Alfabeta - anno V - n. 52 - settembre 1983

taslt 4Ag~nzie per ÙJ comunicazioM pubblicilaria in Milano e ModLna Sami,Amin:Marxnelterzomondo PasternakI:neditoperKleist Proved'artista: Spagnulo/MerinMi/ anganelli Perniola,Manzoni, Luperini,CanosaC, alabrese Lagercrantz: ----- Spettacoli Scrivere come Dio~ S. Allll11:I ■uoYI S099ottl storld * R. Fac•11I: I comi azzurri * F. Rappauo: Looparcllana * R. IMpo,i■I: Gel Provo d'art! ... : G. Spagnulo / A. Morinl: Il giardino cl'ostato ora plono cli uccolll / G. Ma-,.■olll G. Mam:onl: Gootho l'amlltlguo * Da Ylonna • Fostlancl * Da BorflllG * M. POnllola: Dol cl..._• polltlca F. SNSI: Parlare clipslc-nallsl * Tosto: O. La9on:ranh:: Scrivoro como Dio (a cura cliM. Corti) * G. llrollzlnl: 537-■I ■. Pa...,._ln «Affare fatto?» * L. Kroyclon ■omaclotto o la -cula * C. Mlnorvlnl: Dalla pagina al palco A. AIIIMnl: L'uomo cho si rispecchia * G. Sponclol: Pastomak por Klolst * F. Cunlltorto: Nonry Col'ltl• * Cfr. Cfr. analltlco: La cllvulg-lono sclontlflca * G. ChloM: lncllponclonto amori••• * A. Promoll: Coaputor •uslc _ O. Calaltreso: Il fanta•- fra•uono *•• CanoH: Il post vorltalo * Glomalo clol Glomall: Lo specchio clollo Y--• lncllco clolla comunl•zlono: Vecchio tocnologlo * Lottore * l111111a9lnlL: a •-nlca clol Ylsllltllo

6 bertani editore N11owwdt: ViaS. SalvatoreCorte Regia,4 37121 - VERONA - ha.lia T cl. (04.S)32686 Novità in libreria dal 20 settembre Paola Elia Autogolpc Fotogramma Danton di Wajda Rivista monografica di cinema diretta da Gian MariaVolonté Ermanno Gallo Vincenzo Ruggero Il carcere in Europa Trattamento e risocializzazione, recupero e annientamento, modelli pedagogici e architettonici nella «galera europea» Solinini-Stocchi-Buonanno Lelabbra del male Labirinci di immagini in un'inchiesta antropologica fra studentesse in una università meridionale 6 bertani editore Le immagindiiquestonumero Le immagini di questo nwmro sono tralll da una mostra organizZOJO daJJ' assessoraJoalla Cultura e dalla Biblioteca Gamba/unga di Rimini (Sala tklle Colonne, piazza Cavour, dal 15ottobre al 15novembre). TllOlotklla mostra (e tkl volume che la accompagna, ediJQdalla Casa Usher di Firenze e curalo da chi scrive): La meccanica del visibile. Il cinema delle origini in Eur1> pa. Le immagini qui selezionate non riguardano tanto i ftlm, qU1Jntopitutosto la tecnologia (dal pre-cinema al cinema) e gli spazi e le modaliul di produzione e fruizione. Unica eccezione: un emblematico detraglio di occhio umano, ingrandito da una lente, tratto da Grandma ·s Reading Glass (l'}()(J) del pioniere di Brighton G.A. Smith. Si tratuJdi una scelta parziale rispetto alla più complessa articolazione e alla varietà delle sezioni che compongono la mostra (in una di queste, «Il colore della scena», viene proiettata un'ampia selezione di fotogrammi, colorati con varie tecniche, di film storici e fantastici tkll'inizio <hl secolo). E tuJtavia t una scelta indicativa (in quanto le radi• ca/izza) delle itke di fondo che hanno guidalo i curatori e che sono st01e sintetizzate nel titolo, qui ripreso, La Sommario Lama:canlcaddvl<il>llt meccanica del visibile. Lo •choc visivo» come modalità costitutiva dell'esperienza estetica e tkll'immaginario ottoanleschi trova il suo coronamento Mila nascita e nell'affermazione del cinema e il suo prolungamento nell'avventura estetica novecentesca, naia non a caso «nel segno del fdm». & tale modalità ha avuto i suoi profeti in Baudelaire e in Th. Gautier e la sua actuazionL in diverse pratiche artistiche e non (dal teatro al.l'architetturae al.l'urbanistica, dal giornalismo illustrato al.la letteratura, ecc.), t soprattutto nel campo tklla ricerca scientificae tecnica sulla fwazione e riproduzione del movimento (fotograf,a, cronofotografia, spettacoli ottici, ecc.) che si t espressa l'«osservazione visiva» del grand sièc:le. Al di là delle mitologie della «trasparenza», della «neutralità»o «oggettività» del nuovo medium (delle quali si sono nutrite molte «teorie» del cinema nwdenw), i materi.aliselezionati inlendono visualizzare le basi materiali, tecniche e fattuali, del nuovo «visibile». In una parola, da prendere alla lettera: la sua artificialità. Come guido per la lettura di queste immagini, si può partire dal significato letterale del titolo (il cineT"'° Olof Lagerkrantz Scriverecome Dio a cura di Maria Corti Samlr Amln r:~: :~der ~ ~~~: i:'lfe~~i l.:,~~illi Bernadette e la macula (La /ab/e mystique, di M. de Certcau; ~:!'.:tilK'.CUU L'invcntion dc l'hystlrie, di G. Didi1 oomi azzurri i:::~n;;m; Extasesfiminines, di J.-N. (L'avangw:udùia Tiflù, di Autori vari; pagina 23 ma t innanzi tutto il risultato di un inconrro tra ottica, chimica e meccanica), e riperco"ere dapprima la documentazione (grajicamLnle suggestiva) di un.a puntigliosa ricercadi soluzioni tecniche alla quale ha partecipalo una schiera di pionieri «capaci come Bemard Paiissy di bruciare i mobili per alcuni secondi di immagini tremolanti» (Bazin). Di qui poi sarà agevole estendere progressivamente, in un'accez"wM più metaforica e ramificaJa, il significato di •meccanica del visibile•, fino a comprendere il funzionamento e le configurazioni dell'istiluzio~ cin.tmatografica, le tkterminazioni e le leggi (estetiche, semiotiche e sociali) che ne hanno regolato l'avvento e lo sviluppo. Oggi, in piena rivoluzione elettronica e in un.a fase in cui il cinema appare dominato dagli •effetti speciali» (cfr. AJfabeta n. 50-5/, pp. 22·25), rivisitare il «can~re» del cinema tklle origini vuol dire cercare di comprendere alle radici il significalo e le regole di un' awennua tecnologica e estetica che continua ancor oggi e nella quaJe le straordinarie conquiste del cinema postmoderno si ricollegano ukal~nk al fascinoso universo del cinema primitivo. Antonio Costa Alfabda n. 53 In edicola il IOouobre Traduzioni contemporanee: omaggio a Michael Smith. D.H. Lawrence: Tesi di laurea (inedito). Maria Zcf (M. Coni). Maffesoli (interviste). Linguaggioe caserma. Glossario rock. A. Boauo: L0occhioe il mondo. Magistrati e streghe (Santosuosso). Comune di Modena Assessorato alla Cultura Galleria Civica IL DISEGNO ITALIANO FRA LEDUE GUERRE Galleria Civica fine luglio-ottobre Catalogo Edizioni Panini Comune di Modena Assessorato alla Cultura Galleria Civica :;:~~J°gli amici georgiani,di B. Pa- Flavio Cuniberto >---------------< pagina 4 ~;e';,.~;;';r~!