Alfabeta - anno V - n. 50/51 - lug.-ago. 1983

«L'uomo costruisce la propria storia, ma non a suo piaciml!nto». Karl Marx I n occasione del centesimo anniversario della morte di Karl Marx vorrei esaminare la rilevanza ininterrotta di Marx e del marxismo oggi, concentrandomi sui principali strumenti d'analisi e sui problemi che ne risultano. Il mar~ilfflO oggi L'obiettivo principale di Marx e dei marxisti è stato cambiare in meglio il mondo («Finora i filosofi hanno solo interpretato il mondo; il nostro obiettivo è trasformarlo»), in particolare eliminare lo sfruttamento, l'oppressione, l'alienazione dell'uomo - e della donna - da parte dell'uomo. li metodo fondamentale di Marx, seguito dai marxisti nella teoria se non sempre nella pratica, è stato il materialismo storico: «Non è la coscienza degli uomini che determina la loro esistenza, ma al contrario è la loro esistenza sociale che ne determina la coscienza». La pratica del materialismo storico richiede una «analisi concreta della concreta realtà» (Lenin), di tipo scientifico dunque, e non l'adesione ideologica a testi sacri o l'accettazione politica di una dottrina ricevuta. La combinazione di questo metodo con questo obiettivo, e in particolare con gli strumenti dell'analisi materialista storica al fine di liberare l'uomo e il suo spirito - o viceversa, perché l'uomo costruisce la propria storia, ma è soggetto a limitazioni materiali, - pone una lunga serie di contraddizioni dialettiche e di interazioni di opposti ancora irrisolte e forse insuperabili. Esaminiamone alcune. Gli obiettivi marxisti Cento anni dopo la morte di Marx e centotrentacinque dopo la pubblicazione del Manifesto del Partito comunista, gli obiettivi di Marx e dei marxisti contraddicono il fatto che oggi un terzo dell'umanità è governata (più di quanto non governi essa stessa) in nome di Marx, delle sue finalità e del suo metodo. Tuttavia questo successo numerico è minore di quanto Marx avesse predetto, sulla base della propria analisi materialista storica, e di quanto avesse sperato nei termini delle proprie finalità. Questo mutamento, inoltre, non è avvenuto nelle aree del mondo materialmente avanzate, dove la sua analisi materialista storica lo portava a prevederlo, ma piuttosto là dove egli meno se lo aspettava - almeno fino a poco prima della sua morte, - in Russia, in Cina e in aree di quello che oggi è chiamato «Terzo Mondo». Ciò nondimeno, per gran parte del mondo il marxismo è ancora un faro di speranza, ma lo è più al Sud che al Nord e, si può dire, più nell'Occidente, dove non è al potere, che nell'Est, dove lo è. Oggi questa speranza marxista è più tenue nel Nord e nell'Est perché fino ad ora è fallito il tentativo di eliminare in nome di Marx lo sfruttamento, l'alienazione e l'oppressione nell'Est; eppure, malgrado questi insuccessi in parte del Sud e in alcuni settori dell'Occidente, rimane ancora forte la speranza di conseguire gli obiettivi marxisti. Queste insufficienze nella realizzazione degli obiettivi marxisti possono essere attribuite alle perduranti limitazioni nello sviluppo materiale delle forze produttive, della coscienza marxista e dell'analisi materialista, e alle contraddizioni tra queste ultime, che a loro volta possiamo studiare con l'aiuto delle analisi offerte dal materialismo storico marxista. Il metodo marxista del materialismo storico Il ml!todomarxista nel/'Occidente e nel mondo. - Marx e i suoi seguaci, fino a Lenin, svilupparono il metodo dell'analisi materialista storica basandosi sullo sviluppo capitalistico in Paesi specifici, in particolare l'Inghilterra, e nell'Occidente capitalista, per utilizzarla nello studio (interpretazione) e nel cambiamento (trasformazione) di quest'ultimo. Quest'origine e questo uso del materialismo storico marxista contraddicono (o sono contraddetti da) lo sviluppo del capitalismo su scala mondiale, che fu riconosciuto e commentato da Marx e Lenin, ma solo parzialmente incorporato nei loro modelli analitici (il primo volume de Il Capitale di Marx, Lo sviluppo del capitalismo in Russia e anche Imperialismo come fase suprema del capitalismo - nell'Occidente ma non nel Sud - di Lenin). Dall'epoca della pubblicazione di quelle opere l'integrazione e l'interdipendenza di tutti i Paesi in un unico processo storico di sviluppo capitalistico mondiale è divenuta cosl forte e immediatamente determinante - rispetto alle limitazioni a cui sono sottoposti gli uomini quando fanno la loro storia - che l'analisi materialista storica oggi deve renderne conto in misura maggiore di quanto non abbiano fatto i primi marxisti e di quanto ancora non facciano molti marxisti contemporanei. Questi ultimi non sono ancora riusciti a risolvere la contraddizione in ciò che - contrariamente al metodo e alle finalità degli stessi Marx