Alfabeta - anno III - n. 25 - giugno 1981

Cfr. Critica del diritto n. 18/19 (luglio-dicembre 1980), pp. 128, lire 6.000, e n. 20 (gennaio-marro 1981), pp. 92, lire 4.000 Sul numero 18/19 di Criticadel dirit-· w ( cui hanno collaborato Renato Greco, Antonio Bevere, Antonio Negri, Gérard Soulier e Cesare Donati), un articolo di Romano Canosa affronta il tema dntellettuali e violenza nella società italiana:>, con una analisi che risulta convincente nella parte storica, ma che perde lucidità quando prende in esame periodi recenti e fatti vicini. Canosa, in effetti, ricostruisce con rigore le varie teorie ottocentesche sulla violenza, rivoluzionaria e conservatrice, da Burkhardt a Pareto, da Weber a Sorel; esamina i diversi lasciti teorici ed i rapporti con la prassi a cui tali teorizzazioni fanno riferimento; ma, giunto al nostro secolo, conclude che «nella fase attuale .... mancano 'grandi' intellettuali conservatori che si occupino d.elproblema della forza nelle società contemporanee», cosi come «manca altresl un'ideologia rivoluzionaria della forza». La violenza attuale, in sostanza, sarebbe ridotta alla pura prassi, di cui la teoria risulterebbe come .la reduplicazione degradata e la legittimazione a posteriori; una concezione, questa, piuttosto riduttiva nei confronti delle esperienze rivoluzionarie novecentesche e della loro teorizzazione, che è stata invece, nel bene come nel male, molto estesa, anche in Italia in periodi recenti. Da segnalare invece sul numero 20 (che contiene articoli di Giuseppe Ugo Rescigno, Emilio Rossini, Vincenzo Accattatis, Maurizio Alampi) uno studio condotto da Amedeo Santosuosso insieme a Canosa, sul rapporto tra giustizia e malatti1,1mentale nell'Europa sette-ottocentesca, cioè nel periodo di gestazione del concetto giuridico di infermità mentale. Nadia Fusini La passione dell'origine Bari, Dedalo, 1981 pp. 256, lire 8.000 n sottotitolo di questo saggio di Nadia Fusini suona «Studi sul tragico romanzesco e il romanzo moderno», e sin dalle primissime pagine la sua tematica vi è precisata: «Parlare del romanzo è dunque - leggiamo - una questione complessa di eredità, e genealogie, di somiglianze e differenze: come in ogni nascita». Descrizione del quotidiano, punto di vista «del servo», epopea borghese, secondo le varie posizioni e definizioni critiche, nel novecento il romanzo perviene alla distruzione, o meglio, alla frammentazione dell'eroe di fronte al muro delle cose, ad una realtà_ divenuta labile e sfuggente. Ma non è questa - osserva Nadia Fusini - la situazione in cui Shakespeare ha posto Amleto? Si sdipana così un filo che attraversa e segna di sé il tessuto romanzesco di quattro secoli, e ce ne offre una chiave di lettura diversa, un percorso insolito; dall'una e dall'altro - la chiave di lettura, il percorso - si rimane sollecitati a penetrare nel corpo vivo ed opaco della storia dei «generi> letterari, un argomentosi sa - che dopo un lungo oblio suscita di nuovo l'interesse critico: e basti pensare a Bachtin. Alla «passione» di Amleto si intitola il libro; ma da un'altra passione esso è tutto sostenuto: quella dell'autrice, che si muove tra storia e scrittura come una viaggiatrice protesa a comprendere, ma anche a godere, le avventure dei testi Franca Pizzini (a cura di) Sulla scena del parto: luoghi, figure, pratiche Milano, Franco Angeli, 1981 pp. 185, lire 5.500 Memoria Rivista di storia delle donne n. 1 (marzo 1981) Torino, Rosenberg & Sellier pp. 139, lire 4.500 m.s. Da qualche anno, la ricerca delle donne ha abbandonato il tentativo (per lo più metafisico, o ideologico) di definire una «essenza del femminile», per portare la propria attenzione sul terreno concreto della pratica quotidiana e del linguaggio. È infatti a quel livello, più che nella ricerca della definizione astratta di ruoli, soggetti, funzioni, che si può riconoscere il tipo di oppressione a cui è sottoposto il femminile, attraverso determinazioni storiche manifeste, prevaricazioni facilmente osservabili, pratiche visibili e concrete. Caratteristico di questa tendenza è Sulla scena del parto, che raccoglie materiali elaborati