Alfabeta - anno V - n. 50/51 - lug.-ago. 1983

problemi della traduzione, direi quasi di una nuova strategia per la diffusione e l'avanzamento di questi studi in Italia. È cominciato con un convegno dal titolo «Tradurre, rappresentare• or&anizzatoin gennaio, a Milano, dal gruppo della Pratica freudiana che fa capo alla rivista Il piccolo Hans, i cui atti certamente saranno raccolti in fascicolo. L'8 febbraio, a Palermo, il Premio internazionale Mondello ha inaugurato una sezione per la traduzione con un premio che è andato quest'anno a Guido Ceronetti. Intanto, sappiamo che il numero di febbraio della rivista Paragone è in gran parte dedicato alla traduzione. Dall'll al 13aprile ha avuto luogo a Brescia un secondo convegno, organizzato dal Centro di linguistica dell'Università cattolica, centrato su traduzioqe e glottodidattica (il primo, i cui atti in oggetto sono usciti da .poco, s'è organizzato in quattro-sezioni: storia, traduzione e linguistica teorica, semiologja e stilistica della traduzione, traduzione e linguistica applicata). Dal 26 al 27 maggio si è tenuto a Milano il Congresso internazionale su «Traduzione e creazione,., organizzato dalla Scuola superiore per interpreti e traduttori e dall'Istituto universitario di Lingue moderne di Milano e di Feltre. Infine, il 29 maggio, è stato assegnato il Premio - o meglio i Premi, come vedremo subito - Città di Monselice (quest'anno il Premio più importante è andato a Luigi Schenoni per le traduzioni dal Finnegans Wake) e si è tenuta una tavola rotonda su «La traduzione dei testi per musica». Come si vede, un insieme di interessi, di stimoli concorrenti che vengono offerti da più parti e che giustificano queste «cronache». Un interesse, diciamo subito, ritardatario, ma che «premia• quanti; pochi, hanno spinto in questo senso. E tra questi, certamente, i promotori del «Premio Città di Monselice»: l'amministrazione della città e Gianfranco Foleria. 11premio è giunto alla tredicesima edizione: fu assegnato la prima volta nel 1971 a Franco Fortini per la traduzione del Faust. Negli anni successivisi è arricchito d'altri premi: per un'opera prima di traduzione, per una traduzione straniera di un'opera italiana, per la traduzione di un'opera scientifica, fino a coinvolgere, dal 1980, anche gli studenti medi con un concorso di traduzioni da lingue moderne. Ma all'originalità di questo premio si aggiunge un aspetto certamente inedito che è costituito dal fatto che ogni anno, in occasione della consegna dei riconoscimenti, ha luogo un convegno sui problemi della traduzione letteraria (dal 1979, anche della traduzione scientifica), i cui atti sono raccolti in quaderni (ne sono usciti dieci e il quaderno 11-12 è fresco di stampa) a cura dell'Amministrazione comunale di Monselice. Questi quaderni costituiscono il corpus più cospicuo di riflessioni e di studi sulla traduzione apparso in Italia in un arco di tempo che ha conosciuto in tutto il mondo un complesso di iniziative e di lavori molto rilevante. I convegni di Monselice hanno ormai tastato tutto l'arco della problematica: aspetti della traduzione letteraria, teatrale, scientifica; aspetti storici come «Traduzione e tradizione europea del Petrarca», «Le prime traduzioni dell'Ariosto», «La traduzione dei classici a Padova», «La traduzione dei moderni nel Veneto», «La traduzione dal russo», la condizione del traduttore e il mercato della traduzione. Prima e contemporaneamente all'iniziativa di Monselice una riflessione moderna sulla traduzione ha trovato ben poche espressioni in Italia (in questa sede posso far riferimento solo ai fatti più rilevanti). C'è il bel saggio (che però non ha avuto seguiti) di Benvenuto Terracini, «Il problema della traduzione» (in Conflitti di lingue e di culture, Venezia, Neri Pozza, 1957); il volume di atti La traduzione (Trieste, ed. Lint, 1973), con due importanti contributi di Folena e di Fortini; poi bisogna aspettare molti anni per vedere il numero 4-5 della rivista Lectures (Bari, Dedalo, 1980) «Traduzione-tradizione», e il numero monografico, il 44, de Il lettore di provincia (Ravenna, Longo, 1981), che trovano un limite in una elaborazione teorica che