- - 63 E siamo riueciti t)Crfcttamente a. ottenere •1ualBi.1j;fj_razione, anche 1,iccolissilll"', ,li tono. llenarm-0nia11J.O quindi è oggi, grazie a.gl'lntonar-,unorl, una rcaltti mtUicale. Qnllli eens:u:ioni può dare l'ennrmonismo a degli Ore<'Chi dn muto t.-mpo abitanti al ~istema, diatonico e cromatico! Ak:une oescrva~ioui conl·h1ccnuino subito come l'ore<>chio si sia abituato bensi al sistema diatonico crom&tico tempcra-to, ma preferiflca la. acala. naturale e i pa888ggi enarmonici. E' stato provato d& numeroee e,;perienze che chi canta libera.mente ,;egne la. scala. naturale con le sne differen,.e di comma e ~e i pMSOggi con la. voce portata, compiono non gradazione en.annooica. Cosi per eeempio chi cnnta. paasando dalla. scala. in tono di do a. quella in tono di n: intooen\ gli st""8i gradi non pii\ .come prima, ma. coi rapporti della, ecallr. na.tnrale rispetto alla nuo.-n tonien re, a.Iterando in tal modo di un comma. i toni grandi o piccoli e i diesis che saranno ,li ~!:! o 2519..A a- seconda del tono grn.ndc o piccolo da alterare. Oià l'amico Pratella, nel suo Alanif~to tecnico tic/la mi,aica ft<tt<riBt<i, a...-eva. detto: « Sopra ogni _-cosa 1'""4rnwni4 ci rende possi1>ili l'intonazione r- tn. modnla~ione naturali ed istintive degl'intcrvnlli cna.r• monici, preecntem~nte infattibili data l'artifi.cioeità della nostra ecaln n. sistema. temperato, che noi vogliamo supernre. Noi futnrit.ti :unin.mo da molto t.f'utpo que,..ti intervalli ennrmo11ifi che tmvin111nkOlo ncll~ ~t.ouatnrt~cl'orebef;tm. quando ::li Frtrnmenti tcumui.rm in impiauti ,H,•t!n.:i. e• tlt'i cn,nti $pontnn~i del Jl(lf)olo. qnurnlo RODO intona.ti i-:c-117.;1. J1N~1111n~ione d'o.rtc ». Dunque l'on-ec-hio i· ~m,ihilc nnche n. queste differezr molto piccole, ee istintivamente le adopero. Infine si prova, generolmente maggior piacere neU'udil'e uno ~rumento a intonazione libera.. Cosi per eEiempio tutti ammct· tono che il violino hn più fn..,q-ino, ca,rta meglio del pi.tnofortc e •tanca meno di questo. 8. Grafia enarmonica. J.., conquista totale del sistema enarmonico ottenuta con -gl'iutooarumori fotor:isti ha reso necessarie alcnne modificazioni nll'.1ttuale sist<'ma di scrittura. musicale. Questo sistema. infatti, cosi com'è oggi, non considera che le suddivisioni del semitono. me.ntre gl'intonnrumori ren-lizznno .qua.lsiMi frazione del tono. lHsngnnva quindi trova.re un modo facile e semplice I)er ee- ,:nal'e queste suddivisioni: il modo cioè rli scrivere della 1111tsicti e,1ar-monica. Sistemi di scrittura. mnsicnle diversi dnll'attnale furono n più ripreee propo6ti ma caddero subito per loro inutilitù o per la loro impraticità.. no •iatema chP è certo logico e razionale è quello della scrittura muHica.lccoi numeri, chiamando 1 il primo grado della >;C:t- .Ja e 2, 3, 4, 5, G e 7 i gradi succesr.ivi. Afa questo sistema cosi logico in apparenza. diventà però -enormemente complicato e sopratutto di lenta e difficile letturo, pel fatfo cbe l'occhio trovandosi davanti ad una pa,:inn. complet.amente piena. di cifre, ha. bisogno di leggere queste cifre od una ad nnn. idcntific.1.nclole ron i gradi della. scala, senT.:t rl1e J.n diRJ,osir.ionedi queste cifr<' ;1inti o acceleri questa operazione. Cosi sucectl.e chu mc11t11>ba.at.-iuua occhiata. rapidissima ad una. pagina. mosicnle scritta. col solito pentagramma, per avere un'ide:\ completa del grado di complicazione annoni~'l e ritmica della. musica, una pagina. musicale scritta. col sistemo. dei numeri non ci apprende nulla fino n.che non l'abbia.mo lett.