.... '? ~ L a «rivoluzione e/e/Ironica• rappresenta davvero. per il cinema, una svolta non meno importante di quella che segnò nella sua storia l'avvento del sonoro? C'è chi lo sostiene, a confusione dei tanti che ancora non se ne sono accorti. Saccheggiato nel proprio patrimonio di opere e ormai affossato come spettacolo di massa dalla sempre più imperante televisione, il cinema potrà forse rinascere sotto nuove forme, in parte prevedibili e in parte no, grazie ai mezzi fornitigli dal suo stesso mortale avversario. Sempre allenta ai segnali d'ogni evoluzione della cultura, e da qualche tempo, sollo la direzione di Vittorio Boarini, aperta alle prove della videoarte, della sperimentazione televisiva, la Mostra internazionale del dnema libero di Porretta Terme ha voluto concentrare tlllto il proprio interessesul tema della «Immagine elettronica», unendo a tal fine le sue forze con quelle del Settore cinema e spettacolo televisivo della Biennale di Venezia, a propria volta orientatosi negli ultimi anni verso lo studio dei problemi del colore, del suono, del rapporto fra il cinema e le nuove tecnologie. Ne sono nati - con la collaborazione del comune e dellaprovincia di Bologna e con il patrocinio del ministero del Turismo e Spettacolo e della Regione Emilia-Romagna - un. propedeutico Seminario di studi. tenutosi a Porretta nel novembre 1982, e una manifestazione di più ampio respiro internazionale, che si è svolta dall'B al 14 aprile scorsi a Bologna, articolandosi in un. dens,ss1mo Convegno. con la I partecipazione di esperti d1tre continenti, :n una Mostra delle nuove strumentazioni elettroniche, in diverse rassegne di videoarte, di videorock e di film. L'ottimo successo che «L'immagine elettronica» ha riscosso sia sul piano scientifico, per l'alto livello di un dibattito fondato sui contributi alcuni personaggi che nell'opera cinematografica, sin dai primordi, hanno avuto '!'la specifica posizione. La figura (inesistente in televisione) dell'assistente operatore (che opera la messa a fuoco di un obiettivo su un soggetto determinato) dovrà riavere la sua specifica posizione in Hdvs per garantire .là giusta nitidezza a immagini destinate a un certo ingrandimento. La risposta sulla riuscita tecnica di un'inquadratura, con tutte le sue dinamiche-composizioni-ritmi, affidata storicamente all'operatore di macchina, nella sua veste di primo spettatore, verrà a essere ripartita fra tutti i suoi diretti responsabili. II fulcro centrale di un laboratorio di sviluppo e stampa, il supervisore tecnico del colore, cambierà completamente la sua vita. Modellerà, nella visione ideologica dell'autore della fotografia, le tonalità e il cromatismo delle immagini, nell'istante stesso in cui si registreranno. Potrà operare elettronicamente in quell'area che temporaneamente viene denominata «controllo~, ma che in futuro avrà certamente un nome più appropriato. li montatore, tradizionalmente operante a posteriori, potrà dar vita - nella direzione dell'autore centrale - a un immediato premontaggio, permettendo al regista, se lo riterrà opportuno, di intervenire con le necessarie modificazioni alle riprese in atto. L'autore della fotografia, depositario sino a questo momento di I!immaginelettronica a cura della Cineteca comunale di Bologna di tecnici e studiosi di grande competenza, sia sul piano divulgativo, per l'intensità della risonanza assicurataledai mass-media e per l'ampiezza della partecipazione del pubblico, è valso a dimostrare non soltanto che l'iniziativa è stata attuata al momento giusto, con accorta tempestività, ma anche che essa risponde in pieno a esigenze largamente diffuse, con proposte di concreta utilità. La formula interdisciplinare che era già stata sperimentata nellafase preparatoria di Porrettasi è confermata efficacissima al Convegno di Bologna, dove - come ha tenuto a souolineare Carlo Lizzani, coronando con tale manifestazione il quadriennio della sua a11ivitàdi direuore della Mostra cinematografica di Venezia, - «sono stati messi per la prima volta a confronto due gruppi di studiosi: i tecnologi da una parte, i teorici della comunicazione dall'altra», cosicché «le due fasce interessate a questo salto tecnologico, a questa mutazione, anche antropologica, che stiamo vivendo, si sono specchiate opportunamente fra loro, e da tale incontro speculare siamo usciti tu11iarricchiti». Qualcuno avrebbe desiderato un confronto ancor.più diretto: un vero e proprio dibattito fra i pratici, i tecnici del/'e/ettrpnica. da un lato, e i teorici, gli stuhiosi dei nuovi linguaggi audiovisivi, dall'altro. Ma esigenze di ordine e di chiarezza, ineludibili m u~ così delicatafase d'impostazione ~el problema. imponevano