Alfabeta - anno III - n. 24 - maggio 1981

Cfr. Intersezioni Rivista di storia delle idee Anno I, 1981 - N° 1 pp. 238, lire 5.000 La società editrice Il Mulino aggiunge alla numerosa serie delle sue riviste questo nuovo quadrimestrale di storia delle idee, diretto da Ezio Raimondi, Paolo Rossi, Antonio Santucci. Sebbene Intersezioni non si apra con la consueta presentazione, il suo orientamento appare chiaro dal sommario del fascicolo e dall'elenco dei membri del comitato di direzione. Tra i saggi di questo primo numero, che si apre con uno scritto di Paolo Rossi, dedicato a Scienze della natura e scienze dell'uomo: alcune vie di comunicazione, si segnalano quelli di Arnaldo Pizzorusso su «L'idea di 'autore' nel Seicento francese», di -Enrico Bellone su «li sole, la terra e l'età della vita», e quello di Alberto Tenenti su «Il concetto e la forma: il teatro in Italia fra il '500 e il '600». Di notevole interesse anche l'apporto di collaboratori stranieri: Roy Porter su «L'Illuminismo e l'Inghilterra», Marce! Couturier su «Informatica e storia», Jean Starobinski su «Breve storia della coscienza del corpo». Ma il piatto forte della rivista è un'ampia scelta degli appunti del 1970-71 di Michail Bachtin, cui Vittorio Strada fa precedere una densa premessa con il titolo Dialogo con Bachtin. Strada ha modo di precisarvi- contro la tendenza ad assimilare l'opera di Bachtin a questa o a quella scuola- la complessità della sua formazione, e, in particolare, il rinvio al pensiero fenomenologico, filtrato soprattutto attraverso Jaspers e Heidegger. Mario Spinella Un anno da Strindberg: Creditori Regia di Mina Mezzadri Scenografia di Enrico Job Con Manuela Morosini e Paolo Bessegato. Spazio UNO, Roma Si cerca di entrare dentro Strindberg. a partire dalla sua casa di Stoccolma. la «Torre blu», allusa all'ingresso da una scenografia volutamente realistica e volutamente esposta· al degrado ambientale e naturale (una pianta di rose spinose sta per invadere il lettuccio di Strindberg a cielo aperto, esposto alla pioggia). Notevole l'opera permanente di Giulio Paolini, pensata e costruita per «fiancheggiare» l'anno strindberghiano: un cunicolo intestinale angoscioso che si apre sopra un'idea di mare. Il titolo è attribuibile a Strindberg: Sul margine del mare aperto, perché l'opera è molto vicina allo spirito dell'inquietissimo «fuoco» di Svezia. Molto bella la scena a grandi quadrati oscillanti di Enrico Job, sulla quale si impegnano in difficili equilibri il mobile corpo di Manuela Morosini (notevoli i movimenti dei piedi e delle mani e di rilevante effetto espressionista quelli della bocca molto bella) e il riflessivo e sempre problematico Paolo Bessegato che raggiunge un momento di assoluta bravura nella scena finale di afasia. Questa diffusa rilettura di Strindberg è certo un bene, con la sola avvertenza: di ripulirlo degli isterismi più caduchi, per recuperarne invece l'inquietudine cosmica. a.p. Carla Vasio I have a dream today Roma - Carte segrete - disegni di Giulio Turcato Di Carla Vasio da tanto non leggevamo più nulla. Dal momento che Romanzo.storico da lei realizzato nel 1975 per la Milano Libri con il grafico Enzo fy1ari,non è testo di lettura, ma «pretesto» che molto sarebbe piaciuto a Barthes e che, in realtà, quando apparve, un-po' clandestinamente, molto piacque a Leonetti e a Calvino. Cos'altro resta, nella ferrea logica della Vasio, che scarnificare il romanzo, le. sue tecniche, la sua