lpogrammi 1. consumarsi così nel tratto di strada che porta alla fonte poiché c'è l' irripetibile bestiario dei volti a trascinarti mitico fuori dalle viscere vento divino tutte le strade esistono come non basta questo miele a compensare le escluse se per voi era mostruoso io mi sarei sprofondato in quel corpo dai pori ronzanti ora vi deluderò con questo elogio della demenza ma è vitale il caldo e tutto vibra in potenza volentieri diventerei quello che non parla guardarmi per sentire che il respiro sopravanza il pensiero al limitare dell'intuizione come il capello rapida imponderabile allora ci si (siede nel poco spazio della propria gabbia dividere lo (spazio della corsa all'infinito: irripetibile dolce ogni pausa e avere sete 2. che abbia la faccia d'animale cosa cambia sa pur sempre scrivere sulla pietra là dove è scomparsa l'allegra brigata di damine io ho detto non lo conosco sono peggiore di lui suonava un po' come una sfida data l'ora e il luogo ma la verità è la verità argo mi ha sempre riconosciuto 3. come le rime tuonano non so più pensare e qui tornano gli occhi umidi al loro diafano esserci di cui si ornano come il bianco fumo che grandina sulle case dove gli occhi non possono vedere il verde l'azzurro in una sola testa oh bastasse conoscere i peccati quasi fosse questo anagramma di liquidi che traccio col mio corpo in terra hastasse a mutare la linea della mano unico se non lontano aereo compiacimento e ancora sogno l'umido un rapido nonsenso un bacio 4. una sottile parabola se i due animali si rincorrono diventa vera così in questo albume ricominciamo sempre da capo si temono i mostri poi nello sforzo di rilassarci sveliamo all' infermiera il numero dei suoi capelli e che quel filo lo tagli a una pausa buona prima della mimetica parola di troppo con questo pensiero sulle labbra non hai bisogno di calore giunga infine il giudizio giunga la sera allora lei ci dice con orribile dolcezza il suo nome s. guardatemi con quanta serietà su un piede solo e la campana diventa quella finestra da cui entrano i passeri i passeri tu puoi essere chiaro non rispondono il loro sacrificio insegna quanto va a perdersi inutile geremiade se cercavo l'innocenza come tu che immacolato leggi oltre l'ultima linea del gesso dentro era troppo forte l'odore dei piedi le verdure chiari segni (adesso è tardi sono già oltre il riquadro .avete tulto il dirit/0 di piangermi pronuncio . il mio nome: di là qualcuno risponde 6. con la mano che corre oltre le proprie linee di dauilo in dauilo cerca altre ossa guarda incaula dove non deve non posso che ripe1erloimmersa nellapallidaorinadel raccon10 intravedo possibili umiltà abbiatene compassione potrei tagliarla oppure manifes1are il mio dissenso mentre lei dice: io sono il cervello I SauroAlbisani 7. ma quel brusìo colmo di miele facciamo finta che non dica nulla allora in un punto buio della s/rada cadremo mentre il discorso ronza sopra la testa morire per farsi leggere l'operaia nel fermento di nuovi verbi nuovi cos1rutti meglio la parola del pesce che è senza regole tulto questo per i bambini della scuola vedrete non li lascerà indifferenti si pesleranno cominciano a sentire il bisogno di pene/rare dai pelali nuovi verbi nuovi nomi una nuova violenza: polline lutto quello che aveva fatto era molto buono nel tondo matto il brusìo facciamo finta che sia un gioco ma 1u cerchi 1estardamente il senso a mani nude nessun refrigerio è un segno allora e,ompe pungente può anche uccidere 8. « le mie mani e non potevo più suonare soltanto mordere mentre divampava il carnevale sempre più pieno di bargigli souo souane bauli come pallido nessunu che ti aiuta quando ne avresti sogno neanche accarezzare i moncherini incrocio pericolo non toccare gli altri ti guardano sono capaci di non riconoscerti a tanto arriva la forza· dell'abitudine balbellavo aspellando il prossimo colpo per gli altri queste cose non possono succedere sempre più pieno di bagagli i nos1ri cari mostri ronza morde succhia anofelia mi riannega tre volte io che vi precedo sulla soglia la forbice del/ unione gesticola a mezz'aria un po' di pazienza adesso la traduco» 9. dove versate il vostro laue una voce parla nel caldo mauino io so chi è per questo ve lo dico piangendo si consuma un sacrificio senza che possa vincere la vostra superbia eppure quanta dolcezza nel suo