tiene conto quasi esclusivamente di alcuni contributi di area francese. I quaderni di Monselice, al contrario, si inseriscono quasi sempre in un dibattito internazionale che tiene conto di opere ormai fondamentali, americane, tedesche, russe, ecc. (si vedano, per esempio, il saggio di Riccardo Picchio su «Lo Gatto traduttore dal russo», quaderno n. 10, 1981, o i contributi di M. Verlato e A.L. Prosdocimi, quaderno n. 8-9, 1980) senza contare gli apporti originali nella riflessione teorica che qui sarebbe lungo analizzare. (Un discorso a parte meriterebbero le Relazioni della giuria non solo perché delineano un «protocolc de la démarche» per una «critica della traduzione», ma anche come esempi di un «genere»). Tutto il complessodiscorso, svolto nei quaderni monselicensida più angolazioni e con sondaggi in diverse culture e aree linguistiche, non solo si aggira nel territorio delle «procedure tattiche•, per dirla con una formula fortiniana, ma contribuisce anche a risolvere quella serie di false diootomie presenti, direi da sempre, nella riflessioneteorica che accompagna la pratica della traduzione. Schematizzo per ragioni di spazio: possibilità-impossibilitàdella traduzione, traduzione letteraletraduzione libera, «attualizzazione• del testo-«straniamento» della lingua d'arrivo, priorità della praticapriorità della teoria, coinvolgimento empatico-freddo distaccodel traduttore. I n questo crocevia di questioni s'inserisce l'intervento di ~- rard Genette, certo non per «trailer des fameux problbnu thioriques dc la traduction». Mettendo un po' d'ordine nel romplcsso oggetto della poetica, cioè nell'insieme delle categorie «générales, ou transcendantcs», per cui ora propone il termine di transtatualiJi, Genette identifica cinque tipi di relazioni transfatu&es: intertatualité, paralatÌmliJi, mlliltatualiJi, hypertatualiJi, archilatualité. Oggetto di questi Palimpsesta è il quarto tipo, l'hypertatualité, che designa ogni tipo di relazione tra un testo B (hypertate) e un testo anteriore A (hyporau). Hypertexte indica quindi «ogni testo derivato per trasformazioM o per imilazioM da un testo anteriore». La «trasposmone linguistica», cioè la traduzione, è la più importante e la più diffusa delle pratiche ipertestuali e presenta una serie di problemi teorici che nascono nel momento in cui appare chiaro che «aucune traduction ne peut étre absolument fidèle, et tout actc de traduire touche au sens du texte traduit». Ma, rimosso quel noli 1TUta!ngere che sembra gravare ancora sul testo «letterario», nella prospettiva della traduzione, la palla rimbalza e ci tocca rimetterla in gioco. Riprendiamo il discorso al prossimo convegno di Monselice. ............................................................................ i . Etnan: e1tureascienza 5 ■ Paolo Volponi ■ • ■ ■ : L' eruzioM dell'Etna ha supe- conquista della luna. Noi, in Italia, adesso guardano impietriti i loro Il primo è rango, retribuzioM, uebbero consentire di riconoscerli ■ ■ rato ormai twti gli schimni a cavallo tra gli anni cinquanta e pascoli via via ridursi in deserto, droga; il secondlJ, sesso, costume, e di apprezzarli. L 'Diade sarebbe ■ ■ che la nostra cultura ha sessanta, con l'espansionemassima senza potere costruiree usarenulla finzione; la tena è organizzazioM senza luni, smza eroi e smza pk- ■ ■ messo sopra anche a feno1TU!ndi i dell'industria rMccanica dell'auto, di artificiale e nemmeno artif,cial- dei suvizi. La mQrteè un conlill1o tà. Gioao non avrebbepiù volumi, ■ ■ questogeMre, ed è a"ivata a susci- della raffinazioM del petrolio, del- mente immaginarsi un rimedio, soprallwtOartifici.oktra lascknza, lii gesti, lii colori. La IIDIUrapuò ■ ■ taree a riproporci lapresenza della l'esodo dalle campagM e dal sud; sanno benissimo che il mQmuJnon il denaro, le qualità, gli ingrulil!nli, essue salvala solliDIIOinsk1M con ■ ■ natura. Non avevamo nemmeno con l'accesso alle autostrade, il c'è più, che è altrove, nell'artificio le sauknze. La famiglia è l'artifi- gli uomini, reintegrando l'una e gli: ■ più bisogno di credere di avue ca- boom edilizio, la IV. di quelli che hanno perfino muJato cio contro l'o~IIIO degli ahri nella