tradizione, gli elementi spaziali e temporali della sua struttura nella giocosa e pur perfetta successione-proliferazione di un albero genealogico? È dunque soprattutto la coerenza, il lucido percorso senza sbavature di uno sperimentalismo, ormai vero e proprio . «altrove» letterario e ideologico per la mia generazione, che più affascinano nell'iter narrativo di -questa scrittrice. Anche le brevi prose di/ have a dream today che I quad(r)erni di Artificina propongono con i disegni un po' «scoppiati» di Giulio Turcato sono un momento di questa scrittura damoralili centauro Rivista di filosofia e teoria politica N° 1, gennaio-aprile 1981 pp. 180, lire 6.500 Questa nuova rivista quadrimestrale pubblicata dall'editore Guida di Napoli e diretta da Biagio Di Giovanni, si propone, attraverso fascicoli tematicamente orientati, di indagare sui problemi oggi sollevati particolarmente tlalla teoria politica e dalla filosofia. Il primo fascicolo, titolato «Soggetti e forme», contiene scritti di Roberto Esposito (Forma e scissione in Machiavelli), Biagio Di Giovanni ( «Politica» dopo Cartesio) Bruno Accarino (li fidanzamento sociale. Spesa pubblica e decisione individuale in Georg Simmel), Wanda Tommasi (Il problema del soggetto nel secondo Wittgenstein ), Giacomo Marramao (// «possibile logicum» come frontiera del sistema. Le dimensioni della razionalità da Weber a Luhmann ), Massimo Cacciari-Maurizio Ciampa (Sul fondamento. Nietzsche letto da Derrida); e inoltre una rubrica critico-informativa, (<Materiali»,e un testo di Max Scheler. Sin da questo numero li centauro si presenta come una sede qualificata di ricerca a livello critico e scientifico. Di particolare interesse ci sono parsi i saggi di Di Giovanni e Marramao: il primo nell'ambito dell'attuale discussione teorica sul «politico»; il secondo per l'attenta lettura di Luhmann e per la felicità dei rilievi critici alle posizioni di questo autore. Mario Spinella ties quietamente oniriche. Il nome stesso di Turcato ci riporta alfa complessità intellettuale di Carla Vasio che, negli anni '50, appunto con Turcato, Burri, Fontana, Peri lii faceva sue ~ le battaglie della pittura astratta, come gli esordi musicali di Nuova Consonanza e i primi germi del Gruppo '63. Ed è con piacere e nostalgia che la Vasio rievoca l'atmosfera di quegli anni in cui pittura, musica e letteratura convenivano a un unico progetto di rinnovamento strutturale, cui, fra l'altro la Vasio partecipava anche con la sua traduzione del Voyage en Grande Garabagne di Michaux e dei romanzi di Maurice Roche. Costante della sua narrativa è la misura del racconto lungo, fin dalla prima fantasiosa storia di briganti, La foresta e la fine che colpì Vittorini al punto di ospitare un suo racconto sulle pagine del Menabò. Giorgio Manganelli che in quella occasione tenne a battesimo La penitenza ne scrisse: «non è narrazione: piuttosto una mappa; e di questa ha la mentita freddezza, il potere sostitutivo, e un che di eguale e deforme, rispetto a ciò di cui è segno». Chiusa nel suo utero vegetale, nel filo ossessivo di un lavoro a maglia di penelopesca prudenza la Vasio, nei due successivi romanzi, L'orizzonte del 1966 e L'anamorfosi del 1972 procede verso l'anamorfosi di sè stessa, immagine cioè illegibile·, se non alla seconda lettura o sguardo e se non da uno specifico punto di osservazione. Anche il sogno di questi ultimi frammenti narrativi riguarda sempre ciò che la Vasio scrisse nell'Orizzonte, il