~ tutta, identificando numero per numero. ec no 64 Questo fatt.o che tutti pcl'CC[li:sconoudi cui pochi si ren,10110 conto è dovuto a. ciò: che il violino ba. possibilit;ì. di cnarmoniswo, mentre il pinnofol'te (che è il più tcmpel'ato dci;li sti-11menti) non ne ha affatto. Il ,-iolino può fn-re le scnlc a. into11a.zio11e11atnralc c <Jlwlsinsi gr.:idazione enarmonica. nel'lc note portate. Il male è che generalmente lo si s11011a .!'5--;ai male, poichè tutti si sforzn,no, come ho gi:\ notato, di ,•inccre la tenflf'nir.ai!-ti1nth·n per intona.re invece ~oudo la scala, temperntn. B i,:ctJtrnlrhc rnro concertista-, M>tn·ntntto suonando sc1u-..;taccompagnamento, segue l'intonazione natnrn1e, questo viC'nclmm;rncnhil· mente accusato (dai snpienti1<,.,imi intc11tli.tori e llr,on!fUitfui) 11i intonazione poco corretta! Comunque, il violino fa sempre sentire queste ~uc 1111:11itù di l-ariazioni nell'intonnzone cd è perciò appunto c.hc il ,·iolino hn nna tlnidit.-\, unn. vn-rietà d'e.~ressione che non ha, il pianoforte. Questo conferisce invece alla, musica un:1 :i;t•cc-hrz1.nu,ua aridit:\ tutta propria,, dovutn precisamente alJ,1 manc·:tn7.:.c1ompleta di possibilit.'I enarmoniche. Tntt'o ciò prova come l'ennrmonismo sia molto i,Hi logku. molto più natnrnJe e molto pit) gradevole ;tJl'orc<-chio tli o•,!11i altro RiRtcmn, e come radano qnindi tutti i duhhi c·hr l'mlo1.i11111• dell'enarmonismo nella pratica può sollcval'e. Non è col solo riferi.n;i ai rnpporti della. scala cliatouica. 11atnmle e coll'adozione di quelle differenze enarmoniche ùi cou1111a che i nostri intonarumori realiz7.a-nol'·ena-rmonismo. Questi rc.i\- lizzano invece un completo sistema enn-rmonico in cui ogni tono hn tutte le muta.zioni possibili suddividendosi iu 1111 1111mt•J·o indefinito di frazioni. Ciò port.1, naturo-lmente a delle modific.ozioni 11ell"att11nlcsii;;:t("madi scrittura mu,:;icale e di qne...q,Qp:u·lo nel capitolo i,:t•- gnente. lii sembra. inutile aggiungere che poichè col rsi!-$trmaen,11·• monico il suono-rumore può prendere ]'intona-zione che si n1olt•. si può anche, volendo, adopera,re la, scaln diatOnic-n e cromatir;t. 68 E ·questo succede perchè il sistema. solito di scritt111" musicale forma. con i pun,ti e le linee collocate a \'a.tie altezze sul pentagramma, on va•ria.bile e caratteristico arabesco. Quesq, arabesco, con la. &11a fo1·ma totale, ci aiut.- moltis• kimo a, identifica.re immediato.mente la. musica che leggiurno, e a tMWiforwn-rlanella mente in musica che scntia.mo. , Non è chi non ved& l'importn.n7A decisiva che lm in nn E!,i• •t.emà. tli scrittura. musicale la. possibilità ,i·uua- lettnrn rnpiùa P. immediata. .Bo sewpr~. l';~to pl'esente, nelle mie riCCl'C~c PCI' 1111 si- @tema.ùi &e1·i~~\1Jp:ear la. musica ena-rmonica, questo ùisoguo di lettura ra,piùa1 e fucile, cd ho subito scart.ito la i..eritt111·:c1i.fra.tu. Ho potuto cosi risolvere il nou facile pl'oùlema ùella, gmfia enarmonica, conscrvanùo l'uttnalc peutag1·au11na,e nu-iauùo ~- lamente la forma e il modo di segna.l'e sopra que.sto le note. Non è stato quindi necessario va-dare il numero delle righe, come a1tri &veva proposto, poichè il risultato, se pure qualche voltai logico (p.es. il tono intero segnato snlla J'ig9, i1 semitono uello spazio) a.veva. pero· l'inconveniente ùi allar;.:nre lo ,;pa.zio occupato da una sola ottn.va, cou m.-cessità quiudi di m1mcr~i trnspor-ti a.ll'ottava. sopra o n.ll'otta.vn sotto. In tuttn questa. COl'S:l. n.tt1-a.ve1'8Q i ra,·i :-.i:-.tt•mcili F-C.·1·ittul'a. musicnle nci;;:snno~e trova-i che si fO!,~ p1·oposto il p1·c•c·i~:o,.11•opo di grafi,- 1,er musica enarmonica. E questo era logico. A che scopo crea-re un sistema ùi grafia enarmonica, se non esisteva.no gli f-t1·nmcnti per ese:gmrc rn musica. ennrruouicn! FA.Iè 8tnta, ln. realizzazione dell'l;;onrmonismo dat,1 cfa~li iutonn1·11mori futuristi, che ha reso indispensabile il relativo sistemo. di scritturo-. Bisogna. tener presente che l'Enarmonismo. come sistema. totale e come viene da.to dagli intonnrumo1·i, ha come carattc· ristica. la possibilit.