~umplazione • Storiadel- . r..ee::a:~ la filosofia islamica,di H. Corbin) alfabeta Nuovecollane HENRYCORIIN L'IMMAGINEDELTEMPIO Il grande iranista francese ncosuu~ magistralrncntc la p~nu dell'ffl'l4go "l6m:~a~~u~.:~ic~:;': e G,.,J hmoduzlone alle cvhure antiche voi. 1 ORALITÀSCRITTURA SPETTACOLO a cvr11 di Mario Veglltll Una grande opera collettiva, che offre una sintesi del rinnovamcn10 che ha inVCS1i1g0li siudi classici. In q1JCS10 volurnc: il poeia, il letterato, il musico, ra«o~. il maestro, il rabbino, il pubblico in Grecia e a Roma. Saggi di Cavallo, Dc Langic. Fedeli, Gentili, l.anu, La Penna, Longo, Manacorda PAULAPHILIPPSON ORIGINIEFORME DEL MITO GRECO Ritorna ndl'"Universak scic-ntifia·· un volume che si colloca nd grande filone degli siudi sul mito apcno da L.ivy-Brulùe Kerényi, Jung e Dumé:il. lmroduriooc di Dario Sabba1ucci. CARLG.JUNG LASAGGEZZAORIENTALE La 1111diz.ionbcuddhiscic:a.i tcsii confuciani, le-p1111ichyeoga e tcn: i dati rclipo-si cornc espressione simbolica della pcrsonali1àumana. A cura di Luigi Aurigicmma "Universale scientifica" MARIE-LOUISEVON FltANZ IL FIMMINILENELLAFIABA Lette in chiave junghiana, le fiabe offrono una parabola sorprendente deUa psicologia remminile: il mondo fantastico come bussola nei comuni casi ddla vita. BORINGHIERI (Antileopardiani e neomoderati nella pagina 24 sinistraitaliana•Classicismoe illumini- Cosimo Mintninl Novità smo nell'Ottocentoitaliano,di S. Tim- Dalla pagina al palco mensiledi informaz.ioneculturale dellacooperativaAlfabtta ptJnaro) (Semioticadel teatro, di M. De Mari- Narrativa pagina s nir; The umiotic.s of theatreand dra- Lde Loyola Brandio Romano Lupttinl ma, di K. Elam; L'kole dusp«tateur, V~ta1ele se& Gel di A. Ubersfeld;Voix et imo.gesde la (ntroduzione di Rita Desti (Percorsodi Zanzotto, di S. Agosti; sclne, di P. Pavis) Con uno stw II mm stnld4 l1'fl ""1ismo di Fosfeni- lntervtnlo, di A. Zanzotto) pagina 25 Comitatodi direzione: duuuicuitswnlllistJtOlu,/liulWo,IOSITO,(}rpagina 7 Guido Chiesa Nanni BaJesuini, Omar Calabrese, :;:mvioksc:!::~ "";~~':,"'~ Prove d'artisca: }~::,:d~:ec~~::;~:iptndentt Usa ~~':~~?~~~~~etti, stcu " quoridiana. Glusq,pe Spapulo /979-/983 - Milano, 24 mo.ggio-2giu- Antonio Porta, Pier Aldo Rovatti, Nella stessa collana pagina 9 gno 1983) Gianni Sassi, Mario SpineUa, V. Aleksandrovit K.averin Alda Mttinl pagina 27 Paolo Volponi FIN di una banda 11 giardino d'estate era pieno Antoruo Attiaanl Redazione: lotroduzionc di Oaudia Sc:andura di uccelli... L'uomo che si rispecchia Carlo Formenti, Vincenzo Bonazza, Gyula K.rudy pagina 10 (Cuori strappati,della GaiaScienza) Maurizio Ferraris, Man::oLeva, I.A carrozzacremisi ~~n==to è sacro :":...!on !~r!~~~~~~~~) Introduzione di Giampaolo Cavag!ià pagina 11 Computer music Edizioni Intrapresa Saggistica Giacomo Manzoni pagina 29 Cooperativa di promozione culturale Olof Lageraantz Goethe l'ambiguo Crr. Re~ e ~tra~ione Scrivt:U romL Dio (G~lhe in vertraulichenBriefenseint:r Blbliocnfla uaHtia ~=lefono il(~) • 5 ~ Milano Dall'Inferno al Paradiso Uitgenonen, di W. Bode) La divulgazione scientifica Coordintitortt:«nico: Introduzione dì Maria Corti pagina t 1 a c~ra~~. 1 Vinassade Regny Giovanni Alibrandi ~~~ ';:';;::/!.~::}, Da VnAa-FtStlancl pagine Coordinamauo mDTuting: C.ommtdi& : ~7':,::'z;:Sfe!::CP Cazzata Cfr'. 33 Sergio Albcrgoni Vittorio c.ok:tti pagina 12 =a Calabrese Compmizioru: Parol.tdal pu.Jpilo Da Bertino II fantasma fracassone ~?~a:=:~~~ 00 Clucsa e movimenti relì_gjostira latino a curadi Kurt HiJgenberg (Il fantasmafracassone, di.A. Abruz- Telefono 5392546 e volgare e di MaurizioFe"arir ;~,1na 34 Stampa: Rotografica s.r.l. ':,J:u:;!:&~~::;!,:! = ~ Ghittppe Broazhù ;:, ~~~ ~!!:csc k!u dqli trtdd. ~ ~~,,:od~!:, di.R. Ca/asso) :!~~~~5 DiJtribuzione: Mcs.saggeriePeriodici ~ni pagina 14 Romano Canoa A.bbotullntnto annue Lire 30.000 frediaDo Sessi li post verbale estero Lire 36.000 (posta ordinaria) ?t:::,:o.,,th)!:J,tdi~tdt-nonlunptruiffo, ~;i~e t,ti::~ifi francese, di = 37 ~~:~·':e~tt;~1~Joo m11solo -·~•. M. Francwni;Storiadellapsicoanalisi, pagina 37 Inviare rimporto a: Iotrapresa Luigi Pareysoo di R. FJN; Freudbiologodellapsiche, Gionale dd Gk>raall Cooperativa di promozione culturale !:f' ~ dd/'11/W',lfflfflO dt-u. MSdul di J.F. Sulloway) Lo specchio delle vacanze via Caposile 2, 20137Milaoo di l(JUI Jospm 1111conlriblllO aumw.t per =~ =~oomwdcaziooe ~~~~15431208 ';:U:::::,.tkipnuataripùìoripM/iddno- ~;:!e1latto?» ~a~~e~ccnologie :u~=~t:eT?fr~l Studi religiosi ~ Gkwaua Spmdel 1A l.m.mapù Direttore responsabile Leo Paolazzi Martin Bubcr ·;i Pasternak per K.leist LA mteeaniCll del visibile Tutti i diritti.di proprietdlt:neraria Mosl - 1-pa_g;_n7a___I______ ~di_A_n_to_m_·o _Cos_••------~•-•ms_·_nca_ns_· ,_~.._·_____ _. ~~~~~is=t,ui- ~ ~«::= al collabontori re~~uc:!ifr~~~:fc~a;~ ~~~~':~: 0 ~o~:=~e~=~re:~v:t: ~= z;:;,,~ dd datiM t dd- ] Le collaborazioni devono presentare ti ai libri e/o agli eventi recensiti; nel proposti dalla direzione per scelte dì Heinrich Ott E i ~ri:::: :~:~\,on dovrà superare =k>~~~t~~/~:,rrit!~!i:~:),a~~::: ~v:,~~ro;u~r ~~~:ir:~~~;J~ :~::=:: Armido Ritti i le 6 cartelle di 2000battute; ogni ecce- rodi pagine e prezzo; redazione vengono esaminati, ma lari- ~~~ rn:!:~•dd'i:i~ : zione dovrà essere concordata con la e) g.li articoli devono essere inviati in vista si compone prevalentemente di blia t III pouiuo di Hdd,,gv e Bubtr. ... direrione del giomale; in caso contra- triplice copia e l"au1oredeve indicare CQ.llaborazionsiu commissione. I ma- o:: ~f; saremo costretti a procedere a la- ~~· numero di telefono e codice =~ti non pu~:i~~~~a~iid:~~~~~ caseaditrimceraietti ! L_----------~---------------------------------'---''-"'=--"-'='-'-''-"------'------',;

I nuovisoggettistorici Samir Amin U na lettura delle coctraddi- Cosl è per la schiavitù in A.meri- Mentre fino alla fine del XIX Da qui è nata la strategia lcnini- forme arcaico-moderne, feudalenoni del capitalismo, con la ca, per il se.condo servaggio nel- secolo - osserva Lenin - non c'è sta della rivoluzione a partire dagli moderne o simili. centralità dello soootro clas-- l'EW'opa dell'Est, per tutte le for- contraddizione tra l'emergere del- anelli deboli del sistema. Per la In particolare, le masse contadise opcn.ia/borgbcsia e l'esito ine- mc ooloniali, ncocoloniali e paleo-. le borghesie come classi egemoni- parte che Lenin non respingeva ne nella grande diversità delle loro vitabilc, per via rivoluzionaria ori- coloniali realizzate nella storia del che nazionali e la loro integrazione della vulgata marxista, essa avreb- situazioni di sfruttamento e delle fonnatrice, verw la società sociali- capitalismo. Pertanto, anche le nel sistema capitalistico mondiale, be dovuto costituire la fiammella loro culture. Il loro inserimento e sta senza classi, si stagli.acon mol- forme della •transizione» non po- dopo il XIX secolo, con l'affer- del grande incendio nei centri del la loro dipendenza dall'economiata nettezr.a dall'opera di Marx ai levano essere, e non sono state, mani dell'imperialismo, compare capitalismo. È accaduto invece mondo, la loro connessione coi tempi della Seconda lnternaziona- queUe previste dalla vulgata mar- questa contraddizione. UGiappo- che la rivoluzione è andata sempre nuclei proletari locali più o meno le, passando- nonostante i correi- xista, col passaggio quasi simulta- ne è l'ultimo che riesce a entrare più verso la periferia, mostrando estesi, ne fanno soggetti diversi dai tivi del leninismo - alla Terza In- ~--------------------------------, contadini al tempo della Rivoluternazionale e divenendo cosl l'in- Nota: 4IMarx nel Teno Mondo» fondire le ragioni della enorme in- denti, e non il dilemma capitali- zione francese, dando alle loro rite.rpretazionc dominante. fl~nza che tunora esercitain quei smo-socia/ismo. vendicazioni un carattere, al temQucsta vulgata poggiava sulla /I tema dell'attualitddelpt.nsiero Paai l'opera di Marx, mentre nel- L'articolo di Samir Amin, che po stesso, capitalista e socialista, convinzione che il sistema