Calamorfosi I Per lungo tempo gli studiosi delle cose dell'arte hanno contura di un passo di misticamedievale di Giacomo Lacano detto il Verdiglioso, che val la pena riportare per intiero nella accorta trascrizione di Hansie Hans jr.: «La catamorfosi è il trionfo della fantasmagoria, cioè mago ria ( magia, e Omar Calabrese 1911-1981) 2. La sfortuna critica della catamorfosi non va tuttavia attribuita ad una semplice e banale questione di gusto. I principi medesimi della catamorfosi spiegano il forzato silenzio della scienza su ·tale soggetto. La cal'opera sarebbe di necessità destinata al fallimento, o meglio, sarebbe subitaneamente già fallita. Di più: non è ipotizzabile neppure la coincidenza fra scompositore e scompositario, perché, dal punto di vista empirico, nessuno scompositore potrà • siderato il fenomeno della catamorfosi nulla più che una virtuosità tecnica, prodotto di erudizione fine a sè stessa, curiosità priva di reale interesse estetico. Basti pensare ai frettolosi giudizi che perfino alcuni critici contemporanei, magari anche avveduti, ne ha.nno dato 'di recente. Tutta una corrente realista, ad esempio, gli nega ogni valore artistico, sostenendo, come fa il Petruccioli, che «propriamente la catamorfosi non esiste: essendo un falso, non va neppure presa in considerazione» (cfr. C. Petruccioli, I falsari. Guida al conoscitore d'arte, Novosibirsk 1982). l' anopticon Umberto Eco disfarsi del linguaggio, Torino 1971). Lavoro di scomposizione al minimo per antonomasia, la catamorfosi è stata fra l'altro intesa da alcuni studiosi di semiotica come l'emblema per eccellenza della decostruzione del testo (cfr. M: Ferraris, Derridances, Casale Monferrato 1980). Ma il problema non si chiude qui. L'opera catamorfica possiede invero alcune lnteressanti particolarità. Essa, infatti, è si segreta come abbiamo appena notato, ma a due diversi livelli. C'è un segreto del testo, ma c'è anche un segreto del codice. Il primo, gelosamente conservato, è per sua natura indecifrabile, perché il testo non offre interstizi interpretativi. Il secondo, invece, può essere scoperto e descritto ( e lo faremo tra un istante), e spiega compiutamente l'indecifrabilità del primo. La particolarità più curiosa è che, tuttavia, questo secondo segreto, il segreto delle regole catamorfiche, può essere scoperto solo attraverso indizi extratestuali, dato che il testo non offre alcuna traccia in proposito. La catamorf osi, insomma, è fondativa di una tecnica extratestuale del testo. Non che l'estetica idealista abbia espresso in materia posizioni troppo dissimili.È appena di ieri lo sprezzante giudizio del critico ufficiale del «Burlington»: «la questione della catamorfosi »- scrive il Ronchey- si ridÙce in ultima analisi al fattore Kata. E dunque, diciamolo una volta per tutte, riveste interesse solo per gli amanti delle porcherie dell'arte. Chiamiamoli col loro nome. Costoro sono dei briganti». (dr. A. Ronkey, Frigidari, «Burlington», 1, 1981). Ma tant'è. Esperienza visiva conosciuta e studiata fin dall'antichità, la catamorfosi ha subito tuttavia il disconoscimento della scienza almeno fino all'epoca della sua rivelazione contemporanea. Rivelazione che si deve, è bene riconoscerlo, agli studiosi della cosiddetta «psicanalisi selvaggia». Anche se, va aggiunto, la tanto bistrattata riscoperta è probabilmente frutto del caso, e risale forse alla rilet- ■ LI anopticon è un edificio di forma esagonale che racchiude in sé altri cinque edifici di forma esagonale, cosi che tra le mura dei vari edifici si formino come unica intercapedine abitabile cinque corridoi dal percorso esagonale, più una camera chiusa di forma esagonale. L'anopticon realizza il principio del «poter essere visto da tutti senza