Alfabeta - anno IV - n. 34 - marzo 1982

Cfr. cSimona ... l'occhio•, da Histoire de l'oeil di Georges Bataille regia di Caterina Merlino con Marcela Osorio, Giorgio Tirabassi e Letizia Matteucci Roma, Teatro dell'orologio, alla Sala Orfeo, 1982 Lo spettacolo si raccomanda per molti pregi. L'opera di regia di Caterina Merlino è di un'attenzione tagliente e non cede mai all'osceno. li suo rigore è degno di Bataille e l'interpretazione dell'Histoire de /'oeil è insieme una scoperta (una vera lettura) e una restituzione fedele (con il gioco sottile delle analogie e delle distanze: uno dei protagonisti è lo spazio creato dal rincorrersi-allontanarsi dei due attori principali ...). Ogni eroismo vi è contemplato non per favorire i voyeurs ma per eluderli. La mise en abime finale (l'apparizione scenica di un Cristo ligneo molto bello, ferito e ricoperto di sangue) arriva come una rivendicazione assoluta della vita contro la morte, anche contro la morte del Cristo. 1 testicoli offerti su un piatto, il] forma di uova sode vengono regolarmente consumati e il maschio ne rimane accecato: da quel punto può cominciare il trionfo della verità del corpo oltre lo sporco che tenta di sommergerlo. modernità, «des nouveaux frissons», diceva. Io l'ho sentito questo brivido, leggendo Round dance di Carmen Gregotti, e gli ho dato un. nome: spavento. Veramente. A leggere queste poesie, la prima parte soprattutto, è lo spavento che ti prende come di fronte all'apparire improvviso di'qualcosa di innominabife, di terribile· e innominabile, sino a rendere il proseguimento della lettura, il semplice gesto di voltare pagina, una fuga, che però l'incanto esercitato dalla cosa rende praticamente impossibile. Perché tutto è incerto, qui. Lo spazio, il tempo, la parola, la voce, gli oggetti, l'identità. Della parola, del tempo, di chi scrive, cosa, a chi, round dance, appunto, scardinamento della memoria, dissolvenza. La geometria degli oggetti, infatti, i loro contorni, figure, tutto è risucchiato nel vortice dell'elenco; la successione, fotografica, del ricordo, l'occorrenza delle immagini, si addensa, inceppa, si fa sciame, simultaneità impazzita attorno a una apertura sconfinata, l'abisso in cui il poeta sta Il lì per precipitare e che trattiene, cosa? L'annotazione, veloce, di un pensiero, una frase, l'eco di un pensiero, di una frase, il proposito ripetuto, più volte, litania o formula incantatoria, puro spasmo dell'attesa, o d'impazienza, «vocabolare». Poi lo spavento passa, si dissolve anch'esso, la presenza è ormai dislocata, altrove, le mani si fanno «ingombre•, pacate, più pacate, ed è la «trebisonda dei caraibi fluorescenti», l'uscita luminosa dal «bagno di Proserpina». Allora la fantasia si fa vermicolare, si diverte a scavare «alloggi», «tubicoli•, «cetrioli»», si mette a scrivere lettere, telegrammi, raccoglie cocci, frasi, scompiglia il caos, fa il verso al verso, parte. La Principessa, «discinta e sconnessa», scende per le scale, va ad imbucare il niente, finalmente, il proprio niente, insostituibile. E la morte si mette a danzare col tuo corpo. L'epistolario è a una sola direzione in quanto i familiari di Croce non hanno ceduto le lettere di Prezzolini in loro possesso; pur tuttavia l'edizione, come si diceva, è assai importante perché accompagnata da un corredo di note illuminanti, di cui il merito va al gruppo zurighese di studiosi che ha lavorato sotto la guida del noto italianista e filologo Ottavio Besomi (al quale dobbiamo, oltre la recente ottima edizione delle Opereue morali di Leopardi, la preparazione e la stampa di altri carteggi crociani, precisamente quello Croce-Mann, l'altro CroceAuerbach, infine il carteggio CroceFueter, tutti usciti nella rivis1a·«Archivio Storico Ticinese» dal 1975 al 1978). orma, vicina al parto, è quello della luna piena che vi si riflette. li linguaggio di Bu'rgess. Ho provato a imitarlo per parlare col mio figlio più piccolo (I 9 mesi). Mi ha subito risposto in perfetta sintonia. Diamo la parola a Besomi: «A vincere una certa resistenza nei confronti di aspetti dell'atteggiamento ideologico del Prezzolini di oggi e·di ieri sta il i~----~-..,..~---~----.