capitali- di Marx come punto di riferimento l'Occidente capitalistico il marxi- qui pubblichUJmo, appositameme volto alla liberazione nazionale e a stico si sarebbe espanso su scala teorico-praticoper i movimenti di smo t in crisi e hanno certo molto scritto per Alfabeta, rappresenta riforme agrarie anche radicali, che mondiale in modo omogeneo, di- liberazione dei paai del Terzo più valore le domande poste da un notevolesviluppo dellasua re/a- non mettano però in discussione la struggendo i precedenti modi di Mondo, nellapt.culiareltttura che Marx che non le rispostedate. zione al convegno di Treviri, e se- piccola e media proprietà della produzione e, con essi, facendo usi ne /amw, ha caranerizzato il La rispostadel dibattitoa questa gue idealmente quello di Andrt terra. anche piazza pulita delle naziona- dibattito al Convegno internazio- domanda ha avutoper molli aspeui Gunder Frank.,presentato in Alfa- L'alleanza operai-contadini dilità, deUe lingue, delle religioni e nale di Treviri su •Karl Marx e i come riferimento quella •vocazio- beta n. 50-51. Entrambi i materia• venta perciò qui la base delle lotte dei tanti altri vestigi barbari. È un paesi del Terzo Mondo•, organiz- ne terzomondista del marxismo• li, con un prossimo intervento di rivoluzionarie di Liberazionein cui esempio fra i tanti di qucsla ac- zaJodallaFondazione Ubertdal /4 (cosidefinitada Sami, Amin) pog- Uopold SedarSenghor,sono a cu- i contadini diventano coprotagonidcnza il grande successo ideologi- aJ 16 marzo scorsi. giantesul fallo che il nodo princi- radi Piero Lavatelli, compresa la sti, con un loro ruolo storico nuoco che a quei tempi ebbe nella sin.i- Fui dall'introduzione ai lavori, pale delle contraddizioni, oggi tra risistemazionedellapartefinale del vo rispetto al passato delle rivolustra l'esperanto, assieme alla ridu- Hans Jochen Voge/, presidentede.I centro e periferia, pone come pro- testo di Amin, registrato durante zioni borghesi. Questa questione zionc positivistica della religione, Partilo socialdemocra1icotedesco, blema aJtualeil tema della libera- un colloquio personale. continua a esercitare un enorme ancb'es.sa concezione diffusa. ha chiestoai partecipanJidi appro- zione e sviluppo dei paesi dipen- peso anche dopo la conquista delA quanto pare, si deve ammct· ~-------------------------------- l'indipendenza e del potere polititerccbc,su questopunto, lostcsso neo al socialismo della maggior nell'ambito del mercato interna- che il dilemma «liberazione o svi- co, nel periodo di transizione al Man: abbia semplificato in modo parte dei Paesi capitalistici, col ra- zionale, nell'economia-mondo ca- luppo• dei Paesi dipendenti non socialismo. considerevole le forme e i modi pido esaurirsi dello Stato, col su- pitalistica, con una sua autonoma era più risolvibile avendo a prota- La politica staliniana della coldell'espansione mondiale del capi- peramento delle nazioni, ccc. fisionomia borghese-nazionale. gonisli borghesie nazionali capaci lettivizzazione forzata, che rompe talismo. Non solo dopo Man:, ma li problema della transizione si è Salvo il caso del tutto atipico di di integrarsi, come classi egemoni, brutalmente l'alleanza operai--conanche ai suoi tempi e prima di lui, fatto avanti invece, com'è noto, al- Israele, un mondo già borghese nell'economia-mondo, e che tale tadini, non costitul un attacco conl'espansione capitalistica è meglio la periferia del sistema, dove i sog- trapiantatosi altrove, la storia ha dilemma - e non l'alternativa capi- t.ro i k.ulak.i, ma contro l'insieme visualizzata da un modello di mol- getti della trasfonnazione non era- confermato questa analisi. Che talismo/socialismo nei centri del si- dei contadini. È la scelta di una via teplicità delle forme di sfrutta- no, e non sono, riducibili al prole- implica, per esempio - com'è no- sterna-è la contraddizione che ha all'industrializzazione, che passa mento del lavoro. di non assolutiz- tarlato, al ruolo di prolagonista stra opinione, - che oggi il Brasile scatenato le lotte rivoluzionarie per la costituzione di uno Stato dizazione del rapporto capitalc/lav~ centrale che è portato ad assumere non sarà mai come il Giappone più rilevanti del nostro tempo. spotico. Il luogo sociale di fondaro nelle stesse unità di produzione nella centralità del conflitto capi- per questo rispetto. zione del dispotismo è il brutale capitalista, e dal recupero e subal- tale/lavoro. Lenin per primo ha I s ono comparsi nuovi soggetti attacco portato ai contadini e la ternizzazione dei modi di produ- posto il problema della transizione della trasformazione. Non il collettivizzazione forzata di essi. zionc prccapitalistià, assieme alla in termini nuovi, individuando un solo proletariato, ma anche li maoismo, nonostante e limiti stes.sa promozione, da pane dei fenomeno che, nella sua analisi, l'insieme delle classi sfruttate nelle ed errori, tenterà vie più duttili, capitalisti, di modi e forme più an- era correlato alla fase imperialisti- arrivando a mettere in discussione ti.quate del rapporto di sfruttameo- ca del capitalismo. to. -I--------.'!'-'---,0-.:--~-..:-==~~~~~~=:J[: Tutrodiposoddl. [ Albmni&SoNoni

le forme di sviluppo delle forze produttive, la loro non-neutralità e il carattere non contingente dell'alleanza contadini-operai. I suoi limiti storici, propri anche del leninismo e della Seconda lnternazi~ nale, si ritrovano in tutta la conce--- zione, l'analisi e la critica del potere, nel modo di concepire il rapporto partito/classe, Stato/società e così via. Limiti che si ripercuot~ no anche sulla questione piano/ mercato. In tutto ciò appare essenziale il modo in cui riceve soluzione la -questione contadina,., il modo in cui la partecipazione di questo nuovo soggetto storico nel processo di transizione diviene fatto liberatorio e non piuttosto, com'è spesso stato, di sfruttamento, coazione polilica, irregimentazione e mobilitazione forzala. L a distruzione della cultura contadina, spia del modo in cui si è spesso attuato il pr~ cesso di transizione, indica anche un altro limite storico della vulgata marxista, chiusa ai problemi dell'antropologia culturale. Il discorso sulla nuova famiglia di soggetti storici, proletari e contadini, nei Paesi dipendenti è strettamente connesso a quello sulla nuova famiglia dei soggeni storici borghesi in questi Paesi. In Asia orientale e a Cuba è stata messa in opera, con varianti, la •via leninista,.. Ma. nel resto dei Paesi latin~americani e afr~asiatici, il movimento di liberazione nazionale è stato un fattore di altra natura. È stato, in linea di massima, diretto dalla borghesia o. almeno, da ceti polenzialmen1c borghesi. La costituzione di Stati nazionali nuovi, indipendenti, nel quadro prodottosi dopo la seconda guerra fatto la Russia e la Cina. Tuttavia, questo processo storico è stato interpretato nel senso che la borghesia del Terzo Mondo sarebbe oggi il soggetto non di una trasformazione socialista, ma di una nuova tappa dell'espansione capitalistica. È un personaggio che certo esiste, anche molto presente, ma è isolato e senza avvenire. Si tratta, infatti, di un soggetto storico che è oggi immesso in un sistema di relazioni economico-politiche imperialistiche, che gli