Supplemento letterario - Alfabeta n. 50/51 - lug.-ago. 1983

Nuovecollane Narrativa M. Moicher Sfurim I viaggi di Beniamino Terzo Presentazione di C. Magris Introduzione di D. Leoni Pagine XV-130, L. 12.000 li grande libro del padre della letteraturajiddisch per la prima volta tradotto in Italia. La storia avvincente di un nuovo Don Chisciotte, spaesato viaggiatore del mondo. H. Grab li parco Introduzione di R. Buzzo Margari Pagine XXXI-113, L. 14.000 L'amore di un adolescente sullo sfondo del magico parco di Praga: capolavoro di Grab, poeta discreto e struggente che narra il tramonto della vecchia Europa. A.V. Kaverin Fine di una banda Introduzione di M. Scandura Un «giallo»russo ambientato nella Pietroburgo post-rivoluzionaria. Un libro da leggere tutto d'un fiato con protagonista una banda di sgangherati malviventi vinti dal caso e dal paradosso. G. Krudy La carrozza cremisi Introduzione di G. Cavaglià Un romanzo affascinante sulla Budapest di fine secolo: un affresco vivo e variopinto di personaggi sempre fuoritempo che inseguono fantastici sogni d'amore tra gli ultimi cafés della vecchia capitale. Saggistica R. Caillois Babele Postfazione di M. Yourcenar Autori vari Anima ed esattezza G. Morpurgo-Tagliabue La nevrosi austriaca Percorsi del romanzo: saggi critici su Musi/, Kafka, Lukacs, Roth, con uno scritto su Kant e «/ sogni di un visionario». Filosofia H.G. Gadamer Studi platonici I La prima parte dei saggi di Gadamer sulla filosofia antica non ancora tradotti in Italia. M. Vannini Dialettica della fede Considerare la fede non più contrapposta al sapere per capire che un pensiero privo di fede è solo ideologia. Un libro di rottura che si rifà a Eckhart e a Hegel contro l'aridità del pensiero oggettivistico e non dialetticodellafilosofia «metafisica» prevalente anche all'interno dell'istituzione Chiesa. Azienda & Società O. Marchisio Breda termomeccanica: un caso, un paradigma Introduzione di M. La Rosa Un libro diverso su un tipico caso italiano ricostruito sulla scorta degli stessi documenti aziendali e degli operai. Un'analisi «allargata»sulla realtà confliltuale in fabbrica, che coniuga insieme storia sociale e storia economica. Gnmcll()pere Autori vari Dizionario patristico e di antichità cristiane volume I, tomo primo Uno strumento critico essenziale per conoscere e approfondire i primi otto secoli di storia del cristianesimo, che conlinua la tradizione dei grandi dizionari Marietti. casa editrice maertiti lucidità. Cercava appunto, in quei giorni, di convincere un editore a finanziare un loro progetto di rivista artistica e letteraria, una specie di almanacco illustrato dell'ideologia preraffaellita. William non· avrebbe però tardato a sorgere in casa, grave e allampanato, come Gabriele si raffigurava gli scrivani nelle penombre ammuffite degli studi notarili. Era un figlio obbediente, un fratello generoso e, probabilmente, sarebbe diventato un marito fedele e un genitore inflessibile. Christine era diversa. Scriveva poesie, era inquieta e sognava, senza pertanto riuscire a dedurne che doveva rivoltarsi contro la meschinità della sua vita. Lavava intanto i piatti in cucina e si sarebbe ritirata subito dopo nella camera spartita con Maggie, un vano buio e minuscolo, con la finestra affacciata al cortile. Gabriele la udiva pregare ogni notte, quando si prostrava sull'inginocchiatoio incastrato tra i due letti verginali, poi tossire nervosamente e ansimare, come se un peso le opprimesse il petto. La opprimevano la Bibbia ed altre opere austere che si imponeva forse di studiare per esorcizzare i demoni delle letterature profane, cioè le Confessioni di sant' Agostino, L'imitazione di Cristo e tutta una bibliotechina di libri di devozione. Maggie era assente da casa. Vi ritornava solo nelle ore di libera uscita, perché dormiva presso la famiglia che la impiegava. Era una bigotta inaccessibile al dubbio. Gabriele supponeva che, un giorno, sarebbe finita in un convento, tutta vestita di nero, di quella stoffa luttuosa usata di solito per coprire gli ombrelli. «Buona notte, Gabriele», gli disse Christine, rispuntando in sala. Il padre vegliava, come Giona, nel ventre di quella