L a casa editrice «Lo scrittore sovietico,. ba inserito in una scelta di mie traduzioni un dramma di Kleist, un'altra casa editrice ba pubblicato una sua commedia. Non sarà quindi superfluo dire di lui qualche parola. Heinrich von K.leistrimane uno degli scrittori più interessanti del secolo scorso. L'ambito delle sue tematiche non è così ampio e cosi assoluto come il mondo di Schiller, Goethe e Heine, e dunque egli non va confrontato a essi. Ma tutto quanto egli ha scritto rimane impresso per le sue caratteristiche di forza e di originalità, che lo pongono al primo posto dopo gli autori che abbiamo elencato. Kleist si distingue per una misura di essenzialità insolita nella letteratura tedesca e per la sobria ricchezza di un linguaggio ardente, limpido e originale. Egli ci ha lasciato otto drammi e altrettanti racconti. Si tratta di rappresenta• zioni, uniche nel loro genere, delle emozioni umane, in particolare dell'istinto di giu3l:..:.in,ael suo cieco principio, quando, sotto la spinta delle offese e di un provocato sentimento di vendetta, questo nobile compito si trasforma in una fonte di altrettante malvagità istintive e di altrettanti crimini. Leg· gendo cene descrizioni di incendi e di assassini compiuti sotto la spinta di sentimenti sublimi, non possiamo liberarci dall'impressione che Pu!kin, quando scriveva Dubrovskij, conoscesse Kleist. Invano Kleist viene annoverato tra i romantici. A prescindere dal• l'esser vissuto nello stesso periodo e dall'amicizia che lo legava ad al· cuni di loro, ci corre un abisso. Contrariamente al diJettantismo del quale essi andavano fieri, e contrariamente alla frammentarietà un po' confusa delle loro aspira• zioni, Kleist per tutta la vita si batt~ contro la cuJtura superficiale e contro l'insignificanza che sospettava di avere, e anche se la sua opera non è tutta a un uguale livello di perfezione, es.sa è pervasa dalla cupa gravità del genio che non conosce pace né soddisfazione. Nato il 18 ottobre tm a Fran• coforte sull'Oder, l'appartenere alla vecchia stirpe dei Kleist lo aveva già destinato fin dalla nascita alla carriera militare. Al compimento dei quindici anni, egli entrò nella guardia come soldato semplice, poi a diciott'anni partecipò alla campagna del Reno contro la Francia rivoluziouaria. Al suo ri• tomo, entrambi i genitori erano morti. Per due anni prestò servizjo nella guarnigione di Potsdam. Un'epoca nuova era giunta. Suo ispiratore, e succcssivathente anche suo bersaglio, era stato Napoleone, un nome onnipresente, magico e ben presto ricoperto di odio. Fra tanti mutamenti che quasi quotidianamentetoocavanoi oonfirli degli Stati,· le abitudini, le istituzioni, i modi di pensare, si era fatta avanti una nuova fascia sociale, a favore della quale nella dichiarazione dei diritti si inserivano clau• sole sulla libertà della persona, e che i nichilisti pietroburghesi degli anni sessanta avrebbero chiamato l'intelligencija. Scrullerpredicava il primato dell'estetica. li secolo XIX era già presente, come sul palmo di una mano, con tutto il «Affare fatto?» suo futuro bagaglio lessicale. Dalla mano leggera di Fichte era comparsa l'espressione «elaborazione del proprio io•• che significaval'educazione umanistica. Una specie di febbre didattica aveva fatto gi• rare la testa a Kleist, che diventò studente dell'Università di Fran• coforte. Questo passo lo squalificò agli occhi dei parenti, obbligandolo per tutta la vita a giustificarsi davanti a quel supremo tribunale che rimaneva per lui la vecchia ca• sa dei Kleist, non lontano dal lungofiume, sede avvenire di un ufficio postale. Kleist pensava che solo dopo aver stupito il mondo, e aver compiuto qualcosa di veramente straordinario, egli avrebbe potuto riguadagnare la loro stima. Questo particolare acutizzò fino a Boris Po.sternale da sembrare anzi affatto consueto da un punto di vista nazionale. ln quel tempo Kant non significava solo un evento storico del mondo filosofico, ma anche l'orgoglio della Prussia orientale. La predisposi• zione agli umori del momento portava Kleist a occuparsi di matematica e di filosofia morale. Per abbreviare il periodo di prova e avvicinare il trionfo sui parenti, egli decise, fin dai primi passi della sua carriera studentesca, di esercitarsi nelJa sua futura aspirazione professorale, ordinò a un fa. legname una cattedra e cominciò dei corsi di ripetizione per un pie• colo gruppo di signore appartenenti alla cerchia degli ufficiali di sua conoscenza. La più assidua frequentatrice delle lezioni era la Gli era capitato qualcosa, qualcosa che l'aveva gettato in uno stato di profonda malinconia, che si sarebbe in seguito ripetuto. Per tutto ciò non vi fu mai una spiegazione o una definizione cbc potessero andare più in là delle supposizioni dei biografi. Bisogna leggere le pagine sugli eroi-fanciulli del suo Michek Kohlhatu, una specie di Pugatev tedesco, per comprendere tutta l'esemplarità del retaggio morale di Kleist. Ma, anche quella scelta, quanto doveva essergli costata! K lcist era passionale, diffidente e privo di pazienza. Una