Mensile di informazione culturale Maggio 1982 Numero 36 - Anno 4 Lire 2.500 Printed in ltaly Edizioni Coopcrati\a Intrapresa Via Caposile. 2 20137 Milano til•Uflfi:11;9 La musica come scelta. :t: o7té\lioo iccolò Castiglioni Le fa-vole di Esopo Salmo XIX dÌ5<o ITL 70082 Sl•r•o Hl-fl ProcessoMoro/Telematica/Carcere/Gay Younenar/Mazzarino/Matte Bianco Garibaldi/Panorama/Fenoglio Milano,architettura Segre/Descamps/Porta/Detienne/Bai Vergine/Formenti/Manganelli C. Segre: Specchi e parole * C. Descamps: Baltrualtis * D. Trento: Nella poesia gay E. Bai: Il rltomo clel cluée * R. Grancll: La telematica * R. Esposito: Erasmo e Mauarlno E. Battisti: MIiano, architettura * F. Zagarl: Storie cli Casabella * Le pagine cli cultura (11:Panorama) Testo: L'invenzione clella mitologia, cliM. Detlenne; Colloqulo sugll spca:I, cliG. ManganelU e L. Vergine Cfr. * Pensare l'antlco (11:A. Carancllnl) *A.Porta: Recls* F. Portlnarl: San Giuseppe Garlbalcll C. Fonnentl: Suoni a Cesena* M. Pletralunga: Fenogllo Inedito* R. Canosa: Verso Il bagno penale N. Fuslnl: Yourcenar, la voce cli Adriano * Poesie cli T. Baroni, M. Santagostlnl, G. Frasca, T. Ollonlerl Le lettere * Glomale clel Glomall: Il processo Moro* Le Immagini: Fisiognomica, gll specchi cle■'-lma Bibliotecag1nob1anco ,,-✓~--- • J
Letteratura latino-americana Jorge Luis Borges Oral I temi più cari al gronde scrittore argentina: il tempo, l'immortalità, Il libro, il romanzo poliziesco. le visioni di Svedenborg. lire 5.200 Alejo Carpentier L'arpa e l'ombra Ese Cristoforo Colombo fosse fatto santo? Il grande navigatore compare di fronte al tribunale ecclesiastico e svela la sua storia nascosta ... lire 7.500 José Lezama Lima Oppiano Llcarlo La storia di un manoscritto misterioso nell'ultimo romanzo dell'Insigne scrittore cubano. Lire 10.000 Manuel Vé:lzquez Montalbé:ln Un delltto per Pepe Carvalho Nella Barcellona dei nostri giorni. un detective alle prese con un inspiegabile omicidio. Lire 10.000 di prossima pubblicazione: Rosalba Compra America Latina: l'ldentlttl e la maschera con interviste a Borges, Corpentier. Cortàzar. Sabato. Scorza ti complesso e singolare rapporto tra realtO e letteratura in Americo Latino, analizzato attraverso la parola dei testi e degli autori più significativi. juan Rulfo Il gallo d'oro Introduzione e traduzione di Dario Puccini In un Messkx> povero e assolato. la storia di un .-go!Mll'o•e di una «cantodom•. EditoriRiuniti ·m&m media & messaggi Linguaggif,igure,scenedelle culture rivista quadrimestrale. 1 Il Tempo eia Parola contributi di: Addamo, Baget-Bozzo, Barade/, Baudrillard, Bauleo, Bel/ella, Bifo, Bonfantini, Caprettini, Ctmdo, De Biagi, Devèze, Di Nola, Fabbri, Ora, Favini, Ferraris, Folin, Guenot, Lipove1sky, Mecaui, Namer, Niola, Ossola, Panica/i, Pardo, Poo/e, Sa11avio,Sca/ia, Tartaglia, Troisio, Viri/io. La rivista è in vendita nelle principali librerie. Costa lire 10.000 (anche per invio contrassegno). Per gli abbonamenti (lire 28.000) Jtilizzare il Conto Corrente Postale N. 167863S2 intestato a Media & Messaggi, via N. Tommaseo, 13 35100 Padova !lLO.OM,EDIZIO~I. Le immagini diquestonumero m&m media & messaggi È antico pregiudizio che il volto sia specchfo dell'anima. Aperto alla devastazione del tempo, alle impronte della paura, al conformismo dei valori sociali, il volto appare come un testo sul quale una cultura tenta di decifrare l'ef fimero transitare delleproprie passioni. Fin dai tempi più remoti la fisiognomica ha 1en1a10di inferire caraueri morali e psicologici degli individui dal loro aspe/lo fisico e in particolare dal volto. Nelle possibili somiglianze tra gli uomini e gli animali, Aristotele trovava la chiave per indicare le qualità essenziali trasferendo per analogia su ogni individuo umano le attribuzioni che la favolistica dava ai singoli animali: se la volpe è astuta, l'astuzia sarà qualilà essenziale di quell'uomo che assomiglia aìi una volpe. Le immagini qui proposte illustrano sommariamente alcune tappe del percorso durante i secoli di questa semiotica occulta. Giovan Ballista Della Porta la illusirò nel' 500 con una famosa serie di ritratti che comparavano artistotelicamente animali e uomini: l'uomo-toro, l'uomo•becco, l'uomo•leone, l'uo• mo-pecora. In un mondo Lello come riserva di simboli la «Divina Segnatura» di cui parla Della Porta, circolando tra tu/li gli esseri manifestava una saggezza regolatrice che istituiva parentele fisiognomiche trauomini e animali fino Sommario Cesare Segre Specchi e parole (Lo specchio: rivelazioni, inganni e science-fiction, di J. Baltrwaitis; La parola dipinta, di G. Pozzi) pagina 3 Dario Trento Nella poesia gay (Ti prendo in parola, non sollogamba - New kamasutra. Didallica sadomasochistica - Una diversa tradizione, di C. Levi) pagina 4 Roberto Grandi La telematica (The Information Economy: Definition and Measurement, di M. Uri Porat; La Rivoluzione Informatica, Dossier de Le Monde Diplomatique; Convivere con il calcolatore, di S. Nora e A. Mine; Les 50 premiers mots clefs de la télémalique, di M. Mirabail (a cura); Le défi informatique, di B. Lussato; Manifesto per la cultura italiana, in Avanlif) pagina 7 Roberto Esposito Erasmo e Mazzarino (Adagia, di E. da Rollerdam; Breviario dei politici secondo il cardinale Mazzarino, a cura di G. Macchia; Individualismo e assolutismo, di R. Schnur; Le portrait du roi, di L. Marin; Le roi machine, J.M. Apostolidés) pagina 8 Emilio Battisti Milano, architettura (Giovanni Muzio, a cura di G. Gambirasio e B. Minardi; Giuseppe De Fine/- ti, di G. Cislaghi, M. De Benedetti, P. Mirabelli; I 930-J 942. La cillà dimostrativa del razionalismo europeo, a cura di L. Carizzo e R. Pozzi; Ignazio Gardellae ilprofessionismo italiano, di A. Samonà; Gli e/ementi del fenomeno architettonico, di E.N. Rogers; Aldo Rossi, a cura di G. Braghieri; ll/ustrazioni) pagina 9 Comunicazione ai collaboratori di «Alfa• beta• Le collaborazioni devono presentare i seguenti requisiti: a) che ogni articolo non sia più di una pagina del giomole. cioè at massimo di 7 cartelle di 2000 battute. con un'accettabilità fino a 9-10 cartelle (dovendo altrimenti procedere a tagli e rinvii prolungati); g) 1c~~·A_.[.(f.er~m.Èl\\'1,_rtir1:t!!UHi-JibR_ 'c,.