Supplemento a Alfabeta n. 43 - dicembre 1982

.., .... LUIGI RUSSOLO FUTURISTA L'Arte • ~ei rumori EDIZIONI FUTURISTE DI " POESIA ,. CORSO VENEZIA, 61 • MILANO 1916 1. L'ARTE DEI RUMORI. Manifesto futurista. Caro Balilla Pratella, grande muaici&ta fùlurula, A Roma, nel Tentro Coetniw llffollatir,aimo, DJentre coi mlei .amici fntnristi Uarinetti, Bocdoni, Balla ucoltavo l'e.ecn• zione orcliestraledella tuo travolgenteMUSICA FUTURISTA, mi appane alla mente nna. nnOYa arte: l'Arte del Rumori, logica coneeguenzn delle tue menr.vigliOl<iennovuionl. T,, "rita antica fu tutta silenzio.- Nel diciannovemno secolo, coll'invenzione delle macehine, nacque il Rumore. Oggi, il Ru• more trionfa e domina aovrano sulla .sensibilità degli nomini. Per molti aecoli la. vita si •voi.sein silenzio, o, per lo piil, in sordina. I rumori piil forti cbe interrompevano qntll!tosilenzio non erano nè intensi, nè prolungati, nè variati. Poichl!, se tra.ecuriomo gli eooezioua.li movimenti tellurici, gli uragani, le tempeste, le m· Jangbe e ie cascate, là naturn è. silenziOlll. In questa BC11raitdài rumori, i primi ..ioni che l'uomo poté trarre da un& canoa forata o da. nna corda letla, •tnpirono come - nuove e mirabili. Il wono fu dai popoli primitivi attribuito agli dei, considernto come sacro e riservato oi saceNloti, che se ne .servirono per arricchire di mi.stero i loro riti. Nocque cosi In concezione del suono come coea a llè, di.-ersa e Indipendente dal• I&vita, e 111! risultò la musica, mondo fantastico sovrapposto ul ftlDle, mondo inviolabile e sacro. Si comprende facilmente come un& simile concezione della musica dOYef!Bneecessariamente ral• lentarne il prog"""°, 11 1,arngone delle altre artL I Greci stessi, con la. loro teorin mutcienlematematicamente sistemata da Pita• tuta vi reca subito all'orecchio la. noia del già udito e Ti fa prepstare la noia;dell& battuta che aegoin\. Centellininmo c081,di battuta in battuta, due o tre qnalità di noie ..-lti,•tte U"P"ttl\ndo aempre In .sensazione &trnordinario. che non viene mni. Intnnto lii opero. On& miM:el& ripugnante formata dnlln. lllOIIOtonil•delle .sencwoni e dalla cretlneeca commozione religioea degli a8COltafori buddistie&mente ebbri di ripetere per In,mille,rimt>voltu I& loro estDBipià o meno snobistica ed impnrntn-.• Via! Uecio.mo, pokbè non potremmo &Inni:o frenare in noi Il desiderio di creare finalmente una DUO\'& realtà musicale, con nn'ampi1> distribuzione di ceffoni ecm.ori, saltando a. piè pari Tiolini, pianoforti, contrnbballlli ed orga.ni gemebondi: 'UIIÌ:iamo! Non @i potrà obiettare che il mmore sin. soltanto forte e ,rgrade-.ole all'oreécbio. Mi lelllhr& inutile enumerare tutti i rumori tenni e delie&tl., che dànno aenaazioni acustiche pmcev·ou. Per cont'incersi poi deli&varietà aorprendente dei rumori, basta pelll!lln, al rombodel tuono, ai sibili del .-ento, nllo ecroa:lare di un& cucata, al gorgogliale d'nn macello, ni frnl!