Alfabeta - anno V - n. 46 - marzo 1983

Lellere stati dominati dalla logica terroristica, di chi faceva terrorismo (partiti armati) e di chi apparentemente lo subiva (Stato e istituzioni), creando artif,ciosamente un'atmosfera paludosa nella quale si è impantanata ogni istanza rivoluzionaria che pur non voleva assolutamente porsi su quei livellie su quella logica, così negli anni ottanta - ma sono appena gli irffzi, e lo si può evitare - l'enfatizzazione della pace, come legittima garanzia di Sul Movimento per la pace assenza di bellicosità nei rapporti Non ho aderito né partecipato sociali e nelle relazioni e negli alla marcia pacifista su Comiso scontri di potere, deve essere più dello scorso dicembre, pur ritenen- profonda andando a rilevare quei dola una delle tante iniziative utili tratti latenti, ideologicamente caper una maggior sensibilizzazione muffati, materialmente introvabili dell'opinione pubblica lontana, per ma pur anonimamente presenti di altro, dai luoghi specifici dove è in violenza che emergono dall'orgaatto la militarizzazione del territo- nizzazione statuale delle società rio (e la Sicilia, zona calda di fron- complesse contemporanee_Ciòper fieramediterranea - Libia, Libano evitare che la dicotomia guerra/pa- - è una posta ben evidente, non so- ce serva a perpetuare lo status quo, lo per Comiso e le altri basi Nato, delegando alla bontà dei potenti la ma anche per le nuove dislocazioni direzione, il controllo e la gestione di poligoni e dei Corpi d'armata dello sviluppo e della regolazione dell'esercito italiano, nel nuovo dei processi sociali complessi. scacchieregeografico in mente de- b) Se si vuole assumere in progli strateghi nostrani e alleati). spettiva l'autogestione da parte dei Le motivazioni che hanno de/i- movimenti di base socialmente inberato in me la non partecipazione tessuti nel reticolato aggregativo, a questo genere di manifestazioni non occorre delegare la questione sono da ricondurre all'ordine stra- della sopravvivenza di questa protegico dell'impostazione, della spettiva, a lunga scadenza, a dei messa a fuoco del problema, e del policy games giocatisui tavoliginesuccessivo interventoall'interno dei vrini o strasburghiani. Le iniziative tessuti micro-cosmici che compon- di base (Biirgerinitiativen, secongono da tasselli la globalità del do il modello tedesco dei pacifisti e quadro. degli Altemativen) sono necessarie A parte l'evidente e necessaria non solo per creare coscienza difgeneralità dell'impostazione che fusa presso l'opinione pubblica, deve coinvolgere largaparte del/'o- ma soprattutto per gestire direttapinione pubblica per poter sperare mente, e conflittualmente, il proin un qualche esitoottimistico, que- blema, ponendo dal basso il terresta generalità, qualora non accom- no ove, e1•entualmente,andare a pagnata dalla chiarezza, può sfo- mediare, a compensare, a ricosticiare in genericità,di per sé inutile, tuire un amalgama tra Stato e mofatua, se non addiritturademagogi- vimenti istituenti, per usare la terca, populista e vagamente utopisti- minologia di René Lourau; in queca (come nel caso del milione di sta ottica la parola d'ordine che refirme ingenuamente raccoltesull'o- citavo più sopra non risultaslogabiettivo della sospensione governa- nistica se ad essa segue una chiativa della costruzione della base rezza sugli obiettivi e sulle eventuamissilistica, in una faccenda la cui li alleanze, pressioni, referenti in formulazione e implementazione campo internazionale. Per quanto decisionale fuoriesce da/l'ambito concerne il disarmo, infine, Eddella competenza esclusivamente ward Thompson ha immesso una governativa per rientrare nel