Alfabeta - anno IV - n. 34 - marzo 1982

'CaroEco e aro Eco, ho letto con l'attenzione maniacale che dedico da due anni alla stampa e agli articoli sul «grande caso», il tuo (con Asor) su Repubblica del 2 gennaio. È proprio vero, viviamo ne~'Italia delle continue emergenze,i problemi si lasciano incancrenire dietro la ottusità, l'indifferenza, l'opportunismo e lapaura finché i bubboni non sono talmente marceto, sotto il naso di tutti e nel silenzio generale, lo straordinario miracolo di un rinvio agiudizio preconfezionato da mesi; a riprova che anche in questo paese ci sono sacche di comportamenti cileni, polacchi e sovietici e, come mi scrive con disperata lucidità Paolo Volponi, «i nostri Jaruze/sky sono tanti, più feroci epiù furbi forse, e non tutti subito riconoscibili dalle mostrine e dal scenti che si lancia -tardivamente - un bastone maresciallesco». grido di allarme. Ho cercato nel tuo/vostro articolo Quanto tempo è passato (un anno o, qualche pallido accenno ai contenuti di forse, quasi due?) da una mia lunga quella mia lellera o alle tante cose suelettera argomentata (rimasta senza ri- cessivamente scritte dai singoli o ai sposta) in cui lanciavo un allarme su documenti colle11iviche con ripetitività come (non ) veniva condotta l'istruito-' ossessiva vi abbiamo fa110giungere. ria 7 aprile? Tentavo di farti capire che Ultimo in ordine di tempo il nostro bisognava avere il coraggio di mellere il esposto al Csm che documenta solo una naso - già allora - in quelle carte e parte delle violazioni compiute nei noprima di chiedere quel taumaturgico stri confronti. E non c'è bisogno di es- «prncesso subito», di chiedere che ve- sere ne «giusperiti né cultori di pandetnisse condoua una istruttoria, che ve- te» per leggere e capire.quel testo ed nissero vagliateprove e testimonianze, avere il coraggio di pronunciarsi. che non si desse spazio ad una condu- Se proprio la materia rimltava ostica zione meramente politica portata avan- nei suoi passaggi più propriamente giuti da un giudice orientato in continua- ridici, in quei disinvolti giochi delle tre zione in ogni suo atto e cheprocedeva - carte degni di qualche tribunale cileno, con una logicapuramente staliniana -a polacco o sovietico, bastava chiedere cercare conferme ad una tesi precosti- un parere a qualche esperto; non c'era tuita e tutto ciò che risultava difforme neanche il bisogno di rivolgersi necesveniva scientemente occultato e rimos- sariamente a qualche giudice di MD; so. bastava un sano «liberale» per avere Ja oslav Novàk democratica convinzione che una corte di assise saprà serenamente sceverare tra indizi e prove, tra de/ilio e frequentazione occasionale e remota di amici scomodi e via dicendo. Vorrei che mi fosse portata una sola argomentazione a sostegno di questa ipotesi che non sia irrazionale e fideistica fiducia in un astrailo tempo di rotale legalità. Vorrei che mi fosse spiegato con quali argomenti verrà «riconvertita» ad un giudizio sereno una giuria popolare assatanatada tre anni di mar-. rei/antecampagna stampa, quale il giudizio sereno del cittadino chiamato «sua spante» a far parte di una giuria popolare e che crede ancora che Toni Negri sia il telefonista delle br. Già, una sana e nazional-popolare corte di assise. Tipo quella che ha dovuto -dimentica del suo potere di giudizio ed obbligata a farlo - regalare a quel lurido, infame, volgare assassino di Carlo Fioroni, l'art. 4 in un processo in cui perfino alcuni giudici lo avevano definito 1111 «mentitore costituzionale». Ma dovevano premiarlo n, perché questa giustizia cilena, polacca e sovietica, non ha avuto il coraggio e la forza di portarcelo in corte di assisea ripetere le sue accuse sapielllemente calibrate in un misto di verità e di menzogne che costituivano lo scenario ada110 per una dignità collettiva e della loro storia (quella passata, ma, quella reale; e quella presente, altrettanto realee piena di futuro); - vede oggi discettare dalle colonne de/l'Unità se c'era o meno Magnaghi ad una riunione del 71 e quale /nterpretazione dare alla famosa lettera che in Italia conosciamo in ventidue, del «chi combatte contro chi». Batragliaserrata intorno al caso di Alberto. Reggere, reggere finché è possibile, come è stato in questi due anni; e' è il rischio, impalpabile e