unità di cosa e di persona ■ ■ pilo e dominato per sempre la ·na- Allora è praticamente e 1TU!ntal- la luna, distogliendone lo sguardo stampi; la scuola per il raffredda- e poi sommabile e molliplic.abile ■ ■ tura. NQII dubitavamo Mmmeno rMnle cessato ogni tipo. di lavoro e l'umore. • 1TU!IIIeO la tempera; la dttà per C01TUsi! voglia. ■ ■ più di averla· trascurata e offesa sulla natura e insierM con la natu- • Il comportamento che ignora la l'immagazzinaggio; la IV per la di- Un esempio di quata salvezza ■ ■ mQrtalrMnle. Sapevamo ormai ra. Quando gli orari, le abitudini, i natura è così profondamente geM- stribuzioM. potrebbe esseredato dalla capacilà ■ : somministrarcene auJomaticamera- cibi, la lingua non hanno più segui- raiee normativo da avereaddirinu- Persa la natura, non corM ordi- di usare scientificamente il fuoco ■ ■ te le essenze co"oboranti e poeti- to le condizioni e i modi di una ra suscitato nuove categoriedi tra- M fisso e canoM esterno, ma co1TU! dell'Etna per scopi convenienJi a ■ ■ che in pillole e pellicole. Le stagio- occupazioM sempre più comoda e sgressioni, al di là delle ormai rico- luogo primo della conoscenza e tutto l'ambiente naturale e sociale. •■ ■ ni e i climi erano rMtereologia e armonica della terra (nella quale nosciute e omologate nevrosi e psi- della ragioM, si è perso il senso Questo è il paradiso terrestre e gli• ■ simboli della sicurezza necessaria economicamente è compresa anche cosi, definibili con i termini di per- della lingua, della s1oria,dellaper- uomini posso11{e)ssernedegni rico- ■ • ■ dell'integr-azione:I panorami acco-. • l'acqua, dici!Kart Marx) e dei suoi versione e fobia, secondo un bel sona, del lavoro, di qualsiasi sisle- nosC!-ndlJloC01TU! IDie e godendolo ■ -_·. ■ stati come tratti e ritornelli dei di- beni. Negli uomini prevale ormai e saggiodi Sergio Finzi pubblicato di ma di relazioni. Non è certo per Ml principio che ciascuno vi trovi il: ■ versi inter~alli.Il mare e le monta- sino allo spasimo la cura del loro recentedalla Dedalo libri. Il poeta, caso che rutti gli scienziati delle suo fango, il suo fiaJo e la sua 1TU!- ■ ■ gne ambiti ~ sorbiti come vacanze, rapporto con la socielà della scien- che è un trasgressoree un malato scienze distintissime ed estreme la. Il peccalo che ci scacc,uà una ■ ■ speculazioni immobiliari, monda- za e dell'industria, della loro circo- riconosciuto da tempo immemora- quando, inle"ogati, debbono par- volta per sempre sarà quello di ce-• : nità. /azione tra i vari cerchisovrapposti bile e che non deve essere curato lare degli effetti delle loro ricerche larci e di sottrarci alla misura di ■ ■ I verdi si dip_in~ono1i ~erde e verso il potere del/'artificio:sempre tanto meno con somminislrazioni sulle realtà degli uomini risponda- tutti e di guastare la gioia anche di ■ ■ vengono avanti 1ntrecc1a11come più avvicinarsi alle scintille e alla di denaro, ha ancora il compito di no con una baltula d'avanspeuaco- uno solo_ ■ ■ pampini anche politicamente e scossa del denaro, identità vera custodire e di svelare la natura? lo o ricorrendopenosamente al mi- La natura è mutata Ml corso di ;■ ■ sempre per andare a conquistare dell'artificiale. Ma oggi qualsiasi poeta, specie stero imperscrutabile di Dio. milioni di anni, faandosi sempre ■ ■ un prato pubblico. I loro program- Il soggetto-uomo si riconoscefra se grande, non può interpellare la Allora, co1TUp!ossiamo ritrovar- più bella e fertile secondlJla dislin- : ■ mi politico-sociali sono sopra il la massa confusa e sollecitatadi uo- natura perché gli è impedito dai ci e salvarci insie1TUc!on la natura? zioM e il riconoscimenlo degli uo- ■ ■ verde corM i loro glutei sopra l'er- mini che cigolae si accalcanei cer- suoi stessi occhi, orecchie e lingua Non certo istituendoparchi e riser- mini. Anche la scienza è mutata, ■ ■ ba. E chi altri, rMttendosi compie- chi marginalisolo in questa corsae di poeta. Egli può solo vedere la ve o andando in giro con sacchi a ma quasi solliDIIO pu arricchirese ■ ■ tamente davanti a un luogo aperto, accensione. E tutto questo avviene vista degli occhi, udire l'udito delle pelo o bevendo latte. Ma recupe- stessa e pu rùhure