Club Turati Torino Istituto di metodologia e filosofia della scienza di Torino Università di Torino Regione Piemonte Assessorato per la Cultura Provincia di Torino Assessorato per la Cultura Città di Torino Assessorato per la Cultura Collettivo In divido-aie Il Problema della Razionalità in Politica, Economia, Filosofia Convegno Internazionale Torino, 13/14/15gennaio 1983 Relatori Prof. Raymond Boudon Prof. James M. Buchanan Prof. Francesco Forte Prof. Giulio Giorello Prof. John Harsanyi Sir Karl Popper Prof. Gerard Radnitzky Prof. John Watkins Discussants Evandro Agazzi, Francesco Barone, William Bartley, Cristina Bicchieri, Enrico Colombatto, Domenico Da Empoli, Luciano Gallino, Elena Granaglia, Paolo Martelli, Marco Mondadori, Simona Morini, William H. Newton Smith, Marcello Pera, Luca Ricolfi, Giuliano Urbani, Salvatore Veca. Club Turati Sede: Centro Incontri della Cassa di Risparmio di Torino Corso Stati Uniti, 23 ianco « s,·iluppando le ricerche dell'accordo noma.topeieo paichieo, eono giunte :ft delle verba.lintuioni a&tf't1U1 di for•e in matn,,..,nlo. {Ese,npio} Verballsatlon dynamlque de la ruote mocnslrinar fralingaren donl doni donl X X + X ,·ronkop vronkap X X X X X angolò angoli angoli. a.ngolin vronkap + diraor diranku faluò raJuòhh ralneò picpac vi&AAAR ,•iamelokrAnu bimbim nu ranu =- - • • = + rnrumi, viar viar vlar ll111•~1 i l'scmpi wuo tsuOicienti per dimostrare la. grande eftìcuci.a ,. J"inteusitù d'cspre~sione raggiunto. con l'uso delle cou- .t,011.iuti. liua ricerca interesso.ate e nuo,·a potrebbe es&ere quella tli i,;L11tlia1-c le otibriui del liuguagbrio e delle pn.role secooùo l'imita• ziu11c Jci rumori, alL.1.qunlc, t>robn.bilmente, i primi uomiui do,·e,·:11101·iconc1i.: per intendersi. Essi, attribuendo ad Ql.:ni a11i111alcJc consonanti che più 1'3.})t>rescntavn.oo il loro grido, 1• allt• e-o~• 11•,·011so11:t-nti che più rapprcscntoivano i rumori con 1:ssc: 111·otlot.ti 11cll'mmquol idi:1110,potc1·ono (ol'M(!crc1a.rccm.i il primo linguaggio. Ma lascinmo queste ricerche agli studiosi e agli esumatori di cose preist.ot·iche. Noi ci preoccupiamo soltanto del rumori- .smo nell'arte. 1. La conquista bell'enarmonismo. Dopo l'intt·oduzione nella musica del sistema- temperato In parola. Enarmonis.,no re.sta eolo per indicare dei vnlon che non trovano pit\ i loro cori-ispondeoti nella realtà musica.le. Infatti si chioma. ena.rmonia la. diffe..enm tra un ,,., dic•ia e 1111 fa e tra un ri die•i• e un do quando il sistema temperato, rendendo uguali i semitoni, ha tolto qneste dilrerenze e ""'° quindi omofone le due note .. ~la purtroppo l'inconveniente portato dal aietema temperato non è solo nella. parola-. L'aver diviso l'int.ervnllo d'ottava ~l• tunt.o in 12 frru:ioni "!l"ali tra loro e l'aver naturalmente Impostato su questa i,cala cosi temperata tutti gli strumenti, ba portato una considerevole limitazione di numero nei suoni adopernbili e reso stranamente artitlcia.Ji quelli sl.etlsi che si adoperano. Si sa quanto sia diversa la scaJ&del ai.stema.tempernt.o dn quella naturale. E' pu1-enoto come negli ·strumenti ,. intonazione libera .