<"ii delle foglie, &l trotto di nn cavallo elle e'allootana, al snaultl trabàllanti d'un e&rJO ·m1 .selciato e alla reçirazlooe ampia, aolenne e bianca di un& città notturna, a tutti i rumori che fnnno le bel-.e e gli animali domestici e a tutti qnf!lli che pno>fare I&bocca dell'uomo aema. parlare o cantare. Altra.veniamo n.u.. grande capitai.e moderna, con le orec• ebie plà attente cbe gli occhi, e godremo nel distingoere i risucchi d'acqu., d'aria o di gaa nei tubi metallici, il borbottio dei motori cbe :tlatano e polano con nna indiscutibile aninlalltà, il palpitare deHe nlvole, l'andlmienl desll atantuffl, gli atri• dori delle .seghe-m__.,Jche, '\ bahi del trnm eolle rotaie, lo .-hioerar delle fnlate, il prrire delle tende e delle bandiere. Cl dhertiremo ad orclleetran, ldealmènte insieme il fragore delle ancinea:lle dei nqod, le porte sba._blanti, il limalo e lo -1pitt:to delle folle, i ~ frutaaal delle lltaldoni, delle fer• riett, delle fl1ande, delle 1:lpocn4e, delle eentmll elettriche e delle ferrorie ~- lioteca Gino Bianco Ai cari e grandi fratelli futuristi Marinetti Boccioni Piatti Sànt'Elia Sironi, che durante la presa di Dosso Casina, sui fianchi dell'Altissimo, godevano con me l'esaltante enarmonismo rumorista dei nostri 149. LUIGI RUSSOLO. IO gora, e in hnee alla qnaJe ero ammesso lioltnnto,l'uso di pochi intenalli coll.lOn&nti,hanno molto limitato il cnmpo delln musica, l'l'ndend:ocosi lmJ)Oll8ihilel'armonia, che ignoravano. Il Medio Evo, con gli sviluppi e le modifica.:iòni del sistema greco del tetracordo, col canto grt>gorinno e coi CDJltipopoln-ri, nrriochl l'arte musicnle, ma continuò n considerare il suono nel ,..., rcolger,i nel tempo, concezione ristretta che durò per po.ree. chi aecolie cbe ritroviamo ancora nelle più comp1icate polifonie dei contrnppnntù.ti flnmminghi. Non esistevn l'ncco11lo; ro BVÌ· lnppo delle porti diver.se non era suboNlinnto all'nccordo che <tu~ pru-ti potevano produrre nel loro inRil!me; la conce1.,ione, influe, di queste pnrti era oriziontale, non verticale. Il desiderio, lo ricerca e il gusto per l'unione simultanea dei diversi suoni, cioè per l'accordo (suono complesso) si mo.nifcsta-ronogrndn· tnmente, l"'l.l!8Dllddonll'necoNlo perfetto n"8onaote e con poche dil!t!OnD.Ilzdci pll88&ggio,n.Jlecomplicate e persistenti diS60non1,e che ca-ratterizzn-110 )a, 10.uHicuc,outrmporn11l•~..1 L'nrte mnoica-lericercò ed ottenne clnpprima-la purC7.7.'eI.In dotc.ezzadel ,mono; indi :unnlj.!'a.mù :,,111011i11i\·1•1-si, pt"C(JCCtlpn.ndo-- i,;i però di nccnrezzare l'orecchio con soavi annonie. Ogb,ril'nrtc muaicn.JecompJiea.ntl06isempre pit)., ricere..'tgli umnlgami di sno• ni ph) di.s8onnnti, piil strani e piil o.spri per l'orecchio. Ci nv,•i• ciniamo cosl sempre piil aJ 1110110-rnmorc. Questa evoluzione llella musica è parai• lela al moltiplicarsi llelle macchine, che colla- 'bol'D.Ilo dovunque coll'uomo. Non soltanto nelle a-tmOl<fercfrn• goroee delle grondi città, ma anche nelle cnmpngne, che furono fino a. ieri nonnnhnente si.1cnziosc,ln.mcchina lu1,oggi c1-c..'l,tonnte varietà e concorrenza. di rumori, rhc il suono puro, nella. sna esiguità e monotonia, non &uecita pid emozione. Per eccitnre ed esaltare la nostro sensibilità, la musica andò sviluppandosi verso I& piil complessa polifonia e .-e,.., la moggior varietà di timbri o coloriti •trumentali, ricert'nndo le piil complicate successioni di accordi dissonanti e preparando vago.