invi/o poiché la persona è una sola ancora quei denti ancora quella pronuncia mentre le care ossa già decidono l'ora del tracollo non crediamo ai nostri occhi ma c'è una ripetizione da eludere gli occhi schiacciali conrro la federa che a un trailo bulla erba e ci sembra normale finalmente in questa nuova calma guardiamolo senza paura mentre si prodiga wcchiamolo seppelliamolo mentre cama 10. ho anch'io questa responsabilità che mi lecca di continuo ho prova/O a portarla in un luogo forse non è che un di/elio di sintesi qui non ci sono alberi ma pali neri con le cui ombre il sole gioca a 1agliarcia feue mi fa troppa tristezza e poi la fedeltà intenerisce ( sempre non devo essere cauivo con lei non devo farle paura forse dovrei provare a darle un nome 11. ii chiede non pronunciarlo o muore non pensare che li occupi la mente o piullosto vogliamo dire i sogni le viscere se ne accorse quando ancora swvi scostando la tenda dal vetro ques/a desolazione non conosce il prima non conosce il dopo esiste tra due vuoti ti ho dello quanto non so: è un fallo decisivo 12. come fu giunto ove a piccole unghiate si contendono il possesso della terra con questa neve ci vorrebbe un miracolo ma la lacrima scavò il suo cunicolo pianta di nascosto una vera trasgressione biologica il bastone della mia vecchiaia ho molta paura dell'alfabeto dice 13. bisogna avere un cuore di legno per non piangere tendini al posto delle giunture s/0ffa stoffa vera e così via dove c'è molto bianco c'è acqua dove c'è molto sonno c'è acqua ma rideva in quel mare un pesce che sa l' abecedario 14. io mi ricordo disegniamoli lentamente quesLibambini impareranno a parlare hanno la vita di tutti i gio;ni basta nascondersi non sono più reali guardiamo cosa succede nel cervello nei giochi mellono il cervello la stupenda confusione delle letture guardiamo come guardano l'albero hanno una loro letterale meraviglia non possiamo contare sulla loro presenza abbassano gli occhi e subito si nascondono si leggono in un modo che non sospettiamo non sempre esistono benché le madri non li perdano di vista un solo istante verrà il giorno che tu/ti li conosceranno possiamo parlare piano incamminandoci negli spazi geometrici pieni di cartelli . questo ancora non significa niente 15. abbiamo giochi meravigliosi camminavamo a lungo poiché non sto scrivendo quello che penso ma basta credere allora i colori tornano insieme a una decenza molto più crudele «si traila di cominciare dal nome: tu puoi conoscerle» è quasi impossibile fermarle ridono non perdiamole di vista nella loro infinita diversità per dire acqua dicono nuvole ma non lasciamoci alle spalle le bugie abbiamo commesso errori meravigliosi per camminare bisogna essere capiti: qui non vi nascondo niente 16. un'altra: un'altra favole/la del male (non hai più il problema del cibo si sentono voci fuori scena ma dalla parte del giardino dicono un comandamento «non ho sonno non ho lacrime» «diabolica inadempienza del reale» che bello fuggono in massa fuggono in maschera non farti più domande: ascoltami parlare 17. nella natie del buio e de~'acqua angeli corrono a scrivere le linee storte crepuscolare questo fiato questa trasparente corsa né sa perché abbaia e a chi nella natie dell'acqua in bianco e buio si pensa a una nuova bibbia come bambini che scroprono l'inguine e quel sorriso si fa più triste affinché tu consegni la tua nudità finalmente·-~ pia nella noue dell'acqua castissima così non ci sarà niente da immaginare solo questa corsa nell'umido disegnando le sue lei/ere di fiato e che orrore se _nonesistesse la preda 18. se mi disegno poi non vorrà dire che mi conosco (se mi abbellisco poi sarò più bello) cancelliamolo posiamolo in terra (se sta in piedi dovremo credergli) gli manca un piede un orecchio il naso (non può se sta in piedi essere un caso) manca la parola ma il naso gli assomiglia un foglio vuoto dice la sua età (son nato oggi) (se non mi assomiglio) sono io all'età di (cento anni mi me11ele mani addosso il mio disegno rosso arrossisco queste cose n°onsi fanno (in tanto rosso) mi alzo me ne vado (resto io solo al tavolo) hanno una fila di cose uguali differenti (più caldo più bello) entra attraverso gli occhi nel cervello la gomma sale bacia la carne non le linee (mancano i pezzi dell'originale) -. -.
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