di affrontare i singoli argomenti in modo distinto Le prime qualtro sedute del Convegno, perciò. sono state dedicate alle questioni di carattere tecnico: dai lenti ma sicuri progressi del/'«Hdtv», ossia del/'alta definizione televisiva, alle possibilità d'impiego del graphic computer e delle altre invenzioni del/'elettronica nel campo della produzione cinematografica, dalle immagini olografiche o tridimensionali alle varie una conoscenza fotografica portatrice di garanzia tecnologicoespressiva, che da sempre ha permesso a una immagine di impressionarsi, di rivelarsi, di comporsi su uno schermo (con tutte le emozioni, incertezze e angosce tipiche dell'animo umano), dividerà questa non più attesa (la propria) conoscenza più direttamente con gli altri autori dell'opera. Indubbiamente, quel percorso magico che la luce percorre dopo essere stata riflessa da un soggetto, sino a formare quell'insieme d'energia che chiamiamo «immagine», ha avuto un'accelerazione molto vicina a quello che è il nostro pensiero, inserendo - all'interno dell'immagine stessa - la possibilità di essere modificata simultaneamente alla sua impressione retinica. Il regista, usufruendo di questa prerogativa (la materializzazione subitanea dell'immagine), potrà orchestrare gli elementi a sua disposizione con una maggiore consapevolezza. Questa possibilità di modificazione contemporanea alla realizzazione presuppone chiaramente un alto livello professionale-tecnicocreativo da parte di tutti, in quanto l'opera di ognuno è visibile, chiara, definita e immediata. D alla sperimentazione effettuata sono emerse evidenti necessità di miglioramenti tecnologici, al fine di evitare che a un sistema di registrazione ad alta definizione si forniscano immagini applicazioni del suono digitale. Le qualtro sedute successive sono state invece riservate alla sperimentazione e riflessione in corso sui nuovi linguaggi cine-televisivi, sui «progelli strategici»adouati a livello politico per le nuove tecnologie e sui loro destinatari. «Non vogliamo sostituire la realtà, ma trovare nuovi mezzi per realizzare la nostra immaginazione», prome11eHarrison Ellenshow, supervisore per l'animazione della Watt Disney, venuto a rappresentare con altri colleghi della Lucas taldo e compagni nella schiera dei cineasti maggiormente tentati dall'immagine magnetica. (Fra i pochi scellici di passaggio per Bologna, Federico Fellini:che si è domandato, perplesso, cosa aggiungano di nuovo - non sul piano speuacolare, ma dal punto di vista espressivo, - le tanto decantate meraviglie del/'e/e/Ironica). Hanno partecipato al Convegno esperti del ramo come il direi/ore per l'Europa della Cbs Television, l'italo-americano Paolo Zaccarian, e la giovane signora che dirige i da sinistra: Ermanno Krumm, Valeria Magli. Vincenzo Bonazza «Black Out~ di anni Balestrim. Teatro Uomo. 1980 Film e degli Zoerrope Studios di Coppola l'industria hollywoodiana più aperta alle suggestioni delle nuove tecnologie. «Ormai siamo al punto di congiunzione fra cinema e tv: è l'anello matrimoniale». assicura dal suo canto il «mago delle Luci» Vi/Iorio Storaro, emrando con Antoniani e Tavoli, Coppola e Lucas, Spielberg, Lisberger, Mondi bassa definizione. Il rendere, poi, il più possibilmente agibile il sistema stesso aiuterà a garantire sempre più quella libertà di espressione di cui ogni autore ha bisogno per vivere. Tentando di mettere per iscritto alcune riflessioni concernenti il sistema Hdvs, nella sua fase sperimentale, potremmo osservare quanto segue: L Per quanto riguarda l'ottica, risulta indispensabile una montatura «standard» degli obiettivi, tanto da renderli intercambiabili (del tipo Mitchell Bnc, per esempio) onde poter accedere a una libera scelta delle lenti più opportune per ogni singola opera da realizzare. 2. La variazione della messa a fuoco e del diaframma dovrebbe potersi effettuare, oltre che dal controllo, anche dalla parte anteriore della camera, con un sistema di telecomando elettrico e possibilmente senza cavo. 3. La messa afuoco di un obiettivo dovrebbe essere effettuata da una persona specifica, l'assistente operatore, al fine di ottenere immagini di una appropriata nitidezza anche nel loro futuro ingrandimento. 4. La variazione della lunghezza focale de/l'obiettivo transfocatore dovrebbe essere visibile (in numeri) dall'operatore alla macchina. Egli stesso dovrebbe poter utilizzare due posizioni di arresto dello zoom, una minima e una massima, p,!r poter concentrare meglio la p1ropriaenergia a una più precisa programmi special, della Nhk giapponese, Mayumi Yoshinari: fohn Manniello del .Vew York lnstitute of Technology e Terry Blum del Fashion lnstitute of Technology, ;1 «creativo» americcmo Robert McD~rmoll e Robert Flexer della «Digita! Graphic Systems,-; il responsabile della Rai per le nuove tecnologie, Massimo Rendina, eri- «composizione». 