• 1 Fisiognomica: Gli specchi dell'anima allepiame e ai corpi celesti. Unesempio sono le tavole di fisiognomica astrologica che fissano sul volto la localizzazione delle qualilà morali dell'uomo in rapporto alle steile. Ma il volto è anche la superficie di iscrizione di sistemi segnici in continua evoluzione, e in quanto tale non solo è interpretato ma è anche continuamente costruito e decostruito; in altre parole, il volto è suscettibile di essere scomposto morfologicamente in singole aree, in determinati traili espressivi creatori di differenza, d(.;ignificazione. Appartengono sempré al Rinascimemo veri e propri sistemi di rappresentazione del volto: da Leonardo da Vinci alle caricaturedi Caffacci. Nel '600 il pittore Le Brun, nella sua famosa conferenza sulle passioni, illustrò l'alfabeto visivo tramite il quale la passione parla, si me/le in scena sul volto. Si tratta quindi di «maschere» passionali le quali, a partire da una figura base, la tranquillità, si costituiscono in un vero e proprio sistema i cui passaggi da una passione all'altra sono regolati dal meccanismo dello scarto. Due frontiere sembrano cosl a/traversarela superficie del volto: se da una parte si tenta di individuare le regole di produzione segnica che governano lo spettacolo patetico, dall'altra si tenta invece di inferire, tramite una pratica di Le pagine di cultura Intervista a Maria Luisa Agnese per Panorama a cura di M. Ferraris pagina 11 .ar. pagine 12-13 Testo Marce! Detienne L'invenzione della mitologia Giorgio Manganelli, Lea Vergine Colloquio sugli spazi pagine 15-18 Andrea Carandini Analisi del sommerso (Costruzioni de/l'analisi, di S. Freud; L'inconscio-come insiemi infiniti, di I. Malie Bianco; Storie dalla terra, di A. Carandi11i) pagina 19 Folco Portinari San Giuseppe Garibaldi pagina 21 Mark Pietralung■ Fenoglio inedito pagina 23 Romano Canosa Verso il bagno penale pagina 25 Nadia Fusini Yourcenar, la voce di Adriano (Care memorie - Adriano - Les yeux ouverts, di M. Yourcenar) pagina 27 Giornale dei Giornali Il processo Moro A cura di Index - Archivio critico dell'Informazione pagina 30 Finestre Christian Descamps BaltruJaitis pagina 4 Enrico Baj li ritorno del duce pagina 6 Franco Zagari Storie di Casabella pagina 10 Antonio Porta Reds pagina 20 Carlo Formenti Suoni a Cesena pagina 24 dicati in apertura {contutti i dati bibliografici.prezzoe paginecompresi)giungaa una sostanziale valutazione orientativa,insieme agli apporti teorici e critici dell'autore dell'articolo sul tema; c) che. insieme alla piena leggibilità di tipo espositivo piuttosto che saggistico. sia dato dove è utile e possibile·un cenno di spiegazione o di richiamo ai problemi e agli accertamenti anteriori sull'argomento o sul campo. La maggiore ampiezza dell'articolo o il suo car~\L0(lc_ '19,\l, JJ;f)l!JS~~.'i01)0. §~,nJpr~;1, riconoscimento, i segreti del volto, spesso azzardando pericolose correlazioni tra la forma dei lineamenti e certe qualità morali. Non si dimentichi infatti che nel '600, sia nella vita di corte che nelle procedure dell'inquisizione religiosa, si assiste ali'emergere del corpo come luogo della verilà e, in quanto tale, campo privilegiato di un'indagine tesa a svelare le politiche della simulazione. In questo modo la fisiognomica, rispondendo a determinate esigenze della Ragion di Stato, si iscrive nella filosofia po/ilica dell'epoca riflettendo nel suo modus congetturandi la scienza degli indizi giudiziari. La segreta parentela tra l'anima e il corpo, gli antichi pregiudizi sulla virtù che abbellisce e il vizio che deforma, tutte le infinite variazioni fisiognomiche sul tema dell'analogia che in Lavater avevano ricevuto la loro forma più compiuta, furono così sol/omesse prima da Gal/ e poi da Lombroso, alla necessità di schedare, classificare per un controllo di ordine giudiziario, ma prima ancora sociale, quello che era stato fino allora un gioco bizzarro prodotto dalle fantasie milologiche dei tempi. Poesie Tamara Baroni pagina 5 Mario Santagostini pagina 8 Gabriele Frasca pagina I 1 Tommaso Ottonieri pagina 25 Lettere pagina 29 Immagini Fisiognomica: Gli specchi dell'anima Patrizia Magli alfabeta mensile di infonnazione culturale della coop,rariva Alfabeto Comitato di direzione: Nanni Balestrini, Omar Calabrese, Maria Corti, Gino Di Maggio, Umberto Eco, Francesco Leonetti, Antonio Porta, Pier Aldo Rovatti, Gianni Sassi, Mario Spinella, Paolo Volponi Redazione: Linguaggi, figure, scene delle culture rivista quadrimestrale. 1 Parabole - Postmoderne tempo, parola, segno nell'epoca della telematica Padova Sala della Gran Guardia 1/ e 12 giugno I 982 Gianni Baget Bozzo Jean Baudrillard Paolo Fabbri Miche/ Maffesoli Mario Pernio/a Gianni Scalia coordina Filiberto Tartaglia Le relazioni si terranno dalle ore I 6,00 alle ore 20,00 di ciascun giorno Interventi Teatrali lpadò Il Mulino del Teatrocontinuo Con il patrocinio degli Assessorati ai Beni Culturali ed alle Manifestazioni Culturali del Comune di Padova Per informazioni 049/650476 BLOOM EDIZIONI DIZIONARIODI ECONOMIAP0UIICA di=to da Giorgio Lunglùni con la collaborazionedi Mariano D'Antonio I concetti fondamentalidcli'economia, nelle quaranta voci di un Dizionario che vuole offrire suumcnti agili e rigorosi di infonnazion,,, di amlisi e di studio. Ora in libreria i primi tre volumi: Capirale/1.avororr erra; Consumo/Rrddito; lnvestimento/Occupazion<e. SAULKIUPKE . NOMEENECESSl1'A Uno dei maggiori logicie filosofidd n05tro tempo espone le ido, che hanno guidato le sue ricerche, da dicci anni al centro di un Carlo Formenti, Vincenzo Bonazza, Maurizio Ferraris, Bruno Trombetti /grafico) Art director Gianni Sassi Edizioni Intrapresa Cooperativa di promozione culturale a r.l. Redazione e amministrazione serrato dibattito. Con questo volume si apre una nuova collana: "Lectio. Letture di Filosofia,Logicae Matematica". Via Caposile 2, 20137 Milano Telefono {02) 592684 Coordinatore ediloriale: Giovanni Alibrandi Composizione: GDB fotocomposizione, via Tagliamento 4, Milano, Tel. 5392546 Stampa: Rotografica s.r.l. via Massimo Gorki, S. Giuliano Milanese Distribuzione: MessaggeriePeriodici Abbonamento annuo L. 25.000 estero L. 30.000 {posta ordinaria) L. 40.000 {posta aerea) Inviare l'importo a: Intrapresa Cooperativa di promozione culturale a r.1. via Caposile 2, 20 I37 Milano telefono {02)592684, Numeri arretrati Lire 5.000 Conto CoJTentePostale 15431208 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 342 del 12.9.1981 Direttore responsabile Leo Paolazzi Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati proposti direttamente dalla direzione del giornale, percht derivano da sceltedi lavoro e non da motivi preferenziali o personali. Tutti gli articoli inviati alla redazione sono esaminati, ma la rivista si compone preva• lentemente di collaborazioni su commissio• ne. Il Comitato direttivo N.B. Gli articoli devono essere inviati in triplice copia. L'autore deve indicare: indiriZlO,e')~~..r<?if!i ~~~fon,!\~ ~<><!~,fì~al~•,; SAL0MON RESNIIC ILTEA1RODELSOGNO Il sogno, "via regia all'inconscio", come rappresentazionetatrale: i problemi dell'interpretazione,le teorie classiche,i rapporti ua delirio psicotico e crcazion,, anistica. M.M.AUS1IN E~~ NEllAGRECIAANIICA L" agricoltur.1,i commerci, le tecniche belliche,i conllitti sociali: un quadro sugg=ivo, con un ampio corredo di fonti o,wnali. MARIO FRANa0NI STORIADEl1A PSICOANALISI FRANaSE Da Freud a Lacan: il primo esauriente panorama critico, condono su una ricca documentazione, tutta di prima mano.
