Disordineecostruzione Alberto Munari, Donata Fabbri Montesarro Jean Piaget -~ aM'epistelQologiagenetica: itpmsiero matematico presentazione di Mauro Ceruti Milano, Emme edizioni, 1982 pp. 408, lire 24.000 Gianluca Bocchi Mauro Ceruti Disor-dine e costruz:ione: un'interpretazione epistemologica dell'opera di Jean Piaget Mil~n , Feltrirrelli, 1981 pp. 348, lire 20.000 Paolo Rossi «Fatti scientifici e stili di pensiero: appunti intorno a una rivoluzione immaginaria» in Rivista di Fdosoflll n. 21, pp. 403-28 Torino, Einaudi, 1982 lire 10.000 sva vanificazione. Invece di crite- . ri, ani,_iamoin cerca di domande epistemologiche. L'epistemologia non è un corpus recintato, è un punto di vista. Come tale è epistemologico tutto ciò che si riferisce allo studio della conoscenza, comprese le sue matrici e le sue radici. G li scienziati sono stati fra i primi a utilizzare in maniera operante questa nozione di epistemologia. Piaget, Bateson, Prigogine non hanno mai dubitato che i risultati delle loro investigazioni scientifiche dicessero qualcosa di rilevante a proposito dei nostri meccanismi della conoscenza. Oggi anche molti epistemologi non solo accettano questi processi, ma sono pronti a indagarli con tutti gli strumenti in loro possesso. Di tal genere, ad esempio, sono le precise indagini di Bocchi e Ceruti sul significato profondo del N el panorama culturale del termine «decentrazione», con cui nostro secolo fepistemolo- si tende a presentare questa nuova gia viene sempre più ad as- prospettiva epistemologica. «Pasumere un essenziale ruolo di me- rallelamente ai processi di decendiazione per ogni soggetto di co- trazione del contesto scientifico, si noscenza. li nostro secolo è carat- decentrano anche le funzioni e le terizzato dal venir meno di ogni indagini dell'epistemologia, che si grande tentativo di sintesi genera- localizzano in una pluralità di lile delle conoscenze, fondato su velli di generalità differente e si inpresupposti filosofici e aprioristici. tegrano progressivamente con lo Eppure, a qualunque soggetto im- stesso patrimonio scientifico-tecnipegnato in operazioni cognitive, co» (Bocchi-Ceruti, 1981, p. 59). una sintesi, un sistema di riferi- Di tal genere è anche la ricerca mento, di ordinamento, di gerar- di Paolo Rossi, che ben mostra coderio di completezza che può· meglio aiutare a chiarire tante concezioni dibattutissime di Piaget psicologo, ma soprattutto dalla constatazione della convergenza fra molte domande che Piaget si era posto a. partire dal 1920 e le domande che tutta l'epistemologia oggi si pone. La presentazione di Ceruti all'edizione italiana di questo primo volume è particolarmente interessante, per il modo in cui la prospettiva epistemogenetica viene inserita nell'ambito della ricerca filosofica odierna: «È essenziale dal punto di vista epistemologico rilevare che il contesto scientifico contemporaneo mostra una centralità del tutto particolare delle indagini sui processi genetici, e, in secondo luogo, una decentrazione e una pluralità irriducibile di strategie della genesi. Questa irriducibile pluralità apre nuove possibilità a un'indagine epistemologica che affronti direttamente il problechizzazione delle proprie cono- me l'epistemologia contempora- ,.. scenze, è indispensabile. nea non può fare a meno di affronSi tratta soltanto di decidere se tare quelle domande che una boniquesti sistemi di riferimento utiliz- fica di stampo positivista aveva zati inevitabilmente nella produ- fatto dimenticare. Sono doma~de zione delle conoscenze debbano che concernono «il ruolo e la funrimanere impliciti, e come tali zione della logica nell'epistemoloesposti al rischio di influenze in- gia; i rapporti fra psicologia ed consapevoli e incontrollabili, o se epistemologia; i modi di atteggiarinvece non sia possibile, in una si di fronte all'associazionismo psicerta misura, una loro esplicitazio- cologico e il gestaltismo; la consine e una loro consapevole messa derazione dei rapporti che inter- ~ in discussione. Questo, ci sembra, corrono fra le 'metafisiche' e le è un requisito fondamentale per teorie scientifiche; le relazioni fra ogni prospettiva che voglia seria- il conoscere come 'fenomeno biomente affrontare la problematica logico' e la conoscenza come 'caldi veri e propri riorientamenti ca- colo logico'» (Rossi, 1981, p. 419). tegoriali di cui l'uomo contempo- Si è parlato a ragione di domanraneo, dinanzi a molteplici solleci- de «fatte dimenticare», e non già !azioni, sembra avere oggi biso- non ancora poste, perché domangno. de di