impediscono di emergere come forza sociale autonoma, capace di coalizzare egemonicamente le altre forze sociali nazionali, convogliandole in un processo di espansione capitalistica che metta caoo alla ne,.. I tentativi di reale affermazione autonoma di questi soggetti borghesi - tutti abortiti, dall'Egitto al Messico,- mostrano oggi delle borghesie che, sotto questa pressione internazionale, hanno sceho la «compradorizzazione,. come proprio ruolo storico. Questo esito, ovviamente, porta prima o poi al conflitto sempre più pr~ fondo tra queste borghesie compradorizzate e le classi popolari che le fronteggiano nei loro Paesi. L a terza famigliadei nuovi soggetti storici è quella emersa nei centri capitalistici,e si caratterizza per un carattere •transclassista,., Fino al pieno avvento della tay• essenziale era la proprietà o nonproprietà dei mezzidi produzione. Ma con l'avvento della divisione tayloristica del lavoro e di nume-- rose nuove tecnologie, che hanno ulteriormente portato a una ristrutturazione della forza-lavoro, a una espansione del terziario, a una riorganizzazione della giornata di vita e di lavoro, il rapporto salariale si è anch'es.so di molto espanso e approfondito, sia nel senso che t oggi esteso negli Stati uniti a quasi il 90 per cento della popolazione attiva (la stessa tendenza è visibile in Europa), sia nel senso che esso appare però stnnturato attorno a una cena quota dell'intera popolazione, dotata di certe caratteristiche di età, sesso, mondiale, vincolato al neocolonia- ""'""""-'-'""-..:....==-"'--------",._,._, lismo, alle multinazionali e all'egemonia americana, ha dato l'impressione - tuttora persistente - che il leninismo fossesuperato, nel senso che era ormai divenuta possibile l'integrazione delle borghesie nazionali dei Paesi dipendenti nel sistema dell'economia-mondo. Ma tutti i tentativi fatti, a carattere borghese-radicale o modera• to, dimostrano il conlrario. Sia che puntassero sul sostegno sovieticoo quello americano, promuovessero o no riforme agrarie e nazionalizzazioni, si avvalessero o no dell'intervento attivo dello Stato nell'economia, nonostanle alcuni risultati conseguiti e un certo sviluppo dell'industrializzazione, non sono mai riusciti però a metlere in questione la loro appartenenza subordinata al sistema dell'economia mondiale, come avevano prima L'avanguardia a Tiflls a c. di L. Magarotto, M. Marzaduri, G. Pagani Cesa Venezia, Univ. degli Studi. 1982 pp. 325, lire 40.000 Boris Pasternak Lettere agli amici georgiani !rad. il. di Oara Coisson Torino, Einaudi, 1967 S criveva Boris Pasternak a Paolo la.lviii nell'estate del 1932:«Questa città [ossiaTiflls, come i russi chiamavano Toilisi, capitale della Georgia), con tutti coloro che vi ho visto e con tutto ciò che vi ho portato e ne ho riportato, sarà per me quello che sono stati Chopin, Skrjabin, Marburg, Venezia, Rilke... • Paginadtlla riYista•LA Natull• con il/ustTazionedtl -,nvolvtr fotografico• di M. lans.stn (1873) piena integrazione del Paese e del• la sua classe dirigente borghese nel sistema dell'economia-mondo. li capitalismo trasforma nel tempo e nello spazio i soggetti sociali. Il ruolo che avevano un tem• po, oggi non l'hanno più o ne hanno uno diverso. Oggi, nelle borghesie dei Paesi dipendenti, la tendenza nazionalista coesiste, in m~ do contraddinorio, con quella -.compradora•. Ma è quest'ultima che i centri dell'economia mondiale capitalistica, statali e multinazionali, tendono a favorire in ogni modo, mentre avversano con tutti i mezzi la tendenza a una piena indipendenza nazionale. U destino di questa classe appare perciò la -compradorizz.azi~ lorizzazione (anni venti negli Stati uniti, anni cinquanta-sessanta in Europa), tra classe operaia e bor· ghesia si frappone un settore molto consistente di classi medie (contadini piccoliproprietari, artigiani, piccoli commercianti, ecc.) che - socialmente e politicamente - si sono sempre caratterizzate per la loro oscillazione classista, che per lo più trovava sbocco, nei momenti di crisi storica, in senso reazi~ nari~borghese. Queste classimedie d'un tempo, caratterizzate dalla piccola e media proprietà trasmessa ereditariamente, che ne permetteva la riproduzione, non costituivano problema per una concezione della società basata sulle classi, il cui status istruzione, etnia, adesione a certi valori, ccc., che escludono le qu~ te di popolazione non aventi le caratteristiche richieste per entrare nel rapporto capitalistico di lavoro. Da un lato, perciò, si estingu~ no o diminuiscono fortemente le vecchie classi medie; dall'altro, l'ulteriore estensione e generalizzazione del rapporto salariale a quasi tuHa la popolazione funzi~ na selettivamente, introducendo differenze ed esclusioni di status per cui, oltre e a volte più della proprietà, vengono a valere le distinzioni di istruzione, età, sesso e cosl via, attorno alle quali possono cosl catalizzarsi nuove aggregazic>- ni e movimenti sociali. I corniazzurri Rtmo Faccani E un quarto di secolo più tardi, ro architettura ricordano Pietr~ in un abbozzo d'autobiografia, egli burgo, le inferriate dei primi piani cosl evocava, nostalgicamente, il ricurve a forma di cesti e di lire... suo primo incontro con il Caucaso La sera che cade sulla città merie la Georgia, agli inizi del '30: «A dionale, piena di stelle e di odori quei tempi il Caucaso, la Georgia, dai giardini, dalle pasticcerie e dai le singole persone, la vita del suo caff~... • (Lttttrt agli amici gtorpopolo furono per me una vera ri- giani, pp. XVIJ.XVUI, 5). velazione. Tutto era nuovo, tutto Su questo sfondo, in questa cormi meravigliava. Le scure rupi gi- . nice, dodici-quindici anni prima, gantesche incombenti su tutte le s'era svolto uno degli episodi più strette e profonde vie di Tiflls. La singolari e avventurosi della storia vita della parte più povera della artistica protonoveccntesca. E, popolazione trasferita fuori dei certo, Pasternak dovt trovarne ancortili e nella strada, una vita più cora ben vivi il segno e l'eco, giacsfacciata, meno appartata che nel eh~ i suoi «amici georgiani• predinord, chiassosa, schietta. Il simbo- letti-lalvili e T'ician rabidzc-vi lismodelle tradizioni popolari( ... ) avevano preso parte (e parte tut· che( ... ) come nella cattolica Poi~ l'altro che marginale). Per noi ognia, fa di ognuno un poeta. ( ... ) gi, cosi lontani dal tempo e dai Certi angoli di Tiflls che per la I~ luoghi che furono suoi. quell'episodio rivive nei suoi fasti e nelle sue alterne fortune - e con straordinaria immediatezza, con un'ec• cczionale capacità di presa anche sul lettore non specialista - grazie a questo bel volume (distribuito dalla libreria romana Herder) che, sull'-.avanguardia a Tiffis,. al principio del nostro secolo, e specialmente a ridosso del 1917, raduna una stimolante messe di -:studi, ricerche, cronache, testimonianze, documenti», tra cui un fascio di preziosi, rari documenti iconografici. T ra il '17 e il '21, la Georgia fu una repubblica indipendente, retta da un governo menscevico, socialdemocratico, -piccolo stato 'indipendente' - annoterà Oueste distinzioni transdassi• ste, dunque, non concernono solamente la differenza lavoratori manuali/lavoratori inteUettuali, ma