Specch~pma!role Jurgis Baltru~aitis Lo specchio: rivelazioni, inganni e sdence-f"ldion Milano, Adelphi, 1981 pp. 237, lire 50.000 Giovanni Pozzi La parola dipinta Milano, Adelphi, 1981 pp. 399, lire 35.000. I.# Ho oostruito il mio impero finan- '' ziario sullo stesso principio dei caleidoscopi e delle macchine catoptriche, moltiplicando come in un gioco di specchi società senza capitali, ingigantendo crediti, facendo scomparirepassivi disastrosi negli angoli morti di prospettive illusorie. Il mio segreto, il segreto delle mie ininterrotte vittorie finanziarie in un'epoca che ha visto tante crisi e crolli in borsa e bancarotte, è stato sempre questo: che non pensavo mai direttamente al denaro, agli affari,ai profitti, ma solo agli angoli di rifrazione che si stabiliscono tra lucide lastre diversamente inclinate». Questa dichiarazione non è di monsignor Cippico o di Sindona o di uno dei tanti emuli (nei quotidiani e periodici i loro nomi), ma del protagonista del settimo microromanzo inserito da Italo Ca_lvinoin Se una noi/e d'inverno. La catoptrica o catottrica, scienza che si occupa della riflessione della luce, sorregge tutto il racconto·, uno dei più perfetti del volume. La moltiplicazione delle immagini prodotta da sistemi di specchi opportunamente inclinati, e la conseguente confusione tra l'oggetto riflesso e i suoi simulacri, è modello alle attività finanziarie del protagonista, ma anche al suo comportamento privato: moltiplicando amanti e macchine di servizio, nonché le sedi delle proprie agenzie, egli pensa di confondere le tracce, di risultare inafferrabile adaspiranti sequestratori o attentatori. Invece, chiuso in una stanza catoptrica da lui stesso costruita, sarà il protagonista che alla fine non saprà più distinguere tra la moglie e l'amante, né tra le visioni frammentarie presentate dagli specchi, e colpito da una revolverata avrà l'impressione di scoprire l'ultima, sicura Verità. Quale sia questa verità lo si scopre nel volume di Baltru~itis (p. 88), dove è citato lo stesso frammento di Novalis che Calvino interrompe a metà: «Sollevò il velo della dea di Sais. E vide, miracolo dei miracoli, se stesso>. Inesso la deforma: spostando gli oggetti lontano dalla loro sede propria, o cambiandone le proporzioni (specchi curvi). Le asincronie della percezione hanno anche fatto pensare alla possibilità di specchi che riflettano cose passate, o meglio ancora che mostrino, quasi in un film, l'avvenire. Il fascino dei riflessi di specchio sta probabilmente nella loro coincidenza con un postulato della nostra fantasia: che le cose inventate siano tanto simili a quelle già note, da permetterci di comprederle, e tanto mutate da portarci fuori della materialità e della quotidianità. E ·infatti, nelle pratiche magiche, ombre e riflessi ondeggianti tra fumi, vapori e sagome oscure potevano, plasmate dalla suggestione, identificarsi con figure care e oggetti miracolosi; del resto, come già aveva notato Leonardo, anche nelle macchie sui muri la lucida fantasia può ravvisare persone, animali, battaglie. fatti il velo di Iside copriva uno spec- L o splendido libro di Baltru~aitis alchio. Lacorrispondenza non è casuale: linea, come i precedenti, i reperti illibro di Baltru~itis (uscito in Francia di un'esplorazione instancabile tra nel 1979) è fonte (da aggiungere a opere scientifiche e narrative, ma anquelle che segnalai in Strumenti critici che fra i dimenticati scaffali della pro39-40, 1979) del microromanzo di duzione magica ed esoterica. (Tra i Calvino, che ne ha tratto fra l'altro le testi letterari, oltre che su Lewis Carnotizie sul Kircher, grande maestro e roll e Cocteau, c'è da soffermarsi sul costruttore di catoptrica, la citazione Lord Patchogue di Jacques Rigaut, del dai Magiae natura/is libri di Giovanni 1924: la situazione mortale dell'uomo Battista della Porta, il richiamo alla in una camera di specchi è la stessa che colonna dell'isola di Pharos, sorrnon- Calvino ha descritto.) tata da uno specchio che rifletteva da Quasi tutte le proprietà degli specgrandissima distanza le navi nemiche chi erano già state descritte dai Greci; in crociera di avvicinamento, e cosi e anche molti fenomeni collaterali, via. come l'arcobaleno e il miraggio (Ari-, Il fatto è che lo specchio (magari statele). Prescindendo dalla storia, si naturale: si ricordi la fonte di Narciso) potrebbe passare• direttamente dai ha sempre colpito la fantasia dell'uo- Greci alla scienza moderna, dagli mo. Da un lato esso raddoppia la real- specchi ustori di Archimede ai forni tà, e in particolare noi stessi, produ- solari, dall'immagine della luna come cendo uno stupore codificato nella una superficie riflettente alle trasmis- «fase dello specchio»: di qui le connes- sioni via satellite. Ma il lungo segmensioni col tema del doppio. Dall'altro to infermedid è proprio il più suggesti- B i b fl O{ 8Ca gin O b ~ aYl CQ- - - vo, ed è su questo che naturalmente si sofferma Baltru~aitis. Perché in questo segmento avviene una serie di fatti di grande rilievo: lo sviluppo di un sistema di metafore morali e religiose; la diffusione di leggende, presto trasformate in superstizioni; l'elaborazione di esperimenti tra scientifici e ciarlataneschi, caratteristici di un'epoca, come il Cinquecento, in cui ricerca imparziale e imbroglio, curiosità del vero e fame d'illusione si mescolano. E' cosi che lo specchio allegorico disegnato da tanti artisti, in cui la giovane vogliosa si vede trasformata in vecchia o in scheletro, nelle mani di una maga può diventare strumento di predizione, o che le immagini proiettate da un apparecchio catoptrico possono avvalorare le virtù stregonesche dell'operatore. D'altra parte i veri scienziati tacciono spesso sui propri esperimenti, per timore di essere annoverati tra i mistificatori: cosi a volte la riscoperta- può parere scoperta. Quello che, a posteriori, colpisce, è la stretta parentela tra fantasticheria e ipotesi scientifica. I secolari tentativi di creare specchi ustori possono sembrare affini alle elucubrazioni per produrre un moto perpetuo, espressione di un delirio di onnipotenza continuamente frustrato. Le flotte che, secondo la leggenda, sarebbero state incendiate senza fatica grazie a immensi specchi, hanno continuato a