gli uomini alla ■ ■ può almeno pensare di essere a fuori e contro la natura. Anche il orecchie,parlare la lingua dellalin- rando l'entità mQrale della natura merù sua e dei suoi maghi. Che ■ : contatto con la natura? È dli. crede- semplice prelievo dei suoi beni, gua. Egli è ormai il poe1adei poeti. come matrice, strumento e fine de- scienza sarebbe quello che rwscen- ■ ■ re che costui dicapiuttosto di esser- detti malerieprirM, è violento, tan- Il dominio del/'artificialenon con- gli uomini, e anche prosecuzioM. do a superare il mondlJ e a sotlO- ■ ■ si distratto a guardare, ii essere to che ne strappa e mischia la cava cede che l'artifizio ripetuto e molti- Non possiamo permenuci senza 1TU!ttemaehri potesse, come voles- ■ ■ stato preso da un colore, tl,awn11 e la qualità. Infatti, oggi davanti al- plicato, ordinario o sublime che ammalarci e alienarcidi seguire un se. al mo1TU!IIIdOel viaggioportare ■ ■ forma, da una somiglianz11e ttm- l'Etna la nostra scienza non sa sia. L'arte è l'artifizio dell'qite; il tempo diverso da quello del mQVi- consésolounapartedegliuomini? : ■ pre con tinte, figure, onerri 11rtifi- escogitare niente di meglio che un denaro del denaro; la produzione 1TU!ntdoel sole, lii di 1TU!tlerine cri- Non sta già sprecando troppo ■ ■ eia/i o con reperti spe1111c.lari. bombardamento distruttivo, pro- della produzione. si singolarmente qualsiasi inlerna, con le sue sofislicale reazioni, ■ aa ■ Quand'è chegli uomini di 11uesto prio come un selvaggiocontro l'ar- Il sonno, il gusto, l'appetitosono finita o parziale, quantità dellama- equazioni, fissioni, accanlOnando ■ <: ■ mondo, tutti i vari popoli e gruppi nia fitta e ricolma di un'ape che naturalmente prodo11i dall'artifi- terio che la natura ha congiunto miliardi di uomini ai margini della ■ ·t ■ nei loro ambienti e storie, hanru, l'abbia punto. zio. Gli uomini partecipano alla Mila misura del proprio equilibrio. sua base, Ml sotwsviluppo e nell'i- ■ g_ : cominciato ad abbandonare [11 co- Le bellezze naturali sono posse- costruzione, all'uso e allo scambio Potremmo fare entrambe queste nedia, tanto da togliere loro perfi- ■ ~ ■ noscenza e ogni rapporto con la dute come elementi fuori di sé, nel dell'artifizio artificialmente come cose, bene e utilmente, solo quan- no la coscienza di stare soffrendo ■ ~ ■ natura? Si può ritenere che i primi segno di quel supremo valore arti- artificialmente possono essere do saremo in grado di accettare e di lafame? Già in queste due doman- ·■ 2 ■ abbiano raggiunto tale perfetta ficiale. Chi si isola in un bel posto esclusi da una o da tuttequestefasi. accordare il movimento solare ai de si sente che la natura è stata stra- ■ ~ ■ proprietà con le esplosioni a1omi- dimostra a se stesso e agli altri la La natura è diventata un artificio passi del nuovo 1empoe di risolve- volta e che tragli-uomini sono slale ■ i ■ che del 1945 e che di seguito - in quantità di scintille che può riceve- connesso alle loro diverse posizio- re ciascuna crisi e misura in un segnate le 111J1SdSeei condannati a : ~ ■ vari tempi propriamente tectJicise- re e scaricare distintamente. Come ni: e11ergia,crisi, proao110, com- nuovo equilibrio che assorba an- seguirne la fine, co1TUs!ono SIJ1U ■ -:: ■ condo i diversi gradi di sviluppo e si può sognare il proprio posto nel penso. che quello naturale. scelte le schiere di coloro che nw- ■ ~ ■ di sottosviluppo - gli altri abbiano mondo se non fortificato da sacchi Il desiderio, l'amore, la malattia Non basterebbe salvare i grandi tondo/a si stanno essi stessi muJan- ■ S; ■ più o meno capito, ma necessaria- di denaro, tecnologicamente orga- possono ancora ricondurre il poeta testi, i docurMnti, le arti, gli organi do. ■ .; ■ mente accettato questa lontananza nizza10 e custodito?Anche i popoli attraversole loro strofe fino al fon- perché non ci sarebbero più i luo- ■ ~ L ■ da quei giorni a quelli fatali della che viveva110di pastorizia e che do e alla conversione della natura? ghi, i sentimenti, la salu1eche po- ■ ~ ........................................................................... ~ ~ib ."otecag1nobianco

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