com- valenza tale nel dibattito da ridicoplesso intreccio di alleanze politi- lizzare, obiettivamente, chi predica ca-militari dell'Occidente). ancora la deterrenza come stru11caso del Pci è emblematico, mento di pace; la deterrenza divenanche se riconducibile alla sua vo- ta simulacro di pace, finzione policazione battaglieradegli anni cin- ticamente necessariaper ricompatquanta; ma di fronte al/'irreversibi- tare e riunirealla logica dei blocchi le accettazione, da parte sua, del ciò che tendenzialmente sfugge quadro di alleanze, nel campo oc- centrifugando: chi accusa e chi si cidentale della Nato, la sua con- difende dal «meglio rossi che mortraddizione corre il rischiodi cade- ti» sorvola intenzionalmente sul re in quellapolitica del doppio pet- fatto che libertà non sta nello sceto, o del piede in due staffe, spesso gliere tra rossi (o azzurri) e morti, rivolta, in altre occasioni, al vicino ma nel sottrarsi a simili scelte imPsi. poste. A mio modesto avviso, tre sono c) Se Comiso non è solo un paegli obiettivi qualificanti per una si- se qualunque, ma uno dei paesi itanistra che non voglia assisterepas- liani militarizzati non solo nel tersiva o peggio rendersistrumentalee ritorio, ma anche nell'economia, complice, e sui quali occorre co- nella vita sociale, nella politica instruireinsieme una strategiachiara, frastrutturale, occorre scegliere trasparente: a) il rapporto guerra semplicemente se l'opposizione a/- bellica/pacesociale, con l'implicito la costruzione della base mira al spiazzamento/negazione dei due suo impedimento di fatto, o alla termini del discorso; b) la logica sua sospensione octroyée. Semplidei blocchi Est-Ovest(Patto di Var- cemente. Ma ambiziosamente. savia-Nato) e la strategiadel disar- Dell'ambizione di chi ha un futuro mo come possibilità di criticaradi- libero, da poter concepire e vivere cale e rifiuto netto (per tradurlo in liberamente, senza ipoteche. Alloslogan, non «Né con la Nato né ra ben vengano le marce, ben vencon il Patto di Varsavia», bensì gano le Leghe autogestite di base, «Contro la Nato e contro il Pattodi come secondo un'ipotesi sviluppata Varsavia»);c) lo specifico Comiso, dagruppi anarchicidella zona, ben l::; con le iniziative nazionali (e l'eco vengano le occupazioni simboliinternazionale dei vari movimenti che. Ma l'ambizione utopistica depacifisti continentali e oltreoceano) ve esserefondata eprotesa strategitendenti a impedire la costruzione camente: una mobilitazione perdei/a base missilistica. manente a rotazione che presidia ~ a) L'incombere minaccioso di l'aeroporto Magliocco, autonoma un eventualeconflitto nuclearenel- dal punto di vista logistico e infra- /o scacchiere europeo non deve strutturale, appoggiata da/l'esterno farei dimenticare la funzione ricat- da iniziative di supporto sparseper tatoria che tale minaccia può svol- l'Italia, con un megafono diretto -= gere nei confronti dei movimenti di oltre confine - lo scambio recipro- ~ trasformazione della qualità della co dell'eco. La rotazione assicura §I' ~'1'h&.se,glb'1"i,sfffiar,an;!l irff~flfo di forze vive. Impedire la costruzione è il terrenodi ricomposizione politica e progettuale dei movimenti che lottano nella prassi ostile al di qua di mulini a vento, indifferenti alla seduzione della macro-politicapervasiva. Salvo Vaccaro Palermo, 28 gennaio 1983 Le posizioni dei «pacifisti», in Italia e fuori d'halia, sono quanto mai differenziate. Né è cosa che possa stupire se si valuta correttamente la complessità - e anche la complicatezza - dei problemi connessi alla pace e al disarmo su scala mondiale. Ciò cui tuttavia si deve mirare, anche attraverso la discussione, è