Alfabeta - anno V - n. 52 - settembre 1983

11proccuo penale degli Stati liberal-borghesi, quale si t dcfinitivamcotc formato nella seconda metà del se.colo scorso, i caratterizzato da una serie di reg~ le che «reggono• gli atri procedurali in tutte le loro fasi, dalla istruttoria al dibattimento pubblico. Queste regole, a prima vista, possono sembrare ritardatrici e tatillonna e oostiru.ire un residuo delle «regole- che avevano caratterizzato questo processo nei seco-- li precedenti. ID realtà, esse costituiscono l'essenza del processo penale moderno e si differenziano in maniera radicale da quelle che le hanno precedute nei secoli passati. Infatti, nel processo penale preborgbese, le regole scoondo le quali gli atti processuali andavano oompiuti costituivano, i.n molti casi, veri e propri .-:rit.i., dal cui esito dipendeva in via esclusiva la definizione definitiva del processo (tutto il sistema delle cosiddette ~rove legali~ si muoveva su questa linea). Il processo penale m~ demo «liberale», invece, impone che i suoi atti siano compiuti nel rispetto delle regole fissate dai codici, non al fine di vincolare il giudice a una soluzione predeterminata, ma al fine cliconsentire che il principio, moderno, del "llibero convincimento del giudice» poggi su dati cli fatto che emergano, in tutti i loro elementi costitutivi, dagli atti processuali. Questi dati di fatto devono essere «raccolti» secondo regole predctemtinatc e, in molti casi, alla presenza dell'imputato e dei suoi difensori. Solo cosl le garanzie che tutte le carte costitu.rionalimoderne forniscono agli imputati diventano effettive, concrete e, soprattutto, controllabili dall'imputato stesso, dai suoi difensori, dalla pubblica opinione (quando diventano pubblici), ecc. Condizione preliminare e presupposto fondamentale di una raccolta delle prove «controllabile» t che di tutte le opcrarioni compiute dai magistrati, inquirenti o giudicanti, venga redatto apposito e fedele .:verbale». D «processo verbale»,~ l'atto attraverso il quale i pubblici funzionari attestano quanto t avvenuto in loro presenza, t un elemento Lettere L'onle per l'abilitmooe dd prttari Cara Alfabcta, che ulla scuola iuùùma, dal '68 a oggi, ci sia una auu:rena insidic,- sa sempre. più putrida e amnwrban.te, l già risapuu,, i giornali ne parlano da tonpo. Da Cristina Mari.otrisu l'Espresso («Gli italiani e l'ortografia..,. 5 giugno '83), al Corriere della Sera, rutti hanno gridato allo sauulalo e, preoccupaa ptr la sorte thi loro figlioli, hanno tkplorato il fatto che. /Q Stato non interve.ni.uea sanare un corpo di funzionari immasi in ruolo senza concorso, oppure vivacchianti da anni in condizioni pre.carie,riluttanti a qualsiasi intuve.nto autoriJario dello Staro, chL ne ingabbi.assel'ith~ politica. e culrurale. ~ Ma che si stia operando ~r .5 updle.re il bubbone e riportare il J corpo (insegnante?} alla salute, - quata luna notizia rece.nte.L'opi- ~ ni.oM pubblica l già pronta ad accoglkrla. Si sa, infatti, chLla scuo- ~ la ilaliatuzl ingrossata a dismisura E da un esercito di sessanwttini, set- i t.an.tasettini, ecc., formatisi in Uni- ~ versitd libe.raJizzale.,con piani di ii studio assurdi CM prevedevano (~nsa1e. un po'), in un corso di j laurea in FJ/osofw, discipliM COmL ~ Linguistica e Sociologia! UniversiIlpostt.erbale rilevantissimo anche in materia penale. Anzi, in questa materia «assume maggiore importanza, sia percht accerta i fatti e dichiarazioni riguardanti la sicurezza e la libertà dei cittadini, diritti questi da anteporsi, senza dubbio, alle ragioni di privato interesse; sia percbt costituisce il principale e sovente