e Lenin - è diventata una «dottrina» marxista, sostenuta da citazioni di testi sacri, a cui aderiscono alcuni sedicenti marxisti, incuranti del metodo marxista e dell'analisi del materialismo storico, e contraddetta dagli sviluppi storici e dall'esperienza materiale. Cosl, l'attuale crisi economica mondiale è nata da disfunzioni strutturali sempre più profonde, che coinvolgono Ovest, Est e Sud tanto al loro interno che nelle loro reciproche relazioni; la crisi colpisce tutti i Paesi - sia pure in modo diverso, - in ognuna di queste parti del mondo; e la soluzione, se esiste, della crisi attuale comporterà in gran parte del mondo un cambiamento economico, sociale, culturale, ideologico di grande portata. In parte, questa trasformazione è già manifesta in una nuova divisione internazionale del lavoro, in nuovi sviluppi tecnologici e nel declino da ultimo di una potenza egemone, oggi gli Stati uniti, nei confronti di avversari distribuiti ovunque - ma in primo luogo in altri Paesi capitalisti, come il Giappone, e non nel mondo socialista. Questo sviluppo storico è contrario a ciò che molti, sia a sinistra che a destra, amano sostenere facendo un erroneo riferimento alla pretesa superiorità militare, al potere politico e al primato ideologico e offensivo dell'Unione sovietica. li cambiamento sarà accelerato anche dall'accresciuta consapevolezza sociale, culturale e politica, e dai movimenti di massa che scuotono la terra sotto le bandiere nazionali, religiose, etniche-e.di classe - e alcuni di que~ti ancb.ein nome di Marx. Questa importante trasformazione del mondo e della coscienza popolare è realmente l'oggetto dell'analisi materialista storica Bibliotecaginobianco marxista del mondo nella sua totalità e delle sue parti sempre_più differenziate, a patto di riconoscere che l'intero è più grande della somma delle sue parti. Nonostante le limitazioni del materialismo storico marxista, che non si è sviluppato in questi contesti e finalità mondiali, il suo metodo sembra offrire una capacità analitica maggiore di quella delle analisi e degli approcci - economici, politici e socio-culturali - alternativi. Per esempio, sulla base dell'analisi offerta dal materialismo storico, i marxisti furono i primi a prevedere, annunciare e analizzare l'attuale crisi economica mondiale, mentre gli economisti borghesi ne erano ancora inconsapevoli o ne negavano l'esistenza. Però, paradossalmente, all'atto pratico neppure i marxisti, e meno che mai i regimi che governano in rapporti di produzione nel processo lavorativo, - dagli importanti effetti della crisi attuale nell'Occidente capitalista sull'economia, la società, la politica, e dalla coscienza ideologica nell'Est socialista. li cosiddetto mondo socialista non si è sottratto al processo storico dello sviluppo del capitalismo mondiale né è sfuggito all'utilizzo, nel cuore dell'economia socialista, della legge del valore, tratta dal mondo capitalista, e dell'uso e dello scambio della forza-lavoro come merce, che è storicamente la base dello sfruttamento, della oppressione e della alienazione dell'uomo - e della donna - da parte dell'uomo; tale sfruttamento è tuttora operante nel cosiddetto mondo socialista, il quale avrebbe conseguito, o starebbe per conseguire, gli obiettivi marxisti, almeno stando alle dichiarazioni di coloro Adriano Spatola, Polyphonix 5 Italia, /983 nome di Marx nei Paesi socialisti, sono riusciti a scorgere l'avvento di questa crisi economica mondiale, e ancor meno sono riusciti a prevederne gli effetti. I Paesi socialisti, infatti, si sono fidati ciecamente dell'ininterrotta prosperità dell'Occidente quando, nei primi anni settanta, hanno cominciato a dedicare i loro sforzi maggiori all'importazione di tecnologia dall'Occidente nella speranza, fin da allora, di ripagarla con esportazioni in Occidente. A questo atteggiamento, fin dal 1980, seguirono le crisi della bilancia dei pagamenti nei Paesi socialisti e del debito pubblico, e gli eventi politici in Polonia (già avvenuti e che avverranno). Il ml!lodo marxista nell'Est. - I cosiddetti Paesi socialisti, e coloro che - là e altrove - parlano in nome di Marx, secondo le loro dichiarazioni sono spesso esenti dalle contraddizioni di cui sopra, ma paradossalmente lo sviluppo storico mondiale e la sua analisi in termini di materialismo storico li contraddicono forse più di quanto avvenga per altri Paesi. La tesi di Stalin di due mercati e due sistemi sociali mondiali, uno capitalista e l'altro socialista, è totalmente contraddetta dalla recente reintegrazione accelerata dell'economia socialista nella divisione internazionale capitalistica del lavoro - mediante le relazioni commerciali di scambio, ma anche attraverso i che nell'Est parlano in nome di Marx. Nessuna di queste affermazioni risponde a