suo migliore libro: «compito della mia esistenza è di riflettere ogni cosa, ma impresa della mia esistenza è rimandare elementi selezionati dall'espressione». Biancamaria Frabotta Skiantos Pesissimo! Ediz. Musicali Cramps Music Milano, Memoria spa, 1980 Gli Skiantos continuano per la loro strada; hanno già un passato, sono per così dire nel rock italiano il gruppo bolognese «storico», ma in pari tempo si trasformano sia con l'operazione musicale sia con quella linguistica. Lasciamo il giudizio musicale agli specialisti, anche se appare abbastanza evidente che, terminata la tendenza degli inizi a creare con gran gusto un antimodello nel contesto italiano, ora la loro musica è più complessa e costruita, più ricca di livelli formali, oh buon Dio, quasi lirica a tratti. Sul piano tematico e quindi dell'uso della lingua si riscontra analogo sviluppo: a rivelarlo ecco l'ultimo bel disco Pesissimo! (un letterato naturalmente pensa al Pianissimo di $barbaro; loro ci avranno pensato?). Sono undici pezzi, in parte collegabili alla passata tematica. in pane nuovi, prevalentemente cantati in italiano. La continuità del gruppo rispetto al passato fa capolino nell'alternanza del punto di vista ironico e di quello mimetico-drammatico. alternanza tesa a testimoniare come sia dubbio che ilmondo abbia un senso. Basterebbe qui citare Sono veloce, dove si ritrova la violenza lacerante del ritmo metropolitano («Sono veloce / nelle scarpe il piede cuoce. / il cervello prende lento/ ma si cuoce dal di dentro. I La metropoli mi aggancia ...») alternata all'ironica visione del vagone-ristorante come Eden. Novità? Si accentua qualcosa di serio («Forse perdo la ragione,.}, mentre scompaiono le punte linguistiche (vocaboli osceni. coprolalia, bestemmie) sostituite da un parlare medio basso che raggiunge, per antitesi al tema, una migliore forza comunicativa. Molto tipico e suggestivo il testoMammaz: qui l'antistilnovismo è più maturo che in passato e a sua volta un po' poetico: quella mamma che odora di insalata. di polpettone, di camomilla (in rima però con pupilla!), quella mamma che la vince sulla ragazza («mamma, sei sbarbina/ la domenica mattina»}, «sì.sì/ sei la mia passione/ sei sconvolta di dolcezze I per il tuo geranio rosa» cresce come fantasma casalingo sulle parole del quotidiano, fra cucina e balcone; a ·non far però cadere mai nel patetico sono le due voci, quella franta, antimelodica maschile e l'altra nel sottofondo, la vocetta acuta. stonata e un po' gattesca femminile «mangia adagio che ti ingozzi!». Nelle disposizioni misteriose della Provvidenza, dove andrà questa musica fra qualche anno? Maria Coni Prov. di Milano, Out Off, Radio Popolare Sei'giorni del monologo Milano. dal 31 marzo al 5 aprile. Cinema cristallo Interpreti: Gianni Leo, Ciro Cascina, Mario Mieli, Luigi Cancellara, Claudio Beccari, Riccardo Zinna, Valeria Falcinelli, Laura Noulian, Paolo De Angelis Victor Cavallo, presentando la «sei giorni del monologo», con un'aria tra il nauseato e lo svaccato, forse a motivo di una cena eco nicoliniana che proveniva da sotto il palco, da buon• snoopy dello spettacolo, ha parlato di «gara dei cervelli spappolati>. Il fatto che fossero artisti a concorrere, e che non si trattava di una corsa di ... cavalli. non toglie nulla alla im/pertinenza di quello spappolamento che, anzi, proprio più spappolata di cosi la rassegna non poteva proprio essere. Non che non ci siano stati monologhi di una