unico elemento scritto del procedimento penale, laddove il procedimento civile uae vita e sostanza anche da un altro notevolissimo fattore, cioè la prova documentale che, in materia penale, S ul rilievo attribuito a questo principio dai «classici» del processo penale moderno, le fonti sono univoche. Possiamo cominciare, ad esempio, dal Nicolini (N. Nicolini, Della procedura penale del Regno delle Due Sicilie, Napoli, Tip. Diocesana, 1949, Parte prima, voi. Il, p. 18). Egli cosl si esprime su questo tema: «Esscnzial requisito del processo-verbale è che ciò che si t detto, osservato, raccolto, o verificato in presenza deU'uffiziale di poli.ziagiudiziaria sia registrato in iscrittura nell'atto stesso che ciò si dice, si osserva, si raccoglie o si verifica. interromperlo con atti estranei ne toglie fede. Ciò ch'è sancito per gli atti autentici nel regolamento notariale del 23 novem- &Mm4 di fimzioruuMnto di una stampatrice. (1910 circa) occupa un posto tutt'affatto secondario» (C. Penis, voce «Processo verbale (diritto penale)», in Nuovo digesto~nate, voi. X, p. 640). È un principio fondamentale del processo penale liberal-borghese che i verbali di interrogatorio di imputati, ccc., devono contenere la trascrizione fedele di quanto t avvenuto, di quanto t stato detto e fatto, devono es.serecompilati nel momento stesso in cui i relativi atti vengono raccolti e devono alla fine di questi essere sottoscritti da coloro che li hanno compiuti. Id che accoglievanoperfino ... lefiglie de.imacellai! 1. La figlia del macellaio (cfr. H.M. Henzensberger, «Una modesta proposta ptr difendere la gioventù dalle opere di poesia» in Quaderni piacentini n. (J6..(,7, 1978, pp. 135-41), uscita dall'Univenitd, insegna adesso nellascuola e, se già avevaproble.mi da stude.ntessa nel dare /'«interpretazione giusta» dd lato lecterario,si rifiuta di estrarre da esso insegnamenti di Ve.ril.de condanna chi vuole impacchectar/Qcon velim ithologiche. Ma allora? Cosa racconteràai suoi 2. Al coro dei «bravi» Mariolli, si aggiunge il coro thi «bravi» dounti delle commissioni di esame ai concorsi rise.rvatiper inse.gnanti ncaricati (an. 35 /e.gge270): gli insegnanti non solo fanno e."ori di orWgrafia e lessico, ma affastellano kmue disparate e strane., citano Banhes e A,arbach, contestano l'interpretazione storicista anche marxista perchl, a volte, esamina la leneratura in funzione di valori morali. E la Veritàeia Kulturaformativa e morale dove vanno a finire? 3. La figlia <hl macellaio, mLmore del brunc voto preso in Letteratura, consapevole che «l'ano anarchico» della lettura (Henzensberger cit., p. 178) le l stato negato fin dall'inizio, passa a/l'attacco, affila i coltelli ere.ditalidal padre e dila1alefessure so11ildi el testo /ecterario, prova a valicare, come Alice, la soglia dello specchio. Qui incontra la «Logotecnocrazia» {cfr. bre 1819, per identità, anzi superiorità di ragione dee dirsi pure di questi atti. Non t certo più importante il guarentire di molte solennità la fede de' contratti, che quella di atti da' quali depende la sicurezza, la vita, l'onore e la pace degli individui». Dal canto suo, il Saluto (F. Saluto, Commenti al codice di procedurapenale del Regno d' llalia, Torino, Bocca, 187P, voi. Il, p. 135) cosl si esprime: -:La legge volendo serbare con tutti i mezzi possibili l'autenticità degli atti di istruzioC. Cases, «Il poeta, il logotecnocrate e la figlia del macellaio», in Insegnare la Letteratura, Parma, Pratiche, /979), che usa col disincanto di chi ha ,inne.gatoanche la fede nello scientismo. Questa le insegna non il «che cosa» ma il «come», l'engineering indispensabile