........................................................................... , 5 Sull'Hypériolent,teraaperta i ■ ■ ■ ■ ■ ■ : e arj amici, vi_scrivo a P_rOf!OSito vostri compatrioti: Corrado Simio- tabi/e: Le Point, ha accusatoHenri luogo a procedere potrà farlo usci- credereche dica la verità. Un esem- ■ ■ di tre vostri compatnoti: uno ni, Duccio Berio e Vanni Mulinaris Curie/, ebreo egiziano rifugiato in re di prigione; la sua detenzione pio: ho la prova che Mulinaris è ■ ■ detenuto in Italia, gli altri due (di quest'ultimo soprattutto), poi- Francia,di essereil perno del terro- provvisoria può durarefino a dieci accusato a torto di avere, il 3 di- ■ ■ vivono attualmentea Parigi. Tutti e ché ho la convinzione che sono ac- rismo internazionale in Francia. anni e otto mesi, ciò che è molto, cembre I981, incontrato Pace-che ■ • tre sono perseguitatidalla giustizia cusati a torto, e mi auguro che voi Conoscevo Henri Curie/, non mo/- convenitene, soprattutto se è rico- tra l'altro non conosce - in rue de : ■ italiana per complicità con le Bri- ci apportiate il vostro sostegnq, di to, ma sufficientementeper mettere nosciuto innocente. Le vostre leggi Nanteuil. L'uomo nel quale la po- ■ ■ gate rosse. più: chefacciate vostra la causache in dubbio tali accuse. Tre anni sono dure. Non le critico in se stes- tizia ha creduto di riconoscereMu- ■ ■ Ma prima di parlarvi di loro, è vi sottopongo. Cos'è un detenuto, d'inchiesta (di cui ho pubblicato le se. Mi auguro soltanto che siano linaris quella sera è un altro che gli ■ ■ necessario che vi parli brevemente cosa sono due uomini mina'fiati conclusioni ne Le Monde) mi han- applicate coscienziosamente. assomiglia enormemente; il solo ■ ■ di me. • quando tutto un popolo è in flato no confermato che era innocente. Questa inchiesta, se la portate elemento concreto portato avanti ■ : Ho conosciuto i due estremi del di legittima difesa? Da un lato è D'altro canto la residenza obbliga- avanti, riguarderàanche Simioni e non è dunque che un malaugurato ■ ■ terrorismo. Durante gli anni della poca cosa. Dall'altro è una bosa tagli erastataannullatadal Conseil Berio. Erano stati accusati insieme scambio di persona. ■ ■ Resistenza, quando si manipolava enorme. i d'État, e oggi quasi tutti sono d'ac- a Mulinaris in un precedente pro- Alcuni giornali italiani hanno ■ ■ il «plastico»; vent'anni più tardi, Voi sapete che questo prob ma cordo nel riconoscere la sua inno- cesso in cui furono scagionati. La presentato l'Hypérion come un co• : ■ quando a causa della mia azione si è posto ai francesi all'iniz· del cenza. Purtroppo Curie/ è stato as- loro nuova accusa è dovuta a di- vo di cospiratori. Non è assoluta- ■ contro la guerra d'Algeria ho subi- secolo. Faccioparte di coloro 1 che sassinato nelfrattempo da un grup- chiarazioni di «pentiti». Anche mente l'impressione che dà questa : ■ to, come molti altri, le rappresaglie hanno affermato che un'ingi4!zia po di «controterroristi»fascisti. questo è un sistema che conoscete. scuola, che, da quando è statafon- ■ ■ dell'Oas, che mi ha minacciato di inflittapubblicamente-e, oso ii.ire, Se evoco questo caso è prima di Mi sembra pericoloso perché con- data, cioè dal 1976, funziona tra ■ ■ morte e ha fatto saltare gli uffici giuridicamente - a un solo udmo, tutto perché esso presenta diversi duce delle persone a moltiplicare l'approvazione generale. È vero in- ■ ■ della rivista Esprit di cui ero direi- era sproporzionata rispetto~alla punti in comune con quello su cui delle denunce