spesso, che se cade quello cade tutto il resto. Bel teorema! Ma Paolucci ci rassicura che quell'impianto è credibile anche perché quel volgare e lurido assassino ha sempre espresso la sua disponibilità ai confronti sulle accuse che andava via via snocciolando e corregendo ogni volta che cadeva in qualche contraddizione. A chi ha espresso quella disponibilità non è dato saperlo ma non ci stupisce che ne veniamo a conoscenza dalle colonne de/l'Unità: quello n è roba loro. Né, caro Eco, ci sarà possibile averlo al processo (e questo sempre a proposito di «soglie») e ti assicuro che mi indigna che nessuno abbia avwo il coraggio di chiedece pubblicamente perché. Sì, caro Eco, lo si poteva fare senza delucidazioni analitiche e sostanziose troppe preoccupazioni di violare al- su quell'immondezzaio giuridico e po- .--~_.,,.:.:.,_.,..._~---~....,.~----=:::7 Ma il processo subito risolverà ogni cosa. Magari come a Viterbo, dove una giuria popolare in corte di assise, indipendeme e sovrana al pulllo che il presideme ha dovwo sospendere di un giorno la camera di consiglio in modo da avere il tempo di farsi dire da Roma come doveva finire quel processo, ha inflitto l'ergastolo all'unica arma che aveva in mano per ridare speranza alla fine reale del terrorismo, ad un cambiamento di segno, ad una risoluzione politica di questo fenomeno. Perché quella militare, sostenwa dalla erre moscia di quel cazzo gonfio di acqua del signor Spadolini esupporters, come si è visto, è perdellle. E la libertàsembra cunché di segreti istruttori o lambire litico che è la nostra selllenza di rinvio a quella famosa «indipendenza» della giudizio. magistratura che è una vana ciancia sia Ma 11111c0iò è passato sotto silenzio. essa riferita all'operato di un P.M. o di Noi ci chiediamo per esempio - ed in un G./., sia essa riferita a quella di un tema di allarmi dovreste chiedervelo collegio giudicante, come tanti esempi anche voi -dove è finito il nostro espoormai confermano. Lo si poteva fare sto, in quale-polveroso cassetto, quel perché siamo stari merce quasi quoti- sottile ma ingombrante e fastidioso diana di traffici, spesso illeciti, di atti, papie/lo è stato vol111ame11o1cecultato. tra procure, uffici istruzione e testate di E, perché? Perfino la sentenza Palomgiornale. barini è stata rinchiusa in una qualche Il nostro rinvio a giudizio del 30 scarolafoderata di ovatta. Eppure quel marzo lo abbiamo potuto avere e legge- giudice non sembra certo essere ifprere con circa due mesi di ritardo, ma il roredalla testacalda di qualche sperduquotidiano la Repubblica (quello di 10paesino se oggi è il presidente della Negri con il telefono incollato all'orec- correme nazionale di MD. chio per giorni e giorni), il I aprile già Come dire, riprendere alcuni stralci lo possedeva e poteva pubblicarne per di quel documento, farne oggeuo di un bel po' di tempo degli stralci. Forse diba11i10pubblico, risolvere quel famoqualcuno se lo era venduto. Nell'im- so dubbio che ti/vi è sorto che «molti mondezzaio di questa inchiesta e di chi elementi dell'istruttoria siano andati al l'ha portata avanti può essere successo di là della soglia invalicabile del diritanche questo. • 10», a partire da quelle carte, non era Sul fallo che le nostre memorie fosse- certo attingere alle fameticazioni di un ro state presentate il 25 marzo e che il pazzo ma avere una solida base di par30 erapronto e impacchettato un rinvio tenza per una criticagiuridica, politica a giudizio di oltre mille pagine, che di e storica a/l'inchiesta 7 aprile, alla sua tulio ciò che avevano da dire gli imputa- istruttoria, e al suo perverso meccaniti e i loro difensori un giudice di questa smo staliniano. Repubblica, non cilena, non polacca, No, caro Eco, non uso parole forti non sovietica, se ne fregava tranquilla- indotte dalla rabbia di questi due anni o mente, non abbiamo sentito un solo per indurre ilsospello che ci sia qualche grido di allarme. comportamento cileno polacco o, soO ben pochi e tra questi è doveroso vietico che mi riguarda; questo meccaricordare quella voce solitaria e marre/- nismo me lo sento pesantemente rita- /ante di Rossana Rossanda che aveva gliato addosso. Pensa che quella «soanche chiesto per noi, pubblicamente - glia invalicabile del diritto» mi ha proe nel silenzio generale - che ci