(Btrn· menti nd arco) l'abitudine e In. DecE<!Sitpàortino gli eeecutori n vincere In. natumle tenden,,, n intonare secondo la """la nnturu.lc pc1·ripol't.:11·t-i1nivocc JtUll'i11ton.aziondcello ecnla tcmpernta. Gol<! pure .,ngl'i•trumcnti n llnt.o che danno In serie a.rmo-- nica della u·otn-fondnrucntnle esistono gli a.rmonicl 7', n•, 13' e 14•, che ,·engono corretti ne!Ja, loro intonHione per dru-e quelli che ai chiamano suoni chiusi. Sono corrl i,compnrse nel sistemo. temperato le differenze fra tono grande e tono piccolo (918: 10/9 = 81/80). Sono ecompnrse pnre 'le differenze fra il semitono dia.tonico G~ e quem cromatici in) e m). 61 Dico ,-ealtà muiiiC!'l• perchè invece, come vedremo in seguito 11clhtnatura. e nell&vitn. i suoni e i rumori ,ono ttltCi cr,aannonici. Gli studi e le ricerche per l11costruzione degli intonarumori mi bnnno portnto, in materi& di enarmonlsmo, a delle conclniu, 111wllap111tica•ullt> p-ibilità muteriale di adottarlo e in mu•icnle tottlle. Queste conclu•ioni trovano la loro conferma nella considezione, che dirò fisica., dell'esistenza dell'enarmonismo in nnturn; in .1111elhp, natica- HUII<> pOt<>!ibilitàmnteriale di adottarlo e in quelli, urti.stica sullu. nooc.,,it,\ ùi uscire finalmente da.Ile ><t.n. pide muraglie del semitono i'.,tificiale e monotono. E' tempo veramente che il dominio del 1111onsoi arricchi8CII di tutte le infinite pO!!Sibilitàdi sfumature tra nn snono e l'altro, per arrivare cosi a delle sensazioni mumcali fino ad ora ignornte. E1:ii1d.em1;itutto qucHt-0fatto: tutti i suoni e rumori che ~i producono uclla untnni se sono suscettibili di Ynrinzioni nel t:<mo (i,;e H01lo Cioè ,15uo11oirumori di una certn;-durata.) cambiano il tono pe,· gradu.aziont cnannonic;Jie e mai per aalti di tono. Cosi per esempio l'ululo.re del vento compie delle complete ""nle in W!ce8II, e in disces.~. Queste ecaJe non sono nè dintonichc nè_crom:ttiche, sono invece c11a,-,11oniclt.c. Ugualmente se 1m&1iMJodai rumori naturali nel mondo intloitnmente più ricco dei rumori delle macchine, trOYia.moanche· •1ui che tntt.i i rumori prodotti da. movimenti rotativi aono nel loro c1-usccrc o diminuire ùi tono costn-nt'!mente enarmonici. Q,wst.o crescere o diminuire del tono è naturalmente in r:t· gìonc diretta. col <·•'C~!cr·c o <liminnirc deMa velocità. Esempio: le dinamo e i motori elettrici. Queisto salire o :-:cendere del euono.rumore, per qua-nto gradnntissimo, è perce1>ito tntttl-via nel suo svolgimento anche da persone dotate di un mediocre orecchio musica.le. Che &-ianosensibili per l'orecchio nmano le differenze minori del t,;emitono, lo 11i può benissimo provare col sonometro, o anche twll'accordare o intona..e colle dita. le corde di un violino. -60 Mentre la. •tessa nota nelle diverse acale del sistema. naturale poteva &vere fino a qoa.ttro diverse intoll8Zioni, essere cioè rappresentata da quattro diYer11inumeri di vibrazioni, nel sistema temperato invece esea.è sempre identien o.><'• otes>sl. Si (• cosi &posblta l'lnt.onnzione nlltnralr tier nrrivnre II dei suoni falsi ed n.rbitmri per l'orecchio, e, eit, dtc è JN~,;io, t,1 è _portata cosi nna. enorme Jimito.zione nel numero dei suoni a.doperabili e nna. completa. ma.ncanza di 1f1'mal1're fra,l'nno e l'altro. Il sistemn armonico tempern.to può in nn c,,rlo modo """""' paragon,,t.o a un aietema. di pittura. che fÙJOli....t,utte le infinite grndazioui che pouono da...ei eette colori (rosso, nnmr·io, giallo, nrde, nzzurro, indaoo, Tloletto) e c"bedi questi it.t-ccttm,sesolo il colore tipo, quindi un solo giallo, un solo verde, nn oolo rosi,o, -ecc. 