ossessionare, e suscitato esperimenti ingegnosi e inutili; ma oggi è in base agli stessi principi che si costruiscono regolarmente impianti per il riscaldamento solare. Della realtà la _parola è invece una rappresentazione astratta, convenzionale. Una specie di quintessenza cui in varie civiltà si sono attribuiti poteri magici: maneggiando le parole o le lettere si esercita un potere sul reale. Altre volte, con minore impegno della volontà, si sono usate scritture e lettere come ornamentazione: il geroglifico può diventare fregio, sostituire persino la pittura in fasi di iconoclastia. Ma fu reiterato in ogni epoca il tentativo di reperire qualche ombra di realtà nel discorso: i rumori, attraverso i giochi onomatopeici; i movimenti, mediante imitazioni fonosimboliche; i colori e il calore, con le sinestesie. Chi cercò di foggiare l'oggetto poetico in modo da disegnare gli oggetti del suo didiscorso (come nei technopaegnia di Teocrito) trovò seguaci nel tempo, sino ai calligrammes di Apollinaire e alle poesie figurate dei futuristi. In questo modo il testo non solo parlava della realtà, ma la imitava, non solo suggeriva oggetti, ma creava forme. Il discorso diventava enunciazione, e insieme specchio; la poesia evocazione e ombra. D'altra parte le caratteristiche della doppia articolazione (le frasi sono catene di parole, ma le parole sono catene di fonemi, o di lettere) invitava a un gioco più complicato: quello di congegnare frasi le cui lettere si colleghino secondo linee alternative (per esempio verticali, oblique, ecc.) a creare altre frasi. Una stessa tessitura di caratteri scritti o stampati può dunque contenere in sé vari percorsi, che dànno adito a più serie di frasi. Esempio meglio noto l'acrostico, in cui le lettere iniziali dei versi o delle strofe dànno, verticalmente, un nome, una frase, un'inte• ra raccolta di composizioni (cosi il lunghissimo acrostico dell'Amorosa visione boccacciana). I due procedimenti, quello iconico (composizione a farina di oggetto) e quello linguistico (incrocio di conposizjoni), sono stati spesso combinati. Proverbiali i carmina figurata di epoca carolingia, nei quali i vari percorsi di lettura, evidenziati con alternanza di caratteri e soprattutto con colori o con disegni sovrapposti, producono figure sacre, rappresentazioni venerabili. La miniatura forniva un incremento di ornamentalità. Naturalmente poi la lingua suggerisce infinite altre combinazioni: palindromi, retrogradi, anagrammi, e cosi via; delizie da enigmisti che taluni verseggiatori inserirono nel repertorio dei loro virtuosismi. E' ben naturale che il Seicento si sia dilettato di giochi di questo genere. Meno noto che anche un uomo come Galileo se ne sia mostrato espertissimo. Ma per lui erano un elegante accaparramento di copywright gli annunci, anagrammati, delle scoperte degli anelli di Saturno e delle fasi di Venere, che inviò per lettera a Keplero e ai colleghi astronomi nel 1610. Si è sempre saputo di poeti aperti a questi procedimenti iconici e cruciverbistici: vi si è guardato con interesse doppio in seguito all'affermarsi, in Brasile, in Germania, e meno intensamente anche da noi, della cosiddetta «poesia concreta», ché «disegna• .con le parole, gioca c.onle lettere e i caratteri di stampa. Oltre all'episodip carolingio, si conoscevano bene gli esperimènd trecentésçhi di Nicolò de' Rossi· e di trattatisti come Antonio da Tempo e Gidino·da Somll_lacampagna;,si erano studiati i molti acrostici del Boiardo e di Folengo. I tech~opaegnia di Francesco Colonna, ben acclimatati"' nell'unità letterario-grafica dell'Hypnerotomachia, hanno anche avuto imitatori; e il Seicento ha naturalmente gozzovigliato tra le portate di vario ludismo. Di questa produzione il Liede aveva fornito nel I963 un ampio panorama, all'insegna del gioco verbale. Ma, per l'Italia, una storia e un'illustrazione soddisfacente di questa produzione mancava. Per farsi un'idea delle ricerche che P_ozzideve avere svolto per tracciare siÒria e illustrazione, basta dare un'occhiata alla bibliografia del suo volume: 25 pagine fitte, in cui i nomi già noti non spesseggiano. Integrando riccamente il poco che eruditi come il Quadrio e I'Affò avevano meritoriamente registrato, Pozzi può tracciare nette linee di sviluppo tra le emergenze già rivelate, e acquisire ai repertori della nostra cultura i nomi di Baldassarre Bonifacio, Fortunio Liceti, Domenico Carrega, G. Valentini, P.F. Passerini, e infiniti altri. Spicca fra tutti Giovanni Caramuel de Lobkowitz (1606-1682), nato a Madrid, morto vescovo di Vigevano, dopo soggiorni a Praga e in Campania. Contemporaneo (e si vede) del Kircher celebrato da BaltruSaitis, il Caramuel non è solo (in latino) un maestro, ma anche un teorico (alludo alla Metametrica del 1663- I668) di virtuosismi poetici. La diversità, e il diverso sviluppo dei procedimenti; la discontinuità della combinatoria a cui furono assoggettati, trasformano l'itinerario dello storiografo in una difficile peripezia, alla quale comunque le forze di Pozzi resistono benissimo. Cronologia e tipologia sono felicemente conciliate; e non mancano contributi a un'interpretazione integrale. Perché c'è da domandarsi: qu~s.ti poe,ti ora ri~coperti citi erano. che·,facevanci nellà,vità." cbmé' alfal!eta Il; 3({rµ(lgg_iIo91J2pa~';8.,f
BaltruSaitis L e Moyen-Age Fantastique comparve nel 1955. Poi, divenne un libro segreto, un libro-parola d'ordine. Quando te lo prestavano, ti facevano giurare di restituirlo subito. Una nuovy edizione - con importanti aggior!'amenti e nuove documentazioni iconografiche - consente ora di riscoprire questo lavoro fondamentale: Perché Jurgis Baltrufaitis, lituano allievo di Faucillon, ha rinnovato in modo decisivo la Storia dell'Arte. E l'influenza di libri come Anamorphoseso Aberrations. Essai sur la légende d'un myte è assolutamente decisiva per i pensatori che oggi contano (per esempio, i commenti di Jean-François Lyotard in Discours, Figure). Con .un'arte di cui lui solo possiede il segreto, Baltrusaitis mescola le più incredibili sregolatezze con il rigore erudito. Nei suoi libri, i fantasmi, le favole, i mostri, si organizzano sotto i nostri occhi; quasi, si direbbe, vanno in ordine! Perché in quelle classificazioni c'è un delirio logico. Tra cento altri temi, Baltrusaitis dimostra come in epoca gotica -in pieno X/li secolo-, la Cina abbia invaso il nostro mondo, con le i sue forme e le sue leggende. Di fatto, solo a partire dal X/Il secolo i demoni occidentali presero ali di pipistrello. Leggere Baltrusaitis è seguirlo tra mimai si dilettarono tanto in questi esercizi di pazienza e di abilità? Per la risposta basta rinviare alla