Alfabeta - anno IV - n. 42 - novembre 1982

LA Stampa, 6 ottobre: Entro il mese l'Italia dirà «sì» al gasdotto sovietico. Appare evidente che nella complessa questione del gasdotto siberiano (com'è noto, gli Stati Uniti hanno minacciato e parzialmente attuato sanzioni contro i paesi europei impegnati nella costruzione del gasdotto) l'aspetto maggiormente posto in rilievo è quello riguardante l'Italia. Sull'accordo per la fornitura del metano algerino e sulle relative polemiche che esso ha suscitato c'è poco da aggiungere, essendo scontato che il tema ha ricevuto rilievo perché una delle parti in causa è l'Italia. Più diluito l'aggancio «italiano» del vertice dei ministri degli Esteri della Nato in Canada; trattandosi di una riunione «d'emergenza», in cui il contenzioso euroamericano sul gasdotto siberiano sembra essere stato il motivo dominante, occorrerebbe ripetere il discorso già fatto più sopra. La quotazione record del dollaro riguarda il cambio con la lira; anche in questo caso i giornali hanno messo l'accento soprattutto sulle conseguenze per l'Italia. Tuttavia le notizie investono indubbiamente la situazione monetaria nel suo complesso. Anche la crisi dell'acciaio è strettamente intrecciata alla situazione interna italiana, in particolare alla questione del centro siderurgico di Bagnoli. Infine, le nuove sanzioni annunciate da Reagan in seguito allo scioglimento di Solidamosé, si collocano anch'esse nel contenzioso euroamericano (come si ricorderà la stessa questione del gasdotto è nata, formalmente, nel quadro delle sanzioni prese dagli occidentali in seguito al golpe di Jaruzelski). In sostanza, solo i tre titoli sulla situazione dell'economia americana trattano un argomento che non presenta «interfacce» italiane, almeno in termini immediati. La stessa «internazionalizzazione» della crisi economica di cui parlavamo all!inizio rende molto difficile valutare se una certa notizia o un certo tema sono arrivati in prima pagina per la loro importanza intrinseca o per i loro risvolti italiani. Al di là di una certa soglia, la distinzione diviene persino speciosa. Tuttavia è indubbio che la componente italiana ha una funzione primaria nella selezione dei temi da promuovere in prima pagina. Un altro fattore che sembra giocare un ruolo decisivo è quello della «politicità»: per la maggior parte, i temi di prima pagina non sono strettamente economici, ma politico-economici, riguardano cioè l'azione degli Stati e dei governi. La coordinata «nazionale» e la coordinata «politica» sembrano delimitare l'area degli eventi economici mondiali che i quotidiani ritengono meritevoli di evidenza. Per rendere più esplicita la nostra diagnosi proviamo a esaminare, nello stesso periodo, i titoli «internazionali» nella prima pagina di un autorevole quotidiano economico, il Financial Times. 1° ottobre: Fall in U.S. index reduces bopes of early recovery (La discesa degli indicatori economici Usa riduce le speranze di una rrossima ripresa)'; 1MF suspends Kenyan standby loan (Il Fondo monetario internazionale sospende il credito «standby» al Kenya); Hoecbst warns of dividend cut and corurrms Kuwaiti stake (La Hoechst preannuncia un taglio dei dividendi e conferma che il Kuwait ha acquistato una partecipazione nella società)*. 2 ottobre: Pilkington buys 30% stake in second largest U.S. glass maker (La Pilkington acquista una partecipazione del 30 per cento nella seconda società degli Usa nella produzione di vetro). 3 ottobre, domenica: non esce. 4 ottobre: Mexico «turns down Saudi offer of loan» (Il Messico respinge l'offerta di un prestito da parte del• l'Arabia Saudita)*; Den-mark under pressure to come to terms on rrshing (Pressioni sulla Danimarca per l'accordo comunitario sulla pesca). 5 ottobre: South Africa in IMF loan move to reduce deficit (11Sud Africa chiede un prestito al Fondo monetario per ridurre il proprio deficit); Sharp new fall on Hong Kong market (Nuovo forte ribasso alla borsa di Hong Kong); Kohl greeted by grim news on economy (Kohl - nuovo cancelliere della Germania frderalc - accolto da fosche notme sulreconomia tedesca)*; Cheap butter scbeme for Moscow and EEC sales (Piano meno oneroso per il sostegno alle vendite di burro comunitario all'Urss e nei paesi Cee); lncrease in French jobless forecast (Previsto un aumento della disoccupazione in Francia)*; Ruhrgas critimonth wage freeze (Ministro tedesco propone un congelamento salariale di sei mesi); Grim OECD forecast for industriai nations (Fosca previsione dell'Ocse per le nazioni industriali). 7 ottobre: Regan casts doubt on future of Fed money targets (Regan - ~egretario al Tesoro Usa - mette ìn dubbio gli obiettivi monetari della Federai Reserve - la banca centrale americana); Wall Street soars in heavy trading (Wall Street al rialzo con intense contrattazioni)*; lndustry chief lukewarm on Boon policies (Leader degli industriali tedeschi tiepido verso le politiche salariali del governo Tavola 2 - Articoli pubblicati su temi di economia internazionale Testata Settimana 1°n ottobre Decade 1°/10 ottobre Numero Media(•) Numero Media(•) Corriere 38 5,4 55 5,5 Giornale 36 5,1 57 5,7 Giorno 26 3,7 36 3,6 Repubblica 37 5,3 55 5,5 Stampa 38 5,4 - 60 6 Me dia per testata 35 5,0 52,6 5,3 (*) Media giornaliera ritmetica. La Repubblica, non avendol'edizionedel lunedì,nel periodoin esameha unauscitainmeno. Lamediabasatasulleusciterealidi Repubblica è di 6,2 nellasettimanae di 6,I per la decade. cises ltalian and French gas deals with Algeria (La Ruhrgas critica gli accordi italiani e francesi per il gas algerino). 