una possibile convergenza di energie, di volontà, di azioni, pur salvaguardando la diversità. Sulla marcia per Comiso il dibattito è stato ampio, pro e contro: ritengo tuttavia che l'averla svolta sia stato t~t'altro che inutile. Prossimo appuntamento: l'incontro pacifista a Ginevra, sede delle trattative Usa-Urss, proposto dai giovani delle Acli. Mario Spinella Folk e cultura popolare Monsieur Glauco Sanga me fait l'honneur de me citerdans son article (Alfabeta n. 22, p. 27). ll commence par affirmer: «Le idee di fondo su cui si muovono i cattolici sono due, di diversaportata e incidenza; anzitutto e fondamentalmente, l'idea della comunità, organismo sociale fortemente omogeneo, con relazioni personali ed elevata solidarietà, opposto alladisintegrazione e molteplicità dei rapporti anonimi della città. In questo senso si cercaaffannosamente di riciclare vecchi lavori ottocenteschi per tentaredi dare una basescientifica a questa proposta tutta ideologica». Et, pour illustre, ces affirmations, il donne en exemple /es trois volumes publiés par Massimo Guidetti et par moi-méme sur /es communautés villageoiseset familiales européennes. Voici ma réponse: 1. J e serais très honoré d'étre un chercheur catholique, car il y en a des noms prestigieux parmi eux, mais je ne le suis pas. le ne vois donc pas pourquoi ma démarche, qui a tout simplement l'ambition d'étre scientifique, serait-ellecatholique. 2. Les trois volumes n 'essayent pas du tout «di riciclare vecchi lavori ottocenteschi»: il s'agit tout simplement de décrire l'une des phases essentielles du développement des sciences socia/es et de leurs méthodes, phase exemplaire en ce qu'elle a entrainé dans le débat diverses disciplineset des hommes de science de diverspays européens. 3. Parmi /es dizaines d'auteurs évoqués dans /es trois volum,es, il n'y a que deux noms qui peuvent étre classéscomme étant «chatholiques», Laveleye et Le Play. Mais comment ignorer dans une discussion sur /es origines modernes des sciences socia/es ces deux noms doni le génie rend encore leurs travaux valablesà mes yeux? Et pourquoi /es aurais-je évité? Parce qu'ils sont catholiques? Si Monsieur Sanga est intéressépar ce détail, personnellement je ne m'intéresse pas à l'origine sociale d'un auteur, à sa religionou à son origine ethnique. Et j' ajouterais que ce soni surtout /es penseurs marxistes et non catholiques qui ont été attirés par /es études portant sur /es communautés et qui ont apporté une large contribution à /eur développement. 4. La prétendue «proposta tutta ideologica» est inexistante. Quelle proposition idéologique? Où y a-til le moindre début de proposition ou d'idéologie dans /es critèresqui ont présidé au choix des textes reproduits? 5. Si Monsieur Sanga aurait lu les trois volumes ou au moins /es introductions, il aurait constaté autre chose: a) que la presque totalité des textessont sans aucune relation avec la morale ou la description d'une quelconque société idéale;b) qu'ils font état de sociétés conflictue/les et non pas paradisiaques. Pour finir, quelques mots sur la démarcliè vraiement idéologiquede M. Sanga. Cette démarche se rapproche de celle habitue/le aujourd' . hui en Europe orientale. La science est une idéologie;en tant que te/- le, l'objectivité scientifique n'existe pas, il n'y a que des idéologies situées sur lepoint de vue de te/leou te/le classe sociale. Il [aut donc se placer sur lepoint de vue de la classe qui n'a aucun intérét à cacher la vérité. (Personnellement, je dirais plutot, du groupe qui est au pouvoir et fixe l'idéologie dominante, on est plus tranquille). Mais méme pour /es idéologues /es plus endurcis, il est