p. 284, dove si mette in chiaro che l'ondata più cospicua scoperta da Pozzi è secentesca e di ambiente religioso. Si tratta di chierici regolari, di carmelitani e cappuccini, più raramente di gesuiti, dato «l'orientamento letterario della compagnia, volto a un classicismo moderato e relativamente dimesso, certo poco incline al culto dell'eccesso•. Attendendo a questi esercizi poetici, quasi sempre su tema religioso o encomiastico, questi autori non rischiavano di superare «i limiti che al ceto s'imponevano nell'esercizio delle lettere», anzi sentivano di compiere opera devota. Il loro passatempo poetico era tra l'altro «un rimedio fra i più notevoli alla noia dell'esistere, un ascetico rimedio al vizio capitale dell'accidia». • Si colgono cosi due motivi, forse i gliaia di quadri, di testi che nessuno ha mai letto; è anche vedere il nostro Medio Evo arricchirsi con tutti quegli «altrove». E si ha bisogno dell'occhio esercitato di questa guida per raccapezzarsi in ciò che il Medio Evo chiamava arte saracena, mescolando tutto quanto non era cristiano: le forme islamiche, quelle greco-romane, e poi l' «altrove» cinese. Perchémolto presto si sono fatti provenire i Tartari dal tartaro. E si dice che l'autore di questo calembour dal sinistro significato storico sia stato San Luigi ... In cammino, quindi, per un viaggio favoloso tra mostri meticolosamente ordinati. Presto non confonderete più i Grylli (figurine il cui corpo è costituito unicamente di teste)con gli dei acefali o multicefali; e neanche con i quadrupedi a due zampe o con gli alberi che, invece che frutti, producono uomini e donne alti un braccio. In meravigliose contaminazioni, Van Èyck riproduce elementi orientali nei suoi dipinti, Alberto Magno si veste da arabo (nel 1245, per tenere all'università un corso su Aristotele). Addentrarsi in questi sentieri che portano ovunque significa soffermarsi sui mostri che Hyeronimus Bosch raffigura con tanta minuzia nella Tentazione di Sani'Antonio, e anche scoprire che quei demoni con il corpo aforma di principali, dell'oscurità precipitata su • questi verseggiatori: la loro estraneità, o perifericità, rispetto agli ambienti letterari propulsori, e la natura sostanzialmente non letteraria, ma piuttosto devota, dei loro esercizi. Non avevano tutti i torti Quadrio ed Affò parlando, a proposito di questi prodotti, di «ghiribizzi» e «giocolini»; e in particolare Quadrio a definire gli scritti di uno di questi poeti, Girolamo Musici, «tutte cose scipite, che il loro autore però, che doveva essere di malvagissimo gusto, reputa molto bellissime». A rivalutare anche letteralmente questa produzione Pozzi, qua e là, spezza qualche lancia. La difesa più solida consiste, a mio parere, nel rinvenimento di una continuità secolare e internazionale di procedimenti, con relativi perfezionamenti e propagginazioni, e soprattutto nell'insegnamento teorico che se ne può trarre quanto ai rapporti tra discorso e figuChristian Descamps campana sono vicinissimi agli oggetti umanizzati giapponesi. Perché incessantemente l'antichità ellenistica, poi l'Islam, poi l'Estremo Oriente, si sono condensati per alimentare la produzione di grappoli di teste, di bestie dal volto multiplo, di bipedi che escono da conchiglie. Tutto questo, in un contorcimento insolito, che non si preoccupa minimamente di rifarsi agli antichi dei, generosi quanto a contorsioni. È in questo magazzino iper-surrealista che l'autore reperisce la sovversione estremo-orienta/e. ra, tra sintassi e geometria, tra linguaggio e concetti: ciò che fa ottimamente Pozzi nelle prime due parti del volume. Le numerose illustrazioni (che si sarebbe desiderato fossero fornite di «chiavi» per la decifrazione dei loro giochi) sono utilissime a verificare da un lato la natura ornamentale, quando non celebrativa, del loro iconismo, dall'altro l'assoluta assenza di poesia. Facile la spiegazione. La poesia fa sempre leva su valori connotativi. La costituzione semiotica consente al testo di sviluppare, attorno alla sua letteralità, suggestioni supplementari anche potenti, comunque di rilevanza prevalentemente semantica. In questi esercizi cruciverbistici l'impegno è solo esercitato sulla plurima utilizzabilità della lettera, delle lettere. Abilità dell'emittente; meraviglia, o divertimento del ricevente. Fatti senz'altro positivi, ma lontani dalla funzione Quando Gengis Khan unifica l'Asia, l'Estremo Oriente è alle porte dell'Occidente. L'Europa, un po' affascinata e un po' terrorizzata, prende a scoprire un universo che precedentemente era conosciuto solo attraverso le favole. Già allora la Cinaprende ad attrarre;e, per una curiosa astuzia dellastoria, delle bande incolte recano ali'Europa tesori di erudizione. Tra cento meraviglie, la Cina aveva scoperto la stampa, ma quella scoperta si mescolava a mille prodigi ... Nel XIII secolo, in Occidente nasce un mito: quello dei demoni. Che, ali' Est, annunciano la fine del mondo! Si avvicina l'ora dell'Anticristo! E fioriscono i demoni cinesi, rinnovando la imagerie demoniaca. Si ritrovano divinità con molte braccia persino nel Decameron di Boccaccio. La prostituta della Apocalisse del/' Escuria/ ha la testa coperta da un cappuccio con cinque cobra. Le bizzarrie estremo-orientali, le rocce con forme animali o umane, i personaggi rinchiusi in vasi di vetro, sciamano per tutta l'Europa. Ma, a quel conta110,il Medio Evo rinnova le proprie forme, e l'arco lobato cinese si ritrova, trasferito dalle nicchie buddiste a quelle gotiche. Delle fotografie - accostamenti avvincenti -pongono le une in fianco alle altre decorazioni fiampoetica. A riprova si noti che un testo poetico continua a parlare al lettore e al critico, non finisce mai di rivelarsi; mentre questi prodotti, una volta scoperto il meccanismo, non hanno più nulla da dire. Ciò non significa che questi verseggiatori e questi teorici fossero privi del dono poetico. Se ne colgono tracce proprio nei loro scritti prosastici, dove le operazioni verbali compiute o da compiere ispirano immaginose metafore, che sommuovono il cielo e gli elementi: le lettere anagrammate diventano atomi democritei, o flutti che coprono e scoprono la spiaggia sempre mutandola, o fantasmagorie di stelle; i loro spostamenti rievocano tutta la storia del mondo, dal caos alla divina armonia. Poeta o no (direi no), Caramuel ha il merito di evidenziare gli elaboratissimi meccanismi per l'allestimento dei suoi testi visivi, giungendo sino a Nella PQ~ia gay Corrado Levi Ti prendo in parola, non sottogamba Quaderni di «Dalle cantine», n. 2. Milano, Facoltà di Architettura, 1978 pp. 64, lire 1.000 New kamasutra. Didattica sadomasochistica Milano, La