__..J riconoscimento della importante funzione di operatore culturale da lui esercitata nel primo Novecento, specialmente fino all'inizio della grande guerra; a questo periodo si riferisce il blocco più consistente di lettere di Croce a lui indirizzate». Al lettore ora cogliere come queste lettere adornano la veste del tempo a cui si riferiscono e fanno scorgere molle indirette e dirette del meccanismo socioculturale di un'epoca. Heavy Metal Diretto da Gerard Potterton Storie e disegni: R. Corben; A.Mc Kie; D.O.'Bannon; T. Warkertin; B. Wrightson. Cartone animato per i cultori del fumetto di SF e Fantasy, Heavy Metal trasporta sullo schermo le storie e i personaggi che il successo della rivista francese Metal Hurla/11 ha reso famosi in tutta Europa e Oltreoceano (la loro r~==------------ .....-.-.. .....-.ldiffusione in Italia è dovuta soprattutto al mensile Alter). Il candore degli interpreti è il fondamento della salvezza. È il dono dell'eroti;mo infantile (su questa scala è giocato Bataille). La fatica scenica dei due attori giovanissimi non lo intacca, è proprio quel candore che sostiene lo spettacolo sul filo di un rasoio. Quando il corpo di Marcela Osorio abbraccia, nella scena ultima, il corpo ligneo del Cristo, a poco a poco, dopo lo choc iniziale, si fa strada l'interpretazione corretta dell'immagine: il tentativo innocente e violento di restituire vita sessuale a quel corpo che ci è sottratto dalla morte. Infine, la ritualizzazione dell'infini-1~----~-~---~---==-: to, la procedura o pertinenza di questa poesia, che trasforma il•verJ;oin nome, l'obbligo in oblio, sospendendo la fascinazione del silenzio all'orrore della parola, il trionfo dell'indicibile alla violenza del detto, l'innominabile dell'Esistenza all'abiezione dell'Esistere. A questa condizione, però, tremenda: «Dimenticare la circostanza / non imparare -perdere sé - esistere». Come in altre occasioni, il piacere di veder tradotti in versione filmica gli eroi di carta è parzialmente frustrato dalle difficoltà di conversione fra i due media. Questo tipo di fumetti unisce alla plasticità delle singole tavole il dinamismo di una sequenza che stimola l'immaginario del lettore, imponendogli di riempire i «vuoti» prodotti da una serie di spiazzamenti spazio-temporali (le trasformazioni ambientali giocano in questo senso un ruolo decisivo). I costi di una realizzazione filmica di effetti simili sono proibitivi; il cartone,animato è quindi costretto a scegliere: o rinuncia in parte alle sue potenzialità specifiche, rallentando l'azione e congelandola in una successione di «visioni», in cui le linee oniriche degli ambienti e l'uso del colore si accompagnano ad una marcata ritualizzazione dei gesti, oppure punta sulla dinamizzazionè stravolgendo lo"spirito del fumetto a favore di codici narrativi più propriamente filmici. La guerra del fuoco film di Jean-Jacques Annaud, I982 Vincenzo Bonazza Qui non c'è spazio per descrivere tutta la bravura degli attori e le finezze della regia e vale la pena tentare di dirle in una frase: lo spettacolo convince per quello che si nega più che per quello che esibisce. Poiché la negazione è parola, come è noto, quello che viene sottratto acquista ancora più voce e senso. Ignoriamo o fingiamo di ignorare le alchimie e le imperscrutabili motivazioni che sorreggono (mica tanto) le sentenze della critica cinematografica ufficiale. Molti sono convinti, e sono uomini d'onore, che vi abbia molta parte il fascino segreto delle pubbliche relazioni delle case distributrici. Non ,-~_,......,,..__,_._,_ ________ --L mi pare sia sempre così, io credo che a Heavy Mefal ondeggia fra le due soluzioni senza trovare il giusto equilibrio. Quando si avvicina di più alla seconda i risultati appaiono mediocri: l'esempio più clamoroso è la storia di Den (autore R. Corben), godibilissima come fumetto, grottesca in questa versione filmica. Costituisce eccezione il primo episodio, nel quale svolge un ruolo determinante lo sfondo di una demenziale New York. Decisamente migliori le storie (purtroppo una minoranza) che hanno imboccato la prima via: in particolare mi è parsa piacevole quella conclusiva, ispirata ai temi onirici e al tratto di Moebius, con affascinanti suggestioni mitiche. Per concludere, due annotazioni sulla colonna sonora: buone le musiche rock, pessimi i dialoghi. No si può rendere cinematografica la dinamica narrativa del fumetto conservandone le strutture testuali, l'effetto è decisamente ridicolo. Il percorso di Bataille verso il silenzio scopre in cSimona ... l'occhio• tutte le sue amplificazioni per merito del gioco dei rimandi e delle metafore. Seguendo questa via il lavoro di Caterina Merlino e degli attori diventa un testo nuovo (come doveva). La dialettica morte-vita viene ripresa per smorzare il furore iconoclasta di Bataille e il suo risentito moralismo si trasforma in un csb urlato anche nel punto più acuto della tortura. Antonio Porta Le lettere di Croce a Prezzolin,i ~===----. .....