Supplemento a Alfabeta n. 43 - dicembre 1982

bertan·i editore VIAG. GARIBALDI,18 37121 VERONA• ITALIA TEL. (045) 32.686 richiedete il nuovo catalogo bertani editore (lapis/arte] Trimestrale d'arte diretto da Arcangelo Izzo Nelnumero7 Gli Architetti Rock and Roll (Alberto Cuomo) La fotografia è l'opera (Arcangelo Izzo) Censire il censibile (Lorenzo Mango) Napoli: si comincia a discutere sulle istituzioni culturali (Mania Rocca) Venezia/ Kassel Libri e co"ispondenza Abbonamento annuo Lire 10.000 Campo Edizioni ViaR. DeMartino22 84100Salemo Conto Corrente Postale N. 17113846 VS 31/32 Versus Quaderni di studi semiotici gennaio-agosto 1982 Sur "Sylvie" ' Ensemble dirigé par Patrizia Violi Patrizia Violi D11 coté d,. lecte"r Isabella Pezzini Paradoxe,d,. désir, logiq,.ed,. récit Beppe Cottafavi • Micro-procèstemporelsdans le premier cbapitrede "Sylvie" Daniele Barbieri tupes de topicalisationet eff et de Jno,.j/J,,rd Maria Pia Pozzato • L~ ln,,,ilLird et le reste A_peaidice . •~" de Gérard de NerTJal Tnductions de M.L. Lentengre Bompiani in ianc 10. L'orchestra è>' intonarumori. Il lettore clrn l,;o. ""gnito J'a-nalisi dei vari timbri degli intonarumori, snr,\ forse inc1'C<lulocirca le qnnliti\ di questi timbri, e circa i pregi di ogni Hiugoloiotouarumore; sari\ inM>mma ancora schin,·o d<'l ,·ecchio pregiudizio che il rumore non poss.-i ci<Seremusicnle. Ebbene: l'CR.'1.me che ho fntto degli intonarumori è invece un c~c piuttA>MtRo l~VBHO. Le 1111:ilit:ì ili 111wi,ct.ii,ct.r11mc11ti 5iOno 1upcriori n quello che 11cho detto. •Tntti coloro ehc lutnuo potuto ascolta rii non ,;,olnmente nei pi1' o meno b11rrnSCOtcrloncerti, mn. nella tranquillità e nella cnlmrLdi utm R.nlnprivato., tutti wloro che li hanno ~ntiti uno dopo !'nitro, e che h1>nnopotuto rcnden,i esattamente conto delle vnrie possibilità e dei vari timbri banno unanimnmente constntn.to il fai,cino, la bellez1-1,,là novitJ.\ dell'emozione che PS8Ìproducono. E ,ti badi che l'n-sieme di tutti qnesti strnmenti, ben lnni:i cln1ùarc 1111n Rpiaf'1•,·ole o <"flCofonirn. :1~0~1 • .aglia ùi rumori ni,.- MOt<tla,nti, può da1·1• i11n.~·c 111•:.;JHi Jrrnl:,~mi ù'Olch,simi,pieni di f:tscino, di mi,te1·0, mn1ltcnenùo sempre, nnche nei fortiKfilimiunn musicnlitJ.\ stupefnce11te. Devo dire però che perchè si pOS.."o'1t.tenere queE<torisultato è nece6Sario che ~li esecutori sinno gil\ bene ttllennti e pratici degli strumenti e cnrino l'intonnzione con la muSJJimncnrn. (Cosa del resto necessn1fa in qnnlsin,;i orchestra). Questa. e,iecu•ione perfetta, io l'ho potuta ottenere soltanto tienti giù. ottenuti, nniuchè l'oreheatrn d'intona.rumori sia e debba l'imn.ncre nuu. C(»C.:t n. parte, ma completa-. Poichè una delle ragioni che più mi hanno spinto ad allargore il campo dei timbri orche.'ltrnli attingendoli nei Mll!'ori, fn 1>1,-•c:isame1l1at,c ata11chc::tt cli.eprova il ttoatro ol'eccltio nell'udire i timbri ormni troppo comuni dell;orchestra. sl.etilla,e In qua,ri impossibilitJ.\ che, •i rit,contra anche nei più' iiToluti orchestratori modemi di cre.,re·dei" nuovi nmnlgami dai pochi e troppo vecchi timbri che le orclieetre comuni possono offrire. Chi non conOIICeormn.i " snzietJ.