entrano a connotare anche il movimento femminile, la protesta di anziani, consumatori e cosl via. Tutti status che ooalizzano aggregazioni in rapporto all'inclusione/ esclusione nel rapporto salariale del lavoro dipendente, al modo della inclusione/esclusionein esso, ossia al modo di impiegodella forza-lavoro, alla qualità del lavoro assegnato, o al modo in cui esso viene espulso, tenuto ai margini o escluso dall'attività produttiva. Questi status sono altresì in relazione col modo di sviluppo delle forze produttive, non solo- com'è evidente - nel movimento dei con• sumatori o in quello ecologico, ma anche - direttamente o indiretta· mente - con tutti gli altri, poich~ gli status che comportano privilegi, o escludono da essi. sono sempre in riferimento anche allo status del consumo opulento, dando o no i mezzi per accedervi. Rispetto all'alternativa c:apitalismolsoaallSmo, i problemi che si pongono per questa terza nuova famiglia dei soggetti della trasfor• mazione, 1 soggetti transclassisti, sono problemi che investono la complessiva nstrutturazione del rapporto di lavoro dipendente in relazione a un tempo libero in rui l'acculturazione e la vita sociale .semprepiù definiscano uno spazio di vita individuale e coUcniva non alienata, capace di imporre la sua norma a un nuovo modo di vita e di sviluppo delle forze produttive. Quest'ultima questione è anche decisiva per un'alleanza di tali soggetti della trasformazione con quelli del Terzo Mondo. Infatti, è evidente che se, per un qualsiasi miracolo, il potere $Oda.lee politico passasse negli Stati uniti dai gruppi borghesi imperialisti alla classe operaia e al resto dei soggetti transclassisti, non sarebbe possibile COSU'Uiurena società socialista senza mettere in questione il m~ dcUo di sviluppo ereditato. Questo modello non poggiasolo sull'enorme drenaggio di risorse dai paesi del Terzo Mondo, ma è anche caratterizzato dal sistema di dominazione mondiale che gli è in· trimeco e che, per suo mczm, viene imposto. Smantellare in primo luogo il complesso militare-industriale, che è l'architrave di questo modello, è premessa obbligatoria percht i nuovi soggetti transclassi• sti riportino a centralità la questione del socialismo. Che oggi ba il grande obiettivo unificante della lotta per la pace. Osip Mandel'ltam, -cresciuto sull'altrui sangue», e che 41Voleveassere mondo dal sangue,.. illudersi di poter «entrare nella storia netto e felice•. E subito, per molti scrit• tori, artisti, intellettuali russi - di Mosca, di Pietroburgo, - essa di- .,. venne terra di fughe, di oscillanti ·Q-~ andirivieni, di vagabondaggi, di eslli definitivi o provvisori (tram• { potino di lancio verso eslli avveni- i_ re); essa divenne scalo, approdo, grembo, seconda patria. l fu in Georgia, ad esempio, che, - attorno al '20, soggiornò ripe.tuta· ! mente Mandcl'kam, e a Tdlìs - ... cc lo ricorda la moglieNadef.da, in ~ una struggente nota postuma, le C ultime righe da lei scritte. - egli ! compose: versi che -.segnano una t svolta• nella su.a attività poetica, ~

come quelli della lirica Umy1,1al.rja not ju na d1,1ore (Mi lavavodi notte nel cortile), mentre altri, non meno celebri, gliene ispirò il ricordo anoora caldo della città (Mne TI/lis gorbatyj sniJsja, Una Ttfllsgibbosa vedo in sogno). Ma sopranuno in quegli anni, nella «gibbosa Tiflls», ag}un folto, pinoresco, combattivo manipolo di poeti futuristi russi, per lo più di ossetvanza «transmentale., espo-- ocnti del filone 7Àlm'J'. E di essi, delle loro vicende letterarie ed extralettcr.uie tiflisiane, in questo libro si fa appassionato e brillante chroniqumr, sagace e finissimo interprete Marzio Manaduri (e col saggio di Mana.duri, oltre che col libro nel suo complesso, non potrà non fare i conti driunque d'ora in poi si trovi ad affrontare la storia del futurismo russo e del suo contesto, dei suoi punti di oontatto, delle sue propaggini fuori della Russi.a, e fuori del Caucaso). ll grosso del lavoro di t.-tanaduri gira fondamentalmente intorno alle fie,ue di Aletsej Kruetnycb, Igor' Terent'ev e U'jà 1.danevit, e intorno a quel gruppo del «41°• che i tre zaumniki fondarono a TIflls verso il '19, al culmine di una stagione ormai lunga di battaglie artistiche e sulla strada di altre battaglie che 1.danevit avrebbe poi impavidamente «esportato• in Francia. Oanrre precisare che il nome stesso di «41••, la sua origine, si ammanta di impreciso: stando alle contraddittorie e colorite interpretazioni degli stessi protagonisti, esso «designerebbe - annota Mana.- duri - il parallelo su cui giace lims, il grado che supera quello massimo della vodka, la temperatura del delirio, oppure il giorno in cui Zarathustra scende dalla montagna, o Cristo ritorna dal deserto ... Comunque, s'intendeva sempre un luogo, dello spazio e dello spirito, in cui si a ormai fuori di ogni norma, liberi e folli•. Quanto ai programmi, alla poetica del gruppo, il giornale 41° - che vide la luce il 14 luglio (!) 1919, e che avrebbe dovuto essere settimanale ma non andò oltre le quattro pagine di quel primo numero - li enunciava in un asciuno, perentorio, 'alato• manifesto: «La compagnia 419 riunisce il futurismo della riva sinistra, e proclama la 7Àlm'J' la forma obbligatoria in cui s'incarna l'arte. C.ompito del 41° a mettere inane tutte le grandi scoperte dei oollaboratori ~ infilzare il mondo su un nuovo asse. U giornale sarà il porto per gli avvenimenti della vita del gruppo, e causa di costanti noie. Rimbocchiamoci le maniche-. Alla fine, Mana.duri tira le somme di un'esemplare indagine che si dispiega a ventaglio sul futurismo «tranSmentale• nel suo insieme; e le conclusioni alle quali egli Sebastiano Timpanaro ~ A.atiltopardiani e otomoduatl ·i .o. siaJstra italiana " Pisa, Ed. Tecnico Scientifiche, 1982 ~ pp. 345, lire 15.000 t ~ Oawdsmo t illa:minismo adl'Otlocmlo iWiano Pisa, Nistri Lisclù, 1965, 1970' F ra il 1975 e il 1976, dalle pagié ne di &/fagor, Sebastiano j Tunpanaro intctveniva polc- ~ mica.mente, a più riprese, sull'ar1i gomento c:hc da decenni più gli sta giunge sono di estremo interesse, anche per le prospettive che aprono di ulteriori analisi, di nuovi, seducenti scandagli. «Kru~nych e i suoi amici - scrive Marz.aduri - semplificarono il pensiero di Chlebnikov, dandogli maggior vigore e coerenza: bisognava libera• re i suoni dai sensi, poicht la natura umana parlava immediatamente nei suoni; la lingua primigenia è la lingua della biologia», 'biologia' nell'accezione pregnante, proronda del termine. «In quest'idea di un'altra lingua, che scorre sotto quella comune, e nella quale si manifesterebbe l'autentico dell'uomo, Kru~nych e i suoi sodali debbono molto a Freud. Essi intesero l'inconscio Bianchi si scannavano altrove, son temps•. mentre a Tiflls, nella quieta pe- Non per niente dobbiamo a Kanombra delle taverne dei duchàn, kabadze questo polemico giudizio in riva al fiume Kurà, abbondava il sul gruppo letterario georgiano «I «diletto pilaff» (come lo chiamava comi azzurri• (Cisperi q'anc'ebi): Mandel'itam) e correva il vino in- .c:Notrelitttrature nouvelle a presvecc del sangue. In Georgia, sul que empruntt sa voie naturelle. ceppo di tradizioni antichissime, Cette ptriode est inaugurée