6 ottobre: Witteveen points to dangers facing world banking (Witteveen - già direttore del Fondo monetario internazionale - sottolinea i pericoli che stanno di fronte al sistema bancario mondiale); Boon minister seeks 6di Bonn - cfr. titolo del 6 ottobre); Mannesmann hits back in pipeline sanction row (La società tedesca Mannesmann reagisce alle sanzioni americane per il gasdotto siberiano). 8 ottobre: Wall St. surges again as more banks cut prime rate (Wall Street ancora in forte rialzo dopo che le banche hanno ridotto i tassi di intebl1otacag1 oo anca resse)*; Sweden likely to devalue krona today (Svalutazione della corona svedese attesa per oggi)*; Ecuador to seek debt rescheduling (L'Ecuador chiede dilazioni nei pagamenti del suo debito estero); Tokyo Cabinet set to approve Y 2,075 bn reflationary pac• kage (11gabinetto giapponese prepara un «pacchetto» di 2.075 miliardi di yen per rilanciare l'espansione). 9 ottobre: non esce per sciopero. IO ottobre: riposo domenicale. I titoli seguiti dall'asterisco trovano corrispondenza in analoghi titoli dei cinque quotidiani italiani (anche in pagina interna); l'assenza dell'asterisco indica che non esistono titoli sullo stesso tema. Si può osservare, innanzi tutto, che una buona parte dei titoli di prima pagina del Financial Times non trova corrispondenza in nessuno dei cinque quotidiani italiani neppure in pagina interna (anche se alcune informazioni possono essere riferite nelle rubriche di «notizie in breve» o nel corpo di articoli che recano titoli su un altro argomento). Questa comparazione consente di avere una immagine della griglia selettiva degli argomenti riguardanti l'economia mondiale. Se, infatti, è vero che le testate in esame non sono giornali specializzati come il Financial Times, si tenga però presente che abbiamo limitato il confronto a una selezione dei titoli pubblicati sulla prima pagina del quotidiano londinese, dunque alle notizie che - secondo il FinancialTimes - erano al centro della scena economica mondiale di quel giorno (abbiamo omesso tutti i titoli riguardanti l'economia inglese e quelli riguardanti notizie più strettamente politiche). A nostro giudizio, l'aspetto più grave riguarda l'atteggiamento omissivo dei quotidiani italiani nei confronti della crisi finanziaria internazionale, sia nella semplice restituzione delle notizie giorno per giorno, sia nella carenza di un'attività di analisi e di «monitoring» sugli sviluppi della crisi stessa. Come dimostra la lettura della sola prima pagina del Financial Times, il periodo in esame non mancava né di notizie né di interventi che offrissero spunti all'analisi. Le dichiarazioni dell'ex direttore del Fondo monetario internazionale, Witteveen, non a caso, erano riportate nel titolo di testa del Financial Times del 6 ottobre. Nello scorso numero, parlando appunto della crisi finanziaria, prospettavamo due possibili indirizzi nella politica informativa dei media. A un mese di distanza, l'indirizzo prevalente sembra quello più reticente. È difficile fare ipotesi sulle cause di questo atteggiamento; non sempre esiste una precisa intenzionalità da parte di giornalisti, direttori e proprietari. La stampa italiana non è, in effetti, mai stata propensa a seguire con attenzione le dinamiche del mondo finanziario internazionale, e ha abituato i suoi lettori a considerarle come «affari da specialisti», se non in rari casi di «traumatizzazioni» spettacolari. Anche questo fattore, dunque, può avere una certa influenza. Ma, al fondo, c'è forse una indecisione, una incertezza negli stessi ambienti economici sulla opportunità di promuovere una valutazione «di allarme» sulla gravità della crisi finanziaria. Certo, questo atteggiamento dei nostri quotidiani appare tanto più sconcertante quanto più la grande stampa internazionale non si esime dal mettere in rilievo i termini della questione. E basterà, in proposito, citare la copertina del settimanale The Economist del 16 ottobre, che reca a caratteri di scatola il titolo The crash of 198? L'enfasi è posta tutta sugli aspetti internazionali e finanziari. Una analoga copertina di Panorama, in data 18 ottobre, con il titolo Crac! metteva invece l'accento soprattutto sugli aspetti interni, italiani, addirittura regionali (un grosso servizio sulla crisi in Emilia!). Difficile sfuggire all'impressione che il lettore italiano venga tenuto in un leggero brodo di provincialismo economico. ... un lt'bro cne Fàscfini meritava ~ ~vstti~i ... 1ndisteJsabiplez i,, {'giuri d1sro;sj,u °RJso/ini "fwllio r.utch '4i&{~. -----"· - Cl#------~----- ~htvo ol ~~ la -.o-~ ci.'L.41000 (va.lido~ IU.W.) ------- laliàbetd 1campagna1 abboòanìénti it983i I I I I I I I I I I I I I A chi si abbona I entro il 31 dicembre 1982 I in omaggio il volume I Velocità e politica I (Saggio di Dromologia) I di Paul Virilio 1 Edizioni Multhipla 1 I I I I I I I I I I I Abbonamento per un anno I (Il numeri) I lire 30.000 (Italia) I lire 36.000 (Estero) I lire 45.000 (Via aerea) 1 Inviare l'importo a: Cooperativa Intrapresa I Via Caposile 2, 20137Milano I I Conto Corrente Postale 15431208 1 . Intrapresa mailing ------- ,--,

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