pe.r accedere o far accedere i disunti a un linguaggionon manipolato e ideologizzato. L 'accompagnano il Materiale ma anche l'Immaginario, e le confermano che la letturadel testoha più voci, più accessi. La «Logotecnocrazia» l una famiglia numerosa, difficile da comprentkre, ma l anche generosa e offre gratuitamente il proprio cibo in parties patrocinati da enti come il Cidi, l'lrrsae, ecc.; qui si incontrano personaggi stravaganti come Lotman, Genette, Bartha, Coni, Segre e cosi via, non certamente Palumbo, Balestrie.ri,Bignami, avvicinabili solo in parties ove si servono cibi pre.cotti e già masticati per docenti ormai avvizziti e senza thnti. Certo, lafiglia del macellaio incontra, nel suo viaggio, insegnanti frustrati e attaccatiai tralicci dei loro manuali vetero-crociani, ma sa che.sono innocui per lei, perchi si trovano dallo staso (alo della canedra. 4. Nell'anno di grazia 1983, la figlia de.Imacellaio viene a conoscenza della legge 270. Questa stabilisce che il concorso i l'unica forma di reclutamento e che.,per uscire dalle condizioni di precariato e ottenere il posto di lavoro stabile, bisogna sostenere un esame abiline, affinché tramandassero nella loro sincerità le deposizioni di coloro che siano sentiti in affari che tanto interessano l'ordine sociale, li ha guarentiti per mezzo di formalità proprie degli atti pubblici, sia nel momento in cui vengono ricevute le dette deposizioni, sia dopo essere queste registrate ne' verbali corrispondenti. (... ) L'atto perciò dee essere disteso in presenza della stessa persona che depone ed in presenza del giudice immediatamente alla ricezione delle risposte; ed t abuso intollerabile quello di prendere note in carte volanti per servire poi alla estensione fonnale dell'atto. «Non solo per questo mezzo si contravviene alla legge, ma si dà occasione di alterarsi, anche in • buona fede, la verità dei detti ( ... ). Si dee dare lettura dell'atto appena compiuto, e se ne dee fare menzione nell'atto medesimo. Questa fonnalità non è solo un richiamo salutare all'osservanza delle forme, ma una prova solenne che queste forme si siano osservate; cosiccht l'atto stesso fa prova delle condizioni che devono accompagnarlo e compierlo~. Della stessa opinione, infine, è F. Carrara, uno dei padri del diritto penale e processuale penale italiani (F. Carrara, Programma del tante (consta di due prove: una scriua e una orale). Aveva preso posizione, a suo tempo, insieme.a tanti altri come lei, conumando duramente la linea governativa e sindacale. Pensava, infatti, che attraverso queste prove a ostacoli,si tentassedi zittire unafascia generazionale di in.segnanti combattivi sul piano delle lotte, anche non sinda.- cali, e portatori di un modello di docente non perfettamente funziona/e (o funzionario?) alla normalizzazione culturale e politica. Si rendeva conto che tra la sua generazione e quella che.l'aveva preceduta si era creato un solco ormai incolmabile, reso più profondo da codici comportamentali e linguistici differenti, da esperienze maturate. e incomunicabili. Questo solco, già aperto in ogni scuola, poteva avere conseguenze disastrose qualoragli stasi insegnanti occupassero posizioni differenti: quella dell'esaminatore e quella dell'esaminato. 