-.-.____ ....._.._,___ 1 a cura di Ottavio Besomi e Augusta I Lopez Bernasocchi. Presçntazione di Carmen Gregotti Round dance Roma, Monogram, 1981 pp. 142, s.i.p. Baudelaire assegnava alla poesia il compito di dare un brivido nuovo alla Giovanni Spadolini Bellinzona, «Archivio Storico Ticinese», Quaderno 85, 198 I· pp. 239, s.p. Questo interessante volume; di cui ci si limita qui a segnalare la pubblicazione, fa parte di un·acospicua serie di testi dedicati alla corrisQondenza di Benedetto Croce con intellettuali svizzeri o tedeschi o a carteggi crociani conservati in biblioteche syj~re. Nel nostro caso il carteggio crocia110si trova alla Biblioteca Cantonale li Lugano, depositaria di tutto l'Archivio di Giuseppe Prezzolini; motivo per cui, contemporaneamente all'edizione che qui si segnala, altra ·ne esce a cura del Dipartimento della Pubblica Educazione del Cantone Ticino, quale primo volume della collana dedicata ai materiali del Fondo Prezzolini. B,blioteca inob1anco volte si tratti semplicemente di ottusità. Il pubblico è ormai abituato a darvi scarsa importanza e sembra valere di più la vecchia presse parlée (o catena di S. Francesco ...). Va dunque accettato con beneficio d'inventario il giudizio che alcuni quotidiani di Roma danno della Guerra del fuoco, giudicato semplicemente «interessante» o «da vedere anche se discutibile». In realtà il film è di quelli da non perdere. Dietro c'è la sapienza di un eto-antropologo, se così si può dire, come Morris (autore della Scimmia nuda) e di uno scrittore della forza linguistica quale Anthony Burgess, che ha inventato il linguaggio umanoide universale del film che, come ormai noto, è datato 80.000 anni fa. Il film è di quelli da non perdere per almeno queste sequenze: la lotta coi cannibali, l'incontro col popolo della palude, di intelligenza superiore, che usa già le maschere rituali, e la conseguente rivelazione della possibilità di produrre il fuoco. Quando le prime scintille scaturiscono dall'azione rapida e paziente dello sfregamento del bastoncino appositamente preparato con il legno sottostante, l'emozione è quella della scoperta dell'energia che nasce dalla materia. Più la capacità di raccogliere quelle scintille per fare trionfare il grande falò. E infine la scoperta del coito frontale, dell'abbraccio e della durata dell'amore. Per la prima volta un uomo continua a stringersi a una donna, che glielo ha insegnato, dopo l'orgasmo. È 1________ ~--.-..~------...--J l'unione con l'altro e con l'universo visibile. Il pallone della pancia di lei, Nuova Universale Cesare Luporini Leopardi progressivo Il poeto attraverso lo filigrana politico-sociale del suo pensiero. Lire 3.S<X) Walter Binni Saggi alflerlanl Uno compiuto ricostruzione storico-critico. Lire 7.S<X) Ferruccio Masini GII schiavi di Ef• sto Doli'espressionismo oHoscritturo negativo, do Thomos Monn o HerrnonnHesse, do Robert Musilo Walter Befl(lmin, do Bertolt Brecht o Heirvich Bèill. Lire 8.S<X) Mozzino Montinari SUNietzsche Un invito olla forzo critico, razionale e liberatrice del pensiero nietzschiano, uno lettura storico non ideologico. Lire 5.0CX) Gaston Bachelard La fiamma di una candela Fantasticheria, sogno, immaginazione, poesia in un saggio del maestro dell'epistemologia francese. Lire 3.0CX) EditorRi iuniti -IDEA BOOKS ADOLFWOS a cura di Benedetto Gravagnuolo Prefazione di Aldo Rossi Fotografie di Roberto Schezen L'opera completa del grande architetto viennese, corredata da una biografia critica, da un catalogo ragionato di oltre 180 opere e da un'indagine fotografica unica per completezza e qualità d'immagine. 228 pp., 380 ill., di cui 84 a colori, L. 65.000 MAN RAY FOTOGRAFO a cura di Janus e Philippe Sers Con un'intervista a Man Ray Introduzione di Jean-Hubert Martin Strumento definitivo per la conoscenza dell'opera fotografica di uno degli autori più sconvolgenti del XX secolo: edizione italiana del catalogo del Centre Georges Pompidou. Mostra a Fiesole alla Palazzina Mangani: Aprile 1982. 256 pp., 345 fotografie bitonali, L. 35.000 ÌL PERIODO EROICO DELL'ARCHITETTURA MODERNA a cura di Alison e Peter Smithson Una vasta e stimolante selezione delle opere più importanti dell'architettura moderna, secondo Alison e Peter Smithson. 80 pp., 30 ili., L. 14.000 IDEABOOKS EDIZIONI 21, Via Cappuccio 20123 Milano

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