Alfabeta - anno V - n. 45 - febbraio 1983

La nuova destra • Lacompo~,G~mteagica I tre interventi pubblicati qui di seguito di Giorgio Galli, Mario Per11in/11e \'icola Tri111fi1gli11. ""'" --Hm/n • ,/cli,· rda:ùmi /cm· al n111n-- gno «Nuova Destra e cultura reazionaria negli anni ottanta» (Cuneo, 19-21novembre 1982), a cura ddJa Redazione di Alfabeta senza u/Jeriore intervento degli autori. Gli atti del convegno saranno pubblicati a cura dell'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo. Nel 1981 Alfabeta aveva avviato già un'indagine culturale sulla Nuova Destra, dedicando tre articoli al tema: «LA nuova destra francese» di Thomas Sheenan (Alfabeta n. 23, aprile 1981), che analizzava differenze e continuità tra vecchia e nuova cultura di destra; «Servire ciò che splende» di Gianni-Emilio Simonetti (Alfabeta n. 24, maggio 1981), che metteva in parallelo nuova destra e postmodernismo; «Il fascino dell'ombra» di Carlo Formenti (Alfabeta n. 261 27, luglio-agosto1981), che criticava l'identificazione tra mito e cultura di destra. L'argomento è lontano dall'essereesaurito, e il dibattito di recenteha assunto toni aspri (vedi le polemiche su un'intervista rilasciatada Massimo Cacciaria Panorama). Alfabeta ha quindi deciso di offrire un nuovo contributo. L a presenza di una componente magica nella cultura di destra è stata colta negli ultimi anni dalla cultura politica italiana solo a partire dal grande successo editoriale de Il signore degli anelli di Tolkien, i cui personaggi, singoli e collettivi, hanno dato nome a iniziative (campeggi, pubblicazioni) di quella che ora viene comunemente definita «nuova destra». Ma l'associazione dell'aggettivo «magico» a una esperienza politico-culturale di destra risale a molto prima, almeno al 1939, allorché Accogli.mdo Bacco Hennann Rauschning pubblicò a liano degli anni treata è sostanziaiParigi un libro, tradotto nel dopo- mente riconducibile a Julius Evoguerra anche in Italia, col titolo la, la cui influenza mi sembra esseHider mi ha detto. re stata assai maggiore nel dopoGià rappresentante di Danzica e guerra che non durante il ventensuo collaboratore, Rauschning vi nio. Si può supporre che anche ataveva raccolto le conversazioni traverso questa influenza si sia traavute col leader nazista. Secondo smessa una componente che caratA Ila concezione ullidi.rezionale della storia, questa c~ltura ne contrappone una ciclica, di antica derivazione indo-aria (donde la concezione del periodo della decadenza, Kali Yuga; della caduta degli dei, Ragnorok). La continuità della storia è data da Rauschning, i tedeschi hanno la terizza la nuova destra. In quella una coscienza sapienziale trasmestendenza allo sdoppiamento «che ufficiale (per es., nell'ampio volu- sa per via esoterica, ben più antica permette loro di vivere contempo- di quella «illuminista» dei Rosaraneamente nel mondo reale e di croce. proiettarsi in un mondo immagina- :::::;:;;~:::::::::::;~;;~::::::::::;;;;:;:J La componente magica di querio, (il che) si rileva in modo parti- sta sapienza può essere intravista colare in Hitler e dà la chiave del attraverso un'opera classica di Resuo socialismo magico». Rausch- né Guenon, Le roi du monde ning presenta Hitler anche come (trad. it. Milano, Adelphi, 1977): un «gran sacerdote della religione un'antica civiltà sarebbe stata disegreta» e in tal modo lo colloca al strutta nella zona del deserto del punto di arrivo di una tradizione esoterica già presente nell'Europa degli anni trenta a livello di riflessione culturale (basti pensare a Guenon in Francia e ad Evola in Italia). La storiografia - tanto quella più propriamente politica che quella che si dedica alle idee - non ha preso in soverchia considerazione questa componente magicoesoterica dei fascismi storici. In Italia questa posizione è tanto più giustificabile, in quanto il fascismo (movimento e regime) appare un fenomeno tutto riconducibile alla cultura e all'esperienza politica propriamente dette. Nella pur estesa cultura e nelle curiosità intellettuali assai varie