Giornale dei Giornali Il terremotodadimenticare E siste nel sistema produttivo dei mass-media un perverso meccanismo che impone di mettere in primo piano una cosa alla volta, cancellando tutti gli altri terni dalla pubblica attenzione? Sembrerebbe di sì. per ammissione dei giornali stessi. In un articolo di fondo del suo giornale. il 2 dicembre. Scalfari scrive: «Quando la notte di domenica arrivarono le prime terribili notizie e i giornali fecero partire gli inviati. il commento che ci scambiammo a calcio fu: lo scandalo dei petroli scomparirà dalle prime pagine». Solo dieci giorni dopo. in un altro articolo di fondo della Repubblica, Sandro Viola scrive:« ... ecco profilarsi nuovi pericoli. E prima di ogni altro il pericolo che il terremoto scivoli via dalla memoria degli italiani. come sin eiaqualche giorno ha cominciato a scivolare dalle prime pagine dei giornali e dai titoli cli testa dei notiziari televisivi». Il 15 dicembre- giorno in cui chiudiamo questo servizio - leggiamo sul Corriere della Sera un articolo di Giovanni Russo, sotto il titolo: A sole tre settimane dalla catastrofe / Terremoto, il rischio di dimenticare. Rischio concreto. si direbbe. dal momento che il commento di Rus o. in fondo alla pagina. su quattro colonne. è il solo pezzo che il Corriere o pita in prima pagina: le notizie dalle zone terremotate sono a pagina nove. La polemica politica avviata dal terremoto stesso. la ventilata invasione militare della Polonia da parte delle truppe del Patto di Varsavia. l'aumento della benzina. il sequestro del giudice D'Urso da parte delle 13rigate Rosse. lo stesso «ritorno» dello scandalo dei petroli con le dimissioni di Bisaglia: sotto questa valanga di «notizie fresche» il terremoto. dopo aver sepolto migliaia di morti e gli scandali politici. è stato a sua volta sepolto da una nuova stratificazione informativa. È paradossale il tono di superiore fatalità con cui i giornali si dolgono delle loro stesse rimozioni: traspare visibilmente il richiamo ad una legge ferrea della notizia che trascende i giornali stessi e la volontà dei loro direttori. Notizia scaccia notizia. l'avvento di un tema dominante emargina il tema dominante del giorno prima; ma qual è il meccanismo fatale che viene invocato con parole che ricordano l'acre e cinico pessimismo dell"Ecclesiaste? Proviamo a fare alcune ipotesi da confrontare con i dati rilevati sui maggiori quotidiani. Il meccanismo di cui si parla riguarda la struttura stessa della prima pagina. legata per sua natura agli avvenimenti del giorno (all'avvenimento del giorno?) e quindi condannata ad emarginare progressivamente gli avvenimenti meno legati all'attualità? Esiste una correlazione fra stampa e opinion..: pubblica - intesa come readership- tale da impedire che i giornali mantengano un tema al centro dell'attenzione per un periodo di tempo troppo prolungato? Esiste una sorta di «fatica» o «nau ea» informativa («non si può parlare sempre del terremoto»)? Esiste una economia - produttiva e di spazio-che condannerebbe un giornale a sganciarsi da vaste aree di informazione e di attualità se proseguisse uno sforzo intenso su un tema o due per un lungo periodo? In altri termini, il giornale che si comportasse in questo modo soccomberebbe agli altri giornali. più «mobili» e più pronti a mutare i temi dominanti in funzione della attualità? Per tentare una risposta abbiamo preso in esame un insieme di sette quotidiani «indipendenti» a vocazione A cura di Index-Archivio Critico del/' Informazione nazionale: Corriere della Sera, Il Giornale, Il Giorno, La Repubblica, La Stampa, Il Messaggero, Il Tempo. Diario