sua solitaria balena intellettuale. La madre si era già coricata e lo aspettava. Christine si accorse della sua aria vaga e domandò: «Cos'hai? Non hai quasi mangiato». Gabriele non le confessò cosa aveva, anzi cosa gli mancava. Lo avrebbe certo capito, per la straordinaria facoltà dei poeti ad immedesimarsi negli altri, ma si sarebbe rifiutata di partecipare al sentimento perturbatore ch'egli provava. Per non sapeva quale ostinazione, lei respingeva le suggestioni più innocenti della gioventù e, soprattutto, quelle dell'amore. S'era imposta di non mettere più piede a teatro, come se le scene fossero attrazioni diaboliche, di non giocare più a qualsiasi gioco, neppure agli scacchi, in cui si rivelava abilissima. Vestiva austeramente e mai, in vita sua, aveva usato un prodotto di bellezza. Accettava di invecchiare nubile, per decenza, paura o paranoia. «Cara Christine.., le disse tuttavia - «Mi annoio mortalmente ... Egli sperò per un attimo che l'animo intricato della sorella si sciogliesse, ma come la vide contrarsi, capi che si illudeva. «Esagero.., aggiunse - «Non soffro di noia mortale: In ogni modo, la noia concilia il sonno». L'aveva seguita sino alla soglia della sua camera e la osservavamentre giravala chiavetta del lume, per regolarne la fiamma. Se le avesse confessato ciò che sentiva, sarebbe impallidita. Gli voleva bene, con intensità viscerale. Era disposta a qualsiasi sacrificio, per servirlo e tornargli gradita. Aveva addirittura posato per la sua Madonna nuda di Ecce Ancilla Domini, una adolescente rattrappita in fondo al letto monacale, ch'egli avrebbe poi trasformato in una di quelle aeree e dorate alcove che, per la prospettiva incerta, sembrano pericolare nelle Annunciazioni senesi. S'era finta malata per posare così, e lui la ritraeva mentre il padre lavorava in studio e la madre e gli altri fratelli non erano in casa. Gabriele aveva ricavato appena un disegno da quelle sedute di posa clandestine, perché lei s'era rifiutata di continuare. Temeva di venir sorpresa, non le riusciva di vincere un residuo di pudore e lo fissava con quella sua testa di volpe spaurita. Aveva delle mammelle appuntite, come delle piccole pere. Non era bella, ma il suo corpo giovane palpitava e qualcuno, domani, avrebbe potuto desiderarlo. Una mattina, il padre aprì la porta e lei non fece in tempo ad infilarsi sotto le coperte. Il vecchio, per fortuna, non si accorse di nulla. Rimase un attimo a guardarli, con le pupille spente, e si allontanò. I suoi passi si persero Jean-Jacques Lebel, Polyphoni:c5 Italia, /983 nell'appartamento, svanirono nel silenzio. «Buona notte,., gli disse Christine, slacciando il colletto, per poi restare con la mano sulla bottoniera che le chiudeva sul busto la veste di beghina - «E, cerca di dormire». Una complicità, un legame quasi incestuoso erano nati tra loro, da quando aveva posato per Maria. Quella sua nudità balenava nella memoria di entrambi, come un fatto acquisito e irripetibile. Non esisteva, infatti, ragione che lei si rispogliasse, se non per gratuita indecenza. Sicché davanti a lui, quella sera, sembrava riprovaAIIIOnioPorla, Polyplwnix 5 lllllia, /983 re un pudore ben più intenso è malizioso di quello già vinto mentre si rassegnava a posare. «Buona notte", le rispose Gabriele. E si ritirò, dicendosi quanta pena le avrebbe procurato il giorno in cui si fosse deciso a lasciar lei e tutta la famiglia, a rivoltarsi contro il ricatto dei loro immeritati affetti. Quella notte stentò ad addormentarsi: si domandava come Elizabeth Siddal avrebbe accolto la sua iniziativa di accostarla in strada l'indomani, si chiedeva addirittura se sarebbe stato capace di osare tanto, perché rischiava di offenderla, forse di perderla per sempre. (... ) «Voglia scusarmi, se le sono corso dietro», esordì Gabriele. Le era infatti corso dietro, inseguendo in carrozza la carrozza in cui Everett l'aveva aiutata a salire, mentre lui aspettava che spuntasse sotto il portico, egli appostato dietro un tronco del viale alberato. Era arrivato in quel vicolo di Wapping un attimo prima che Elizabeth imboccasse un uscio tagliato a fianco d'una bottega, quella del padre, pensò