Alfabeta - anno V - n. 52 - settembre 1983

.......................................................................... , L'uomcohesirispecchia - L a prestazione più deludeme di questa stagione teatrak l quella <hl pubblico. Diverso sarà il parere delle statistiche,ma esse non ■ mostrano perché e come si realizza ■ un consumo, non dicono - e anzi ■ riuzrdanola comprensione - che in ■ q~to inizio di tmni ottanta fa pro- ■ duzione tearra/eha areato di ade- : guarsi a stereotipimuJuatidagli altri ■ media, ottenendo si buoni risultati ■ •economici e di gradimento imme- ■ diari,maprecipitando versoun vuo- ■ to di senso e di specificitàche rischia ■ di bruciarlo. Cosl che in un futuro ■ non lontane anche i dari di quantità ■ potrebbero essere brutalmente ridi- ■ meusionati, e il teatro sempre più ■ confinato in una zona di decormivi- : tà suba/tema. ■ Si tratta di. ipotesi tendenziose e ■ poco documemabili in un breve ■ scri/tQ. Tuttavia, cofllinuando in ■ questa scriuura tangente al teatro e ■ avendo definito un metodo rapsodi- ■ co fatto di brevi intervellli che non ■ hanno pretesa di recensione degli ■ spettacoli ma li prendono in esame da/J'uffic'uilitdallezone più avanzate della ricerca- è unastrategiadi inseguimento del consenso e delliJgradevolezza che rischiaun pesante effetto negativo di ritorno; se è vero che il pubblico oggi approva con una frequentazione massiccia il meglio del peggio; se è vero che il successo viene onnai misurato solo su alcuni dati di quantitd;se tutto ciò è vero o solo ragionevolmente ipotizzabile, allora c'è da chiedersi cosa ne sarddelle energiecheoggi si adattano a questasituazione e, più in là, cosa succederda quegliartistidi teatro chegiocano con altre logiche (innanzi tutto se lo fanrto co,,sapevolmente o n-reno,e con quali implicazioni nella gestione de/l'immagine). Negli ultimi tempi alcunispettacoli controco"ente sono stati penalizzati da una ricezione ridotta,appena correttadall'altastima del loro pubblico. Si parla del caso clamorosodi Canne/o Bene a Roma, ma anche delle intensissime uJrime prove di Teatro Va/doca, Santagara & Morganti, Akròama. Antonio Attisani ora i dati esistenziali e le tensioni culturali di maggiore inquietudine, spettacoli che arricchiscono gli stereotipi dell'arredo posmuxkrno, che temperano l'enfatismo seduttivo con una patina di buona ironia. Insomma, si distaccano molto daJUJ zona di spenacolaritàcui pure somigliano e a cui appartengono, e diversisospiri di sollievo dellacritica sono intesiproprio a premiare lafelice eccezione nei confronti di una regola tanto rifiutata quanto poco conosciuta. Sono 'forti' perché non avendo alcun messaggio da appoggiare mostrano un'anima, diafana e adolescenziale, terribilmentematura nellasua determinazionea non-essere: da ribellisenza causa com'erano nelle prime pulsioni arrivano a una celebrazione e a 11nadecorazione del vuoto, non sguarnita di soggetti.- va insoddisfazione ma piuttosto emettitricedi un segnale di sospensione se non di resa. Sono spenacoli che si offrono al consumo senza chiedere solido.rietd e scelta, che non presentano alcun riferendoli al cinema). Cuori strappati è una scenografia di pareti esternee mobili, colori pastello, unapiazzeltil di paesemarino sommersa da millesorprese di mwica e di luci, traversatada cinq~ personaggi (tre uomini, due donne) svagati e cangianti. I movimenti disarticolatie asimmetricisono il marchio più evidentedel gruppo, appartengono solo a loro, sono un modo che risultada anni di insistenzae che sembra suggerito da Giorgio Barberio Corsetti, leader del gruppo. Ct una successione da varifté, ovvero di numeri, assecondala dai pezzi dei Tuxedo Moon e da un missaggio di motivi a baseprevalente di samba brasiliana. È un'allegriapiù •di qWJrtiere»e quotidiana che carnascialescaquelliJche muove i personaggi su e giù per scale, anraverso porte, sempre comunque di passaggio. Questa recitazioneme la immagino parente delle