di Mussolini, come pure nelle biografie dei capi storici del fascismo, non si trovano elementi di interesse per magia ed esoterismo, come invece è rintracciabile al vertice del nazismo. Parimenti, anche se può essere discusso il peso che astrologi e simili hanno avuto alla «corte» di Hitler, non vi è alcuna traccia di analoghe presenze al vertice del fascismo (almeno a quanto se ne sa). Il pensiero tradizionalista itaPatera me La cultura di destratrapresente e avvenire, a cura di N. Tripodi, 1982) non appare questa componente. Ma se essa viene ricondotta al sostanziale anti-llluminismo della cultura di destra in generale, allora vi troviamo un tratto comune a tutti i fascismi storici (anche a quello italiano) che si tramanda alla cultura della nuova destra. Dall'anti-llluminismo del fascismo mussoliniano è nata la componente politica, attraverso la drastica e reiterata contrapposizione ai principi della Rivoluzione francese, che dall'Illuminismo derivano. Ma tale componente politica ha una matrice filosofico-culturale nel rifiuto dell'Illuminismo settecentesco come concezione del mondo e del progresso. Gobi, in conseguenza di una forza scatenata (atomica?). I superstiti detentori del sapere si sarebbero rifugiati in caverne nelle quali due gruppi avrebbero scisso l'antica sapienza nel perseguimento del bene contemplativo (la mitica città di Agarthi) e della potenza fine a se stessa (l'altrettanto mitica città di Schamballah); da qui la duplice via dei brahmani e dei guerrieri (nel pensiero tradizionale i primi hanno il primato: Guenon e Evola), entrambi detentori di poteri paranormali (che possono essere definiti magici). L'idea di una sapienza antica che ha soltanto sfiorato l'Occidente sino ai filosofi presocratici è presente nella nostra cultura con varie modalità: si pensi al lavoro incompiuto di Giorgio Colli e alle elaborazioni più divulgative di Emanuele Severino. La cultura di destra, partecipe di questa idea, la traduce in una critica tanto del razionalismo greco che di quello illuminista, connessi entrambi alla concezione politica della democrazia: per sorteggio e assembleare ad Atene, rappresentativa nella rivoluzione culturale borghese (deftRizione di Duverger) del Sei-Settecento. Sotto questo aspetto si può riflettere sulla affermazione di Wilhelm Reich secondo la quale il fascismo (come concezione autoritaria) è vecchio di duemila anni, mentre la democrazia è assai recente. In realtà, concezioni autoritarie e democratiche si fronteggiano nella cultura occidentale fin dai giorni del «miracolo greco». È in questo quadro che si può meglio comprendere la presenza del magico e della tradizione esoterica nella cultura di destra come una concezione fortemente elitaria e gerarchica delle società umane, nelle quali l'acquisizione della sapienza-potenza e quindi della superiorità (in qualunque modo essa si esplichi a livello sociale e politico) non può essere propria di una minoranza autoselezionatasi, sia attraverso le conoscenze fomite dalla tradizione, sia attraverso l'ascesi individuale che può portare allo sviluppo di facoltà paranormali. Sarà interessante vedere se quella che si definisce «nuova destra», che presenta diverse componenti ma che pone tutta un forte accento sulla creazione di un nuovo senso di partecipazione e di comunità, metterà in discussione questa concezione sostanzialmente elitaria della destra tradizionale, anche la più colta e qualificata. Mi riferisco in particolare ai due convegni tenuti da intellettuali di destra alla fine del 1979e nel marzo 1981. Gli atti del primo sono contenuti in Proviamola nuova, edito dalla Libreria Editrice Europa (Lede, ritenuta vicina a Pino Rauti) e gli atti del secondo in Al di là della destra e della sinistra (presso lo stesso editore). Oltre ai titoli, anche i sottotitoli degli atti sembrano indicare una evoluzione: il primo è «Ipotesi e strategia _---.~,~,1r(!fr~~~ /:itY;y·;~~ -:_:._. r.r:,, r /1~,)i f~ )) ~ (Ai t!:•1· k,\ ,J~ .,. t j{' ('I) . :

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