ne dovette preoccuparsi di soffocare quasi con laforza que- !NO curioso ritorno al paganesimo. L'idolo principale si chiamava Nicola». Non c'è ragione di accettarel'interpretazione di E. V. Anickov, il quale, per qualche motivo, vede in questo episodio uno spontaneo ritorno al paganesimo, cioè la trasformazione di san Nicola in un dio pagano. Si può invece affermare con certezza che si tra/la del perdurare del culto .di dèi pagani (ancora nel XX secolo!), identificatisi con i santi cristiani. Alla luce di quanto si è dello, si può ipotizzare che una di queste divinità fosse appunto VolosVeles. È molto interessante il fatto che, quando nel 1540furono portate a Pskov immagini scolpite di san Nicola e di santa Paraskeva Pjatnica, il popolo vide nella loro venerazione un «culto idolatra», e - come informa il cronista - fra la gente vi furono grande rumore e turbamento. Con ogni probabilità, gli abitanti di Pskov videro in queste immagini gli idoli di Vo/os e Mokos'; è di per sé sintomatico il fatto che la reazione venga, per così dire, dal basso e non da~'alto - cioè dal popolo semplice, e non dal clero. Punizione dell'icona di Nicola Non è meno significativo ilfatto che le icone di Nicola, nel caso non venissero esaudite le richiesterivolte al santo, potevano subire una punizione, esattamente come in situazioni analoghe venivano puniti gli idoli pagani. Così, un italiano che nel 1656 aveva osservato a Livorno gli ambasciatori dello zar, I. Cemodanov e I. Postnikov, e che aveva reda110 una breve notizia sul comportamento e sugli usi degli ambasciatori russi, annota che essi «hanno con sé quattro gentiluomini e un pope, o sacerdote. Quest'ultimo porta sempre al collo uno scrigno con le candele accese, dove si trovano la madonna con san Nicola, loro protetlori; a lui ricorrono in caso di bisogno per riceverne lagrazia, ma se non l'ottengono frustano furiosamente il santo»; si noti che, fra le due icone, è proprio quella di Nicola a ricevere un simile tra/lamento. Esempi di questo tipo non sono noti solo da resoconti di stranieri: così T.A. Kuz'minskaja (Bers), descrivendo nelle sue memorie la stanza della vecchia cameriera dei Tolstoj, Agafja Michajlovna, annota: «L'immagine di Nicola taumaturgo, appesa ne~'angolo, era rivolta contro il muro. Varen'ka, resaseneconto, prese in silenzio uno sgabello e voleva rimellere a posto l'icona, pensando che fosse successo inavvertitamente. 'Non toccate, non toccate, matuska, l'ho f11tto apposta', gridò Agafja Michajlovna. 'Come, apposta?' chiedemmo. 'Così, matuska. L'ho pregato e pregato; avesse /ano qualcosa. Allora l'ho rivoltato, e che se ne stia così!'... -, 'Ma quando lo perdonerete?' chiese Varja. 'Quando sarà ora', rispose tu/la seria Agafja Michajlovna, 'allora lo perdonerò'». Evidentemente non è un caso che in questi episodi si abbia sempre a che fare con l'icona di Nicola. Barrington Moore jr. Le basi sociali dell'obbedienza e della rivolta Un caso, in parte simile, viene descritto dall'Olearius, il quale racconta come un russo durante un incendio «simise a reggere contro il fuoco la sua icona di san Nicola e pregava che lo aiutasse a spegnere il fuoco. Ma quando l'aiuto non venne, e anzi il fuoco cominciò a diffondersi sempre più, egli getlò spazientito la sua icona nel fuoco, dicendo: 'Se non vuoi aiutarci, aiutati tu ora, e spegni il fuoco'»; si confronti anche la notizia di Collins: «A volte tengono le icone davanti al fuoco, pensando che l'aiuto derivi dal loro arbitrio. Un russo, pensando in tal modo di fermare il fuoco, resse così a lungo il suo Micola, che per poco non bruciò lui stesso; e vedendo che l'aiuto non veniva, lo gettò nel fuoco imprecando: 'Nu cert', cioè: 'Che il diavolo ti prenda'» (la p1Uola Micola in questo caso indica evidentemente l'icona). Forse i due autori alludono al medesimo episodio, nui non è escluso che, in questo caso, il lancio dell'icona nel fuoco sia dovuto non tanto al desiderio di punire l'icona, quanto a quello di spegnere l'incendio; dato il rappono genetico con Volos, ali'icona di Nicola può essere attribuita la capacità di domare l'elemento delfuoco o, in altri termini, la capacità di opporsi al fuoco, che proviene dal dio Perun. È interessante a questo proposito il fallo che nel nord della Russia, in caso di incendio, si gira intorno alla casa con l'icona di Nicola in mano, dicendo: «Santo e padre di Cristo (sic!), Nicola, salvaci e abbi pietà, spegni il fuoco». L'immagine di Nicola è qui funzionalmente equivalente al pelo (alla pelle) di vacca, allo sterco di vacca o al latte di vacca, e anche all'uovo, grazie ai quali si ritiene possibile spegnere l'incendio provocato dal temporale: si trattasempre di attributi di Volos, in quanto dio del bestiame, protetlore della fertilità, ecc. ln tu/li questi casi si può vedere un'originaria contrapposizione fra Volos e Perun. li motivo della punizione dell'icona di Nicola si incontra spesso nelle leggende popolari su Nicola il giusto. Particolarmente significativo è un intrecciopopolare di cui abbiamo già parlato: un povero prende a prestito dei soldi da un ricco, giurando davanti all'icona di Nicola