vedere nessuno». Soggetto dell'anopticon è un carceriere che viene posto nella stanza chiusa esagonale centrale, illuminata da poche feritoie a tronco di cono che permettono l'entrata della luce dall'aldunque inconscio, N.d.T.): allora inconsapevole quadratico, meraviglia dell'essere interno. Come prova l'etimo: catà, principio negativo, donde cataplasma, catatonia, catalessi, e il suo opposto, morfosi, principio attivo e positivo della morfe, il formare e il creare, ma anche di Morfeo, sonno, e •dunque sogno» (da Giacomo Lacano detto il Verdiglioso, Poscritti, a cura di Hansie Hans jr., Vienna-Milano PROSA CONTEMPORANEA to ma non consentono al carceriere di vedere null'altro che una ristretta porzione circolare di cielo. Il carceriere rimane all'oscuro di ciò che avviene' nei cinque corridoi esagonali dove vivono liberamente i detenuti. Dal corridoio a perimetro minore i detenuti possono osservare il carceriere mediante feritoie, anch'esse a tronco di cono, cosi che il carceriere osservato non possa sapere né quando è osservato né da chi. L'anopticon consente al carceriere di non avere nessun controllo sul resto del carcere: egli non può sorvegliare i detenuti, non può tamorfosi, infatti, è un procedimento tecnico che consiste, en gros, nello scomporre minuziosamente le immagini e nel non ricostruirle. Meraviglia dell'arte, dunque, il cui segreto è stato sempre gelosamente conservato nella cerchia dei suoi adepti. Solo lo scompositore può interpretare la propria opera: nel momento stesso in cui esistesse uno scompositario esplicito o implicito, ■ PROSA CONTEMPORANEA impedirne la fuga, non può nemmeno sapere se nel carcere vi siano ancora detenuti né se qualcuno lo osserva, e posto .chequalcuno lo osservi, il carceriere non è in grado di sapere se costui sia un detenuto o un visitatore occasionale di questa machine-à-laissezfaire (vedi anche le macchine sposate e La vierge habillée par ses époux autres ). L'anopticon realizza l'ideale della completa deresponsabilizzazione del sorvegliante, sancita dalla sua punizione, e risponde alla tradizionale domanda «quis custodiet custodes?» alla fine, a partire dal testo, risalire alla sua interpretazione, e pertanto anche il fenomeno cosiddetto della «autocomunicazione> è escluso. Per le sue ragioni intime (diremmo: strutturali) l'opera, pur esistendo come prodotto finale come vedremo oltre, in realtà esiste solo nel suo farsi. Anzi, nel suo disfarsi, come sia pur marginalmente e nebulosamente aveva intuito Jakobson (cfr. Il farsi e il 3. E veniamo dunque alla regola scientifica. La regola generale della catamorf osi risiede nell'uso di uno strumento ottico, il catadiottro. Si tratta di una lente sferica biconvessa limitata da due superfici concentriche di curvatura, tali che qualunque raggio incidente su quella più curva, dopo essere stato rifratto dalla lente e riflesso dall'altra superficie, che è argentata, riemerge ·tornando esattamente su se stesso. L'uso teorico del catadiottro consente due operazioni ■ PROSA CONTEMPORANEA I WERNER HERZOG FITZCARRALDO ALAIN ROBBE-GRILLET DJINN TOMMASO LANDOLFI CANCROREGINA L'ULTIMO FILM-RACCONTO DEL GRANDE REGISTA TEDESCO GUANDA ■ PROSA CONTEMPORANEA BOTRO STRAUSS LA DEDICA UNA TORRIDA ESTATE BERLINESE POST-SESSANTOTTESCA GUANDA UN «POLIZIESCO» COINVOLGENTE E INQUIETANTE I GUANO,;\ ■ BIBLIOTECA DELLA FENICE GEORGES BATAILLE IL PROCESSO DI GILLES DE RAIS PRODIGIO O MOSTRO, GILLES DE RAIS È ENTRATO NELLA STORIA E NELLA LEGGENDA ATIRA VERSO UN PROCESSO... GUANDA IL PIÙ BEL RACCONTO DI FANTASCIENZA DEL XX SECOLO f_ìUANDA ■ PROSA CONTEMPORANEA YUKIO MISHIMA SOLE E ACCIAIO U A FOLGORANTE TESTIMONIANZA DI LETTERATURA E DI VITA GUANDA
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