par Ics fioriva da sempre una civiltà «di 'Comes bleues'. lls se sont posés crogiuolo», ramificata, prensile, pour but dc mettre Ics lettres au cosmopolita. service d'aspirations pures, ils s'erEcco, ancora in questo volume, forcent d'approfondir la forme de John E. Bowlt guidarci attraverso la potsie moderne, de restituer à la splendida fase «espressionisti· la potsie scs vtritahles oontours et ca• della pittura di Lado Gudia!vi- recherchent la puissance du mot li (Goudiachvili), che - dopo una dans la potsie géorgienne. La prima giovinezza densa di motivi e peinture et la potsie modemes depropri fluidi ranghi i già ricordati 13.Svili'r,abidze e un'altra dozzina di poeti, e tentò - non senza contraddizioni, incertezze e ondeggiamenti, frutto della provenienza artistica e del demone creativo dei singoli, - di mediare fra simbolismo e post-sirribolismo. Quel che impona, e che non manca di affascinare noi oggì, è che nella Tiflls menscevica la nient'affatto provinciale avanguatdia georgiana e la punta di diamante, l'afa più «eversiva• dell'avanguardia russa, trovarono un loro rertile terreno d'incontro. E il cabaret letterario ~La tavernetta fantasticromatismi «locali•, folclorici, - vraient cheminer enscmble vers ca• - quasi una reincarnazione del era vissuto a Parigi, dal '20 al '25, cette ligne. Nous ne saurions ac- nordioo e pietroburghese «Cane cercando allora e in seguito di at- cepter ni le point de vue des 'C.or- randagio• - da regno e covo degli ...... ,....-,~;;:,:~:::::,-~7 zaumniki non tarderà a mutarsi in una sona di ultima spiaggia del ...modernismo• russo-georgiano, il beffardo, inquietante ombelioo di .-~ "'~~ un «mondo-alla-rovescia., di un i '{.,. r «mondo-daJla-fine•, dominato dal• .Z-6'...,.,_~ la magia dell'assurdo (questo ~ ~ «attizzatoio della creazione•, CO· me lo definiva Tcrent'ev) e affacciato consapevolmente sull'orlo di grottesche apocalissi venture, di nuove bislacche metamorfosi ... , . Altri contributi di spicco arricchiscono le pagine dell'AvanguarJ dia a Tiflìs. C'è un capitoletto delle memorie di Vasilij Katanjan, che s'è spento mentre il volume era in preparazione (e che, studente di ginnasio, si legò d'amicizia coi futuristi russi nella Georgia di - •..,."'°," quegli anni burrascosi). Ci sono testi di conferenze e versi inediti. Ci sono illuminanti articoli di Ta- , t'jana Nikol'skaja e di Rosemarie Ziegler su Terent'ev e Krufenych. E c'è, di Terent'ev, una stregonesca lettera del '24 a lliazd (ll'jà ~anevit), introdotta da una puntuale nota di Giovanna Pagani Ce- _._ ___ ._~ sa, li 'TMIJtreoptique br~tta/0 da E. Reynoud nel /889 (Quando, nel febbraio del '21, l'Armata rossa abbatté il governo come naturalità. Di qui l'attenzione che posero( ... ) su tutti gli stati anormali: l'estasi, la malattia, il sogno. Si può osservare che l'interpretazione naturalista ch'essi diedero di Freud era errata ( ... ). Tuttavia, spostando la sede della poesia nell'inconscio, dove non c'è più aJcun controllo sociale o razionale, essi anticipavano quello che (... ) di D a pochi anni farà il 'surrealismo'. «È dunque tra Dada e il surrealismo che il '41"' sembra trovare la sua sede, all'interno della cultura avanguardistica del primo Novecento». M a 10rniamo alla Georgia menscevica. Se fra il '17 e il '21 questa terra diventò un polo d'attrazione per la cultura russa, non fu soltanto percht guerra civile e carestie si tenevano al largo dalle sue frontiere, Rossi e tuare una sintesi, «idiosyncraticand visually distinctive•, tra l'ane delle sue origini e radici e quella delle avanguardie europee. (Tornato in patria, in Georgia - dove si sarebbe spento vecchissimo, e ciroonfoso di venerazione, nel 1980,- egli resistette poi a lungo, fieramente, ai dettami dell'estetica fdanoviana e ai duri attacchi delle sue torve vestali). Ecco Gaston BuaOdze esplorare le suggestive posizioni teoriche di un altro pittore conterraneo di Gudi3Svili, David Kakabadze (1889-1952), ...-parigino»a sua volta dal ·19 al '27. Un'analisi accurata e globale del suo pensiero critico - rileva BuaOdze - consentirà non solo di «verser un jour nouveau• suUasua opera, ma di •mettre cn relicr un des dialogues les plus riches en enseignements qu'un artiste géorgien ait jamais entretenu avec l'art curopéen de nes bleues' sur l'esprit national de notre peuple, sur les propriété.s dc notre art, ni le fait que ces oonsidérations servent de base à leur oeuvre. Les 'C.omes bleues' se justifient en se rtrérant à une école: le symbolisme. Mais c'est l'oeuvre d'art et sa forme qui devraient justifier la crtation ... • È un giudizio scaturito sull'onda di comprensibili - anche beneficima «astratti furori•. Ce ne rendiamo ben presto conto leggendo il saggio vivido, mosso ed esauriente che, nell'Avanguardia a Tiflìs, Luigi Magarotto ha dedicato all'accesa temperie letteraria dentro cui si sviluppò il movimento dei ..e. .orni azzurri,._ Questo gruppo, che (come fa notare esplicitamente Magarotto) non ru mai «chiuso, settario, rigido nella delimitazione delle sue file•, stampò il primo numero della rivista che gli diede il nome al principio del '16, ebbe nei leOP@!~iana a cuore e cbc lo ha segnaJato agli studiosi italiani: Leopardi (e con lui Giordani), il leopardismo, il materialismo. L'occasione era offerta dal delinearsi di un indirizzo culturale esplicitamente antileopardiano fra studiosi di dichiarata formazione marxista. D poeta recanatese veniva accusato - da parte di Carlo Salinari e, soprattutto, di Umbeno Carpi - di insipiente minoritarismo e di voluta marginalità regressiva, lamentosa e arretrata, per non aver saputo partecipare al lum.inoso, cauto, moderno e conciliativo progetto culturale e sociale della borghesia nazionale nascente (di cui erano esempi per un verso Manzoni, e per l'altro i moderati toscani raccolti attorno al Vieusseu.xnella rivista Antologia), costituendo cosi l'archetipo da non imitare di una ritrosia intellettuale aristocratica e perdente. Tali posizioni erano (C sono tuttora) indicative di un orientamento storiografico e politico, oggi maggioritario, tendente a far proprie e a giustificare la storia e le ragioni dei «vincitori» di ieri per legittimare quelli di oggi, all'interno di una progettualità di governo del sociale poco disposta a fare i conti con le contraddizioni che non si collochino in un'ottica di «sviluppo•: progettualità che è atteggiata variamente, ma che tende in ogni caso a smorzare, assumendolo come dato di complessità e problematicità del «moderno• (o del post-moderno, che è più fine), ogni scontro od opposizione irriducibile. E non c'è b~sognodi evocare, a spiegare tutto, il momento menscevico della Georgia, ~ancvit era emigrato a Parigi ormai da aJcuni mesi. Da quell'autentica miniera che è il suo archivio, la moglie Hélène ha ora estratto, per questo volume, i materiali suUa «vita parigina• di lliazd dal suo arrivo alla pubblicazione del «dramma• lidanlJU /Aram, .-Ledentu le Phare», 1923.A suggello della sua deliziosa, lampeggiante cronaca, Hélène pubblica il biglietto che Uiazd ricevette da Jean Coctcau dopo avergli mandato una copia di lidanlJU: «Mon cher Uia, - scriveva Cocteau, -voici le miracle d'un livre que je ne peux pas lire et qui me donne au premier coup d'oeil les jouissances d'une lccture profonde. Nous ne savons pas de quoi les étoiles sont faites. Votre livre est étoilé. Je vais prendre une guide russe, ou, si vous voulez, un télescope, afin de le connaitre mieux-). tattico del «compromesso storico», che avrà avuto il suo peso, specie in Salinari, ma che sostanzialmente non rappresentava molto più di una contingenza, di un momento in un processo. Proprio per il loro confrontarsi con questa tendenza di lungo periodo, i ponderosi interventi di Timpanaro, ora riveduti e raccolti in volume, rimpinguati di aggiunte e nuovi saggi (fra cui uno studio, cospicuo, su Carlo Bini), rivelano una valenza di ampio ripensamento culturale che va ben al di là del-