tal genere hanno di fatto L'epistemologia di tutto il no- continuato a operare nell'ambito stro secolo ha indubbiamente con- di tutta l'indagine epistemologica. dotto un tale tentativo, ma solo Senz'altro consustanziali ai grandi l'epistemologia contemporanea ci progetti di epistemologia classica, ma del radicamento del soggetto nella natura, volenpo uscire dalle opposte strettoie di una pratica riduzionista e di una metodologia normativista e puramente logica e formale. È questo uno dei sensi più profondi della svolta dell'epistemologia contemporanea. È questo tra l'altro uno degli obiettivi più profondi e radicati dell'intera epistemologia di Piaget» (Ceruti, 1982, p. 23). Ma se vogliamo più in particolare addentrarci in una rivisitazione mostra nuove interessanti prospet- esse hanno giocato un ruolo di pri- dell'epistemologia novecentesca, è tive e sviluppi riguardanti questo m'ordine anche nella prospettiva allora che il contributo di Bocchi e problema. -.Un compito essenziale novecentesca dell'epistemologia dell'epistemologia contemporanea scientifica - e questo non da oggi. è di impedire la produzione di un Come nota giustamente Paolo divario, se non di un abisso, fra Rossi nello stesso articolo, la stouna scienza sempre più complessa ria dell'epistemologia novecentenelle sue articolazioni interne co- sca deve essere parzialmente rime pure negli oggetti che costituì- •scritta, superando l'unilateralità sce e un'attività filosofica tenace- che deriva dall'adesione a un'unimente aderente alle sue idealizza- ca prospettiva (sia pure quella che zioni o alle sue. cristallizzazioni è stata a lungo vincente). concettuali,. (Ceruti, 1982, p. 6). Possono quindi apparire sotto La situazione dell'epistemologia una nuova luce quei programmi attuale, infatti, sta rapidamente che non si sono limitati all'indagimutando, sia per motivi locali che ne della conoscenza acquisita, ma per motivi globali. I motivi locali hanno cercato di elaborare una stanno nella non praticabilità di teoria della sua genesi. Al proposicriteri di demarcazione effettivi fra to, un posto essenziale è assunto conoscenza e non conoscenza per dall'epistemologia genetica di Piacui, parafrasando Feyerabend, si get. La sua recente riscoperta anpuò dire che qualunque criterio o che in ambiente culturale italiano ~ appare troppo stretto e ci fa sfug- (di cui un segnale molto importan- §, gire molto di interessante (cosl la te è l'inizio della traduzione dell'o- ~ distinzione fra il contesto della pera fondamentale e programma- :: scoperta e il contesto della giustifi- tica sull'Epistemologia genetica, ~ cazione, la psicologia e l'epistemo- da parte della Emme edizioni, con ~ logia della ricerca) o appare trop- presentazione di Mauro Ceruti) B b tjac~ cà'~j31Hot rà ncdpende solo da un puro desiCeruti in Disordine e costruzione ci pare assai significativo. In esso sono infatti intimamente fusi due aspetti che ci pare opportuno sottolineare. Da un lato, come costante punto di riferimento e di interrogazione, vi sono le nuove prospettive aperte all'epistemologia dalla scienza contemporanea, che già non è più la scienza della meccanica quantistica o della relatività che è punto di riferimento quasi esclusivo per molta epistemologia: è anche la scienza della termodinamica di non equilibrio, della cosmologia evoluzionista, delle particelle elementari sospese fra caos e supersimmetrie, di nuove teorie evoluzioniste che precisano e rendono più complesso il portato darwiniano, della cibernetica, della teoria dei sistemi... Dall'altro, vi è l'analisi della tradizione epistemologica novecentesca, concretizzata attraverso l'analisi dell'epistemologia genetica. Il contributo di Piaget a tale tradizio- epistemologìcà è la possibilità di ne appare sotto una nuova luce.se • una scienza eh.enon sia più soltanrivisitato attraverso le problemati-•· to scienza qel generale, ma anche che dell'evoluzione, dell'ordine e .. del-particolare, che non si edifichi del disordine, del ruolo formatore • su di un solo livello di astrazione del caso, dell'evento e della singo- più o meno lontano dalla concrelarità che le scienze contempora- tezza degli oggetti ma che operi su nee, particolarmente nel corso de- diversi livelli d'astrazione per cogli anni settanta, hanno posto al gliere attraverso essi - e attraverso centro del dibattito non soltanto la loro essenziale complementarità epistemologico, ma anche più in -.questa concretezza. Esiste pergenerale culturale. ·ciò una serie di riferimenti e di I punti di riferimento