Alfabeta - anno III - n. 24 - maggio 1981

luna Valeria Morbidezze in agguato Firenze, Edizioni de L'Italia futurista, 1917 vateria lrtD• l,'ltab ratocon O ltre ad avere colbla.•loato }y\orbideue • Ln pub IC • d L' I- • futunsta '"' Edizioni e « ha Firenze, h Fidan- • aoouato, 917 . ed anc e 111 ""' • ra• 1 , . Istituto I • ;,,,uns , Milano, ta ia J- \'a:aurro, 1 • Mario rnentocon . 1919- .A e1 . ~ditoriale Ita_lianoNotti filtrate, F_1renCarli ha ded~ato «L'Italia futurista»' Edizioni de ALLA MIA ANIMA Non guardate il vostro esile dito candidissimo, o divina Lady Macbeth. Avete ucciso per essere regina. Vi adoriamo. ze, 1918E non chiedete a tutte le farfalle la loro cipria iridata, che abbandonano cosi .volontieri al vento che sfiorisce le loro ali, nè alle stelle i brividi della loro abbagliante bianchezza, per scancellare l'impronta dalla vostra mano fatale. Ma coglietela fieramente come un rubino preziosissimo per metterla nei vostri tragici capelli neri. Guardate, o divino Sogno, le occhiaie dolorose che vi fissano attraverso alla morte; guardate le dita tentacolari che si aggrappàno all'ultimo lembo della vostra veste azzurra sfuggita da una porta chiusa. Ascoltate la voce della notte, schiantata dal vento impazzito d'angoscia, nelle nubi gonfie di maledizioni, nella pioggia vertiginosa sbattuta dai turbini contro le muraglie nere. Raccogliete in una sola disperazione, in un solo anello di tortura, tutte le angosce irte sul capo della vita, ed offritevele in uno specchio, in cui possiate scorgere il ghigno dell'umanità. novembre 1916 INCORONAZIONE Ho assunto con calma sorridente gli emblemi della mia regale pazzia. Cavalcando il muro sconnessò delle immagini, fiorito come tutti i ruderi, di erbe e di fiori bizzarramente semplici. Nel cervello mi sono appuntata un magico fiore di melograno: e aspetto che il suo frutto si sgranelli superbamente, in tragiche gocciole di rossa tempesta Nel cuore ho seminato un'erba ritrosa e malvagia, che l'avvelenerà giorno per giorno: ma ne strapperò un fiore che affascinerà, come l'occhio del serpente. Ho reso l'anima avvolgitrice trasparente come i cieli dell'alba: io vi tufferò lo stile suggelato del dolore perché serbi sulla punta sottilissima una fede: fra due stille rosse di sangue, come un'ostia consacrata. 4 gennaio 1917 VARIAZIONI Le dita più esili della mia anima vogliono sorreggere t vostri fili inpalpabili ed intrecciarli con la delicatezza più tenue e l'acume più lucido del mio genio, per formarne il tessuto miracoloso di Uija nuova esistenza. Ah! la via, la via percorsa sempre e fatalmente! Ah! il destino sempre dominante sorretto col tremito pericolante delle nostre mani ipnoticamente schiave! No! no! uscirne! spezzare queste strade fatali cui crediamo di essere predestinati! Forse il senso della vostra agitata totalità mi afferra disperatamente, si spiaccica sull'anima plasmandola a vostra somiglianza! Ho trovato una completezza assoluta afferrando la tua slegata consistenza, aria lucciolata! dissociando, scompaginando totalmente gli atomi del mio cervello col vostro abbagliante riddico brulichio portate ad esso la rarefazione completa, la distruzione perfetta di ogni limite esatto. Salpo in regioni svuotate da ogni consistenza - mi sfumo in una assenza completa, il Nulla. Ed è attraverso questo abolirsi di ogni coscienza, di ogni esattezza, a questo ridurre la mia forza pensante al suo minimo che io posso invece afferrare l'essenza del tutto: l'Infinito. Ah! finalmente io afferro ciò che disperavo di afferrare. Così armata potrò veramente costruire un nuovo universo! Ogni vostro colpetto luminoso spezza il filo associativo che lega le mie idee ed esse brillano autonome, salde, definitive, nella loro forza istintiva Il mio cervello si identifica al tuo, notte immensa! la logica meccanica, legatrice, è sconfitta: rimangono gli indistruggilbili, formidabili nuclei della intuizione .......................... : ............. . Sento sollevarsi in me, vaporosamente, con barbagli violetti, due grandi mani. - Buio. Sento strisciare un tremito diffuso fra luci lunari. -Buio. Dal mio spirito nasce la notte fosforescente che si ingigantisce dentro di me, trabocca dalla mia testa con la fontana magnetica dei miei capelli, allaga il mondo con la sua onnipresenza di cristallo nero. ... Mani ... (barbagli violetti) ... tremano . (luci lunari) ... Notte ... (fosforescenze) Quale filo logico legava queste parole, e si è perduto? Forse stavo per pensare «Le tue mani tremano o Notte» ed ecco invece quello che ho concepito: Mani tremano Notte CAVALCATA. Il cavallo ha una maschera bianca su mezzo muso, un occhio nero ed uno turchino, come un fox-terrier. La radura silenziosa.insanguinata sull'orlo del canale da mazzi di papaveri bestiali, terra morbida come il velluto di un sogno per gli zoccoli leggeri del galoppo. S'apre lo stendardo, bruno contro il cielo rosso, della pineta da fiaba, misteriosa come un scenario tragico di operetta. I giuochi del sole morente s'indugiano carezzevoli sui toni ferrigni delle rame staccate. Un bacio violento di rosso rubino, un addio melanconico d'oro