orientate, calamitate veceche tre dei suoi fondatori, i tre ■ : tore. In genere, l'esperienza aiuta a causa che si voleva difendere che voglio fermare la vostra attenzio- da unapolizia e una giustizia inca/- accusati, dicono di cercareunafor- ■ ■ comprendere e a scusare. Ma per era allora l'onore dell'esercitoe la ne: la stessa ossessione di un «cer- zate da un'opinione pubblica esa- ma di vita comunitaria in rottura ■ ■ ciò che riguardail te"orismo, con- salvaguardia della nazione. A cor vello» demoniaco nascosto dietro sperata. con la società borghese, ispirando- • ■ tinuo a non capire e la mia ripu- più: una tale ingiustizia, come dice- ad apparenze inoffensive (e tanto Queste denunce sono stategiudi- si direttamente a Emmanuel Mou- ■ ■ gnanza resta totale, senza il mini- va Péguy nel suo linguaggio rJisti- più questesono inoffensive, quanto cale ridicole da un altro «pentito», nier. Questo particolaremi ha col- ■ ■ mo dubbio. co, mette un paese in stato di ~ec- e mi sembra che lo siano davvero. pito poiché, nel 1946, io stesso ho : ■ Durante la Resistenza, mi sono calo mortale» - diciamo che a/'era, Di questo avviso è anche Bettino cercato di rompere con la vita bor- ■ ■ opposto, per quanto mi è statopos- nel loro stesso principio, i v lori Craxi, che ha scritto a Simioni ghese unendomi alla comunità che ■ ■ sibile, alle azioni chepotevano col- nel nome dei quali si perseg e si quanto gli spiacessel'interpretazio- Mounier aveva fondato nei dintor- ■ ■ pire degli innocenti. Durante la condanna. ne abusiva che era statafatta su al- ni di Parigi. ■ ■ gue"a d'Algeria ho fatto del mio Se rifiutiamo di sostenere la Fau- cune sue dichiarazioni: « Tutto è Vorrei ancora aggiungere una ■ : meglio per impedire a dei giovani sa di un solo uomo ingiustamente nato ad opera di giornalisti/anta- cosa: è l'abbé Pierre che mi ha se- ■ ■ francesi di partecipare ad azioni accusato, allora diamo ragio I e a siosi e politici-poliziotti, partendo gnalato questo caso. Da quando ho ■ ■ terroristicheafianco del Fin. Se so- quei terroristi che pretendono che da una mia genericariflessionefat- incontrato I'abbé Pierre, quaran- ■ ■ no stato un po' vittima del terrori- le nostre democrazie siano dei la un giorno ad alta voce nel tran• t'anni fa nellaResistenza, l'ho sem- ■ ■ smo, non sono mai stato complice blocchi di iniquità e d'ipocrisia. È sai/antico di Montecitorio («Non previsto mobilitato per la giustizia ■ ■ di questa caricatura abominevole precisamente difendendo l'i+no- cercate i terroristisulla luna, guar- e la dignità. Non ha mai ceduto ai ■ ■ dell'impegno rivoluzionario. Non cente che daremo torto ai colpevo- datevi intorno, magari tra i vostri deliri di certi nostri ideologi. Altri : ■ un atto, non una mia frase, in qua- li. Altrimenti, scusatemi di dir~elo, vecchi compagni di scuola»), ma intellettuali francesi conosciuti si ■ ■ rant'anni di militantismo e di lotte ci comportiamo come loro: colpia- non pensavo a te». sono uniti al nostro Comitato, in ■ ■ politiche, testimoniano il minimo mo a caso, annientiamo degli inno- I tre accusatiavevano frequenta- particolare Danier Mayer, il Presi- ■ ■ consenso al te"orismo - intendo centi. to Renato Curcio alla facoltà di dente della Federazione iniernazio- ■ ■ quello che colpisce ciecamente in Mi si dirà che la giustizia italiana Trento tra il 1967 e il 1969. Essi nate dei diritti dell'uomo. Ma ven- ■ : tempo di pace, di democrazia, e è meglio informata di quanto lo sia più il «cervello»è reputato scaltroe giurano