:::: ~ "' ·i ~ ~ o. .... ~ ~ i .... '? ~ r: !! .. .Q ~ .; a ~ 1 D'inverno chiudiamo l'imbocco della via che porta ai campi perché gli animali non vadano nei vignali seminati. Gli altri per passare tolgono il fascio di frasche di carrubo, io invece salto il muro di pietra e scendo piano verso loro che rompono la terra per farla respirare e che tolgono le erbe cattive perché il grano, le fave, l'orzo e le altre cose crescano forti e sane. Per fare questo lavoro bisogna essere molto attenti a che le nuove piante non vengano danneggiate. Siamo tutti seduti intorno al tavolo, mia madre ha fatto i piatti, mangiamo la prima pietanza della gallina. Mio padre dice che se il tempo continua buono ci sarà un raccolto abbondante di grano e d'orzo. Noi mangiamo tutto, il primo piatto del pollo è sempre poco, è fatto solo delle cose che sono dentro, ma mia madre fa un sugo con tanto sapore e mangiamo molto pane con il sugo e il vino della bottiglia finisce, solo mio padre con la sua botticella beve ancora. Ma mio fratello Gerardo va a prendere altro vino e non lo mette nella bottiglia, ognuno versa direttamente dalla cannata nel bicchiere. In questo periodo mangiamo poca frutta, abbiamo solo quella appesa o quella nella paglia, ma non sentiamo bisogno di frutta, dopo arriverà il tempo della frutta e ne mangeremo tutta quella che vorremo. A volte mio padre porta dalla città la frutta e la pasta comprata. Noi la pasta la facciamo sempre con la nostra farina, quella comprata la mangiamo ogni tanto, ha un altro sapore la pasta comprata, anche la frutta comprata ha un altro sapore. Fmito il pranzo bisogna tornare nei campi per pulire le colture dalle erbe cattive e per rompere la scorza della terra che cosi può respirare. Io vado con gli uomini a lavorare. Le donne restano in casa a fare le palline e a preparare il ripieno per il pollo. Domani mangeremo il brodo con le palline e con la pasta da brodo. Pasta all'uovo tagliata con il coltello a tagliatelle finissime. Mia madre ha due modi di fare il brodo con le palline, o fa le tagliatelle finissime, o certe volte fa dei quadratini, ma sempre di pasta all'uovo. Mio padre e i miei fratelli hanno preso di petto un vignale di grano, avanzano di pari passo scavando delicatamente e strappando le erbe selvatiche, io sono incaricato di prendere le erbe strappate e di ammucchiarle sulle pietre. Le erbe poi le diamo da mangiare agli animali. La notte arriva presto in questi mesi dell'anno, questo lavoro non si può fare col buio, è necessaria la luce per vedere dove si mettono i piedi e quali erbe strappare. Sono tornato a casa insieme agli uomini, ma mio padre mi dice che io non ho bisogno di imparare a fare queste cose, io devo studiare e farò un altro lavoro, lavorerò all'asciutto e al pulito. La mattina mi devo alzare per andare a scuola, ma mi dispiace sempre un po' lasciare il letto. Il resto della famiglia sono già tutti alzati, gli uomini sono già pronti per andare nei campi. Hanno mangiato caffè d'orzo e latte caldo con pane dentro. Anch'io mangerò la stessa cosa e fra poco arriveranno le cugine per andare insieme a scuola. Ma quando tornerò mangerò il brodo con le palline che mi piace tanto, e mia madre darà un piatto da assaggiare anche alle mie cugine. Qui si dà sempre un piatto ai vicini e ai parenti, soprattutto quando si fa il brodo con le palline. Tomo da scuola che sono già tutti a tavola per mangiare. Mia madre ha pronto un piatto coperto da un altro piatto e avvolto in un tovagliolo bianco e lo dà alla più grande delle mie cugine che è la più giudiziosa. Nel brodo mettiamo anche del formaggio, grattato con la vecchia grattugia di ferro. È sempre mia madre che fa le porzioni e che le distribuisce nei piatti. Per primo serve sempre mio padre, ma non gli chiede quale pezzo vuole. Lui invece vorrebbe che lei gli chiedesse quale pezzo vuole. Mia madre mette nel brodo le croste del formaggio che non si possono grattare. Io voglio avere di quelle croste, ma ar:che mia sorella e Riccardo le vogliono, e mia madre ci contenta tutti. Gerardo dice che tornare a lavorare dopo avere mangiato così bene è un peccato, però si capisce che andranno certamente a lavorare. E anch'io andrò con loro. Mia madre ha fatto un dolce col formaggio fresco e finiamo il pranzo con quello. lo non amo molto questo dolce perché ha il sapore dell'uovo crudo. Mia sorella racconta che quand'ero piccolo lei doveva badare a me mentre gli altri erano nei campi a lavorare, doveva prendermi quando piangevo e