analitico dei cinque giorni successivi al terremoto 24 novembre, lunedì. I titoli di testa sono tutti per il terremoto, ma le notizie ono ancora sommarie e prevalentemente provengono dalle agenzie di stampa. Si parla di «centinaia di morti». ma avvertendo che fare un bilancio è impossibile. Anche l'epicentro del sisma è ubicato con una certa imprecisione e con versioni discordi. Tutti i giornali riferiscono tuttavia che l'area colpita. a cavallo della Campania e della Basilicata. è molto vasta. Sulla base delle edizioni che abbiamo consultato. solo tre giornali pubblicano articoli di propri inviati speciali: Corriere della Sera, Il Giorno, Il Messaggero. A poche ore dalla scossa delle 19.40 di domenica. gli inviati del Corriere sono in grado di far pervenire la notizia che solo a Lioni i morti sono un migliaio. Il Corriere pubblica un commento di Antonio Ghirelli. E ora non sia un altro Belice. 25 novembre, martedì. La dimensione della catastrofe appare ormai netta: tutti i giornali parlano di migliaia di morti. Peggio che nel Friuli dicono nei rispettivi titoli di testa il Corriere e Il Giornale; La Repubblica dice D Sud sprofonda; Un'atomica sul povero Sud è il titolo del Giorno. Il numero degli inviati nella zona colpita ~i è moltiplicato: Corriere e Giorno ne hanno ora 7 ciascuno, La Repubblica 6. La Stampa e Il Tempo 5 ciascuno. Il Giornale e // Messaggero 3. Gli inviati allargano la geografia del terremoto: nomi di nuovi paesi entrano in scena per la prima volta; in alcuni di essi i giornalisti riferiscono di essere arrivati prima delle colonne di soccorso. In alcuni titoli emergono i primi toni critici e polemici. Il Corriere, sotto il titolo di testa. reca un «catenaccio» a tutta pagina: Gravi ritardi nell'emer-. genza segnalati dai cronisti arrivati prima dei soccorsi; sotto: A Sant'Angelo dei Lombardi raso al suolo: dopo 12 ore ancora nessun soccorso; in testa alla terza pagina si legge: «Nessun soccorso, stanotte lo Stato non si vede a Lioni/Ma esiste davvero Lioni? Soltanto nel cuore di Cristo...». Meno acuti i toni negli altri: nel lungo sommario di testa della Stampa c·è un laconico «Troppa lentezza nei soccorsi»; in fondo alla prima pagina di Repubblica, c'è un titolo Sul posto 3.900 soldati ma i soccorsi sono lenti. Molto più cauti Il Giornale, Il Giorno, Il Messaggero e li Tempo: qua e là, anzi. emergono venature ottimistiche sull'imponente «mobilitazione di soccorso» che riecheggiano le dichiarazioni del Ministro degli Interni Rognoni (Soccorsi rapidi ed efficaci è il titolo del Giorno che riporta. in seconda pagina. le dichiarazioni del Ministro). Sul piano politico. le notizie sono ancora scarse: Pertini. già da ieri in visita nei paesi colpiti, si rifiuta di rilasciare dichiarazioni; il governo nomina Zamberletti commissario straordinario per le zone terremotate. Ma sulla stampa i primi embrioni della polemica politica. già presenti ieri. si sviluppano rapidamente. In un editoriale del suo direttore. Indro Montanelli. Il Giornale mette le mani avanti: Niente corvi sul disastro è il titolo. Montanelli invita la stampa a non aizzare polemiche «rabbiose» sulla condotta dello Stato e se la prende con il Corriere che ieri aveva evocato lo spettro del Belice. Gli fa da controcanto l'editoriale anonimo della Repubblica: Questa volta non permetteremo un altro Belice. «Trascineremo io Stato per i capelli a compiere il suo dovere» scrive la Repubblica; e non lo farà «noi. uomini d'ordine. andremo nelle piazze a incitare contro lo Stato». 