-\ non solamente di frazionare in un dato numero di suoni l'intervallo di un tono, ma di dnre precisnmente il divenire di un tono in un nitro, lo •fumare (pel' cool dire) che 65 Il sistema cnanuouic·o comprendendo in sè anche l'attua-le sistema. diatonico e le sue possibilità, agi,.;unge a. queste tutte le po.~~ibilit:)sue propt'it•, '"11r!;0110infinite. E' m1 shstcma, mn~icale qnaJe più completo non è forse JlOs• i,;ihilc imm.ngi11.1rr~al gr.iclo attua.le da-lle n~trc conoscenze acustiche. Si pcn~i.•0.11l, con 1·nmol'i dh·ersi, con le possibilità infinite ùci pa-Nsngg-ein.armouid, coi timbri ùiv<n·i:;di i uno f,tesso rnmo1•p, ,111:tlcricchezza e vw;titù di 1'-CH!"nziocni serbi l'Ade dei Rumori. .Ahhiruno conqnistnto fiuoAmcnte tutte le pos8ihilit;ì. Ogn'i !01·ma,di F;Ca)a,diatonica. natnrule, pitagorica, temperata, ero• mntica. ed enarmonica, la pit) infinita varietà nei timbri, tutte Je fo1'me di accordi e assoc-inzioni di accordi perfetti, dii;.s01rn11tì, enarmonici. ~essunn limitnzioue, dnnquc, nessuna restrizione: lei.m·elodia. e l'a.r·mouia. uou so110più incanaJa.te fra due argini insn111·1·.1-h(iIlni pm·e1·tù dei timbri e la. povertà dei suoni) ma lilw1,c fi11ahncntc, co11la p~-.;ihilitù di tutte le espansioni e di tntte ·le forme. Noi abbiamo fìnatmcute Ja materia suono -nmiore, ca-1,acc <li a.ssmuere tutte le forme ~nz..'t eccezione alcuna che Vorrà «I i--apr,\ dargli l'artista. fnt.m·i14~1. ... nn tono fa, per n.rrh·nrc al tono immediatamente superiore 'O immcdintu.mJnte inferiore. Qnc}',,topa~!òtaggiodiumnico non è logicamente diviF:iibile, come non è di,·isihilc 1111a JJ/umatura di un colore rlnl chiaro nJlo scm·o. Si po.%01.1s0taùilirc ùellc t..appe,dei grndi, cioè dei quarti, o ùegli ott.:n-i, ccc. di touo, wn cosi facendo si sarù JlCròspeZ1.atn la continuità tli11amica, del tono. Continuità <limamicct: ~o· l'essenia. dell'Ena-rruonismo; OC:<c:oiò che lo dift'erenzin dnlln musica n sistema di:ttonico-cromntico che si potrebbe im·cce chiamare Di,wmismo i11tcrm;ttc111c o più C!-4\ttnmente fot-s~ 1Ji11amismo fr<1mm.cnta,·io. Ui-a, fiC nua ~rie di 1m11ti ha. scn•ito benissimo n se~nnrc le tap1.>e·t.• i g-mcli elci s11011011cli,;istcmn,diatonico, che co~a potr.\ dnre Jn,c:ontinnitù di 1111cstorsnono se non la lincat Avremo eosl c:,:attamcntc riporblto il ,·n.lore del punto (principio fis~o o statico) e il Y.1lore della liuea (s,·olgimeuto dinnmico) nd es1wim<•rces.itt.amentc i Yalori del sistema diatonico l'i:-.pettu·at ijil'$tc111<a'lrnl'monico, cù a rnppr<!$CDtilrli in modo lo• gic-o e pe1-fetto. J..o i,;volgimcut.o t.lt11111udc'nnn 1iuen, il eno innalzarsi o il ,-:110 :ihh:1:-.:..:a1·:-.i Nulle\ 1-i~lw ,lc•I P<'Hffl~l'ammn ci SC'gnl'r:)in un moùo lo;.:ic:o,f:ic-ilc•,i111mNliato,lo :,,·yolg-eri..li',nlzat"fii o l'nhhn!òts.'\rsi dt•I temo dt'I i.;110110-1·1111wrc. La l11u;.d1czzacli 1111N•tnlinea chiusa. frn- lince Yerticnli. ci dari\ Jn 'lunghezza o dnrnta del suono stesso, la..Mm.mnnca,nzn. ci dnr:ì, lC' pnllli,:P, egualmente limitate, secondo 1n )oro durata, dn lince Ycrticali. Queste lince che ~eg11n11c0osl lo sviluppo di uno o più suoni forma-no un nrabe~eo rl1e d-.\ immcdinta.mente la fisionomia ti. pica nel nna clnt◄-1- compru:izione, rendendone facjle e rnpida )a lettura. Più facile anzi e pitì rapida. di quello che non sia coll'a.t• tua.te scrittura, poichè mentre la eemibreve o la. minima. non sono più lunghe per l'occhio d'uno. semiminima o d'una croma, in ..questa. nuova scrittura inYece una semibreve (cioè un valore •di
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