linusct,. l'Uomo senza qualità, già svolti nel suo volume Progeuo Musi/. In «Musil e la metafora• Aldo Gargani fa affiorare taluni nessi tra il pensiero dello scrittore e quello di Wittgensteim; mentre Enrico De Angelis quelli con Maeterlink e Nietzsche. Un'allusione a Mach, in «L'attenzione profana di Robert Musi!», trova esplicitazione nello studio di Claudia Monti in «Musi! e il machismo impressionista». U Patalogo n. 3 cinema e televisione Milano, 1981 Il Patalogo è Ja più completa rassegna sugli avvenimenti cinematografici e televisivi della stagione 1979/80 e affastella in piacevole disordine cifre e riflessioni critiche, schede e interviste, aneddoti e citazioni con la convinzione, allegramente vissuta, di vivere in una debordiana società dello spettacolo. «L'effimero che rimane/ il romanzo di un anno di show in un'enciclopedia di dati ...>, dice la quarta di copertina. È lo stile del libro. Le avventure nell'immaginario spettacolare e l'informazione spicciola, la decostruzione dei meccanismi cinematografici e televisivi e lo sguardo dietro le quinte, il gusto per la curiosità strana e le stroncature dell'eterno Kitsch del cinema italiano: c'è tutto nel Patalogo. c;::r-b- linus CONTRO 14 CULTURA Per James Joyce: Giulio Giorello, GiuseppeRecchia,MarshallMcLuhan, Jacques Lacan, Antonello Sciacchitano, Karl Radek, WielandHerzfelde Austria-Scienza e Letteratura: AldoGargani, Giuseppe Bevilacqua, Claudia Monti, Paolo Zellini, GiorgioCusatelli, GiuseppeFarese, GuidoZuccheri. Tempo e memoria: Paul Valéry,Bruno Moroncini,Alberto Abruzzese,Annibale Elia, BenedettaBini via Uberti, 11 - 20123 Milano ~ Mensilea cura del Comitato RegionaleLega Cooperative • de/l'Emilia Romagna Cooperazione. Tanti ne parlano a sproposito. Noi no! Abbonamenti per il J 98I 11 numeri Lire 15.000 Inviare assegno o vaglia postale a: Media & Messaggi Rivista quadrimestrale anno I, numero I Padova, Bloom Edizioni, L. I 0.000 Siamo nel cuore di quella «Cultura viennese» che ha trovato negli ultimi anni larga eco e quasi una «moda» in Italia. Nella loro nota di presentazione, opportunamente i curatori reagiscono alle forme che tale «moda» può assumere, per richiamarsi alla necessità di sottrarre Musi! a «quella reductio ad stultitiam il cui volto è la grigia, spenta, opaca fissità del banale». Il fascicolo di Metaphorein, per l'impiego e la scelta dei suoi collaboratori è una ulteriore conferma dell'importanza crescente - nella situazione odierna degli studi e della ricerca in Italia - del lavoro delle riviste. m.s. E soprattutto c'è uno spirito particolare fatto di passione smagata per lo spettacolo e di accettazione disincantata del dominio dell'immagine, di immersione nell'universo fantasmagoIl primo fascicolodi Media & Messaggi è dedicato al tema monografico «tempo e parola». Scelta sintomatica, perche è proprio nell'analisi delle modalità di recezione della parola che si pone il campo più generale di ricerca di Media & Messaggi. Da una parte, infatti, la parola sembra ormai, nel mondo dei media, quanto di più degradato, o effimero, possa esistere, un semplice oggetto di scambio privo di durata temporale. Dall'altra, nello stesso momento in cui la parola sembra perdere qualsiasi persistenza, e qualsiasi statuto di verità proprio allora l'attenzione della cultura si rivolge verso il linguaggio (basti pensare, tanto per citare gli esempi più vistosi, alla filosofia di Heidegger, alla psicanalisi di Lacan, all'interesse per la teoria dei «giochi linguistici»...). Per cui, in definita, la parola viene ad assumere una doppia, e contrastante, dimensione: frammento effimero e privo di durata e, insieme, repertorio nel quale il pensiero va alla ricerca delle parole verità più stabili, durature e cogenti. 1.=:-----~~-----~----------l. rico degli intermedia, e di ironiche visiUn percorso che si riflette bene in questo primo fascicolo, il cui punto di partenza è la dimensione transitoria del linguaggio, la sua portata mediologica che viene però approfondita sino a riconoscere, in essa e attraverso essa il tessuto complessivo dei messaggi- e del linguaggio - della nostra epoca (si vedano, per esempio, gli interventi di Baget Bozzo, «La parola fra tempo e eternità», «Il mormorio della rete», di Jean Baudrillard, e la conversazione con Paolo Fabbri « L'aspetto del tempo»). Il poeta e la poesia Convegno, Università degli studi di Roma. Teatro dell'Ateneo, 8,9, IO febbraio 1982 Capita raramente, mi pare, che si sentano così diffusi elogi di un Rettore Magnifico di una Università Italiana. Onore dunque al merito di avere procurato i mezzi indispensabili allo svolgimento di un convegno nuovo: i poeti che vanno all'università a leggere alm.f cune poesie, per la maggior parte ine- ).