dal Griff (gruppo di ricerca sulla famiglia e la condizione femminile, con interventi di Franca Pizzini, Mariuccia Giacomini, Claudia Pancino, Evelyne Diebolt, Alessandro Dal Lago, Grazia Honegger Fresco, Pier Luigi Morosini). Il volume raccoglie, in una duplice prospettiva, storica e teorico-pratica, le tracce di una «colonizzazione» dell'esperienza del parto per opera della cultura maschile, e indica le possibili vie di uscita da questa impasse per cui, da una parte, la maternità viene medicalizzata con un processo che culmina con l'ospedalizzazione moderna; e dall'altra essa viene descritta con un linguaggio estraneo ai soggetti femminili che vi sono implicati, e che possono nel migliore dei casi elaborare il proprio vissuto in una dimensione assolutamente privata e marginale (le confidenze tra donne, o più spesso il silenzio). Nella concretezza delle analisi storiche e delle testimonianze sociologiche, si osserva come il femminile sia espropriato della storicità della propria esperienza, e della lingua che dovrebbe esprimerla ed elaborarla; non c'è quindi da stupirsi se, dopo un tale esproprio, si possano elaborare dottrine psicanalitiche e filosofiche, o semplici pregiudizi correnti, intorno alla mancanza di un soggetto femminile. Recuperare questa sedimentazione storica è il proposito più generale di Memoria, la nuova rivista di storia delle donne uscita di recente presso l'editore Rosenberg & Sellier. Il comitato di redazione è composto da studiose di competenze eterogenee, ma principalmente storiche e letterarie. È dunque nuovamente nel campo delle pratiche quotidiane e del linguaggio che si indirizza l'analisi. Con oggetti, però, di tipo più «alto» (almeno stando ai materiali raccolti nel primo numero) di quanto non avvenga in Sulla scena del parto. li primo fascicolo è infatti dedicato al tema ambizioso «Ragione e sentimenti»; e gli articoli raccolti si propongono di «riflettere sulla persistente vitalità di uno stereotipo che assegna ai due sessi il compito di impersonare ragione e sentimenti in un'antinomia tradizionale e meccanica». Marina Cvetaeva Lettera all'Amazzone Milano, Guanda Editore, 1981 pp. 128, lire 6.800 m.f Della grandezza di Marina Cvetaeva nessuno, credo, oserà ormai dubitare, soprattutto per merito del lavoro che Serena Vitale le ha dedicato in questi ultimi anni (ricordiamo oltre una scelta di Poesie a cura di Zveteremic uscita da Rizzoli nel 1967 e ripubblicata da Feltrinelli nel 1979, l'epistolario con Rilke e Pasternak, Il settimo sogno, Editori Riuniti 1980, a cura di Serena Vitale, le prose di Indizi terrestri, Guanda Editore 1980, fino al recentissimo Il diavolo, Editori Riuniti 1981). La scoperta di questo inedito, scritto in francese, Leuera a/l'Amazzone (si tratta di una polemica e appassionata risposta a un libro della scrittrice franco-americana Natalie Clifford Barney, strega e regina di un famosissimo salotto parigino degli anni trenta) oltre a restituirci una dimensione nuova di Marina (il cui punto focale mi pare questo passaggio: «Una lacuna nel Vostro libro, una sola, immensa, - cosciente o no? Io non credo all'incoscienza degli esseri pensanti, ancor meno - degli esseri pensanti che scrivono, per nulla - all'incoscienza della femminilità scrivente. Questa lacuna questo lasciare in bianco questo buco nero - è il Bambino.») è servita a Serena Vitale per scrivere un eccellente saggio sulle figure della femminilità, archetipe, mitiche, contemporanee, che Marina ha in qualche misura incarnato, nel proprio corpo e nella propria scrittura, che in lei paiono inscindibili. Ma lo scritto di Serena Vitale è qualcosa di più di un saggio critico: è un controcanto, un piccolo poema critico, che sulla femminilità ci dice forse di più della stessa Lettera all'Amazzone che diventa, infine, un punto di partenza più che un testo da chiosare. Un libro indispensabile, dunque, anche per la ricca nota bio-bibliografica e per le bellissime foto inedite. Antonio Porta Poetesse Greche e Romane a cura di Eleonora Cavallini Venezia e Roma, Corbo e Fiore Editori, 1980 La Corbo e Fiore Editori è una raffinata casa editrice