26 novembre, mercoledì. Mentre si moltiplicano le ottoscrizioni dei giornali. la protesta per l'inefficienza dei soccorsi si fa strada anche nei quotidiani più cauti. Lo stesso Giornale afferma nel titolo di testa: Esplode il dramma dei senzatetto, i soccorsi non bastano. Il più esplicito nella denuncia è ancora il Corriere della Sera. Il titolo di testa in caratteri di scatola è: Gridano i sepolti vivi- Ancora ritardi nei soccorsi - I morti saInviati nelle zone del terremoto 24 25 Corriere 2 7 Giornale - 3 Giorno I 7 Messaggero I 3 Repubblica - 6 Swmpa - 5 Tempo - 5 Totale 4 36 Pagine dedicate al terremoto 24 25 26 Corriere 1.2 5.5 6.5 Giornale 0.5 6.0 5.5 Giorno L.0 6.1 6.0 Messaggero 1.6 6.5 6.5 Repubblica - 6.0 6.0 Stampa 0.5 8.0 8.0 Tempo 1.5 12.0 12.0 Totale 6.3 45.9 50.5 rebbero oltre 4.000. L'articolo di fondo di Valiani è intitolato Troppe crepe nello Stato; e ancora: La povera gente urlaa Pertini la sua ira, al centro della prima pagina; di spalla: I nostri inviati a tu per tu con la rabbia che cresce. Anche la prima pagina di Repubblica assume un atteggiamento critico: Per i vivi mancano gli aiuti si legge nel titolo di testa; nel sommario: «I soccorsi male coordinati giungono spesso in ritardo. Dice un lavoratore al Presidente della Repubblica: ·sono arrivato prima io dalla Germania che gli aiuti'». Sotto: «Pertini, troppe parole ma i fatti non li vediamo». Più moderati i toni degli altri giornali. La S1ampa porta titoli abbastanza neutri («Invocano aiuto tra migliaia di morti». «la terra continua a tremare>. «dai lettori quasi 900 milioni>. «Pertini di fronte a lacrime e rabbia;)_ In fondo alla prima pagina c'è un corsivo. siglato g.tr.. che annuncia: Lo Stato è in ritardo. Sulla stessa lunghezza d'onda la prima pagina del Giorno, mentre Il Messaggero annuncia. un po' ambiguamente. il Caotico arrivodei soccorsi (titolo di testa). Il Tempo, viceversa. lancia un ap·pello all'unità: on servono polemiche: mobilitiamoci tutti; ma nel sommario ammette: «Proteste in molti centri per il ritardato arrivo dei soccorsi». Intanto il numero degli inviati in zona cresce in tutte le testate. con la eccezione del Tempo che ha mantenuto cinque inviati. Anche il numero di pagine dedicate al terremoto tende a crescere ulteriormente e le prime pagine continuano ad essere totalmente occupate. Il fronte politico si è messo in movimento. ma Corriere della Sera e La Repubblica sono gli unici a fare spazio in prima pagina alla polemica politica. Il Corriere titola: Aspre critiche per la disorganizzazione anche dai partiti della maggioranza, mentre la Repubblica riunisce nella denuncia comunisti e socialisti: Berlinguer e Craxi - «Governo incapace davanti alla strage». I/ Tempo si limita a presentare. in un «occhiello». D governo impegnato tra le polemiche; l'articolo di fondo. firmato da Gino Pampaloni. definisce le critiche alla tempestività dei soccorsi «inopportune» e dettate da «egoismo e disinteresse». 27 novembre, giovetft. Lo scenario è cambiato bruscamente. Alle ore 20 di ieri Pertini. di ritorno 26 27 28 media 25/28 9 11 IO 9.25 5 4 4 4 8 7 6 7 6 6 6 5.25 7 5 5 5.75 7 6 3 5.25 5 5 5 5 47 44 39 5.9 27 28 Totale di cui in 25/28 pag. locale 6.5 7 25.5 2.5 5.6 6.4 23.5 2.5 5.7 6.2 24.0 3.0 7.2 8.0 28.2 5.5 7.0 IO.O 29.0 - 10.0 I I.O 35.I I I.I 9.8 IO.O 41.5 4.5 51.8 58.6 206.8 dalla zona terremotata. è improvvisamente comparso alla televisione rivolgendo agli italiani un discorso carico di accuse e avvertimenti («A distanza di quarantotto ore non erano ancora giunti in quei paesi gli aiuti necessari ... vi sono state mancanze gravi. non vi è dubbio. quindi chi ha mancato deve essere colpito... non deve ripetersi quello che è avvenuto nel Belice> ). Qualche ora dopo. intorno