venisse vocato quasi una fragorosa risata. Son concesso un tempo adeguato per ri- qui, insieme a Toni e gli altri, e su di noi spandere in forma argomentata a quel- pesa (e dobb"iamo far finta di dimenti- /a montagna di alti processuali (che carcene ogni giorno) una condanna a ancora oggi, gennaio '82, non ci è pos- morte Br e intorno alla metà di novemsibile avere né è possibile ai nostri av- brestavo per essereimpacche11a10e travocati consultare perché ammassati e sferito in qualche sconosciuto o conosperduti in uno sperduto ufficio di sciuto carcere. Era il ringraziamento di 'O piazza adriana). Non una voce di ap- una burocrazia staliniana a fronte di "" poggio in questo paese non cileno, non quel lavoro compiwo a Rebibbia nella polacco, non sovietico. Chiedevamo Delegazione dei Rappresentanti di ragdue mesi di tempo contro i cento anni gio che è stato uno dei più formidabili che abbiamo complessivamellle as- esperimenti di democrazia -e, contro il ~ sommato di carcerazione preventiva terrorismo - attuati in w1 carcere. Manon cilena, non polacca, non sovietica. gari finivo a Cuneo e allora, sai che § Ma c'era il rischio, candidameme risate, quando superavo quella soglia ~ espresso in un'intervista da/l'esimio spesso invalicabile in uscita! .,,. giudice Amato, che alcuni di noi uscis- Sembra comunque che adesso i miei, "" sero in scadenza termini, come se la i nostri guai stiano per finire. Perché :: colpa di un'ignobile inchiesta che già poderosa come nel '79, come nel/'80, ~ durava da due anni e un mese, fosse come nel/'81, rispunta questa formula ~ nostra! E.così, in 5giorni si è consuma- magica del «processo subito» con la 81010e- cag1noo1anco ,-==--_,__.....,---~------------ ad alcuni che sia conquistabile solo con \. i mitra e il tritolo; me/lire Luciano FerDaniele Diricca, chitarra, Kerosene rari Bravo sta nello speciale di Trani e teme per la sua vita. scrollarsi di dosso uno dei delitti più Dunque, processo subito. E quanignobili degli ultimi anni. Sì, il più do? Domani? Fra quindici giorni? drammatico, il più cinicamellle volgare Qualcuno avanza il dubbio che quesa e squallido. - parolarfvisitata in realtà nasconda, al Non regge il confromo con le tante di là delle intenzionalità più oneste -il vittime di una paranoia senza fine, di desiderio che non si apra il diba11ito un agghiacciante«gesto mistico ed este- sul/'istrulloria. Arrivare rapidamente tico di delusi dalla psicologia instabi- al dibauimelllo, troncando sul nascere le»; quello, invece, era il gesto di un la sacrosanta polemica sulla conduzioparanoico che voleva ripresentarsi -da ne di una inchiesta cilena, polacca, sotempo emarginato e sconfitto - con un vietica, sulle matrici politiche che la piatto d'argento pieno di dollari, per hanno ispirata, sugli effe11iben più grariaffermare un suo ruolo. È la verità, vi ed importanti che il caso «7 aprile» caro Eco, quella ricomposta nel tempo ha indotto nel tesswo sociale e nella da tanti frammenti, quella che balza modificazione sostanziale del dirillo. agli occhi a chi ha voglia di leggersi le Finitolosfogo. Vediamo di tradurlo. deposizioni che si sono susseguite sul Volete il processo subito? Ebbene si, caso Saronio, soprattutto lesue; forse a anche io. Come tanti miei coimputati. molti sono sfuggite. Di quelle centomi- Ma se volete che crediamo ancora ad la pagine di atti sono le più preganti; se una parvenza di legittimità vi chiediafinalmente capite permei/ano di avere mo -prima di quel processo «subito» - la chiave di lettura della vicenda di mo/- lo stesso impegno di quel fondo, su quel ti di noi e molto 7 aprile. Compresa giornale, su ogni giornale, in ogni amquella, minimale, ma drammaticamen- bito pubblico, su questi temi: te reale, del «caso Magnaghi». 