==------~~-----~--------.:-1.dite e, soprattutto, a commentarle e a Metaphorein Anno 3°, n. 7 discuterle. Diffusi elogi anche per i promotori dell'iniziativa, i professori Mario Petrucciani e Giuseppe E. Sansone. Infatti il successo è stato pieno e solo in rare circostanze turbato da interventi intempestivi o insensati. Il pubblico, costantemente numeroso, anche oltre la capienza del Teatro Ateneo, era in parte studentesco (i testi venivano seguiti con eccezionale attenzione e tensione anche con l'aiuto dei ciclostilati opportunamente distribuiti) e prendeva appunti: tutto sommato era una lezione multipla di poetiche e di artigianato linguistico. tazioni di «generi» e di miti, di divetti e di videogames. È una sorta di specchio che riflette l'universo multicolore e poi imorfo dello spettacolo, un soggetto di analisi che sembra dominato dalla struttura dell'oggetto. Il Patalogo è un po' di immaginario spettacolare tramutato in libro, con tante sequenze azzeccate e qualche insipienza in stile Bertolucci. Ci sono analisi sviluppate fuori dalle ovvietà dei critici dei quotidiani e vezzi da cinéphiles di varia gradazione, indagini articolate sul cinema comico e sui telefilm, sul problema del doppiaggio e sull'ultimo cinema sovietico e qualche sbavatura da finti intenditori. E mentre Buttafava e Vallora ridicolizzano l'imbecillità del cinema italiano, altri (ad es. Grmek Germani nella sciagurata risposta al referendum e De Fornari che definisce La luna «anche molto schermica>) si limitano a rispecchiarla tale e quale nei propri scrittarelli. Così il Patalogo rappresenta un JJ<?' le due facce della cinefilia, la conoscenza appassionata del cinema e il birignao ingenuo di chi non vede oltre il proprio schermo; ma, complessivamente, prevale il primo aspetto. Con un gusto un po' rétro (o, forse, già post), il Patafogo presenta anche un referendum tra i critici amici sui migliori film della stagione 1979/80. I risultati sono quanto meno imbarazzanti. Miglior film straniero risulta il mediocre Il matrimonio di Maria Braun, di Fassbinder: è, ovviamente, un omaggio in ritardo dei critici italiani al regista tedesco, proprio quando realizza ilsuo film più brutto. Miglior film italiano è Immacolata e Concei/a. Ma molti cinéphiles avevano votato quel pastrocchio confuso della Luna. Tra tutti i critici Orio Caldiron dà la risposta più sensata: nella casellina del miglior film italiano scrive: Nessuno. Paolo Ber/etto della vita del poeta, dei quali permane viva l'eco nel biografo, e la.pertinenza dei dati nuovi a illuminare i testi poetici. Entrambe le virtù si rinvengono nel libro di Gina Lagorio, che amica di Sbarbaro fin dalla giovinezza poté assorbire, come solo i giovani sanno fare, lo spirito di vicende ormai lontane, le reazioni umorali dell'uomo di allora e del poeta, il suo modo di istituire e tenere i rapporti con il mondo letterario, la natura stessa delle collaborazioni a specifiche riviste liguri e nazionali. In più il libro fornisce una sezione inedita dell'epistolario di Camillo Sbarbaro, le lettere e cartoline a Gina Lagorio e a Fausto Saccorotti. Dalla integrazione felicemente resa nel libro fra vita e scrittura si possono anche mettere a fuoco le interne relazioni del poeta col narratore Sbarbaro, il secondo troppo spesso situato in sottordine rispetto al primo; qui la Lagorio ha dato suggerimenti critici nuovi. Dalla sezione delle lettere inedite viene voglia di estrapolare una serie di notazioni o illuminazioni su uomini e cose; ci si limita a un esempio (lettera del 25-7-1960): «Rallegra ora la nostra casetta (se c'è cosa che possa rallegrare la abitazione di due aspiranti centenari) la principessa e il coniglietto: due piante, naturalmente (penso anch'io come certo filosofo tedesco che la Creazione avrebbe dovuto arrestarsi ai vegetali); la prima, sontuosa, con foglie larghe a zone d'argento, e un fiore, a dir poco diabolico, già cantato ottant'anni fa (??) da Huysmans in A rebours. L'altro, un coniglietto appunto, che tira le carezze. Grazie a Dio, ignoro il nome sia dell'una che dell'altra». Quest'ideologia del fiore innominato avrebbe dato certo fastidio a Pascoli, che in questi casi diventa bizzoso, anche contro Leopardi! La seduzione propria degli epistolari; dunque anche di questo, ci fa spettatori di quell'atto continuo che sul palcoscenico della vita recitano le memorie di un poeta. Richard Senne! Autorità Milano, Bompiani, 1981 pp. 186, lire 10.000 m.c. La bibliografia