veneziana che _si è già segnalata in passato per la cura della veste tipografica, l'originalità deile proposte e il progetto figurativo, parallelo ai testi pubblicati. Una incisione di Ugo Attardi accompagna infatti l'antologia di poesia greca e latina che Eleonora Cavallini introduce e annota con perizia filologica, ina anche con libertà e anticonformismo. Il ruolo culturale della donna è tanto più subalterno quanto più è autoritaria la struttura statale e famigliare della polis, indipendentemente dalle forme politiche che essa assume. Cosi, nella Grecia classica, la poesia femminile, sintomo di una vita associativa corporea e spirituale, fiorisce non certo nella «democratica» Atene e mai in ogni modo nel centro, bensi nei tiasi dell'eolica isola di Saffo, nella rozza Beozia di Corinna, nell'arcaico dialetto dorico di Erinna, nella suggestiva Arcadia degli epigrammi di Anite. Questa perifericità non è sinonimo di ingenuità, come testimonia il gran numero di imitatori greci e latini di queste poetesse: è che la scrittura femminile, a mio parere, si colloca piuttosto nel lato aperto della spirale che nel suo nucleo originario. Saffo, per esempio, mascolina per Orazio, lasciva per Ovidio, santa per Alceo, madre apprensiva per alcuni sprovveduti commentatori moderni, fu, in realtà una sacerdotessa del culto di Afrodite che alle esigenze guerresche della polis contrappose la più antica sacertà dell'eros, ma fu anche una letterata rigorosa e consapevole che rielaborava i tropi epici e tardo-omerici in una sua personalissima lingua «che non abbaia invano». Ciò che colpisce nei frammenti antologizzati non è dunque la spontaneità esaltata dalla convenzione romantica, quanto una certa confidenzialità con la creatura amata, spesso una donna, con la natura, la fisicità sensoriale delle emozioni, l'originalità nel modo di trattare il corpus mitologico. Di Omero Saffo coglie soprattutto la passionale tenerezza dell'episodio di Achille e Patroclo e difende, unica in tutta la tradizione classica, la scelta adultera di Elena. Erinna e Anite esprimono il rimpianto della adolescenza perduta, dei giochi, la sensiblerie per bimbi e animali in versi già pienamente alessandrini, ma struggenti, privi di preziosismo. Passando dall'antica Grecia alle colonie e poi alla Roma augustea aumentano la sincerità del dettato, la sua aderenza al vissuto. Dalla città di Locri, dove un residuo di discendenza matrilineare fa sospettare una maggiore licenza sessuale, la spregiudicata Nosside, presa d'amore scrive: dalla bocca sputo anche il miele, immagine crudamente realistica assolutamente senza precedenti. E infine Sulpicia, l'unica poetessa latina della raccolta, ammirata da Tibullo con cui fu spesso dagli editori confusa, scrive elegie per la libertà d'amare e contro la falsa verecondia che preannunciano le arditezze di tante poetesse francesi, spagnole, italiane del nostro rinascimento. Biancamaria Frabotta nuova serie autaut 182-183 Marzo-Giugno 1981 PREZZO - Eterno ritorno ed eterno femminino; DAL LAGO - La cucina del diavolo di Enzensberger; COMOLLI - Il sapere precario di Proust; VIRILIO - Dal diritto alla strada al diritto allo Stato; LYOTARD, DU-- BOST - Edipo o Don Giovanni; BAHR - Lo scambio e la microfisica dei destini; FERRARIS - Nichilismo e differenza; BENVENUTO - Sul primo Lacan; TROMBETTA - Umanizzazione della santità; GOZZI - Rivoluzione e identità; FUSI - Sulla situazione polacca; OZDOWSKI - L'impresa industriale in Polonia; FEHER - Un modello «socialista» mensile di cinema teatro • musica ogni fine mese in edicola ,. __ .,. ___ u,_ .. ,.,_ -•n•ma_nca_ UAt--.UWI ......... A...._ Una buona caramella deve sciogliersi in bocca · come un aforisma, e non c'è . ~ p1u. !LTBACD Mensile di informazione e cultura dell'ARCI Mensile a cura del Comitato Regionale Lega Cooperative de~Emilia Romagna Cooperazione. Tanti ne parlano a sproposito. Noi no! Abbonamenti per il 198/ 11 numeri Lire I O.OOÒ Inviare assegno o vaglia postale a: Comitato Regionale Lega Cooperative Via Aldo Moro, 16 • 40121 Bologna "'"> .....

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