la pur significativaoccasione polemica, e che~ destinata a scontrarsi anche con l'opposta, emergente tendenza di un neoleopardismo nichilista e sapienziale, çu.i è facile profetizzare, negli anni a venire, fortuna e seguito. T impanaro polemizzava con posizioni che avevano in se steMC scarsa possibilità di tenuta: sia gli argomenti di Salinari, sia quelli - più muniti - di Carpi, conduconodi necessitàa una svaluullione tanto marcata della statura intellettuale, filosoficae problematica di Leopardi da cadere da st. Rimanere estimatori delle sue qualità di poeta dopo averne dato un giudizio fortemente limitativo quanto a pensiero ed esperienza, significa ricadere nell'estetismo o nell'intuizionismo, «depurando,- la poesia dei suoi nessi di pensiero, e quindi riprendere argomenullioni e distinzioni crociane appena mascherate- oosache oggiuno studioso agguerrito non sarebbe certo disposto ad ammettere. Tale caduta metodologica e teorica risulta però l'inevitabile scotto che deve pagare chi, come Carpi, assuma l'organizzazione della cultura come evento prioritario rispetto all'elaborazione e ai contenuti della cultura stessa, fino al punto di privilegiare gruppi conservatori organizzati a intellettuali avanzati ma non integrabili proprio per i dati e per gli esiti che prevedevano alla loro cultura. Che i toscani dell'Antologia fossero dei moderati, anzi tendenzialmente conservatori, è-da Timpanaro puntualmente e puntigliosamente dimostrato raffrontando questo gruppo a Leopardi e Giordani, e mettendo in luce, di questo che pur restava il più moderno cenacolo, la ristrettezza d'orizzonte, i limiti e le timidezze di classe, il paternalismo - tutt'altro che illuminato, piuttosto prudente e autoritario, - l'angusto e per certi versi ipocrita utilitarismo: caratteri non solo e non tanto di costoro ma, in genere, dell'intera classe «borghese,- (in realtà di proprietari e faccendieri) toscana fino a Ricasoli. Del resto, il tentativo di riscrivere la storia della Restaurazione e del Risorgimento rivalutando come grande stagione borghese quella legata aJlo sfruttamento mezzadrile e al pedagogismo popolare conservatore, fatto passare per programma di liberazione di forze produttive, al compromesso cattolico-liberale e alla cautela ideologica, aJJapaura dell'industrializzazione e all'orrore per le masse e la dinamica sociale - tale tentativo si commenta da sé. Al di là di questo, lo sforzo polemico di Timpanaro ha un obiettivo di ben più lunga gittata, un vero e proprio nodo teorico (cui l'autore giunge a dedicare una appendice dal titolo Gramsci e Ltopard,): quello dei limiti conoscitivi e critici che I'«organicità- e la costruttività degli intellettuali comporta. Era un problema che già serpeggiava nelle precedenti opere leopardiane di Timpanaro, pieno di feconde conseguenze sul versante della critica e della teoria letteraria, ma qui è posto esplicitamente anche sul versante filosofico-culturale. Può il rifiuto di Leopardi e Giordani di collaborare stabilmente alla Antologia essere indicativo di una posizione regressiva, minoritaria, premoderna in quanto aristocratica e nostalgica? E come va letta tale estraneità alla (presunta) «grande stagione,-? Quali sono i motivi profondi di inconciliabilità fra Leopardi e Vieusseux? Non si tratta di un ennesimo dibattito politico-culturale: Timpanaro è attratto dal valore di conoscenza, di rivelazione, che c'è nella ..:disorganicità,. intellettuale di Giordani o Leopardi. Lungi dall'essere assimilabili ad «arcadi perdigiornoi., a conservatori di provincia, essi sono anche ben lontani da «una concezione aristocratica e preborghese, tesa a salvare una chimerica indipendenza dello scrittorei.; se si tengono lontani dai luoghi in cui si organizza e si distribuisce la •civiltb, ciò è percht dei nuovi sacerdoti moderati vedono i forti autocondizionamenti e gli invalicabili recinti culturali e di classe; «l'assunzione di un ruolo sociale,- da parte di Leopardi «avrebbe richiesto tutt'altre idee, tutt'altra nozione di 'civiltà' e, connessa con questa, di arte e di stile• (pp. 104 e 105). La «disorganicità.I.,in questo caso (Timpanaro è molto attento a non conferire vaJore teorico generale a questa analisi), è perciò sintomo - come avrebbe detto Cesare Luporini - dell'appartenenza «a un'onda più lungai-, condizione pressocht inevitabile, nell'Italia della restaurazione, per la elaborazione di un pensiero radicale, estraneo a una società «oppressiva, conformistica, affaristica,-e retriva, non costretto nelle angustie di una «organizzazione culturalei. purchessia. anche se limitati; quanto e soprattutto - come dimostra almeno la Palinodia, testo fra i più lungimiranti nel sottoporre a demolitoria critica l'ideologia del progresso come produzione e consumo di merci e chiacchiere, - contro la borghesia più dinamica); ma si reinvestono problemi filosofico-antropologici ancora più decisivi. Risale alla prefazione della sua opera più nota, Classicismo e illuminismo nell'Onounto italiano (1965), l'esigenza di Timpanaro di «una specie di marxismo-leopardismoi., che accetta le analisi storico-sociaJi del marxismo, ma che «per ciò che riguarda il rapporto uomo-natura si richiama soprattutto a1materialismo vero e proprio (adialettico, 'volgare', se cosl piace chiamarlo) del Settecento e dell'Ottocento, all'edonismo che gli è organicamente connesso e alle conseguenze pessimistiche che, con maggiore coerenza e lucidità di chiunque altro, ne ha tratto Leopardi,-, partendo dalle sue esperienze di vita piuttosto che da argomentazioni logiche. Il vitalismo leopardiano che rimodella originaJmente le proprie ascendenze sensiste in modo da intuazione reaJe in cui l'uomo si trovava, e tuttora si trova, nel suo rapporto con la natura. (p. 190). Umaterialismo pessimistico leopardiano segue tracciati ben diversi da quelli di molti idlologua settecenteschi scettico-conservatori: la distinzione che egli introduce fra «barbarici. (riferita a1 mondo moderno della restaurazione borghese) e «primitività,. (che è la nozione con cui egli guarda a1tempo stesso agli «antichii. e al «popolai-), la corrosiva critica delle «magnifiche sorti e progressive», la sua incredulità per quanto riguarda la possibilità di eliminazione dell'infelicità umana - tutto ciò lo conduce a una ipotesi di «illuminismo per tuttii-, al «valore sociale del veroi.. La insopprimibile «lucida disperazione,- insieme aJl"inoocrcibile desiderio di felicità, la eroica rinuncia a quaJunque forma