1) Richiesta a gran voce, fino evenOh, miseria dell'imellighentia cultu- tualmellle ad un colloquio colleuivo raie e della politica! Assurda curva di- con Pertini in qualità di presidente del scendente di una parabola che, dopo Csm su che fine ha fa110il nostro espoaver visto nei momellli più alti «final- sto. Prioritàdidibauitosuquellanostra mente in galera i capi del terrorismo», i denuncia. L'esposto affroma problemi capi di ILIIIO, comprese le br relegate, procedurali e il Csm è la sede costitunella mente di quell'altro capisaldo del- zionalmellle deputata ad imeressarse- /e virtù nazionali, il sig. Calogero Pie- ne. Richiesta a 1u11i membri del Csm tro, a banali strumellli meccanici di un affinché vengaposto, subito, a/l'ordine potere occulto che risiedeva incorporeo del giorno quell'esposto. e nello stesso tempo materiale nelle no- 2) Apertura di un dibauito pubblico stre menti, divise ormai da anni e anni sulle violazioni istruttorie, sui suoi di scelte diverse, da una diaspora reale, tempi, sui mandati di ca11uraricqrrellli da un'entropia che solo questa inchie- e sostitutivi, sulla negazione del diri110 sta è riuscita a ridurre ad un artificioso alla difesa, sull'uso delle concessioni o «unicum» e solo il carcere ha restituito negazioni delle libertà provvisorie duagli.individui, ai singoli, lo spessqte-di ;a/li~ l'inchiesta. Contro la predeterminazione del quadro accusatorio, la banda «O», non esiste. Non esiste prima ancora del reato di insurrezione che si regge soltanto sulla forma estensiva - che diventa sostanza - con cui è stato applicato il meccanismo «associativo». Ciò anche al fine di rendere edotta in anticipo la famosa «giuria popolare» dell'esistenza di un'altra chiave di lellura della vicenda 7 aprile, di una interpretazione diversa su dieci anni di storia e sulle eventuali «responsabilità» singole e colle11ive. Quindi, ancora una volta, come da quasi tre anni: Processo subito, ma a/- l'istruttoria. Unicagaranzia per evitare un processo polacco che si risolva con la mediazione politica che l'insuffezione non e' è stata ma la banda armata sì; dato che non e' è stata nemmeno quest'ultima. 4) Richiesta pubblica a Carlo Fioroni e ai suoi padrini di un ricorso in Cassazione per essere presente al processo. Cosa che può essere tranquillamente accolta come è successo con i tanti vituperati Piperno e Paceche contro quel particolare aspello di quella sentenza di rinvio agiudizio truffaldina e che serviva unicame111ea scipparci Fioroni, hanno proposto un ricorso che è stato accolto. 5) Problema della sede. C'è un rischio ulteriore a cui porta la parola d'ordine processo subito. A parte che in virtù di un malinteso spirito gara111is1a la corte d'assise possa essere spinta ad aprire il dibauito senza aver istruito il processo, ci si troverebbe in questo caso - come ormai molte voci accreditano - , alla co111emporaneitàcon il caso Moro e il Suo dibattimenlo. Questo significa: a) stessa giuria (siamo nella medesima sezione); b) stesso luogo e scenografia militare; e) riproposizione, per immagini suggestive,di un teorema definitivamente sconfitto. Allora crediamo, rispello a questi tre pu111id, i avere il dirillo di richieder la garanzia che lagiuria non dia l'ergastolo a Finzi perché crede sia Fenzi; vogliamo, dopo quello che abbiamo passato in carcere in questi anni e in virtù del ruolo che ci siamo assunti qui dentro, non essere appiattiti, attraverso la scenografia delle gabbie, i cani lupi, i microfoni spellli mentre uno parla etc., su un'immagine di terroristi che non ci appartiene né come presente né come passato. Chiediamo -e chiediamo a voi di sostenere questa richiesta - un processo a palazzo di giustizia con tutte le garanzie offerte a quei campioni del terrorismo nostrano che sono i Calvi, i gentili signori della P2, Lo Giudice etc. lnfine desideriamo che l'ipotesi ca/ogeriana, definitivament,; sconfi11a, non rientri dalla finestra attraverso la contemporaneità dei due processi che richiediamo temporalmente e spazialmente divisi. 6) Sesto ed ultimo punto. Vi chiediamo di farvi tramite affinché' ci sia garantito il dirillo alla difesa. Questo significa anche permetterci di acquistare e leggere gli atti processuali che ci riguardano. Ci servono un minimo di cinquanta milioni, compresa parte delle spese legali e noi siamo ormai letteralmente senza una lira. Abbiamo aperto una solloscrizione nazionale. Essa può raggiungererisultati concreti attraverso il vostro appoggio nelle forme e nei modi che riterrete opportuni. Ti ringrazio della lunga auenzione. Voglio solo aggiungere che, a parte il mio iniziale excursus personale, sui sei punti citati c'è l'accordo totale di 1u11i gli implllati del 7 aprile 21 dicembre ristrelli a Rebibbia. Un caro sal1110 Roma, 4 gennaio 1982

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