\i timbri degli stn1menti ud m,:o, delle trombe e degli strumentini! Chi fmò ~1,cru.rc"'ttncorndi ricevere do. questi strumenti delle emozioui nuove! L'emozione che essi possono ancora dare t certnmeute quella di fnr nllargnre 1,. boccll in un inevitabile sba<li• glio! E lo sbndiglio non è preci>amentP la più nuova delle emo- .zioni.. .. J.i0 ~tupon• che produce ]a. UO\'Ìb\a8SOluta dei timbri, e il fatto tli ~utirc tll'i timbri di rumori i-esi musicnli, d,ìnno un comples!!iodi scnsa.zioni,t1uove per l'0rt·ecchio, dnl quale nppunto deriva l'emozione profonda che si prom nell'udire l'orchestra tl"intonarumori. l~' poichè il timbro complicnto del rumore, per 1a ricchezza dei suoni a•nnonici che lo compongono, ha una indeterminatcua per la quale l'orecchio, intuisce ma. non si •piega questa composizione, coel è dilllcile che l'orecchio se ne stanchi. Quando una senSMione è diventata comune per i noetri sensi, quando i noetri sensi In. cnpi!.Conoperfettamente, quando 1•h) nulla, di Jlll@C()ijptouò 1·in•la1"(a"d e8m qucata aen,azionc non •Ci <là t>iti alcu11a omozionc. L'o.udizione anche molte volte ripetuta de1l'orchestra d'intonarumori ba invece sempre nuove em"ozioni da darci, perché i no.stri sensi non hannb là,' possibilità di denuda.re ta.nto facilmente gli elementi che la compongono e trovano quindi nella involonta.ria ricerca di tali elementi caratteristiche sempre nuove -da scoprire e dn chiarire, C06icchè in noi rima-ne sempre Tivo l'interesse, e sempre vigile l'attenzione. ,n da me limitate più che !u poesibile, adoperando il siBtema. di grafia di coi ho parlato solo e unicllmente per i pa,;,,aggi che lo richiedevano. Per esempio, scrivevo tutto ciò che non era enarmonico con lo solite 11ote,e solo facevo la nota.linea nel paa,ag,~<ienarmonici, •la durata dei quali veniva determinata dai qnnrti che rimanevano per completare la battuta, o se era più lnngo di nna battuta, questa veniva segnata con le linee verticnli.' Questa lettòr& risultò quindi facili.seima per tutti. Come si ve<ledu·11,1nel,e difficoltà per le e68Cnzioui dell'or- •·hestra d'iutolln'.ruwol"i non sono cosi grandi come parrebbe a prima vista: }uniéa grande difficoltà pare sia ancora In bestinlità del pubblico, che non vuole &&COlta.r.e.. ma, 1periamo, anzi crediamo fermamente, di vincere anche questa. 114 n ~lilnno. dm·e Yice,·ert-, In bc,dfalit.\ del 1ml>bliroha impl'ditoche si potesse seutire un:> sola battuta! Insisto sulla. dolcezzn di certi amalgami ottenibili con gl'intonarnmori, poirhè è la c-063che meno si immnpina in merito n. qoef!ti strnmcuti. e per n.pprezz.-.reIn. quale è necesr..,rio il •i• lenzio più assoluto nella sala. X-essuno può immnginare quale dolceu.n, quale fn~ino 8i ottengnno con delle modulazioni nrmooiche e degli ace<>rdi t,,- nnti, dati per et-4.•JDpcion l'nnìooe degli ulnla.t.ori h;11:..e~imedi, del sibilaton~ b.11,;iilO e e.lei ro11zato1'1!e, qnnl1• ml•t·;n·i;:li~ contrt1sto ne r·hmlti ,;e sopra. 11nrsto amnJg.unn cnt n, imJlrovvii--.1· mente un l"t"t.