essenziali •problematiche comuni a tutte le ridiventano allora Conrad Wad- cerche-in tal senso: l'idea che ogni dington, il biologo inglese'che me- sistema ha una storia e che l'analisi glio di ogni altro ha saputo indica- dei processi genetici ed evolutivi re le strade per nuovi paradigmi sia pertinente per la spiegazione nella teoria dell'evoluzione e più della realtà sincronica di una data in generale ha prospettato un pro- struttura; l'indagine sul ruolo forgetto di biologia teorica come matore e non soltanto perturbatopunto di incontro fra evidenze spe- re del caso; l'idea generale di comrimentali e approcci formali; plessità come schema regolatore Heinz von Foerster e Henri Atlan, sia per l'immagine del mondo che i biofisici che hanno fatto oggetto per quella della conoscenza, ecc:.. della loro indagine l'idea di au- Ciò, d'altra parte, non deve far toorganizzazione elaborando l'im- sottovalutare l'importanza ,e l'esportante paradigma dell'arder senzialità dei dibattiti interni a from noise; llya Prigogine e Isabelle Stengers che sulla base della fisica e della chimica contemporanee hanno portato essenziali contributi all'idea di evoluzione cosmica, e hanno posto in una nuova prospettiva l'idea di storia naturale. B occhi e Ceruti hanno contribuito a delineare un'area scientifica ed epistemologica omogenea quanto a problematiche e a interrogativi. «Queste problematiche possono trovare un denominatore comune nelle esigenze di affrontare adeguatamente quelle caratteristiche di complessità di cui appaiono dotati in maniera irriducibile tutti i sistemi del mondo contemporaneo, da quelli cognitivi a quelli ecologici. Questa complessità non significa soltanto complicazione, relativa all'aumento quantitativo dei fattori in gioco nell'ambito di un particolare sistema, ma anche e molto di più rilevanza del disordine, del contingente, dell'imprevedibile nella dinamica del sistema stesso. Riconoscere il ruolo fondamentale del disordine e tentare di integrarlo con i propri modelli della realtà non significa rinunciare alla dominabilità di questa. Significa invece ricercare una coesistenza fra l'irriducibilità dei singoli eventi e la loro riconduzione a modelli e a casi generali che è tratto fondamentale della nostra comprensione del mondo» (Bocchi-Ceruti, 1981, p. 338). Il tema comune a quest'area quest'area problematica. Sono dibattiti che già caratterizzano il momento presente della scienza e dell'epistemologia, e che senz'altro più lo caratterizzeranno nei prossimi anni. Citiamo soltanto il dibattito relativo al ruolo preciso del caso nell'evoluzione e alla direzione stessa dei processi genetici, che può essere esemplificato con il riferimento a Piaget da un lato e a Prigogine dall'altro. Per Piaget le grandi direzioni della genesi sono date all'inizio, e tendono a una massimizzazione di determinati parametri. In questo senso l'influenza del singolo evento può certo innescare un complesso processo di trasformazione, ma ha poco a che fare con la direzione di questa trasformazione. Ciò può essere contestato. Il modello delle fluttuazioni di Prigogine, ad esempio, mostra l'estrema generalità e importanza di casi in cui un processo assolutamente minoritario e senza legami con la direzione privilegiata può ampliarsi e dare a tale direzione di sviluppo un decorso differente. imprevedibile a priori. In questa prospettiva il caso dell'evento singolo costituirebbe un reale processo organizzatore delle strutture, mentre Piaget insiste costantemente sul solo aspetto del caso in quanto caso organizzato, quale materiale di innesco di processi che hanno però nel soggetto e nella dinamica interna a questo la loro sede quasi esclusiva (cfr. Ceruti, 1982, pp. 21-23). Ciò che qui importa sottolineare è che oggi un'epistemologia genetica di fatto esiste. Ma non esiste soltanto alla maniera con cui Piaget l'aveva prospettata, come logico sviluppo di un programma che aveva posto dall'inizio le sue domande e i suoi criteri valutativi. Esiste, molto di più, come convergenza o contrasto tra domande disparate, poste all'interno di sistemi concettuali e di teorie differenti, ma che tuttavia condividono il comune riferimento alle problematiche che l'immagine contemporanea della natura, della storia e della conoscenza, mettono in primo piano. L'epistemologia è oggi un'impresa polifonica. E questa polifonia è l'unico mezzo per accostarci alla scienza e ai fenomeni cognitivi, una volta che sia acquisita la loro irriducibile complessità.
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