specie di destino l'aveva incruodato e, mettendolo contro tutto il mondo, lo aveva traSezioni del teatrociNmatogrQficoprogettalo da M. Piacentinipu l'Esposiziont lntemazionalt di Roma (19/ I) un grado morboso il suo amor proprio, riflettendosi sulle sue opere con un'impronta di iperbolicità e di violenza. Una ricettività di tipo quasi medianico aveva costellato la sua vita dei segni di tutto ciò che lo circondava. Nelle sue opere ci imbattiamo nelle tracce di un non diluito Shakespeare schlegeliano, nelle eresie del tempo e nelle sue proprie sensazioni. La StoritJdella seassione dei Paui Bassi gli offrl il soggetto germanizzato per la sua Brocca rotta, il viaggio di Alexander von Humboldt in Sud America gli mise a disposizione un esotismo narrativo tale da non stonare, ma fidanzata di Kleist, figliadi un generale, Wilhelmine von Zenge, e la sua sorellastra Ulrike, che odia• va il proprio ses.so e come Nadetda Durova portava calzoni alla ca• vallerizza e frustino. Lei capiva il fratello e diventò in seguito la confidente dei suoi segreti, la compagna dei suoi viaggi e un continuo sostegno finanziario nei periodi di magra. Ben presto Kleist si disamorò della speculazione filosofica, abbandonò l'università e, con l'aiuto dei parenti, trovò impiego in un ministero. Part) per Berlino, ma di O a poco cominciarono a giungere da parte sua notizie inquietanti. sformato in un nemico deUa socievolezza. Per tutta risposta alle sue lettere piene di disperazione, di mania di grandexza e di strane omissioni, Ulrike lo raggiun.se a Wiizburg, dove si era rifugiato. Per la sua tranquillità, venne con~ sigliate un viaggioall'estero; fu lei la sua compagna di viaggio. Nel 1803, dopo un lungo soggiorno a Parigi, Klcist si trovava io Svizzera, nei pressi del lago Thun. Oltre la finestra nereggiavano le cime del Schrcgbom e del FlDSteraarghom. Verso il cielo si alzava il fumo dei villaggi nascosti nella vallata. Lo circondavano le fredde bellezze delle Alpi, linee pure, abitudini sobrie, persone c:b.e aedevaoo in lui e che erano dedite alla letteratura. Poco prima si era risvegliato in lui il dooo della creatività. Mai prima di allora egli aveva pensato alla poesia. .Qui si affidò in piena libenà all'ispirazione, che si riversò in tre opere molto diverse tra loro. Una fu La famiglia SchroffenstLin, la sua prima debole creazione, una tragedia imponente e monotona, piena di ingenuità. La seconda una breve commedia, La brocca roaa. La terza, coronamento della sua riflessione, ROMno Guise.ardo, un abbozzo di tragedia che oa:upò la mente di Klcist per tutta la vita e della quale egli distrus.se diverse stesure. Uno dei conoscenti svizzeri, dai quali K.Jcistsi trovava come ospite, l'editore bemese Gessncr, aveva fatto pubblicare La famiglia Schrofferutein senza il nome dell'autore. Der Frdmiillige (Il sincero), l'organo di August von Kotz.ebuc, che da parte sua cercava soltanto l'occasione per poter fare un dispettuccio a Goethe, pubblicò una recensione elogiativa della tragedia, col titolo •La nascita di un nuovo poeta.. Per tutta la vita KJcist dovette subi.re le conseguenze di una misteriosa e segreta ostilità da pane di Goethe. I tentativi di un chiarimento non fecero altro che approfondi.re tale ostilità. Klcist non poteva sapere che la sua cattiva fama agli occhi di quell'uomo che era per lui come una cosa saaa e che avrebbe potuto fare la sua fortuna e al quale egli doveva sembrare una scialba copia di Wcrtber, era da imputarsi alla mancanza di tatto di alcuni intriganti. Nel 1809 Goethe scriveva a un letterato: «.Ho diritto di aiticare Kleist, pen:M l'ho anche amato e lodato. Forse ~ la sua evoluzione, come si può osservare in molti, è stata ostacolata dai tempi, o forse per qualche altra ragione, egli non giustifica le promc:5SCL. 'ipocondria lo sta perdendo come uomo e come poeta. Lei sa quanto io mi fossi adoperato per far rappresentare nel nostro teatro la sua Brocca rotta. E se, nonostante questo, non ottenne il suc:cesso sperato, ciò si deve aJ fatto che a un'idea di fondo ingegnosa e brillante manca una azione c:bc si sviluppi in modo naturale. Attribuirmi tuttavia il suo insuccessoe perfino, come si va dicendo, pensare addirittura a mandarmi una sfida, tutto ciò - come afferma Schillerè prova di una grande degenerazione di carattere, xusabilc solo o per l'estrema eccitabilità nervosa o per una malattia•l. All'epoca del suo ritorno dalla Svizzera, nella vita di K.lcistsi determinò una svolta. L'avevano riconosciuto. Alla timidezza innata di un uomo fiero e di un'indole ~ ~uv:! ~taU:C ~ =~su~ i disavventure divennero quasi una l regola. O tentava di stabilirsi da i qualche parte, dapprima a KOoig-~ sberg e successivamentea Dresda, l e .ncU'ebb~ezzache da ~mpre di- 5 stmgucva il suo modo di lavorare i; fissava sulla carta delle cose ,'.:: straordinarie, geniali raa:onti oo- "°) mc Il te~ Ml Cik, La mar- &: chaa di 0., il già àtalO Midrzl,, i Kohlluuu e altri. O di tu.isi impos,- ~ sessava uno strano demone, ed ci
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