Salamandra, 1980 pp. 81, lire l.80Cf Una diversa tradizione dispensa per l'anno accademico 1979-80, Milano, Facoltà di Architettura, 1980 pp. 202, lire 3.700 Questo scherzo introduce già al metodo del libro. Si tratta infatti di un reperto periferico, disimpegnato e umoristico del nostro comunicare che viene spaesato e buttato su un foglio giallo fluorescente a introdurre un manufatto ben più impegnativo, una raccolta di poesie. Tutto il libro è fatto di spaesamenti e accostamenti stridenti come questo. La prima pagina è occupata da un solo verso, chiave di lettura del seguito: «tra te e lui chi c'è di mezzo?» Nella pagina dopo c'è il primo anello della catena che segue, due parole quasi uguali sistemate una sotto l'altra legate da una congiunzione «e» che sta a T i prendo in parola, non sottogam- metà tra le due, a sinistra: ba è il primo libro di poesie di culo Corrado Levi. Anno di uscita il e 1978, ma in copertina è precisato che è culo stato scritto nel I 976. La copertina è L'accostamento di parole per il traillustrata con una pagina di vignette mite della loro forma fisica, in questo della Settimana enigmistica (titolo del- caso per assonanza, è un modo per la pagina: «tra un enigma e l'altro») costruire nella lingua percorsi nei quali dove ne è posta in evidenza una con un sia impedito qualsiasi controllo prebandito che ha la pistola puntata con- ventivo dell'autore sui significati che si tro un impiegato dell'ufficio informa- produrranno. Quelli che crea questo zioni e.&lidichiara perentorio: «t fini- _gio~o_e~e1:1:..n~a~e ~!'°. C,?~u_nquestri- - i;; .ner, te: ,.;;,,sai troÒP.e-cose!» 11 .. ,, • - denti, capaci di spezzare il tessuto abi- • !l":,1'l..,j~ ~G...: ·).,;:'il,, ,.1r. ,, \ 'tl'~' ,,, Bi ff°iotecifg1nob-. 4an CO tuale della nostra percezione e spiazzarci. Nelle pagine successive la composizione si sviluppa come catena di anelli uguali al primo dove l'unica differenza nella forma delle due parole in ogni anello è il prefisso «tra» aggiunto in quella che sta sotto: «bocca/e/trabocca// disco/e/tradisco// coma/e/tracoma//». La struttura elementare del procedere compositivo contrasta con la catena di lacerazioni che esso provoca invece nella percezione. Si produce in tal modo una lingua sottratta ad ogni risonanza sentimentale e antropomorfismo. Questa può essere poi dilatata ulteriormente con semplici procedimenti sulla sua struttura, quali ad es. l'inserzione tra le pagine del componimento di altre pagine che contengono flashes di immagini e frasi. Nel proseguire. della poesia le due parole che compongono la strofa diventano del tutto uguali. Ma poiché rimane l'oscillazione nella percezione perché siamo rimandati a due significati tra loro assolutamente estranei non cessa il gioco violento della divaricazione: «adagio/e/adagio// battuta/e/battuta// collega/e/collega//». Alla fine invece il meccanismo formale non produce nessuna divaricazione e rimanda oramai solo alla propria forma piatta e dura: «fresco/e/ fresco// pelle/e/pelle// pollo/e/pollo// vacca/e/vacca//». I componimenti che seguono sono tutti incentrati sul medesimo metodo del costruire azione a partire dalla forma fisica della lingua, con elaborazioni elementari, le quali però producono, per contrasto, catene di significati stratificate e complesse con intoppi, lacerazioni, spaesamenti. Corrado Levi è arrivato a questo uso del linguaggio per due vie: la partecipazfone-al -m-ovimenm-o-r,msessirate - meggianti di una pagoda e quelle del castello bretone di lasse/in. Baltrusaitis non effettua grandi generalizzazioni alla Malraux:, propone precisi raffronti. Quando ci suggerisce che la tentazione di Bosch si collega più a una visione buddista di demoni o di oggetti, che a una leggenda cristiana, non omei/e gli elementi de/l'inchiesta. Perché qui i paradossi sono tanto forti quanto motivati. Perché proprio ricevendo ali da pipistrello i demoni hanno potuto conservare quella dignità di principi dell'aria rivendicata nei testi di San Paolo. Rampanti, ineni al volo, i demoni romani erano stranamente privi di dignità ... Tutto questo immaginario rivela una singolare efficacia. Giovanni da Pian del Carpine redige le proprie memorie, Rubrouck fa rapporto al Re, più tardi Marco Polo racconterà i propri viaggi. E proprio leggendo le Memorie di Mandeville un certo Cristoforo Colombo avrà l'idea di lanciarsi alla ricerca di una viapiù breve verso l'India e il Catai. Traduzione di Maurizio Ferraris Jurgis BaltruSaitis Le Moyen-Age Fantastique Paris, Flammarion, I 98 J2 schemi tridimensionali. Si tratta in sostanza di macchine per produrre componimenti, anzi per moltiplicare le letture possibili, scavando negli spazi della letteralità. Vere e proprie scatole catoptriche come quelle di Kircher, dove un'immagine viene scomposta e diversamente riordinata, capovolta, deformata. Caramuel, come i migliori dei suoi confratelli enigmisti della poesia, rappresenta bene l'intelligenza che si arrotola su se stessa, scostato il calice della realtà, attendendo da Dio uno sguardo di approvazione per la sua pia fatica. I giochi catoptrici deformano o abbelliscono la realtà, i giochi dei nostri poeti-enigmisti, esercitati sulla lettera, irrigidiscono e sterilizzano il discorso, perché esso, non più turbato dalle apparenze e dalle sensazioni, disegni i geroglifici della Verità. dei primi anni '70 e lo studio dell'arte d'avanguardia. Due articoli del 19731 testimoniano del suo incontro coll'ideologia dei movimenti di liberazione omosessuale di quegli anni. In essi la forma alienata dell'omosessualità attuale veniva letta come conseguenza dell'educazione ricevuta dagli individui nell'infanzia, in famiglia, dentro il sistema dei ruoli dominato dal potere patriarcale. In una «Nota sull'opera incisa di Otto Diu del 19742 l'analisi delle opere che l'artista tedesco ha realizzato tra il 1919 e il 1922 gli permette di ricavare i procedimenti formali che hanno messo l'artista in grado di afferrare gli estremi contrastanti in Cl!isi muoveva la sua psiche: desiderio di rassicuranti dolcezze piccolo-borghesi e violenta pulsione di morte. Col metodo di accostare massima prefezione formale e rappresentazione dei soggetti più repellenti della feccia sociale, oggetti del più retrivo gusto borghese e luoghi dei disordini sociali più violenti Dix ha saputo creare un linguaggio nuovo. Uno scritto del 1977 (quindi presso1:hé-contemporaneo- all1 elaborazione •