sull'autorità e sul potere si va facendo sempre più sterminata: segno che su tale problematica la odierna cultura si interroga, ma causa, anche, di una serie assai numerosa di scritti ripetitivi o semplicemente riassuntivi. Non è questo il caso del saggio di Richard Sennet, professore a New York e a Princeton, negli Stati Uniti, che si presenta non solo di assai gradevole lettura, ma stimolante per l'impostazione e i materiali di analisi di cui si serve. La tesi fondamentale di Sennet è che la negazione dell'autorità, in qualunque forma avvenga non può che condurre o alla sostituzione della vecComitatoRegionaleLega Cooperative ViaAldo Moro, 16 • 40/27 Bologna Napoli, Pironti, 1981 pp. 174, lire 7000 Rispetto al pubblico che affollava l'Aula Magna della stessa università nel settembre dell'81 questa era decisamente più attento al lavoro della poesia ma ha pure mostrato di sapere apprezzare subito i risultati più alti dei testi nuovi. Non è di poca importanza che i testi dovessero essere inediti; all'università di Roma la letteratura contemporanea è già, in parte, di casa e i professori hanno tenuto giustamente a far conoscere i «lavori in corso> per capire quali tendenze sono in atto e quali direzioni si stanno prendendo. Il pu_bblicodella poesia è composto anche, non solo, di poeti nuovi in cerca di f.:::::--.,.._~--....-~------..__-lchia forma di autorità con un'altra, spesso più limitatrice e violenta, o a Il piccolo Hans N° 32 ottobre-dicembre 1981 Virginia Finzi Ghisi Non luogo a procedere Virginia Finzi Ghisi Un tratto di terra (forma naturale e forma logica prima di parlare di nevrosi) Bruno Accarino Introduzione a Simmel Georg Simmel Sulla psicologia del pudore Jacques Lacan La psicoanalisi al rovescio Celia·Briuon La parola di Cenerentola e il suo amore incestuoso per il padre Franco Rei/a Diario di lavoro Notes Magico / Minute / Rubrica Rivista trimestrale diretta da Sergio Finzi edizioni Dedalo Questo fascicolo di Metaphorein, rivista quadrimestrale, porta la data «luglio-ottobre 79», ma il «finito di stampare» è del dicembre 1981. Una nota editoriale giustifica il «grave e lungo ritardo», ma non intende morire. Auguri. Il numero curato da Claudia Monti e Ferruccio Masini è in gran parte dedicato a «Musi! nella cultura italiana», ma è in realtà una raccolta di saggi e scritti sullo scrittore austriaco, preceduta dalla traduzione di tre capitoli dell'incompiuto L'uomo tedesco come sintomo che Musi! scrisse (ma non pubblicò) nel 1923. La ragione, i sentimenti, il capitalismo, «ove il denaro è la misura di tutte le cose», sono al centro di queste riflessioni. Un saggio/racconto di Antonio Porta («Adorare una soreHa») rivive dall'interno l'esperienza di Ulrich e Agathe; Ferruccio Masini coglie il momento ironico del razionalismo musiliano; Aldo Venturelli riprende i temi fondamentali dell'analisi delBibliotecaginobianco contatti diretti. Chi pensa ancora alla nostra univer- r~----~~--~-----=:::J sità nel termine di un'istituzione chiusa e museificante dovrebbe ricredersi (nonostante i pregiudizi siano duri a morire, come ognun sa ...). Né si vede come un'iniziativa di questo tipo debba necessariamente impedirne altre (tipo: Piazza di Siena o Castelporziano). Al contrario. 1 tempi sembrano maturi per inventare nuove feste della poesia, ancora più libere di quelle che abbiamo conosciuto finora. a.p. Gina Lagorio Sbarbaro. Un modo spoglio di esistere Milano, Garzanti, 1981 pp. 388, lire I 2.000 Quando la biografia di un poeta è stesa da uno scrittore che gli fu a lungo vicino per amicizia, almeno due preziosi aspetti prendono quota: la presenza di particolari prima sconosciuti un'ulteriore interiorizzazione del senso di dipendenza e di servitù. «Il dominio - scrive Senne! ~ una malattia necessaria di cui soffre l'organismo sociale». Non vale perciò tentare di distruggerlo; tanto meno esorcizzarlo. Si tratta, al contrario, di combattere ogni illusione sul dominio e sulla possibilità di abolirlo: di renderne cioè chiare le forme e gli effetti. Solo a tale condizione sarà possibile - parafrasiamo Senne! -un disordine internazionale dentro l'edificio del potere: «è questo il difficile, scomodo, e spesso amaro compito della democrazia>. Liberata da ogni illusione, sia da parte dei «governanti» di agure per il bene dei «governati>, sia da parte dei «governati» di poter fare del tutto a meno di governanti, l'autorità presenta il suo irriducibile aspetto di funzione sociale; revocabile nelle sue forme, ma, per quanto se ne sappia, insostituibile. Mario Spinella
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