di consolazione, non solo in ogni religione o metafisica, ma anche in un teleologismo immanente nella storia umana, nel felicitante progresso, hanno un singolaree originalissimo esito «democratico,-ed egualitario. soffocato e stravolto in questo e nel secolo scorso - che si perde oel Sencccnto illuminista e sensista (cosl come, forse non casualmente, la ricerca di Panzieri prende le mosse dal SetteccnlO di MoreUy). Ne è stata favorita l'individuazione di un nudeo edonistico e pessimistico nella genesi della forma letteraria moderna e contemporanea, e la sua specificità di strumento conoscitivo. D'altro canto, proprio l'elaborazione letteraria, nella istanza di .formalizzazione della vita» - cara a Fortini - rivela un aspetto che Ttmpanaro lascia in ombra, o che almeno è largamente implicito nelle sue opere: la connessione, nella «ricerca di felicità•, di corporeità e simbolizzazione, di fisicità e di relazione dell'uomo con l'uomo (che ~ un aspetto beo presente nel pensiero di Marx). Ta1e connessione comporta, a mio avviso, non certo una rivalutazione dell'irrazionalismo romantico, ma un ripensamento di ciò che il pensiero e l'arte dell'età del romanticismo investigava, di ciò che rivelava e nascondeva anCM nelle sue forme regressive (perfino fra le righe del misticheggiante Schopenhauer). È merito soprammo della moderna, grande storiografia inglese (penso a storici come Cliristopher Hill o Edward P. Thompson) avere mostrato la stretta compresenza di istanza di felicità e bisogno di simbolizzazionee rappresentazione di ~ e della comunità, e gli esiti di lotte sociali e di classe che ciò ha componato, anche se spesso in assenza di un radicale materialismo e pessimismo. Timpanaro non nega certo la questione, e non da oggi; in Antileopardiani, addirittura, la necessità di dialettizzare progresso e regresso (senza cadere in oscurantismi irraziona1istici) t posta in testa al volume, e, come si è visto, ne ~ scaturito il ripensamento sulla «disorganicitài. degli intellettuali. Tuttavia, le sue preferenze, la sua -:3,,,m~ stessa fisionomia intellettuale razionalistica (di cui sono spie l'eccesso di diffidenza verso Freud, e anche verso il «francofortismo•, verso Benjamin ed Emst Bloch, che non gli consente di utilizzare appieno, fac:cndolaconflagrare col suo leopardismo, un'esperienz.a come l'espressionismo) non lo fanno procedere molto oltre l'enunciazione del problema. Anche per questi motivi, Ttmpanaro ba forse torto a lamentare lngnssod~l Musl~Grtvin (1892c-;,-,.-)---------------------'-'""-"---' ::• n: ':1:~a:. s:ir:e~d~: scussione sul valore politico del e on ciò Timpanaro dà un esempio di una rigorosa critica dello storicismo e del giustificazionismo da sinistra e da posizioni materialistiche, capace di mantenere viva la concreta storicità e materialità delle vicende e delle idee, senza perdersi nei labirinti irrelati di un problematicismo agnostico (che oggi verrebbe definito elegantemente «laicoi.), legittimante lo status quo (in particolare della sacralità della corporazione intellettuale), intricato nei «percorsii., ..:traccei., «luoghi,., «itinerari,. e «reticoli,- vari. Il cuore del suo discorso è tuttavia più in là: nell'accorato e martellante messaggio - non privo di qualche rigidità- del materialismo e dell'eudemonismo/pessimismo leopardiani. È un discorso noto da quasi un ventennio, qui ribadito e riarticolato in rapporto alle specifiche tematiche dei saggi. Si parte, naturalmente, dalla causa più radicale di incompatibilità fra Leopardi e l'Antologia, il pessimismomaterialistico del poeta rivolto contro l'ottimismo pasciuto e spiritualizzante dei redattori (e non tanto contro quello di costoro, in fondo timidi borghesi e intellettuali non sempre indegni, vestire l'intero articolarsi dell'esperienza umana, dal corpo alle più delicate e raffinate attività intellettuali e immaginative, l'edonismo che pone il «dilettoi. a movente e termine ultimo dell'agire umano e, più in generale, degli esseri animati, hanno in sé una «contraddizione intrinseca» che Li converte in pessimismosui destini della specie umana e sulla «fragilitàbiologica» dell'uomo. ln quest'ultimo libro tali concetti vengono ribaditi senza accomodamenti; le idee di Leopardi non sono interpretabili «né come una manifestazione nevrotica o comunque patologica individuale, né come la proiezione 'ideologica' di una sofferenza storico-sociale,-comunque connotata (neanche nell'aspetto della ..:.rotturadi una Weltanschauung teologica e della non ancora raggiunta fondazione di un moderno regnum hominis-) e comunque riconducibile agli aspetti di «alienazione e solitudine dell'individuoi. nell'incipiente civiltà borghese. Queste spiegazioni, pur diverse, sono «tutte concordanti nel negare al pessimismo in quanto tale un valore di conoscenza obiettiva e diretta (non 'simbolica' o comunque mediata) di una siN on si può disconoscerlo. Enorme è stata la portata, o almeno la valenza, del «marxismo-leopardismoi.: soprututto nel ceto sociale e politicodell'intellettualità diffusa, massificata e radicalizzata (che qui non intendo affatto celebrare), la proposta dell'eudemonismo ha avuto un effetto dirompente. Nel secondo dopoguerra la ricerca di Timpanaro è stata fra le più radicali (capace cioè di toccare le radici) nella critica all'ottimismo progressista capitalistico e socialdemocratico, e al teleologismo apocalittico terzintemazionalista. L'irrompere sulla scena da parte del «soggettoi. e delle soggettività più varie (pur con tutte le scorie neoconsumistiche e autogratificatorie, oltre che irrazionalistiche, di cui sono portatrici), la non-mediabilità del bisogno e del piacere nella paJude della produzione e dell'etica del lavoro, hanno in questi disadorni libri se non ispiratori diretti almeno meditati supporti. Il materialismo di Timpanaro, radicato in Lenin ed Engels, individua un irrisolto groviglio anche nella cultura idealistica più avanzata, anche nel marxismo, e segue le tracce di un filo rosso - per lo più pessimismo leopardiano da lui riproposto. Probabilmente, una seria risposta ai suoi interrogativi non ~ stata data pc~ non esiste risposta. Cb.i è il soggeno del pessimismo? In qua] modo e con quali strumenti la lucida consapevolezza della fragilità biologica e psichica dell'uomo - a] di qua e al di là delle formazioni econom.ico-sociali determinatesi - potrebbe presiedere alla fondazione di un nuovo rapporto dell'uomo con l'uomo (per non parlare di una rifondazione politica)? Non credo sia pc>Mibilerispondere a questi, pur non retorici, interrogativi; se non nel riconoscere il valore gnoseologico e soprattutto la grande portata anti-antropoccntrica del leopardismo, la demolizione di ogni ottimismo imma- ': nentistico e dell'ideologia lineare .5: e giustificatoria del progresso - il r che non è certo poco, ma non mi ... sembra sia la risposta che Ttmpa- ~ naro vorrebbe. E poi, anche la l <fragilità biologica-, anche la sof- :::: ferenza che non è integralmente ~-· riconducibile a1momento sociale, - non è forse, in larga parte, cultu- ~ ralizzata? Non è forse il trasfor- i:: marsi della sofferenza fisica in -in- ~ :~=e~atto di cuJtura e sim- i

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