• menu- la crenzione del RU~IORE llUSICALE. Questo. evolu13 Nè bisogna dimenticare i rumori nuoviBBimi della guerra moderna. Ik'Ct'lltemcnte il poeta Mnrinetti, in non •un lettera dalle trincee di Adrianopoli, mi deeerivev~ con nÌirnbili pnrolr. in libertà l'orche•tn1, di 111111, gnmde bnttoglin.: "ogni 5 iccondi cannoni da uaedio 311entrarc spazio con -un acconlo ZANO-TU)IH-TU't.'{;)111 a111muti11amcnto ,li /j(}() echi per azzannarlo •"'inuzza.-Zo Bparpogliarlo all'infinito Nel centro di quei Z.ANO-TUllil-TUUUMB apiaccicatiu11111iczza50 chi• lometri quadmti balzare sooppi tagli p11gni batterie a tiro rot•i<IÒ Violenza ferocia ,·cyolarità q1teato buuo graoe acandero gli JJtroui folli 119ilflti"JJit11ittr.11ti ,lclln ba.ttaglia Furia. affanno on;ccl,ic occl~i tJarici ap<irti! utte11tiJ forzai che g·ioia vedere tidirc fi11lare tul.to tutto ttu-utut"tata delle mitmgliat.-ici &trillare a perdifiato aotto morBi achi<tffi t,·aak-traak fnutate pic-pac• pum-tumb bizzarrie .,,lti altezza fOO metri della fucileria G-iù giù. in fondo all'o,-chcatra &lagni diguazzare buoi buffali pt1ngoli """' plùlf plalf i'1>pcnnarai di caoalli flic flac ziny zi,rg aciaaack ilari nit,ili iiiiiii. at•r,fpiccii tinfinnii 3 b<dtaglioni b,dga,·i in mar• l:ia croooc-craaac (lento) Sciurni Maritza o Karvaocna ZANGTUlfB-TUUUMll tocto,:toctoc (rapidi8simo) croooc-oraaao- (len• to) grida degli 1'fficiali abataochia.-., 001nepiatti ottone pan di <JHa paak di .là JIUUUAl':,ciny ciak (p..,.to) • ciaciacia-ciaciaak ,.. giù là f!Ì. intorno ifl-alto atte,.:iono a,dlu tuta ciaak bello! Vampe w,npe wmpo'11qmpe wm1•• oa,npc ribalta dei forti luygiK dietro quèl fumo Scillkri P<UCÌ<l con11mi.,.. telefonicamente oon 'l:1 forti in t11rco in teduco allM lbrallim!! Rtldolf/ alidi all<l, attori nioli echi auygcritori accnari di fumo forede appia••• odore di fieno fango llerco "°" 1enlo piw i •ioi piHi gcù,ti odore di .,dNiCro 0<lorc di marcio TimpONi flavlj élarit1i do""",,,.., bauo allo flCCelli· ciRg»eltare bcatit»• cliae oabrie dJ,•tt,•dp . b,-ez;n •titwdc 1Htu1d,.,. ... ._ ..__.,.. •..., On:Acdns , i paui baltonano i prof..-i d'oreh~- ltna qNUCi HIIOMtiuiMi IICOIIGn, ,_,.., Gmndi fragori "°" on,ccllarc 11rccilarc ,·itagliaotdoli ru,ori piw piccoli •intl.liui- •• rotlnlltÌ di ccl,i Hcl toatro #1Hpir::n !J(/(J clllo111dri tJllatlmti n zione verso il «suono rumore» non era possibile prima d'ora-.. L'orecchio di nn uomo del settecento non avrebbe potuto sop· portare l'intensiti\ disarmonica. di certi accordi prodotti delle n°"tre orchestre (triplicate nel numero degli esecutori rispetto a quelle di ullor·u). Il 110Ktro orecchio invece se nr compincc, poichè è gi1\ ,~nc,u.to dalla. Yib.\ motlc1·nn, cosl protlign. di rumori 1m,riati. Il nostro orecchio però non se ne occontentn, e reehi,- mo. sempre più ampie emozioni acustiche. D'oltm, parte, il suono musicale è troppo limitato nella vurieti\ <111nlitutivadei timbri. Le ph) complico.te orchestre si ri• ducono n. tJtrnttro o cinqnc classi di strumenti, clifferenti nel timbro del suono: strumenti ad arco, a pizzico, o. fiato in me• t.a1lo,a fin.to in legno, a percussione. Cosicchè ln, musica. moder• na si dibatte in que><topiccolo cerchio, sforza-ndosi vanamente di crenre nuove varietà di timbri. Bisogna rompere questo cerchio ristretto lii suoni puri e conquistare la varietà Infinita llel suoni-rumori. Ognuno riconoscc1·1\cl'nltrondc che ogni suono porto, con sè un vilu1)1m di •N<.