5. Sarebbe bene contenere il volume e il peso della camera nei limiti minori possibili, permettendo così una migliore agilità del sistema stesso. 6. La lunghezza del cavo, portatore di tutte le informazioni elettriche tra la testa e il corpo vero e proprio della camera, dovrebbe avere la possibilità, in C3Ììi particolari, di prolungarsi almeno sino a duecento metri. 7. La registrazione delle tre informazioni blu-verde-rosso dovrebbe poter essere controllata elettronicamente, in modo automatico, tanto da garantire la perfetta collimazione anche in un futuro ingrandimento. 8. La latitudine d'esposizione, corrispondente al numero delle tonalità archiviabili tra un massimo nero e un massimo bianco, dovrebbe avere il maggior ampliamento possibile, in modo da permettere sempre pm un'ampia espressione fotografica. 9. La indesiderata persistenza parziale d'immagine in quella zona di alte luminosità che, creando un effetto cometa, non permette la desiderata libertà dei movimenti della camera, dovrebbe essere eliminata tanto da permettere una incondizionata espressione visiva. 10. La visione delle immagini al controllo, su un monitor a colori, sente la necessità di: a) ulteriori tre manopole, per il dosaggio cromatico blu-verde-rosso, separate dal bilanciamento generale; b) una manopola variabile continua B1bllotecagiobianco ' ' cercatori quali Di Giugno, Fargion, Grossi, Savina; uno stuolo d'ingegneri, da Mario Calzini ad Antonio Appieno, a Guido Vanze11i,e ancora specialisti ungheresi, polacchi, tedeschi, inglesi, francesi, belgi, olandesi. Tuili hanno fornito con larghezza notizie, spiegazioni, saggi dimostrativi, spunti di riflessione e progelli per il futuro, monopolizzando l'auenzione dei convenuti e, così, tagliando involontariamente /'erba sollo i piedi dei protagonisti del secondo momento del dibauito: gli studiosi della comunicazione, dei nuovi linguaggi e dei nuovi metodi di persuasione delle masse; semiologi, sociologi, psicologi, appartenenti nella loro totalità alla vecchia Europa, da Beuetini a Canestrari, da Mecacci a Richeri, Grandi, Sa/- maso, Hourcade, Fentiman, Hohensee, Murdoch, Quiniou, Trefois, Fa/kenberg, Rath... Tulle le relazioni svolte al Convegno, visto l'interesse che hanno suscitato, saranno raccolte in un volume, che gli organizzatori contano di poter presentare in occasione della prossima Mosrra di Venezia. A titolo di anticipazione. swmo Lietidi poterne stralciare il discorso di Vittorio Storaro. il ce/e- .,. '° operatore che a quarantatreanm a già vrnto due «Oscar». per la /J ografia de/fApocalypse Now di lancis F. Coppola e per quella di ~ds di Warren Beatty. dopo esse- ;.1 stato un preziosissimo collabo- 'Ntore di registi quali Bernardo 1Artolucci (da Prima della nvoluii'lme, dov'era operatore alla mac- 'éAina,a Ultimo tango a Parigi, dai due Novecento a La luna) o Franco Rossi (al cut fianco debuuò tn Giovinezza, giovinezza . . subuo guadagnandosi un «nastro d argento»)· artista raffinato e vigoroso al tempo s1esso, sensibilissimo alle esigenze espressivedei d1vers,autori, creatore di volti e dt paesaggi, impareggiabile evoca1ore di atmosfere. del gamma (contrasto) sulla totalità dell'immagine; c) ulteriori tre manopole per la variazione continua del gamma per ogni singolo colore primario; d) l'assoluta certezza di lettura, nei monitors, dei vari parametri dell'immagine (cromaticità e illuminanza) per garantire, nel tempo, il loro bilanciamento. 11. Indispensabile al completo uso dell'informazione visiva, elettronicamente registrata, è I' approntamento subitaneo di una Truxa e di un sistema Chromakey con tutti gli accorgimenti tecnici' adatti a un perfetto registro (pensando a un grande schermo di visione) che permetta sempre più di spaziare nel mondo della nostra fantasia. 12. Indispensabili saranno le apparecchiature in alta definizione per consentire un montaggio moderno di tutte quelle immagini cht la nostra personalità è stata capace di registrare. 13. Indispensabile sarà la trascrizione tra immagine elettronica e immagine ottica, che mantenga il più possibilmente fedeli tutte quelle tonalità e qualità cromatiche acquisite nell'immagine originale. 14. Indispensabile sarà infine la realizzazione del grande schermo eleuronico, per poter completare nel modo più giusto quel ciclo, quell'anello matrimoniale che congiungerà i due mezzi espressivi ancora oggi distinti, cinema e televisione, in un unico futuro - chiamato, forse, cinema eleuronico.
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