~pitntoraecuto a moclulnre un tpmn, o i gorgoglio• tori a tenere delle note o a segnare dei ritmi. W un effetto a~- solutam ..ntc sconosciuto nelle orchestre; come 1>orenesJuna orchestra, che non :,:-ia1.1nelladegl'intooo.rumori, 1mù tlare ln ~n- .,-.zione del 1mlsare di vit., a:;i!Ata., esaltante per inten!"t.ì e T:t· rieU\ ritmic.a, t..·lwsi pnò ottenere con l'unione dei romb:1tori. tlegli scoppintori, dei crepitatori e degli stropiccioto1·i. Ho aggiunto (e ho trovat.'\ ntilisoima l'aggiunta) a11& -mia orchestra. due timpani, on sistro e nn silofon che mettono. con il loro timbro ben rhin.ro e .ereo, nn contrasto intcreso.,nte nei t.iDt· bri complessi degli intonarumol'i. E qui viene opportnno <li toccare la qnl'St.ionedello poAAihilità di unire gl'intonnmmori all'orcb...tra comnne. Poicbè la mnsicnliti't è incontestabile, e l'intonoxione, nt>gli lntoW>m.mori, ~ perfetta, è l~o e natnn,Je che !ti ~- unirli all'orchestm comune. Primo fra i musicisti d'aTD-ngnardill-,il mio cnro amico e fr&tello futurista Pratella ha rea,lizz,-ta qnesta nnione nella 1ua opera l'Eroe. E t.000 certo che altri (l'autorizzar.ione mi è già stat:. richiesta. dn pnretthi comJ)06Ìtori) TOrrMno seguire !"esempio di Pro-tella. Io però miro e mirerò sempre n. completare e ad all:u-gare l'orehestm completamente e unicamente compo&ta d'intonanimori. A fnr qnesto mi liODO di stimolo i risultati piò che nlllMi n,atano ancora dn dire poche parole ,...u,. pmsi.bilit:ì di ottenere dall'orchestra d'intoo&nlmori tatto quello di cui è .space, per mezzo degli eaecntori. _Gl'intonarnmori, come bo già detto, banno 1ll!& ICllla. gn,- dnata. che indica i di.-em punti in coi ,.. portata. la leva per ottenere i diver11itooi e eem.itoni. Ma è facile capire che aono, malgrado •1ue11tos,trumenti a intonazione liben>. E' aopratutto l'orecchio che dne aentire qnnndo il tono è giusto, ed è pure necesoario che la IDllllO a'abi• tni a dei dati movimenti di onn. data. h1rgheun., nello spollt&- mento della leva, per poter portare 1mbito il tooo aJl'nltezzn. dovuta. Non dive1'68.1Dentneccede per il Tiolino, la Tiola, il Tioloncello e il contrabbaaso. E' quindi utile, nella- ocelta degli eeecntori, il cercare mnmciati giù abituati a nonare •trumenti a intonnsione libera, poicbè il loro orecxhio è generalmente pii) 1'Ìb<ile pià oensibile ad una intonazione perfetta. Del resto, nn esecutore che sia appena uu po' aperto e intelligente, riesce dopo poche pnwe a prendere unn. &nlliciente pra, ticn. dello strumento, cosi da poterTo intonare con llUJ'Jiciente precisione. Ricordo, per esempio, che '."'Mililno qu~ndo pre~~•~ cuzione al Dnl Verme, alla. qnmta prova 111 poteya giù sentire qualche principio di eeecuzione diacreta. Alla settima o ottaTa pnwa l'esecuzione divenne bnona, nll'undicel!ÌIDa era eccellente. Se poi, come ne liOllocerto, l'orcbestru •i diffonder-.\ e gli Meeutori a.vmnno ognuno il loro strumento in c.n..sa, per potere esercitarsi, si arriverà certamente con poche pnwe ad avere eeecuzioni llnoni.ssime. E si potranno anre anche degli esecutori capaci di qnel Tirtuoeiamo che è detestabile quando ba pretese artistiche, m,, è utili.i.simo in un ellècatore d'orchestra. Le diJllcoltà di lettura per _i ~ enarmonici venn~

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