féerics di Mejercho/'d e di Vachrangov - con la differe11zache qui non si aggredisceun Cocu magnifique e non si mene in sion.esuicida consa,wvok, ma è urto CM quesro spreco generoso di energia, che il pubblico assorbecon indifferente piacere, sembra preludere a una crisi. A ridosso di un te· sto, di un progmo o comun.q~ di una drammaturgia, questa creatività si e.serciJLrebbfe liamerue ma con misura. In Cuori strappati, come già in Tango glaciale, invece, si esibisceun repenorio di trovau che basterrbbe da sQ/Q a riempireuna d«ina di brillanti carrieredi registi-iJJustratori:qui è bruciato in un'ora. Ed è impensabile ~ fondazione di un genen, è impensabile un secondo episodio che sviluppi quelle prrmesse. Infatti, per FalsoMovimenw dopo è venuto un Otello che, mmtre segna un ritorno verso fopera e r operazione, ha fornito un risultaJO assai mLno convincente. Entrambi i gruppi hanno dolo la sensazione di un'essenza teatraleche si fa corpo, e questo corpo bruciaper aut«Ombustùme, con effetti.di grantk belluza ma lasciando timore per il futuro. È com.prrnsibile l'approvazione ■ come buoni pretesti e sintomi di una : silUazio,repiù generale, in questa ■ prospettiva pare utile proporre una ..---------------------------------, del pubblico per qULSteoperazioni, non solo per liJ loro gratkvoluza ma puc:M sono (o erano?) magi- ■ riflessionesull'ultimo speltacolodel- ■ la Gaia Scienza, sulla sua funzione ■ in questo momento. Resta impossi- ■ bile definire quanto il pubblico teatrale sia causa e quanto effetto di una siruazione, ma è un'incertezza che riguardala misura, mentre è ovvio che sono vere entrambe le cose: lo spettatore teatrak è una persona che va anche a teatro. Dov'è ilpubblico, quella creatura che i vecchiguilli chiamavano affettuosamente •la Bestia»?Dov'è finito il panico dell'entrata in scena, dove sono i sudori freddi e invisibili del- /' anore?Dov'è lo spettatoreche controlla laprestazione dello spenacolo e interviene a dire la sua approvazione o il suo dissenso? Dov'è il rischio della scena? Non si tratta di una nostalgiaper un passato per altro non conosciuto direttamente - è la constatazione dell'assenza di una parte del teatro e del processo entropico che questo comporta. Il pubblico che oggi riempiek sale sembra avere trovato l'anima semplice di un orsacchiollodi peluche: vuole essereaccarezzato, blandito, bisogna rimandargliun'immagine di bellezza da rotocalco, bisogna fargli credere che è indispensabileall'artista,e lasua approvazione non dipende mai da que/Joche vede ma dallespiegazioni che ha assorbito prima dello spettacolo. Si è detto ripetutamente della circolaritd delle influenze tra generi e media, delliJloropositiva ineluttabilitd, e dunque non credo di essere sospettatodel rimpianto di una supposta sostanza aurorale del teatro; cosi come ho molto insistito, negli ultimi tempi, sulla necessitd di dirigere la progettualitdteatralenon solo verso gli spenacoli ma anche in l Enlrata monumentaledell'Esposizionedi Parigidel 1900nellaquale .,jlcinema feceda re e !"elettricitàda regina,. favore di un'immaginazione di nuo- Cuori strappati della Gaia Scien- motivo per dispiacere ad alcuno. Si scena un Amore delle tre mclaranvi meccanismi distributivi, di nuovi za (Giorgio BarberioCorsetti.,Irene offrono entrambi a un arco di possi- ce; e se vime f'ievoaua lamarionnta luoghi e modi di consumo, e ho au- Graziali, Guidarel/o Pontoni, Mar- bili letture, da una sorta di grado di Totò, non è per citazione o c:.ostispicato una diversa misceliJzionedi co Solari, Alessandra Vanzi) è con- zero della scritturascenica al docu- ruzione di sen.so,ma per la •simpaqualitd creativee managerialitraar- sideratolo spettacoloche quest'anno mentario sentimentale su una gene- tia» fisica di un anorr dLlla Gaia stralisin.lesie rifondazioni dellospazio e tkl tempo tklla scena, novità assoluteche restauravanodL.lleverità immaMnti. È bello scoprire k leggi thllo