delle poesie di Ti prendo in parola) unisce questi due momenti di riflessione nell'analisi dell'ane di un pittore rinascimentale. Madame Ponrormo (1494-1557). Primo contributo per una storia del rimosso omosessuale è un testo proposto ancora nello spazio della militanza politica1 . Ma vuol essere soprattutto. il tentativo di formare un metodo capace di dar conto adeguatamente di esperienze estreme di sensibilità ed esistenza omosessuale. Il problema diventa allora quello di trovare strumenti capaci di afferrare ciò che alle normali metodologie sfugge. Della produzione figurativa dell'artista vien presa in considerazione la parte più privata, i disegni, e in essi gli accostamenti dei corpi (o parti di essi) tra di loro. Ciò permette di capire come nell'artista cii senso di morte, di angoscia e di fastidio[ ...) era in realtà la mone, la distruzione, la critica di tuni i valori della visione del mondo eterosocia/e, con l'angoscia di spiazzamento che una simile operazione comportava. ·Tutto questo trovava il suo punto di forza emotivo e la sua origine nel desiderio omosessuale•. N el 1979 un secondo testo amplifica lo spazio linguistico aperto con Ti prendo in parola. New kamasutra è articolato in due parti introdotte da creferenze• (p. 7) e ccontroreferenze• (p. 36). La prima parte è una lettura della forma omosessuale dei sex-shops e delle saune inglesi e americane. Gli oggetti dei sex-shops (cslips•, ccox rings•, carmature per cazzi•, cguinzagli•, cchiudibocca•, cfruste• ), l'architettura e l'arredo delle saune, sono riusciti a fissare segmenti di desiderio gay, plasmarvisi attorno come calchi dai quali a sua volta questo possa essere richiamato perché capaci di svolgerne l'implicito. Si sono prodotti cosi luoghi e oggetti di un erotismo sottratto al sentimento e alla psicologia e dilatato invece su altri piani come lo humor, il desiderio di possesso-essere posseduto, di passare successivamente per stati contraddittori e inconciliabili della psiche ... cnon si voltava neanche a vedere chi era, l'ho scopato anch'io, il mio amore, senza farmi riconoscere• (p. 21). La seconda parte del libro raccoglie un canzoniere e un quaderno di riflessioni. li primo sviluppa cogli stessi procedimenti formali di Ti prendo in parola la materia di un prototipo: cA un amico eterosessuale (ancora)•, datato cnatale 1976• e già pubblicato nel '77 assieme al saggio su Pontormo. La poesia è composta di strofe di due versi, corrispondenti a due frasi che designano ciascuna un massimo di piacere, ma in ambiti tra loro incompatibili, l'erotismo gay e i piaceri più rassicuranti e zuccherosi della vita quotidiana: cti piace un cazzo che ti entra dolcemente nell'ano/ o una carezza della mamma?// ti piace farti morsicare i capezzoli fino a urlare/ o una zuppa inglese?». L'effetto di dilatazione della percezione nella lettura del primo verso si contrappone alla velocità colla quale assumiamo invece il contenuto del secondo. Anche qui il componimento procedendo si modifica fino a chiudersi in un finale non fuggibile. Infatti la divaricazione si sposta prima su due modi opposti di fare la stessa cosa, ormai solo nell'erotismo gay (cpreferisci farti inculare da un borghese/ o preferisci farti inculare da un proletario?// ti piace improvviso/ o ti piace preparato?»), e poi tutta sulla clingua•, che però a questo punto equivale perfettamente alle ccose•: cti piace corrado levi/ o ti piace levi corrado?» (p. 38). cDidattica// amo divertirmi col tuo ano/ o preferisci che lo prenda sul serio?//[ ...) amo leccare la marmellata di mirtilli sul tuo ano/ o preferisci leccare il culo alla Dc// amo l'ostinata caparbia e la matura serenità del tuo ano/ tutto ha un limite//[ ...) che ano hai?/ esco a vedere• (p. 40). Due pagine di citazioni introducono il quaderno di riflessioni (45- 76). Qui il lavoro di inseguimento dei processi della psicologia si sposta dalla superficie dei corpi alla cassa di risonanza interiore, luogo della loro ricomposizione unitaria. Dalla sofferenza per la rottura di un amore (cioè dal suo cmale») parte un'indagine sulla sua fenomenologia che arriva a riconoscere anche momenti di piacere, dati sia dal provocarla, sia dal subirla. Ma attraverso di essa si scoprono soprattutto i limiti delle capacità a sopportare un rapporto d'amore, che derivano dalla morale e dall'immagine nella quale ciascuno di noi è calato. Tutto quindi ci riporta alla meccanica dei ruoli: cquello emotivo di desiderio ti lavora più dall'interno, quello degli attributi dall'esterno• (p. 52). Anche il desiderio amoroso si muove per estremi, divaricazioni e salti e non è per niente unitario. Sulla sua forma si infrange l'ideologia dei movimenti di liberazione sessuale: cl'alienazione: e se fosse il più prezioso bene che ci ha dato il capitalismo?» (p. 58). Freud, Nietzsche, Marx, Kraus, Mao vengono provati su questa sintassi della disuguaglianza e della schizofrenia, che vengono trovate anche nelle pieghe dei gesti di alcuni rapporti amorosi. La scrittura termina riflettendo su se stessa: cin alcune parti questo scritto sopravanza le esperienze, in altre ne sta subito molto indietro. Nel primo caso sento come problema ciò che vivo, nel secondo caso è un problema lo scritto. lo sono in mezzo• (p. 72). I I libro successivo, Una diversa tradizione, è costituito dai materiali scritti cin progress• in un corso alla Facoltà di Architettura di Milano nel 1979-80. La scrittura all'inizio è ancora varia e carica ( cvi condurrò con un laser al buio per 6 acidi», p. I) ma acquista procedendo una forma sempre più nitida e secca, adatta allo sforzo nuovo cui viene applicata. Essa infatti viene qui a contatto con procedimenti formali che possiedono la sua medesima natura, e perciò è naturalmente spinta a ritrarsi dietro di essi, come accade nel testo su Boetti, oppure a farsi appassionata e tesa, come in quello su Albini, dove è quasi priva di scatti umoristici perché impegnata a verificare la propria forma attuale su uno dei suoi momenti generativi e allo stesso tempo ad acquistare a sé una produzione àle apparteneva finora ad altri luoghi di interpretazione. Subito dopo la proposta di uno scritto di Raymond Roussel, Come ho scritto alcuni miei romanzi, è il mdmento in cui Levi mette in campo esplicitamente le intenzioni della ricerca. Il testo di Roussel è infatti la descrizione dei meccanismi escogitati dallo scrittore francese per comporre le proprie opere evitando l'uso mimetico e drammatico della lingua e costruendo invece forme di percorribilità basate su combinazioni casuali e svolgimenti a partire dalla sola forma fisica della lingua. Veniamo insomma messi di fronte alla formulazione esplicita di una «poetica» che propone sistematicamente percorsi del tipo di quelli che Levi sta raccogliendo attorno al proprio. Da essa è ricavato anche il termine «procedimento• che designerà d'ora in poi sistematicamente le unità