alla mezzanotte. il Ministro degli Interni Rognoni faceva conoscere la decisione di dimettersi. Lo scenario politico prende il sopravvento sulle informazioni dall'area del terremoto. Il Corriere della Sera e La Repubblica, che vedono autorevolmente e clamorosamente sanzionato il proprio atteggiamento, titolano decisamente sul discorso presidenziale. Il titolo. a caratteri cubitali, del Corriere è Pertini al Paese: bisogna risorgere; poi, in corpo meno evidente, «Ma chi ha mancato deve pagare»; più sotto ancora le dimissioni di Rognoni. Analogo lo schema di titolazione della Repubblica. In corpo maggiore L'accusa di Pertini, e più sotto: «Quelli che banno sbagliato dovranno pagare»-Colpo di scena: subito dopo Rognoni si dimette. Il Corriere parla di «sferzata alla scena politica». La Repubblica di «sferzante appello del Presidente>. pubblicando anche un editoriale anonimo dall'eloquente titolo Le Jlllrole che volevamo sentire, che termina con «lunga vita a Sandro Penini>. Una impostazione abbastanza vicina. ma con sottili differenze. è quella del Messaggero; il titolo di testa è Chi ha sbagliato paghi. L' «occhiello> spiega che si tratta di un «severo messaggio> di Penini. Rognoni è in un secondo titolo, sotto quello principale. Praticamente metà della prima pagina è occupata dalla trascrizione stenografica del messaggio del Presidente. l'altra metà dalla fotografia di un terremotato. el Giornale e nel Giorno lo schema si rovescia: il titolo principale va alle dimissioni di Rognoni. Penini è collocato nell'«occhiello> che contestualizza la decisione del ministro: «Dopo il messaggio di Pertini alla nazione> (Il Giorno): «Dopo una violenta requisitoria del presidente Pertini sui ritardi dei soccorsi. che ha messo in imbarazzo il governo> (Il Giornale). Va sotlolineato però che la titolazione del Giorno, complessivamente, dà più risalto a Pertini. mentre il Giornale tradisce un notevole imbarazzo: manca persino un titolo specifico per l'articolo che riferisce il discorso di Penini. così che questo risulta «introvabile> nella pagina; il titolo di testa, dopo le dimissioni di Rognoni. annuncia: Subito I 200 miliardi per i primi interventi. Nella S1ampa e nel Tempo l'intervento di Penini è posto in secondo piano. pur mancando. nella edizione da noi consultata. la notizia riguardante Rognoni. Il titolo di testa della S1ampa è Le decisioni del governo - Caos nei soccorsi / Pertini: « I responsabili dovranno pagare». Il sommario è dedicato a Pertini. ma è difficile identificare l'articolo relativo, data l'intromissione di un «catenaccio» sulla souoscrizione del giornale e di un sibillino titoletto a una colonna, I ministri non sapevano. Nel Tempo l'imbarazzo è più evidente ma assume forme meno confuse. Il titolo principale è Esplode il dramma dei senzatetto, curiosamente uguale a quello del Giornale di ieri. Sotto. in caratteri più piccoli: O governo stanzia 1200 miliardi-Appello di Perlini al Paese. Il testo del discorso di Pertini è presentato da un altro titolo a quattro colonne. Un brusco richiamo del Capo dello Stato; in esso si inserisce un commento di Enrico Mat1ei. il cui titolo. Luci e ombre di un'alta parola, non deve trarre in inganno: per il commentatore si tratla soprattutto di ombre. Mentre la polemica politica infuria. il numero degli inviati. raggiunta ieri la punta massima. in alcune testate inizia già a diminuire. Ed è proprie dal lavoro degli inviati che è possibile capire, dietro la cortina delle «interpretazioni». quale sia la situazione effettiva delle aree colpite dal terremoto. Ed è
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