mi svegliavo, racconta che una volta le scivolai e caddi per terra e piangevo, e lei per non farmi piangere mi diede delle uova crude, mia sorella allora aveva solo sei anni. Tutti e quattro scendiamo nei ~ Lorenzo Vilalone, Antonio Porta, Paola Nobile, Gianni Sassi, Mario Giusti. Polyphonix 5 Italia, /983 810 10_e_cag1001anco campi, c'è un sole di primavera - dice mio padre. Quest'anno abbiamo seminato sei qualità di grano e in più la maiorca che è grano tenero. Di orzo invece mio padre ne mette una sola qualità. L'orzo serve solo per gli animali e per riempire i materassi. Si fa in modo di avere una paglia lunga e morbida e la si mette dentro i materassi che si rifanno ogni anno, e la paglia vecchia la si getta nel forno, oppure la si mette sotto i piedi delle bestie per asciugare l'umidità e per fare concime. Rimangono da finire due campi di grano e le fave, ma le fave si fanno facilmente perché lo spazio è più grande e sono seminate diversamente dal grano e dall'orzo e dai legumi. Anche i Baroni nei vignali accanto fanno lo stesso lavoro che stiamo facendo noi. Mio padre si è avvicinato al muro, il padre Baroni ha fatto lo stesso e si sono messi a_parlare mentre i figli continuano a lavorare. Il Baroni tira fuori un foglio dal petto, da dentro la camicia un foglio piegato in quattro, e lo dà a mio padre che lo apre e lo legge. Io mi avvicino perché ho curiosità della carta scritta e perché so leggere. Salgo sul muro e leggo nel foglio che mio padre ha tra le mani. Noi Vittorio Emanuele III re d'Italia e d'Albania imperatore d'Etiopia, però non posso leggere oltre perché mio padre gira il foglio e continua a leggere. Mio fratello Riccardo si mette a pisciare contro il sole, ha le spalle voltate contro di noi e noi vediamo solo il getto che lui fa arrivare quasi all'altezza della sua testa. Mio fratello Riccardo è capace di fare arrivare la sua pipl all'altezza della sua testa, cosa che gli altri non riescono a fare. E poi sa anche tenere la zappetta in bilico sulla fronte, e questo lo sa fare anche con altri oggetti. Quando sarò grande, anch'io saprò fare tutte le cose che fa mio fratello. Lui è capace anche di saltare il muro senza toccarlo, ed è capace di restare per molto tempo sulla testa, in questo Riccardo batte tutti. E poi sa camminare sulle mani, ma anche mio padre sa camminare sulle mani, però adesso lo fa sempre di meno perché dice che gli fa male alla testa a causa della ferita di guerra. - E quelle vipere - dice mio padre - che mi negano la pensione di invalido di guerra. Quelle vipere nei loro uffici. - Si arrabbia molto mio padre quando pensa a questo. Per cena mangiamo leggero perché bisogna digerire e non bisogna caricare troppo lo stomaco altrimenti dopo pesa. Mia madre ha preparato della verdura cotta e mangiamo l'uovo bollito, ma non sodo, e un po' di formaggio. Nel piatto con la verdura si versa anche un po' dell'acqua in cui è stata cotta e ci si mette dell'olio, che è di oliva delle nostre piante di ulivo. E Il dentro si bagna il pane. Cosl la cena è leggera, dicono i grandi, e la notte si dorme meglio senza lo stomaco imbarazzato. Mio padre segna degli appunti sul quaderno a quadretti e poi fa dei conti, non bisogna disturbarlo mentre fa quelle cose, bisogna stare zitti altrimenti lui si può sbagliare. Mio fratello Riccardo ha un libro che legge sempre e che si chiama I Paladini di Francia. Tutti a casa mia lo leggono, tranne mio padre che dice che noi non vogliamo mai leggere i libri di scuola e invece quello sl. Anch'io certo mi leggerò / Paladini di Francia. Mia madre è quella che prende più tempo di tutti a leggere, lei sa appena fare la sua firma. Lei legge certe storie che si porta dalla chiesa. Anche mia sorella vorrebbe leggere, ma quando lei legge tutti la interrompono sempre. • • - Periodico semestrale composto di saggi e dossiers critici in4 fascicoli separati a carattere monografico. Con la pubblicazione degli ultimifascicoli Queste Istituzioni entra nel decimo anno di vita. In questi anni tra gli altri sono apparsi scritti di: Alpa, Calamandrei, Chimenti, Chomsky, Filo della Torre, Gambino, Lacava, Lariccia, Leon, Minervini, Padoa Schioppa, Peterson, Petras, Ristuccia, Sa/vernini, Terzani, Trupia, Wildavsky. Abbonamento semestrale: Lire 12.000 annuale Lire20.000. L'importo può essere versato sul c.c.p. 57129009 intestato a: GRUPPO DISTUDIOSU SOCIETÀ E ISTITUZIONI Casella Postale 6199 00100 Roma Prati Telefono 657054
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