•11~1.iog1-1i,il 11otc e sciupntc, che prediEtpongono 1':u,colt:1-torcallo. noi:1,,mnlgmdo gli sforzi di tutti i musicisti novatori. Noi futuristi nbbi:tmo tutti profondamente nmnto e 1:11• stnto le armonie dei grandi mnestri. Ilcet1t·ovene Wogner ci hnnno squassn,to i nervi e il cuore per molti n.nni. Orn. ne sinino &azl e golll11mo molto 'più nel combinare lllealmente llel rumori lii tram, lii motori a scoppio, lii carrozze e lii folle vocianti, che nel rlulllre, per esempio, I'• Eroica • o la • Pastorale •· Non pOBBirnuovedere quell'enorme appnrn.to di for,,e che rupprcscntu. nn'orchc~t1~..,modcrnn, senza provare Jn pili profon• dn- dchu~ionc t1avnnti ni snoi meschini risultn.ti ncnEttici. Cono• scete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accnnieeono a raddoppiare il mingono di un violino! Tutto ciò fnn\ naturalmente strillare i musicomani e risveglierà forse l'n,tmosfera aBBonnato.delle wle di concerti. Entriamo insieme, da fnturisti, in uno di qu·esti ospedali di suoni anemici. Ecco : la prima bat• 14 Fi1Ì111Mi aritza, 7'ungia adraia.ti ·Monti llò<Lo1>riitti altm·v 7,alc/,i 1<,ggione 200() al..-apnela abn,cciani eaplodcre fazzoletti bian• -0/1i,aimi pie,., d'oro srrrr.rrrrrr·T1JMD-TUMJ3 ft(/(){) granate protcae strappare con kl,ianti capigliatm·c _ncriitrin1c ZANG-srrrrrr -'l'UMD-ZANG-TUUB-TUU.MB l'o1-cl1catradei mmori di guerra gouffo.nli. aotto una nota dl siltm::io temi.fa ,wll'olto ciclo 7,allo11c •fcrico dorato che ao,·veglia i tiri,,. Noi vogliamo Intonare e regolare armo• nlcamente e ritmicamente questi svariatissimi rumori. Intonnre'i rumori non ntol dire togliere nd eBBitutti i movimenti e le vibrnzioni irregollnri di tempo e d'i11t.emdtt\,mn b<>nsdl o.re un grado o tono alla pii\ forte e pt<.'<lomiuuutedi queste vibrazioni. Il rumore infatti si differenzia dal suono solo in quanto le vibrazioni cbe lo producono sono confuse ed irregolari, toianel tempo·che nella inten~tà. Ogni rumore ha un· tono, talora anche un accorllo che prellomlna nell'Insieme llelle sue vibrazioni irregolari. Oru, tln.'q. uesto eo.ratteriatico tono pN..>dominnntco.c~r1vu.m, I'"'"'" ~ihilib\ prn-tiCn di iutonn.rlo, di dn-rc ci0t! ud .1111 t.lnto 1·11111m-c non µn solo tono ma un&certa varietà di toni, senzo. pcNlere la ana caratteristica, voglio dire il timbro che lo distingne.-Coet nlcoui rumori ottenuti con un movimento rotntivo po880llo offrire un'intera "BC&l& cromatica oecendente o dieccodeute, ae •i aumenta o diminoiece la velocità del movimento. Ogni manifestazione della noetra vita è accompagnata dal rumore. Il rumore è quindi famigliare al nostro orecchio, ed ha Il potere di richiamarci immediatamente alln vita ote"8&. Mentre il auono, estraneo alla vita, aempre mniica.le, co..i o. aè, ele· mento OCC!Ulfonnnleon neceaario, è divenuto ormnT per Il 110atro orecchio quello çhe all'occhio è nn vieo tro1>ponoto, il ru- .more invece, giungendoci confnao e. irregolare dnUn confusione irregolare della vita, non lii rive!& Dlai interamente a noi e ci .&erbainnnmereYoli aorpreee. Slamo certi dunque che ececllendo, coordinaodo e dominando tutti I rumori, uoi n-rrirehiremo ,tll uomini di nna nnova -.olottà ln&O<!pettit-tHo.eucbè 11•cnmtterlati·

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