sorpresa, tklfinlraJtmi.. mento e dell'esposizione delfinterpnte, così, informa di regestoserale. Ma poi? Quesro teatro, credo, non ha futuro. Tuao il teatro che oggi vie~ premiato da un pubblico va.rio e assordalo non ha fumro. Forse invece altre esperienze, più aspre e difficili, un futuro se lo coltivano, in ogni caso stanno nella. sola di~nsione possibik. & potessimo opporre un telllrO chi valori a uno dLi disvalori - ma non mi sembra - il primo sarebbe luogo di esaltazione, pioare, conferma, ecc., il secondo un'orgia di noia, disgwto e contraddizione. Dato che la situazione è diversa, si può pensare a una diversacomposizione di gwto e disgusto.Non crede W si possa venderequalcosadi superfluo come il teatro cercando di contrabbandarlo in una instant gratification da coniugare al procaso digestivo; forse conviene non dimenlicare il suo caraneredi conrraddizionee differrnza. Senza nulla toglierealfaggiomamento tecnico-atetu:oe a una preoccupazione di comunicatività che non può prescinderedo una valutazione realisticadel pubblico. Se Cuori strappati è nel complesso un varifti di fram~nti poetici che non esprime una drammaturgia, uno di questi frammenti contiene una potente suggestione che forse è un seme di fururo (il quale, però, dL.vetrovare il suo grembo). Nella vita un ucmo si s,n«hia in una pozzanghera. Sulla scena dL.Ua Gaia Scienza all'uomo che si rispecchia risponde un'immagine vivente, appesa ai suoi piedi, che fa come lui eppure è diversa. Se il successo di pubblico tetuk oggi a premiare l'autodistruzione del teatro, non è derto che la tenlisti e operalori. ha vinto lo scudetto del giovane tea- razione postmoderna. Senza volute Scienza con il Nostro. denza non si possa invertire o per Ora la questione t diversa: mi tro, come l'anno scorso è successoa connotazioni negative: teatro d'in- Se non una inleragenerazione, è lo meno che un tea1rodi differenza chiedo se si può liquidarela questio- Falso Movimento col suo Tango trattenimento. un.o dLi suoi caratterisalienti quello non rtt.Sca a definire qual.irà e § ne con un comodo •il diente ha glaciale. I due spettacolipresentano A differenza dei Magazzini Cri- che sì presenta alla ribalta: bravi e quanlild della ricezione che gli è t sempre ragione», oppure se occo"e somiglianze non evidentima intime: minali, con.siderali espressione di bei ragazzi, senza nùnll da conU- propria. ~ kggere più in profonditd il senso sono entrambi una straordinariasin- punta della stessa zona, che invece stare e da propo"e che il proprio 2: non univoco del/'accresciuJoconsu- tesi del!'energia e del caratterespet- sono sempre ansiosamenteproiettati esserefuori dai giochi. Comunque ~ mo teatrale,e trarnedelle conclusio- taco/areassunto dalgruppo in questi in una dimensione di attrito creati- l'aspellOpiù accattivantee morbido - ni che magari prefigurano un re- anni, sono fulminante antologia vo, interno e col pubblico, e cercano che i 'giovani' possono offrire; men- La Gaia Scienza ~ stringimento del mercato e una ride- (un'ora di durala) di effetti.e sorpre- ora - a partire do. una crisi che si tre igruppi diversi ciJari prima si col- Cuori strappati ::: finizione degli stessi meccanismi di se sceniche, sono spettacolipiù gra- sperafeconda- una viadiversa: tea- locano decisamentefuori da un am- Luci e scene di A. Violi ~ intervento. devo/i e univoci di quelli che li han- tro di poesia (opposto al teatro di bito generazional.e,per ideologia e Musiche dei Tuxcdo Moon i:: Se t vero che la tendenza più peri- no preceduti, prodotti di una creati- prosa, come Pasolini il quale in un.o risultati. Rassegna ..Differenze» S Leo/osa che percorre oggi il teatro - vità 'di superficie' che tralasciaper scritto del '66 usava questi tennini Non so se si possa parlall di pul- (Sesto Fiorentino, 3 luglio 1983) i ........................................................................... ~

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