'Un:. pittura cbe Ignora- le di-rerse tonalit,i deOo stesso colore; qnlndi, nMSDn .,_ e nessun rooo lacca, ne&•un giallo-- -chia.ro e nessun giallo-scuro, ecc. Qu~ pitton, s.ur.bbe parn• goru,,bile nei suoni allu scal:t dia.tooicn t,-mJl<'n1tn.<"-oll'ngginnta poi di ci11q11c l!Olegradazioni do.rebbequella che è la nOl!tm,c:.sln -cromatica.. Ognuno vede qn.a.nt.ouna. pittora Blmile sarebbe limiblt,1 nei suoi mezzi e di qna.nte 8ellll:IZionicoloristiche sarebbe dimlm1ita.Eppnre, l'ntto1>le Bi•lemn mn•i<-nlr tcmpcrnto •i trova np• pnnt.o nelle condisioni in cni si trOYerebbe l11pittnm a coi ho .nccennnto. 0 tcmpernmffllO con la 1111& omofoni& ha in certo m-Odo ale- !fllÙJ le note, &.-endotolto ad esse i pitl delicati lega.mi che le po"-- "°no unire e che eono rappn,eentati dA frnzioni di tono pit\ pie- -cole dell'attuale ""mit.ono. Bi crede che i Greci con-..-ro e adott.ni.<sero l'ennrmoni- •mo. E' tuttal'i& molto incerto il parlare di sistemi musicali deducendoli da. teorie complic&t.e e incert.e e non sapendo "" o qua.nt.oqtrelte teorie ..-eniMero applica.te nella pratica. Comunque, ora è certo che dopo l'introduzione della. acal:i tempernta l'en&rmoniamo, aia p1ll'e limitato lllle l!OledifferenR dei comma, non esiste pltl come realtd mHicale. Anzi queste eeperfonze promno che non ..oto· differenze di 11! ma a.nche di V8 di tono aono sensibili per l'orecchio. Viene-subito logicA In, domanda.: Be esistono in natura qneati snoni enannonicl, "" anzi in na.to.ra, come a.bbiamo Tisto, il ,mono-rumore esiste 10!0 con quet!ti _1111oenia,e questi 1111oneiono facilmente !K'n?epiti-dAI. 1100<tro orecchio, pcrhè dnnque non adopernrli nell'arte maaic&le! Certo è etra.no che non si sia- sentito prima. d'ora, il bisogno di sveccbia..e e allllrga.n, il sil,temn.musicale, che è, in fondo, ancom quello che ci,tn trama.ndat.o dal medio tto. 1-: tutto il magn.i1lco si.tema llrmonieo cbe è stato edificato eopra ba,ri cosi limitate •i trova. ormai ad emiere es:iurit.o e stmttat.o completamente, Tincolnt.o com'è dall11volnta po.-ertà dell:i ma.teria. prima: il BOono. Infatti, come ho già notato nel mio mnnife..to fnturillta Il Ali• dei _n,mori il suono adoperato nttoalmente nell'a"rt.e musicale è limil6tj,18imo come QUALITA' o timbro, e, quusi ciò non bastasse, è &bit.o,per l'nao del sifftemu diatonico, ristretto anche nel suo .-.tlnppo e quindi nello sua qnanlitd. Il Fuftcri,mo allarga 11ncllc q11eatoc,,mpo, com• ha allargato J:,, pittura col Dinamismo, la. poel!ia coll'Immaginuione 8elWl, fili e le Pa.role in libertà. Cosi 't>t1l: Ooll'inlroduziOM mila ,nvrica del n11mc.-o e dclln ""rictd àei rumori G termiMta lo lim;ta:iofle del auono cornr. (Jtlalitd o timbro. Il rumore, infa.tti, non è nitro che nn HUOltorirehiAAimodi suoni annonici molto phl forti e !tl~mcihili che non lo ,:.fano nei suoni propriamente detti e comunemente ndopemti. Coll'introduzione dei ncmori adoperati anclle nelle frazioni più piccole del •emi.tona, quindi col liatema fflarmonico, è ptcre lolla la limitazione del .t1lono nella 11,a quanlitd. Infatti nella. costruzione degli intonarumori noi a.bbiamo cercato non solo la possibilit.'1 di cambiare il snono-rumore per tono e semitono ma anche quella di qnalsi.,.i gmdnnzione fra un tono e l'a1tro. •
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