di essersiin seguitosepara- ti, trenta, cento convinzioni non ■ ■ non ciò che i nazisti chiamavano io. Vo"ei esserne sicuro. Quello pericoloso; è proprio delle grandi ti da lui perché disapprovavano il pesano più di una sola. Ed è la mia ■ ■ «te"orismo» e che era il solo mez- che ho letto sulla stampa del vostro spie, come tutti sanno, il camuffar- suo esistenzialismofrenetico che lo che volevo sottomettervi, non per ■ ■ zo che ci restava per difendere la paese non mi ha convinto, al con- si da padri tranquillio da sognatori conduceva a fare l'apologia della uno di quegli interventi che si chia- ■ ■ nostra libertà e la nostra patria. trario; vi ho ritrovato ql{eglistessi idealisti); la stessa ricercadi un ca- violenza. Essi volevano impegnarsi mano umanitari, e con i quali intel- : ■ Vi preciso tutto ciò perché sap- stereotipi che accompagnano sem- pro espiatorio la cui cattura ridarà in una direzione comunitaria. Do- /ettuali e capi di Stato si fanno una ■ piate che sono dallaparte di quelli pre le grandi paure: epidemie, in- a/l'onesto cittadino fiducia nella po essere stati scagionati, sono ve- facile reputazione, ma per l'inchie- : ■ che, da voi in Italia, soffrono di surrezioni, colpi di Stato, massacri polizia; la stessa montatura di ac- nuti a Parigi dove hanno f andato sta, o se preferite, la controinchie- ■ ■ questafollia e vi si oppongono luci- devono avere un'origine nascosta. cuse che crollano quando vengono una scuola di lingue, l'Istituto Hy- sta che dobbiamo, credo, a Muli- ■ : damente e coraggiosamente. Non Certo quest'origine va cercata tra esaminate da vicino. périon (dal titolo di un poema di naris e ai due altri accusati. ■ ■ voglio dunque farvi la paternale. quelli che ci assomigliano, ma che Non pretendo certo di condurre Holderlin) sul quale la nostra poli- Aspetto la vostra risposta. Se ■ ■ Abbiamo - voi e noi, intellettuali siano il più lontano possibile da una controinchiesta, non ne ho i zia, incitata dalla vostra, ha accu- l'Europa ha ancora un senso, in ■ ■ d'Europa, - portato avanti insieme noi; meglio ancora è supporre un mezzi. Ma perché non farlo, voi ratamente indagato senza scoprire questo mondo votato al terroree ai ■ ■ abbastanza battaglie da permetter- direttore d'orchestra clandestino, che li avete? Vi chiedo, e insisto, di niente di sospetto (eppure vi assicu- massacri, è perché delle azioni e i ■ mi oggi di rivolgermi a voi senza quello che si chiama da voi il farlo per Vanni Mulinaris, accusa- roche, da quando i terroristispara- dei dialoghi come il nostro restano ■ ■ alcun imbarazzo. E non dimentico «Grande Vecchio» (ruolo assegna- to da un giudice di Venezia e da un no anche nelle strade di Parigi, la possibili. ■ ■ che, quando degli intellettualifran- to a un dato momento a Simioni)... giudice di Roma, e attualmente de- nostra polizia è diventata rigorosa, Confido a voi la mia speranza e : ■ cesi lottavano contro la guerra Questo ci mette in pace con la ca- tenuto nel carceredi Fossombrone particolarmente nei confronti degli siate sicuri della mia fraterna soli• ■ d'Indocina (la prima: la guerra scienza e ci rassicura,ma induce in (Ancona), a centinaiadi chilometri stranieri). darietà. ■ ■ francese), poi contro la guerra errore. dai suoi giudici, dai suoi avvocati e Mulinaris, sicuro di non aver : ■ d'Algeria, ci aveteportato il vostro Ve ne darò un esempio che ho dalla sua famiglia. Lo sapete, poi- niente di cui rimproverarsi, è tor- Jean-Marie Domenach ■ : ir.coraggiamentoe qualche volta il vissuto