antico, uno sguardo violetto di rimpianto. Dietro la pianura perfettamente orizzontale il sole sparisce, in un tumulto di nuvole enormi. Il silenzio è leggero qui dentro come il velario di un circo sulla carneficina. Sembra che s'adagi nelle bocche sinuose dei caprifogli • e si trasformi in profumo. Maria Ginanni (Maria Crisi). Redattrice de L'Italia futurista, dirige per le omonime edizioni la collana « Libri di valore», che alla chiusura della rivista avrà un seguito presso l'editore Facchi di Milano. Ha inoltre pubblicato Montagne trasparent~ Firenze, Edizioni de L'Italia futurista, 1917, (cop. A. Ginna) e Il poema dello spazio, Milano, Facchi, 19I 9 (cop. e ritratto di Ginna). Ha collaborato anche ad altre riviste d'avanguardia come La folgore futurista e Specchio dell'ora Su di lei ha scritto lungamente E. Seuimelli in Inchiesta sulla vita italiana, Rocca S. Casciano, Cappelli, 1919. -· PRESENTAZIONE_D/ EMILIO SETTIMEL:7 ' F1tenze1917 le lucciole col loro taglio luminoso han separato questi concetti essen- -----------------~ ziali. Le parole «le tue,. e «o» si son perdute bruciate nel taglio di fiamma ................................................... . EDIZloN1 DE • L· rr ALIA RJrurusr A ' Il cervello della Notte: una massa d'aria nera, fonda, cerebrale, e tante accensioni lucciolari: i pensieri isolati, liberi dai legami della meschina logica umana. Il mio cervello trasformato: una prateria nera piena di fiori-pensieri: ognuno è composto da uno stelo invisibile con una corolla semplice come un punto bianco ..................................... . Nota: Variazioni è apparso anche in Paesi futuristi a cura di S. Viazzi, Longanesi, Milano, 1978 LACRIME DI CERA Ecco; tutte I~mie ironiche malinconie stillano nella pioggia moribonda e le mie energie più cieche si gonfiano come frutti malsani. La solitudine che ho voluta mi avvolge come un ignobile straccio funebre, e i miei capelli più turchini si disfanno in onde pesantissime. I miei occhi si aggrappano ad una corolla scarlatta, con un riso di petali bianchi nel cuore semiaperto, per perdersi in un infinito di dolorosa bellezza. ...Ahimè, io non possono specchiarmi in una nitida visione infantile, senza farvi passare l'ombra della sofferenza. lo non posso sollevare fino a me i fiori che raccolgo, ma debbo abbassarmi a contE::rnplarela loro morte. Le loro lagrime sono lagrime di cera, che rigano silenziosamente il candeliere macabro della mia anima, che ghigna in un fauno seicentesco. Ma i miei occhi sono tranquilli, come se riflettessero le acque immote della subcoscienza, in cui galleggiano come ninfee pericolose. Nessuno sà che le loro radici conoscono le tempeste isolate del fondo, e solo ne appaiono le chiazze di mota sul biancore trasparente dei petali venati. Oh, afferrarmi, afferrarmi a un tenuissimo capello d'azzurro, e lasciarmi dondolare dall'alto, come un ragno filosofo! RAVENNA a MIMi. ... i lampioni bleu lividi di freddo, occhi glauchi di cateratta, spalancati con tripudio esagerato sull'angolo buio d'una via. ... l'umidità che striscia come una serpe in agguato e scivola sulle calze di seta...: la città sembra una mollissima medusa putrefatta, vomitata sdegnosamente sul fango della riva. Ma quando dovrà finire questa pazza vita di assurdità? I garofoli rossi, sul mio tavolo, hanno assorbito velenosamente la mia anima: e io mi sento pencolare su uno stelo fragilissimo, sovra il buio di un satanico abisso. Le dita ossute della pazzia tamburellano come nacchere sul cristallo delle mie tempie, in cui le vene si sfilacciano dolorosamente. Fantasia di demenza? Sogni inviolabili come tabernacoli di purezza, scagliati per gioco fra le zampe nere d'una scimmia dispettosa? Chi mi chiama? Uno specchio? lo non amo le onde lucidate dalla luna, nè voglio inazzurrarmi il viso con la bambagia delle sue nuvole incipriate. ... la nebbia ... ... grigia ... dicembre 1916 TRASPARENZE CEREBRALI Le mie tragiche visioni trasparenti, i miei impeti sempre esorbitanti ogni limite: profumi dei fiori magnetici, abbozzi inebrianti del mio spirito. Profumi: trasparenze dei fiori e delle stoffe Profumi velenosi, variabili come scie di girandolette policrome sulla nostra sensibilità, esotismi dolorosi del mio spirito, liriche ingerenze di altri mondi nel mio, peregrinazioni in nuove zone incantate, il modo di tradire la mia forza sempre vigile e di far riposare ad ogni costo il mio spirito negato alla pigrizia... Maria Ginanni in Montagne trasparenti, Firenze, Edizioni de L'Italia Futurista, 1917. Cua Rossa NO.V SI PAGA...VO JlEDIJ.ZIOSI Non ,i ,crilturano Comici • accompagnate da signori ~ NON PAGANO ~ ------- " SIRENA,, ~ cf~~., Scuola di Canto ,._ dirttta dal M.• &·.ç✓# Car.,dore q,,·•. i\,,, ai gatentiacono debutti in ~T' . ;}fi fg SOLE 15 LEZIONI! T' c,- • t--- ..... " ::: -~ Cl. ..... 00 °' ..... C) -~ E: ~ "' i:i l'l In Francesco Cangiullo, Cafreconcert1!1 . ~ Milano, Edizioni futuriste di. «Poesia»"'s, enza data (1919). <l:!. L_ _ __;__; _____ __=:c._.._.;_;. _;_-"----------------------'--------------------------------------'"

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