomo Debenedetti Al cinema a cura di Lino Miccichè La scoperta di Debenedetti critico cinematografico "900", pp. 380 G.A. Cibotto La coda del parroco Un romanzo scandalo che era soltanto candido "900", pp. 304 Jeremy Bentham Panopticon ovvero la casa d'ispezione a cura di Michel Foucauh e Michelle Perrot L'utopia di una prigione/istituzione modello che ci racconta qualcosa del ,,ostro avvenire Saggi/li corpo e l'anima, pp. 160 Robert Burton Anatomia della malinconia a cura di Jean Starobinski Un classico del Seicento sulla .-malattia universale» dell'uomo Saggi/I\ corpo e l'anima, pp. 196 Cesare Ruffato Parola bambola Poesie, pp. 128 Marsilio Editori porini, in un altro saggio che ricostruisce la genesi del materialismo storico, hamessoin luceche anche qui la critica all'ideologia concerne simultaneamente il discorso sulla storia e quello sulla storiografia, mentre il materialismo storico è un by-product di questa critica marxiana, aperto a continua risistematìzzazione. La relazione di Silvana Borutti al convegno marxiano tenuto all'Università di Pavia è quella che più ha argomentato questo aspetto in rapporto all'epistemologia moderna. L'epistemologia modernaha osservato la Borutti - non tiene sufficiente conto, nell'indagine dei concetti teorici, dello specifico apporto della tradizione filosofica, né accerta l'esatto statuto semantico che essi hanno nel linguaggio che li articola. Una prima tesi del• la Borutti è, dunque, che la do• manda sul metodo in Marx va CO· slruita in un linguaggio adeguato all'oggetto che si vuole interroga· re. Il metodo apprestato prima, il ..p. rogramma scientifico•, ripete un vecchio pregiudizio idealista - quello che rappresenta la cono• scenza come confronto soggetto/ oggetto in cui l'oggetto è riprodot• to solo se il soggetto è riuscito, col metodo appunto, a trovare la giusta via scientifica per farlo. Inoltre, il programma scientifico è una ricostruzione a scienza avvenuta, è il campo di interrogazione poste• riore di filosofi e di epistemologi, non è ciò che rende possibile una scienza. Il metodo in Marx non è all'altezza della scienza che egli produce, non riesce a illuminare quanto di teorico ha effettivamen• te prodotto. Infine, il metodo non è enuclea• bile ponendo a un sistema teorico costruito nell'Ottocento le doman• dc prodotte nell'attuale ricostru• zione metodologica delle scienze empiriche - domande sul rapporto leggi/fenomeni, sulla connessione tra termini teorici e osservativi, sulle procedure di controllo e così via. Il dibattito sulla trasformazione dei valori in prezzi è uno degli esempi in cui il significante 'trasformazione' in Marx è stato inteso come se il problema consistesse tutto in una sfasatura tra grandez• ze da calcolare. Ma il sintagma «forme trasformate• rimanda a un campo teorico diverso dal pass.ag• gio calcolistico dal sistema dei va• lori al sistema dei prezzi. Con tale significante, infatti, Marx espone sia la ristrutturazione del processo capitalistico complessivo, sia (come effetto di essa) la formazione di categorizzazioni di superficie per cui i rapporti reali si manife• stano in figure autonome e mistificate - in «forme modificate• e in «-figure autonome•, che sono le modalità secondo cui il prodotto complessivo compare in termini di reddito per ciascuna classe sociale (salario, profitto, rendita). Luporini aggiunge: in «forme personificate• dei rapporti di produzione, ossia nelle figure degli attori di classe che emergono dal processo di cooperazione e valorizzazione della forza.Javoro, im• maginandosi dotati di fonti auto• nome dei loro redditi. E simulta• neamente e in connessione con la «classe• emergente dal processo di valorizzazione (o meglio, con un «frammento• personificato di classe, esaminando qui Marx il livello processuale dei capitali «indivi• duali•, cioè le singole fabbriche), emerge anche dal processo lavorativo di cooperazione il potere sociale unificato dei produttori nella forma estraniata di un potere, diversamente nominato e simboleggiato, che è la radice ultima, assieme alla famiglia - unità procreativa e formativa-del modo di intendere il potere politico e statuale come potenza comunitaria o na• zionale. L e Ione di classe, e le stesse lotte politiche dei gruppi. dominanti per contendersi il governo della 'potenza sociale' estraniata dei produttori, si connettono alle .,forme trasformate• del processo di produzione e riproduzione della vita sociale. Invece, in questa «camera oscura» (la metafora è di Godelier) si attivano i processi tra uomini e natura, uomini e macchine, uomini e donne per la procreazione dell'esistenza, e degli uomini tra loro e in conflitto reciproco per la divisione-cooperazione nel lavoro, per il comando spesso brutale degli uni su• verte GOOelier, - acquistando visi• bilità di oggetti e, insieme, coscienza di linguaggio. Di linguaggi ideologici, ma anche scientifici. Di una scienza però che, fin tanto che assume quegli oggetti come dati, senza risalire agli oggetti fondanti, può far sì progredire la conosccn• za, ma non oltre la soglia critica data dalla forma sociale esteriorizzata di quegli oggetti. In questo riferimento, che raccoglie considerazioni sparse in molti