recentemente. Cinque anni ché sono le vostre leggi: Vanni Mu- nato nelfebbraio '82 in Italia, dove del Comitato Vanni Mulinaris ■ ■ vostro aiuto. fa, una campagna stampa, lanciata linaris non può sperare in alcuna è stato arrestato. Da alloraprocla- (J/3 rue G. Pitard, 75015Paris) ■ L Passo dunque a parlarvi di tre da un settimanale tra l'altro rispet- libertà provvisoria e solo un non ma la sua innocenza e ho motivo di 1° novembre 1982 ■ ·······~··············~··················································· Ildem~nefemminile «Più donne che uomini,. Sottosopra, fascicolo speciale Milano, gennaio 1983 Alessandra Bocchetti L'indecente differenza Roma, novembre 1982 di Sottosopra pare confermare pienamente. Questo testo (Più donne che uomini è il titolo) - che chiamerò il documento di Milano, - intendo leggerlo in relazione a un altro testo, L'indecente differenza - che chiamerò il documento romano, - che al contrario del primo ha una D iceva Lou-Andreas Salome firma (l'autrice è Alessandra Boenel 1914: «Al narciso femmi- chetti) ma si pone come il tentatinile la prognosi di una civiltà vo di riflettere su una esperienza il cui futuro è il crescente oscura- di lavoro nata all'interno del Cenmento della felicità non può corri- tro Virginia Woolf, e di tracciare spondere». Postulava cioè nella nuove indicazioni per quell'espedonna un attaccamento alla «feli- rienza. cità»- in cui si dichiarava per altro La mia tesi è che i due docutente» - che J'a pelo ai>-: menti, pur distanti fra loro per t n ·1:91 s 8 m,._!,an e geografiche, linguistiNadia Fusini che, ideologiche - quello romano_ e quello milanese sono stati da sempre due differenti «femminismi», - sono in realtà in dialogo, e si rispondono, se letti rispetto a una medesima impasse dell'attuale discorso (perché non di movimento qui si tratta) femminista. Con naturale autorevolezza, derivata a questo gruppo dalla sua grande coerenza e coesione, il documento milanese impone alla nostra attenzione in forma di appello politico e morale il risultato cui è giunto «un gruppo di donne, tra loro in rapporto politico e affettivo», e segna con innegabile sincerità nelle partite del dare e dell'avere le perdite e i profitti, i danni e i vantaggi che le donne hanno in questi anni ottenuto e patito. Lo stile del documento è conseguentemente preciso e severo: non più i toni luttuosi del discorso della vittima, in esso prevale piuttosto una misura aritmetica che lascia passare in virtù del tono misurato lo smisurato eccesso della domanda femminile. L'analisi è semplice e chiara. Dicono le donne milanesi: abbiamo già conosciuto la miseria della condizione femminile; ne abbiamo già indicato e combattuto le ragioni sociali e politiche; sappiamo ormai i trucchi e i tormenti dell'uguaglianza. Sappiamo che l'uguaglianza - quand'anche effettivamente si dia - non ci basta. Dobbiamo dunque, e vogliamo, parlare di un altro ostacolo, che non è più quello esterno. C'è- si dice-qualcosa dentro di noi che fa ostacolo, e dice no, alla compiuta esteriorizzazione della donna nel sociale. La «differenza» della donna - che sia patita, o voluta - rimane, ;mche laddove si diano le garanzie politiche e sociali della sua eliminazione. Questa differenza - è qui la novità del documento - è ora aggredita in termini di introspezione psicologica. Essa è legata - si dice - a una voglia di affermazione «abnorme»: è un'ingordigia e una voracità che non si soddisfano. Questo appetito è ciò
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==