verità; sono tutte quotidianamente smentite dall'esperienza materiale e dalle relazioni sociali delle masse, soprattutto del proletariato urbano dei contadini; e tutto questo processo può essere sottoposto ali' analisi marxista del materialismo storico. honicamente, coloro che in questi Paesi - che si pretendono socialisti - parlano in nome di Marx, sono i meno capaci di condurre un'analisi delle loro stesse società in termini di materialismo storico, e meno che mai costituiscono la base materiale della coscienza del proletariato, come si vede in Polonia. In un Paese socialista cosiddetto post-rivoluzionario, si è approfittato del nazionalismo e della religione per promuovere la lotta di classe per se stessa - cosa che Marx aveva previsto e atteso, finora per lo più invano, solo nei Paesi capitalisti! Un secolo dopo la morte di .Marx, quindi, c'è il disperato bisogno di un'analisi impostata sul materialismo storico marxista più reale e realistica, che sappia muoversi nell'ambito dell'economia del mondo capitalista, tanto più in quanto Marx e Lenin non si curarono di sviluppaiè~tlmarxismo per questi scopi; e fintanto che chi parla in loro nome in quei Paesi non si sforzerà di superare tali limitazioni del marxismo classico, fallirà nell'applicare le analisi del materialismo storico alle proprie società e alla base materiale di classe sociale della loro falsa coscienza. Il ml!todo marxista al Sud. - Si può sostenere che il metodo del materialismo storico dei marxisti e il suo uso per analizzare le loro società e lo sviluppo complessivo del capitalismo mondiale, è più avanzato nel Sud sottosviluppato c;be nell'evoluto Occidente e nell'Est marxista. Questa è un'altra contraddizione che si riscontra nello sviluppo del marxismo, soprattutto nei decenni più recenti; essa merita un'analisi materialista storica che illustri le basi materiali di quella consapevolezza. Forse - meglio: probabilmente - è stato il grado infinitamente più alto di sfruttamento, oppressione, alienazione a cui è stato sottoposto il Terzo Mondo - nell'evoluzione del mondo capitalista, - che ba provocato anche un più alto grado di coscienza, di teoria e di analisi marxista tra gli intellettuali e, in misura significante, tra parte delle masse di molti Paesi del Terzo Mondo. Questi banno contribuito alla maggior parte dei recenti avanzamenti di rilievo nella teoria economico-politica e nell'analisi dei modi di produzione, della subordinazione, dell'imperialismo, del sistema mondiale, dell'accumulazione del capitale, dei mutamenti economici di struttura, dello Stato autoritario, dei movimenti popolari e della strategia rivoluzionaria; alcune loro analisi sono state accolte dai sedicenti marxisti dell'Est e dagli anti-marxisti dell'Occidente. Questi progressi dell'analisi storico-materialista - una forma di consapevolezza - non hanno avuto, tuttavia, per contropartita un pari avanzamento deU'anti-capitalismo e del processo rivoluzionario nel Terzo Mondo, e ancor meno altrove. L'analisi storico-materialista può indicare i motivi di questo fenomeno nella contraddizione fondamentale tra metodo e obiettivi marxisti, e in particolare nelle limitazioni materiali, che includono quelle sociali, da cui dipende l'abilità dell'uomo nel costruire la propria storia come gli piace. u contraddizioni tra i mezzi e i fini manisti Oltre alle contraddizioni tra obiettivi e realizzazioni marxisti e a quelle interne all'effettivo utilizzo del metodo marxista, nel secolo scorso la maggior parte dei contrasti verteva sui fini e sui mezzi del marxismo - una contraddizione c;bepromette di rimanere tale anche in futuro. Naturalmente né Marx né i mar- •xisti banno mai prom= la realizzazione dei loro obiettivi tramite la semplice interpretazione della realtà èon il metodo del materialismo storico. Per Marx e, dalla sua morte in poi, per i marxisti, «la lotta di classe è il motore della storia». Ma è stato il materialismo storico marxista a rivelare il modo in cui la lotta di classe si sviluppa al di fuori delle contraddizioni tra evoluzione delle forze e rapporti di produzione, e anche il modo in cui gli uomini (e le donne) - con una consapevolezza accresciuta proprio dal materialismo storico - possono imparare dove, quando e come intervenire coscientemente nella storia della lotta di classe, per guidarla e dirigerla ve130 la realizzazione degli obiettivi marxisti. II.fallimento dei marxisti, nel secolo che ci separ.a. dalla morte di Marx, nel ·portare _a <;O_!JljÙmento in modo soddisfacen~ questi pro- _positi,secondet-fini e i mezzi delineati da Marx, éostitiùsce il loro limite maggiore; e il loro ripromet- . tersi di avete I~megljo in UD prossimo futuro non è né saggio né credibile. Forse il motivo di questo

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