certa tenuta, letteraria o teatrale. Qualcosa di buono lo si è visto, certo. Per esempio, Ciò detto, passo oltre, ironico e raffinatissimo, di Mario Mieli che pareva la reincarnazione egizia di Wanda Osiris (e non di Franca Valeri, come disse il Corriere), o quello di Ciro Cascina, più sbracato e naturale, certo, ma alquanto sanguigno. (La cosa buffa è che l'hanno /arto vincere a quest'ultimo perché doveva andare a Casablanca, togliendo così merito al suo lavoro che pure ce l'aveva.) O quello di Riccardo Zinna che recitava il giovanissimo Frasca. E mi fermo qui, perché altrimenti dovrei dire delle cattiverie ancora più cattive. Sugli ospiti d'onore, per esempio. La Pivano che vede l'America anche a Quarto Oggiaro, la Inge che ci informa che la nuova letteratura ha làsciato finalmente il freddo degli altipiani andini (stanchezza del mercato?) per trasferirsi sulle assolate terrazze della Cina post-mao, della Cederna che non ho visto. di Verdiglione che non ho sentito, e di Gualtiero Marchesi che non gliene fregava nulla del Velodromo tanto la sua cucina restava la migliore. Per fortuna che Dario Fo è andato a fare qualche pernacchia, trovandosi là di passaggio. Se è vero che la cultura è spettacolo, secondo gli ultimi sondaggi dell'Espresso, pure non è vero il contrario. Che lo spettacolo è cultura. E questo non si può importare, sempre. Come i formaggini e il wisky. In Italia le idee, anche buone, come poteva essere quella dei monologhi, non si vendono. Si svendono. Col risultato che tra' Hyde Park (lontano, ahimé) e Weekend a Milano (ahimé, vicino) quei monologhi mettevano proprio voglia di fare delle corse in bicicletta, meglio se vinte - n'est pas, cherie? - alla csei giorni,.. La sola cosa per cui interessava veramente concorrere. Vincenzo Bonaua EXPOSITION WOLF VOSTELL DU 14 MARS AU 21 AVRIL 1981 GALERIE BAMA - 40, RUE QUINCAMPOIX, 75004 PARIS EXPOSITION VOSTELL PRODUIT TERRIBLE MALAJSE (STOP) DISCOURS JOURNALISTIQUES UNIVERSIT AIRES COMMERCIAUX INCAPABLES RENDRE COMPTE MULTIPLICITÉ OEUVRES DE SUBVERSION ENTREPRISES PAR LUI DEPUIS FLUXUS FUNK DEFÉCATEUR CLICHÉS CULTURE TELEVISÉE ZOO RECYCLAGE DECHÉTS ACADEMIQUES DECOLLAGE TERREURS CONCASSAGE CROY ANCES (STOP) MECANICIEN TRAIN D'ENFER PORTRAITISTE POLYGLOTTE MOMIE COLLECTIONNEUSE ART MNÉSIQUE CAPTÉ PAR MONITEUR VIDÉO INTRA-UTERIN MASS MEDIA TRINIT AIRES MIROIRS INVERSENT DÉSIR TÉTES CASSÉES SUR MUR BERLIN-JERICHO (STOP) MATCH AYATOLLAH PUR PORC CONTRE AYATOLLAH LENINE JOCONDE ENCULE OLYMPIA AVEC GOD LANCE-FLAMMES (STOP) HISTOIRE DE L'ART LONGUE NUIT DE CRYSTAL TOUJOURS RECOMMENCtE EN PIRE (STOP) PERMUTATION PERSONNEL NAVIGANT ET PERSONNEL AU SOL LILITH ALLAITE LULU (STOP) MOUVEMENT ANTIMINOTAURITAIRE OUVRE SUCCURSALES DANS LUPANARS ETATIQUES SCOOP SCANDALE PHOTOS COITS CLANDESTINS STRAUSS SCHLEYER FIDEL CASTRO INDIRA GANDHI KING KONG COMPLOT ULTRA SECRET FUSION STRUHOFF BOGDORF PLOGFF SOCIETt NUCLtAJRE GOULAG ÙBER ALLES KABOUL REMAKE KRONSTADT MARIE-MADELEINE FABRIQUE METAPHYSIQUE SEXUELLE RENAJSSANCE ITALIENNE PLUS INQUISITION ESPAGNOLE TRANSFIGURENT CHRIST ROI EN CHRIST CHIEN COURONNÉ DE PINES SANGLOTANT EXTASE PUNKITUDE EUROVISION ROCK'N ROLL BOX INSTAMATIC INCORPORE VOYEURS AU DESASTRE (STOP) RARES CRÉATEURS HORS PAIR ASSUMENT· FONCTION TRANSFORMATEURS COURANTS TRANSCULTURELS (STOP)TRA VAJL VOSTELL FOURNIT FORMIDABLES IMPULSIONS INSURRECTION FlITURES O.K. MAMBO. Jean-Jacques Lebel

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