Gabriele, e si inoltrasse in un corridoio buio, quasi un cunicolo. Riprovò allora la sensazione di sognare, anzi di venir sognato, quando lei si volse di scatto e lo fissò. I capelli le scendevano lungo la schiena, brillavano come dell'oro versato da una cornucopia. Non gli era mai successo di sentirsi così gradevolmente triste e così lucidamente vago. Si arrese all'evidenza d'essersi davvero innamorato. «Ah! È lei?» esclamò Elizabeth. E lui si destò dall'incantesimo. Esitava ancora in mezzo al vicolo, con il feltro in mano, e si rendeva conto d'improvviso di ciò che lo attorniava, ovvero Wapping, le acque luride del porto, il fumo e la caligine, il tanfo dell'olio e del catrame che gli dava la nausea. Calava la notte e una miriade di lumi scorrevano sul Tamigi e vi si rispecchiavano, un firmamento vagante tra i lumi fissi delle banchine. Le arcate del Tower Bridge si stagliavano laggiù, contro il cielo livido. Il fischio d'una sirena si estinse nella sera, piano e lontano come una cometa. «Come mai?,. chiese lei. E continuava a fissarlo, non sapeva se irritata o solo sorpresa, perché lo distingueva appena nella penombra. «Vorrei proporle qualcosa», dichiarò d'un fiato - «Di posare domani per me,._ Di permettergli in realtà di amarla e di sperare d'essere contraccambiato. Lo sbalordiva di scoprirsi innamorato, di abbandonarsi così, senza reagire, a quella strana vertigine di tutto il suo essere. Un sorriso furtivo accese il volto di lei, come avesse gradito la proposta, una contentezza che, per un momento, contrastò con lo sguardo sempre sospettoso, con quei suoi occhi obliqui di felino. «Perché no?,. rispose infine, con voce stridula d'un tratto. Gabriele trasafi, ma si ricompose subito. Avrebbe corretto la sua pronuncia, si disse, e riparato tutti i guasti d'una educazione pessima. L'avrebbe convinta, ad esempio, • ad indossare abiti più adatti alla sua bellezza arcaica. Vestita da Ofelia era stupenda, si ripeteva, e la rivide alzarsi dalla vasca con il broccato fradicio che le aderiva al busto. Tornò a raffigurarsi il suo corpo ed a desiderare di toccarlo. Lo immaginava pallido e duttile come la ocra. «Dunque», bisbigliò - «Non esclude di posare per me?» E non seppe trattenersi dall'aggiungere: «Possiamo intanto rivederci?» E se ne stava appeso alle sue labbra, temendo di averla urtata con un invito così prematuro. Indugiavano a fianco della bottega, in cui si intravvedeva il coltellaio, il padre di Elizabeth o di Liz, come decise di chiamarla, se si fossero rivisti. Egli aveva dato le spalle al vecchio, sin dall'inizio, obbedendo ad un riflesso di difesa. Stava per suggerirle di incontrarsi altrove, ma lei disse: «Devo proprio rincasare... Era inquieta. Non aveva smesso di tenere d'occhiç,Ja vetrina. Lo avvertì poi, sottovoce: «Ogni giorno, alla sera, tomo a c:;asa». E lo scrutò, imboccando il corridoio. Scintillò nel buio, come una castellana miniata in un Libro d'Ore. Dizionario MARX ENGELS a cura di Fulvio Papi 432 pagine, 60 000 lire Collaboratori □ S. BoruUi □ C. Bonvecchio O G. M. Chiodi O G. P. loriatti O S. Airoldi □ E. Balibar O C. L. Behar □ L. Bonesio O C. Casagrande O U. Fabietti O C. Luporini □ P. Macherey D M. C. Maggi O L. Magnani D C. Meillassoux O A. Morosetti O F. Pogliani O P. Rarnat O P. Schottler D M. Vegetti O G. Voglino Zanichelli Critica del diritto stato e conflitto di classe a. 29-30 anno IX «sul carcere esulla pena• Editoriale R.Canosa n diritto e lo scambio delle merci F.Greco Amministrazione/giurisdizione, oggi A.lleffff n processo penale e il delitto politico ovvero della moltiplicazione e dell'anticipazione delle pene A.Sa•- Forme di rinuncia alla pena in materia politica G.A.~-C.Mua,a Il carcere come controllo simbolico e lo svuotamento delle misure alternative M.L.CaDlli Sulla differenziazione carceraria G.Gianti Alle «origini» della privazione sensoriale A.Maaaconla La misura di sicurezza psichiatrica nell'attuale realtà giudiziaria R.Canosa • Il sistema delle pene nei primi decenni dello stato unitario P.Pdta Una sentenza poco fedele alla Costituzione SAPERE2000 via Crescenzio 58, 00193Roma

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==