maintenant évident que deux et troisfont cinq, pour leprolétairecomme pour le capitaliste.Il n'y a que /es membres du Parti qui disent que deux et troisfont quatre, si on le leurs demande au nom du Comité centrai. On peut discuter avec un auteur en analysant ses écrits, et non pas sa biographie, mais ceci est difficile. Si on veut facilement combattre quelqu'un, on le met d'abord dans une catégorie générale (comme le fait M. Sanga), et on combat celte catégoriegénérale. Par exemple, si quelqu'un vous accuse d'avoir tué votre voisin, ne répondez pas à cela, mais dites-luiqu'il a une grande mère juive, où un oncle exploitateur, c'est plus commode. La science ni catholique, ni marxiste, ni structuraliste, ni fonctionnaliste (etc. etc.), mais la science tout court, peut-elle vivre et agir? J'ai envie de dire «epur si muove», méme si j'étais le dernier à l'affirmer. Paul Henri Stahl Paris, 10 décembre 1982 Molto bello e nobile quello che dice Stahl, ma il problema è un altro. A me non interessa affatto sapere se Stahl è personalmente cattolico o marxista. Dalla sua lettera sembrerebbe piuttosto un ingenuo, coinvolto a sua insaputa in un'impresa politico-ideologica. Vedrò di supplire alla sua scarsa conoscenza della situazione italiana rivelandogli che la Jaca Book (per cui ha curato, con Guidetti, i volumi in questione) è una casa editrice cattolica legata al gruppo integralista di Comunione e Liberazione, che da anni conduce una politica culturale intesa a rivalutare e riproporre la comunità, sia contadina-medievale che primitiva: di qui le numerose pubblicazioni dedicate ali' etnologia e al folklore. Per credere vedere i cataloghi. Questo per quanto riguarda il progetto culturale, di cui Stahl non si è accorto. Riguardo invece all'aspetto «scientifico», cui Stahl tiene molto, sarà opportuno rinviare il lettore italiano alle severissime recensioni degli specialisti: Mirella Scardozzi, «Comunità contadina e romanticismo rurale», in Quaderni storici n. 39 (1978), pp. 1115-21, dimostra non solo che i curatori non hanno letto, o capito, nemmeno gli autori da loro stessi antologizzati, ma anche e soprattutto la confusione e il dilettantismo con cui si vuole avallare una tesi precostituita, sicché «a questo punto diventa superfluo cercar di rintracciare nell'antologia la coerenza del discorso storico e scientifico», poiché si «tenta di accreditare» semplicemente «un disegno ideologico del passato» attraverso «un recupero aggiornato del mito della civiltà contadina». Glauco Sanga La biblioteca di Babele Servizi di documentazione per i beni culturali Zibaldone '83 Incontri con gli autori promossi dagli Assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Ancona L'industria del best-seller come si confeziona un successo editoriale Ancona, febbraio-maggio 1983 Sala del Consiglio provinciale, corso Stamira 60 interverranno: Gianni Baget-Bozzo, Libero Bigiaretti, Alberto Cadioli, Oreste del Buono, Rodolfo Doni, Gian Carlo Ferretti, Joyce Lussu, Antonio Porta, Pier Vittorio Tondelli, Paolo Volponi, Alvise Zorzi. r~ ., z f'.! o ~ (.) o ~ 8 < os e: =~ :E s~ - ·- :E Cl = ·- ~ o .... - ~ - :! 8 ~ ~ o "Fil .<( ~ o ~ ~ ..J ..... ~ i:: ~ .e a, (I) (,J :: ~ z o <( ci. > '§ ~ i > a. o ~ <(-.g z ::s ~ e: o e w o "3 > ~ ..J· o =e <( Cl> ., Cll o ci: o - "' (I) :E I- E e .s Cl) .2 ;:I cli os :::> § - ~ ~ ·e o o Cl) z > o. ~ i! <;é ~o - :'::l ! ·< ..J o ~ I- ~ "ò Cll ~ w ..... ·n - o ·- ci. u os Cll ·i:: ·e o a. ;:I (I) Cl) o "O o .§ ,(1) (I) -~ ~ fil o.. ·- o o "Cl E o .2 cl:! = ~ ;a "Cl ·- o ...:l e I '§ o ~ o I-< = (I) Cll = (I) = u I. o ~ 5 ~ LOESCHER .

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