autosufficienti di produzione formale in ciascun artista della nuova area che viene analizzato. Lo scritto di Roussel è subito verificato su testi di Pessoa, Carro), Jarry e su brani dei due precedenti libri di Levi, il che permette di riconoscere un primo gruppo di procedimenti in letteratura. Essi sono distinguibili per due fondamentali campi di applicazione: la psiche, nell'intento di costruire modi di agirla esterni al «dramma dell'animo», e la lingua, per ricavare possibilità di esistenza a partire dal semplice svolgimento delle sue forme. Per evitare che questo primo esito diventi regola generale astratta ne viene subito delimitato il campo di applicazione: «gli enunciati di questa nota sono il contenuto teorico di questa lezione• (p. 104). Solo dopo questo scritto è possibile entrare nel luogo più intimo dell'identità individuale, il «dramma dell'animo• («È l'estrema calata agli inferi della nostra ricerca, il gioco è un po' pericoloso ma i procedimenti ci salvano• p. 111). Ora l'autore ha acquisito i mezzi per accostare le opere più dure di Dix che ne mettono fo scena l'articolazione. Il loro attraversamento è possibile individuando i procedimenti che sono serviti a produrle, seguiti da una lingua che ha finalmente la stessa forza. Il terremoto di divaricazioni, scarti e humorche i procedimenti introducono arriva così a scardinare anche il blocco unitario dello spazio interiore, cuore del «soggetto patriarcale•. Con una successiva lezione sulla musica, una su Carla Accardi (la cui opera mostra di essersi svolta da un certo momento in poi costantemente al di fuori del «dramma dell'animo•) e una finale su de Pisis (la cui opera figurativa è letta come divaricazione plurale di procedimenti) Levi conclude l'esame delle produzioni artistiche. Lo segue una «postfazione» che riI .~ , ... - . ... .. ,., . ~ ., ~- ~ t \ ~ ... ~ t .. ~.. • : "...i, :.,s;: flette sul percorso appena compiuto. In essa ritorna lo humor, ma in una posizione spostata e rafforzata, legato ora strettamente al concetto di «procedimento• per formare un'unità nuova, lo «scherzo procedimento•. Usato all'inizio istintivamente come forza d'impatto contro il «dramma dell'animo» esso viene ora riconosciuto come forma indispensabile di un movimento che voglia costruire spazi fuoridi esso: «i procedimenti ci distanziano dal linguaggio conosciuto, dalle inutili convinzioni. Lo scherzo ci distanzia dai procedimenti e dall'inutile convinzione nei procedimenti• (p. I99). Quest'ultima definizione dei procedimenti è in grado di stabilire ormai chiaramente l'ambito in cui essi si muovono e ciò da cui si allontanano. Le esperienze messe insieme nella ricerca sono individuabili tutte «al di qua al e di là del soggetto» (p. 187) e il soggetto è quello della tradizione occidentale, centrato sull'ordine patriarcale, che si muove all'esterno nel teatro dei ruoli e al proprio interno in quello dell'anima. Di lui viene restituita la fenomenologia fino alle sue ultime manifestazioni storiche, le avanguardie e la psicoanalisi. Delimitato il suo «pantano• è poi più facile capire in cosa Escher, Satie, Boetti, Albini, Roussel, Pessoa, Walser, Carro), Jarry, Levi, Dix, alcuni musicisti, Accardi e de Pisis se ne sono in parte o del tutto separati. È possibile cosl, mantenendosi però sempre a contatto colle forme materiali dei loro procedimenti, riconoscere una differente area dell'esistanza, una diversa tradizione dove hanno cominciato a venir meno unità, centralizzazione, prospettiva monofocale, tempo del dramma e delle passioni, spazio spettatore e linguaggio mimetico e sono nate invece utilizzazioni del corpo, di spazio e tempo, del linguaggio per concatenazioni diverse, per salti e percorsi laterali, moltiplicazione dei possibili, fino all'irruzione sistematica del caso e al «limite• del completo annullamento del senso. L'ultima frase della postfazione sintetizza tutta la ricerca: «i procedimenti-scherzi innescano circuiti che si staccano dalle anse dei ruoli creando campi disseminati di possibilità». Note (I) «Storiapalpitantee violenta», Fuori!, n. 8 marzo 1973(ripresoparzialmentecol titolo «Omosessualità fuori» su L'erbavo• glio, n. 11 1973) e «Il lavoro di presa di coscienza», Fuori!, n. 12, 1973(oraanchein AA. VV, La politica del corpo, Savelli, Roma 1976, pp. 142-51). Essenzialealla comprensionedel contesto in cui nacquero questi articoli:CollettivoFuori!di Milano, «Metodoe contenuti delle prime riunioni del gruppo Fuori! di Milano»Fuori/,n. 3 I972, ora anche il La politica... , cit. pp. 129-34). (2) B. Brecht, Teatro, Torino Einaudi, 1974,voi. I, pp. XLI-XLIV. (3) È apparsosul n. 3di Dalle camine, rivistacheLeviha curatonel 1976-77 nel proprio corso alla Facoltà di Architenura di Milano, in sintonia col prodursi, nello stesso periodo,di una fina rete di piccolifogli periodicichecollegavanoaltrettanti collettivi formatisi in quegli anni nell'area della sinistragiovanile.Il primo e principaledi questi fogli fu A /traverso, recentemente ristampato (Alpha Beta, Bologna I981). \4) Anticipazionidel testo (con varianti), su Lambda, n. 9, 197,pp. 6-7. Recensito da I. Farée G. Forti, «Il piacere è disuguaglianza e subordinazione?», Il Manifesto, 10.5.1979; A. Corda, «A proposito di 'New kamasutra' di C. Levi» e D. Trento, «New kamasutra per gli anni '80», Lambda, n. 23.sett. ott. I979,p. 11,e L. Muraro, «La verifica del piacere: 'Co.ire'» e «New kamasutra», Aui-Aut n. 172,pp. 148-54. (5) cfr. anche I. Faré e C. Levi, «Il sapere nonhacentro•, Modo n. 36,gen. fcb. 1981, pp. 17-9. Trepoesie Ora che ricordo, ricordo sono state le nostre risa, troppo, per un letto nuovo, «ho perso? e come?» ora ricordo, ricordo dormirò fra nostre dimenticanze, sognerò, sognerò altri sussulti, non tue grida di stringermi, potrò? devo cosi, dirti così: a tu/li posso e non posso. _ ..., iotecaginobianco Tamara Baroni 2 Perparlare, rubo ista111pier parlare di giorno, rubo alla parola attimi e minuti, voglio parlare continuamente, cosi, intensamente, se questa è la mia voce che vive, se questa che cambia colore è la mia voce che grida, che grida notturne assurde menzogne, dimenticate il giorno dopo, il giorno dopo sono pronta, ecco, a ricominciare, per parlare rubo istanti, per parlare rubo, parlare di giorno e di notte. 3 Ancora la paura, ancora niente, che io sappia, si è fermato, questa sera, questa notte, troppo, sorridi troppo e troppo presto, pensi solo a questo troppo, ma non potevi dirlo prima? Finché gli occhi mi bruciano, e ho il ventre caldo, nel ventre una fiamma, e cosi ere/lo il seno, cosi liscio il ventre? alfabeto 11. 36 maggio /982 pagina 5
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