interventi, si può leggere la conclusione che Silvana Borutti trae dalle sue argomentazioni. Con la parola «trasformazione• Man: oppone due modelli di scien• za: il proprio modello, degli oggetti economici strutturanti (valore, plusvalore, ecc.), dotati anche della dinamica che produce forme di manifestazione del processo cui danno vita, e i mOOelliche stu$fiano invece oggetti di superficie, grandezze distributive autonome. Si precisa così lo spazio teorico della critica di Marx che, indivi• duando le caratteristiche struttura• li della riprOOuzione capitalistica, produce insieme un modello di cri• tica di altri discorsi a pretesa scien• tifica, per non dire dei livelli più ideologizzati (volgari) dei discorsi degli attori impigliati nelle forme di esteriorizzazione del processo capitalistico. La relazione di Giorgio Lunghini, dall'ironico titolo «Istruzioni per un uso scientifico di Karl Marx•, argomentando lo stato fai• limentare della teoria economica, i -----=--■ cui modelli -scientifici• sono tutti gli altri, per il controllo e la direzione del processo produttivo. Un magma di cooperazione con• flittuale, sepolto nella quotidianità dell'esistenza, che genera impotenza e potenza, distorce e seleziona i talenti individuali, li sviluppa unilateralmente, scatena mortali paure e avversioni, suscita passio• ni da giungla di cui sono spia le metafore linguistiche qui usate, tutte inscritte in una narrazione degli eventi del processo produttivo come eventi di storia naturale, di lotta per l'esistenza. Le .,forme trasformate• sono le forme sociali su cui si proietta questo processo che avviene nella ca• mera oscura- un processo per tan• ta parte ancora da indagare, av• una qualche versione, la più formalizzata possibile, di un qualche positivismo, giunge a conclusioni analoghe, che ribadiscono la radicale differenza del modello di scienza praticato da Man:. S e queste argomentazioni sono corrette, sono evidenti le implicazioni di enorme rilievo che da esse possono essere tratte. Ci limitiamo a indicarne due. Politologia, sociologia, ecc., praticano anch'esse un modello di scienza che - rispetto a quello cri· tico di Marx - si allinea sostanzialmente su quello della scienza economica, esponendosi così anch'esse a un possibile uso scientifico della critica marxiana. Anch'esse, infatti, potrebbero mostrare di appoggiarsi a oggetti di superficie assunti come dati, cioè con definizioni che non li spiegano criticamente (nel senso di Man:), ma servono a costruire la teoria. Una critica marxiana di queste teorie porterebbe allora anche a individuarne gli oggetti critici fondanti. Non è difficile vedere, per esempio, che le cosiddette tre (o più) dimensioni, assunte nelle moderne teorie della stratificazione sociale - potere, ricchezza, status (etnia, ecc.), - cadono interamen• te in questo tipo di critica. Non è l'etnia che stabilisce le oonnesse differenze etniche, ma i meccanismi di appropriazione/esclusione per l'uso di certe risorse, quali che esse siano, che s'appoggiano sull'evidenza dell'etnia, occultandosi cosi dietro la forma visibile di un dato naturale. Ma anche per scienze come la semiologia, la questione se è valida o no la semiologia che attiva Marx, oomandata dalle forme sociali strutturate, assume grosso rilievo. La seconda implicazione riguarda la questione dei soggetti rivoluzionari. Poiché essi, quali che siano, sono impigliati nelle forme sociali ideologiche entro cui si muove la loro consapevolezza, ne deriva che la loro lotta organizzata in tanto può ottenere effetti realmente liberatori in quanto si oolleghi a uno sviluppo delle scienze umane, che sempre più faccia proprio e porti avanti il modello critico di scienza inaugurato da Marx. Giorgio Canestri CENTOVENTANNI DI STORIA DELLA SCUOLA 1861-1983 L&.500 un percorso sintetico e un invito allo studio. Le Thành Khòi L'EDUCAZIONE COMPARATA L 16.000 una teoria generale dell'educazione. Nicola Siciliani de Cumis I BRIGANTI storie, miti, problemi L 6.500 da Robin Hood al terrorismo e alla violenza di oggi una serie molteplice di linee di ricerca. Giampaolo Calchi Novali LA DECOLONIZZAZIONE L 12.000 il fenomeno considerato nelle sue cause remote e nella sua rea/inazione pratica, nelle varie aree del Terzo Mondo. Luisa Moruzzl LA TERRA «PADRE• ecologi■ e simbolismo nelle società di cacci■-r11ccolta L 11.000 Sergio Della Pergola LA TRASFORMAZIONE DEMOGRAFICA DELLA DIASPORA EBRAICA L1C.OOO la peculiariti demografica ebraica analizz.ata in tutti i suoi aspetti. LOESCHER 1;•m;~.; H. R. Lottman La Rive Gauche Intellettuali e impegno politico in Francia dal Fronte popolare alla guerra fredda 488 pagine 32.000 lire Hannah Arendt Sulla rivoluzione Il significato politico della rivoluzione per il mondo in cui viviamo e il suo ruolo nella storia moderna 420 pagòne 35.000 lire Richard Reeves Viaggio americano Centocinquant'anni dopo, sulle onne di Tocqueville alla riurca della democrazia in America 408 pagòne 36.000 lire Robert Adams Il museo perduto Una iMOlita colle:ione di capolavori recuperati alla memoria dell'uomo 2LS illustrazioni 256 pagine 90.000 lire i EDIZIONI DI COMUNITA ~---------~t
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