che restituirà il prestito; ma egli muore improvvisamente, senza aver avuto la possibilità di pagare il debito, e il ricco punisce l'icona di Nicola; un passante, vedendo tutto ciò e venutone a sapere il motivo, restituisce al ricco il debito del povero e riscatta l'icona; Nicola diventa così suo alleato. In una variante, che si può considerare la più arcaica, il ricco minaccia di forare gli occhi dell'icona '· Fra gli slavi occidentali si può trovare un soggetto simile, ma non con san Nicola, bensì con san Michele: in una favolapolacca, un usuraio che non ha riavuto i suoi soldi picchia l'immagine di san Michele, dalla quale escono dei denari; ciò corrisponde all'ipotesi di una contaminazione fra san Nicola e san Michele nel territorioslavo-occidentale. li motivo della punizione dell'icona di Nicola nel folclore russo non è limitato a questo intreccio. AkuJX cendusioni L'unione di Nicola e di Vo/os-Veles ha forse origini slavocomuni. Vi sono comunque alcune indicazioni, le qualifanno pensare che questa fusione poté aver luogo non solo presso gli slavi orientali. Abbiamo già parlato di una ricezione slavo-occidentale di san Nicola, con significativi tratti che rinviano al drago. Singoli tratti dello stesso genere si possono rintracciareanche nella ricezione slavo-meridionale: cosi, ad esempio, i bulgaripossono credere che san Nicola, come un drago, abbia le ali e po:ua volare nell'aria; si veda un'idea simile in una variantedella novella russa Nikola Dupljanskij («Nel bosco c'è uno quercia... la raggiunge in volo san Milwla»). Non è escluso, però, che la fwione di san Nicola con l'avversario del Dio del tuono (in IUID qualunque delle sue incarnazioni concrete) si pona rintracciareanche fuori del territorioslavo. Tra l'altro, così si potrebbe spiegare in qualche misura la ricezione di san Nicola come Babbo Na/JJk in Occidente, come anche la ponibilità di identificarw direttamente con una forza diabolica. La questione richiede ricerche particolari, che non si sono potute intraprendere nel- /' ambito di questo lavoro, volutamente incentrato su dati slavo-orientali. ]no/tre, una soluzione positiva di questo problema non comporterebbe di necessità l'interpretazione della fusione russa di Nicola e Volos come risultato di semplice prestito. Se anche si ammelle che l'unione di san Nicola con l'avversario del Signore del tuono sia già avvenwa in areagreca, bisogna ritenere che, con la diffusione del cristianesimo, una simile identificazione sia avvenuta ogni volta di nuovo; in altri termini, dobbiamo ritenere in questo caso che già l'immagine greca di questo santo contenesse premesse tali da favorire l'identificazione; di conseguenza, nel corso della diffusione del cristianesimo nei vari territori, san Nicola poteva di volta in volta essere associato con quel dio pagano che era geneticamente colleglllocon l'avversario del Signore del tuono, assumendone singoli tratti specifici e funzioni, e diventandone il sostituto cristiano; in area slavoorientale questa divinità era, come abbiamo Yisto, VolosVeles. In questo caso, la somi8lianza della ricezione di san Nicola in aree culturali ed etniche diverse si spiega non solo sul piano genetico, ma anche su quello tipologico. (Traduzione di Maria Di Salvo) Note (1) Mikula &ljoninovit = Nicola, figlio di rontadini, pcnonagio della tradizione epica orale, di origine pagana, appare collegato ron la figura di san Nirola. (N.d. T.) (2) Mokof' "' la dea dell'umida terra. (N.d. T.) (3) Una caratteristica frequente di Nia>la e dei suoi equivalenti funzionali, derivati dall'avversario del Dio del tuono, è appunto la cecità. (N.d. T.) Francis Haskell Riscoperte nell'arte Il senso di ingiustizia e ]a sua repressione 632 pagine 38.000 lire Aspetti de] gusto, de]]a moda e del conezionismo 272 pagine 225 illustrazioni 36.000 ]ire Eugenio Turri Gli uomini delle tende J pastori nomadi tra ecologia e storia, tra deserto e bidonvi1le 325 pagine 46 illustrazioni 22.000 lire Bruce Lincoln Diventare Dea Iniziazione della donna e riti cosm1c1 200 pagine 22.000 lire David L. Miller J ames Hillman Il nuovo politeismo La rinascita degli Dei e delle Dee Con una prefazione di Henry Corbin 160 pagine 16.000 lire a cura di Giulio Lepschy Su/per Meneghello In venti saggi di autori di fama internazionale, l'opera di uno dei nostri più originali scrittori X-266 pagine 30.000 lire Gandhi Antiche come le montagne In un'antologia degli scritti, ;i la vita e i pensieri de] profeta delJa non violenza 264 pagine 10.000 ]ire dodicesima edizione a cura di Uberto Scarpeni La teoria generale del diritto Problemi e tendenze attua)i Studi dedicati a 1orberto Bobbio 448 pagine 30.000 lire Michael Br.awne Spazi interni del museo Allestimenti e tecniche espositive 160 pagine 330 illustrazioni 48.000 lire Roberto Pane Antoni Gaudi na lettura modernamente critica dell'opera di ~audi architetto, scuJtore, pittore 312 pagine 454 ilJustrazioni 120.000 lire EDIZIONI DI COMUNITA I I ,, Bibiiotecaginobianco e::, ~ <: .5 .,., <: Cl. ~ °' -., ~ .., Q ~ à ::: .,., o<: -., ~ ..... ,: s ~ ..,. :g. <:
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