5. La figlia del macellaio, dopo aver frequentato con diligenza i corsi Cidi, lrrsae, dove per quarantotto ore si entusiasma per «le magnifiche soni e progressive» delle metodologie· didattiche (cu"iculum, unitd didattiche, ecc.), dopo selle anni di lavoro nella scuola, approda alla «discopertade.1/'arido vero», in data23 maggio 1983, nella Scuola media Staia/edi via Narni, in Milano, sede di esame per Materie letterarie negli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Qui, lafiglia del macellaio, persona presumibilmente. «colta», corso di diritto criminale, Parte generale, Firenze, Cammelli ed., 1924u, par. 938 in nota, p. 432), il quale addirittura addita il codice di procedura penale dcli'Annam a modello in questo campo: • È notevole una disposizione del codice di procedura penale dcli'Annam, diretta ad eliminare il pericolo che le affermazioni dell'inquisito si consegnino in modo non esatto agli atti. Questo codice prevede cbe le risposte dell'inquisito debbano verificarsi sulle pagine del processo; e se lo inquisito non sa o non può scrivere, ordina che gli sia fatta abilità di chiamare un teno di sua fiducia il quale debba, sotto gli occhi suoi, e sotto gli occhi del giudice, vergare in processo le risposte da lui dettate». Q uesto principio fondamentale, il cui rispetto è addirittura antecedente al rispetto di tutte le altre regole procedurali, non sembra sia stato sempre osservato nel nostro Paese negli ultimi anni. Nel corso di un processo per fatti assai gravi di violenza politica in corso di celebrazione attualmente davanti alla Corte di assise di Milano, infatti, è risultato che i verbali di alcuni interrogatori sono stati compilati in una fase successiva all'espletamento dell'atto istruttorio (la fonnula adoperata dai magistrati inquirenti è la seguente: -:ledichiarazioni rese sono state dettagliatamente annotate dall'Ufficio e per la loro verbalizzazione si rimanda a data da destinarsi»). Non vale obiettare che la gravità del caso non consentiva verbalizzazione immediata. Proprio la gravità del caso (derivante sia dal tipo di reati che dalla presenza, in funzione di protagonisti, di molti «pentiti•) imponeva una immediata e tempestiva verbalizzazione, al fine di evitare ogni dubbio sulla gestione della istruttoria. I dubbi, infatti, sono stati puntualmente sollevati da una determinata parte politica, e forse non lo sarebbero stati - o si sarebbero ictu oculi rivelati pretestuosi e infondati - solo che la verbalÌ1.ZaZ.Ìone fosse avvenuta al modo suggerito dai classici. viene colla in fallo dalla Commissione esaminatrice e accusata di possedere una «subcultura», di avere «fatto delle letture che non ha organizzato né storicizzalo», di essere, infine, «un'autodidatta» (affermazioni del eh.mo prof. A. Agnoletto, docente di Storia del cristianesimo presso l'Università degli studi di Milano, praide.nte della Commissione di esame per Materie letterarieal concorso riservato agli incaricati annuali nella Regione Lombardia). Quindi si rende.conto che della sua esperienza didanica non importa niente a nessuno, che alla Commissione. esaminatriceinteressainquisire sulla sua «consistenza culturale» (Agnoletto, cii.), attraverso un interrogatorio durato un'ora e. dieci minuti, tao a stabilire la Veritdsul- /' esistenza o meno di una cultura «laica», do11ap, rodotta da «laici»e non da «c/erici»,scriltain volgaree non in latino, nella seconda metà del Duecento, in Toscana; te.so a verificare, infine, con soddisfazione fa sua ignoranza su/l'operato di Cesare Borgia durante l'elezione a papa di Giulio Il Farne.re. Il viaggio l finito. Dietro una porta c'l un cartello: Brigadeci Concetta voto conseguito 20/40 (bocciala = licenziata). Qualcuno rientra al di qua dello specchio, non importa se. t Alice o qualcun altro. La memoria ha però inciso quanto l successo, ha aspettatoche il magma incandescente si raffreddasse.,poi ha «spulato». Concetta Brigadeci Milano, 5 giugno 1983

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