Alfabeta - anno III - n. 20 - gennaio 1981

:!!!?})resa ! di promozione ! culturale : Tutto il p_ianoforte 1 di Erik Satie Giancarlo Cardini ProgrammaA Giancarlo Cardini suona Erik Satie (Per pianoforte a due mani) ProgrammaB Giancarlo Cardini suona l'opera completa per pianoforte a due mani di Erik Satie Durata quattro ore e mezza ca. Jaan HicWgo, Walter Marchetti Vaations (1893?) di Erik Satie Pour se jouer 840 fois de suite ce motif. il sera bon de se préparer au préalable. et dans le plus grand silence. par des immobilités serieuses. (Per due pianoforti) Durata prevista diciannove ore ca. 1 Adriano Bassi, Italo Lo Vetere Tutto il pianoforte a quattro mani di Erik Satie Le contaminazioni della voce Von Bouzza Z.Orro la leuura Immagini della voce. immagini del silenzio Giancarlo Cardini Cardini,Solfeggioparlanteper voce sola (/973) di Paolo Castaldi Corrado Costa LL11ure di poesie dedicateai piltori PoesiaLineare Futm Poesia Sonora Antologiastoricocriticadellapoesia sonora Mimodeclamatori: Valeria Magli e Arrigo Lora Totino Juan Hid21go e Walter Marchelli MesostinatosticsI e 2 di John Cage (Per due voci) aleria ~!agli Poesiaballerina Azioni danzate su testi poetici Musiche eseguite da John Cage, D Marcel Duchamps. Erik Satie. emetrio Stratos Costumi di Cinzia Ruggeri Luci di Fulvio Michelazzi Regia di Lorenzo Vitalone Giulia Niccolai Harry'sbar e a/Jrepoesie Adriano Spatola PoesiaSonora Arrigo Lora Torino Poesia Ginnica. Poesia Liquida Azioni verbo/mimiche Giuliano Zosi UrSonate di Kurl Schwitters Voce di Giuliano Zosi (Per voce sola) Produzione cSuono Giallo• I grandi interpreti della musica contemporanea Giorgio Battistelli P~rcussioni Autori Italiani (Per un percussionista) Musiche di: Bussotti. Gaudiomonte, Chiari. Castaldi. Battistelli, Marchetti. Madema. GiancarloCan:lia.i Pianoforte GiancarloCardinisuona Erik Satie Giusto Pio Violino MotoreImmobile Musiche di Giusto Pio (Per voce. due organi e violino) Giancarlo Sdiiaflini Trombone Autori Europei (Per uombone solo) Musiche di: Du Bois, Bon, Cardew. 1 Amman. Schiaffini. de Jong. Heider Villa-Rojo. Frances Ma.rie Uitti Violoncello Trilogia Musiche di Giacinto Scelsi (Per violonceUo solo) Magazzini CrimirutlliFranco Bolelli MusicMper ambienti progelli sonori per film. supermercati, srnate di moda. spazii e situazioni metropolitane Per informazionirivolgersia: IDtnpresa Via Goffredo Sigieri. 6 20135 Milano Telefoni (02) 541254-541692 Telex 311509/SITAM Lettere Eccotela sempre Il l'arcadia imperitura! Cara Niva Lorenzini, ho leuo con molto interesse e piacere quanto hai scrillo a proposito del mio poemello Blackout nel n. 18 di Alfabeta. Vorrei qui solo precisare una questione /Il/lapersonale: nutro una viscerale ostilità per tutto ciò che è utopia: Thomas More mi annoia, Fourier mi irrita, la Repubblica di Platone mi deprime... e di conseguenza poche cose più di essa sono estranee alla mia poesia. Tu n obiet1avi al Giuliani, che recensendomi sulla Repubblica mi aveva definùo «irrimediabilmente utopico» (nell'accezione, evidentemente, di una proget1ualità irrealizzabile, che non tiene conto della realtà, riferendosi ai miei contenuti politici), gli obieuavi il diritlo della poesia a praticare l'utopia: «perché l'utopia, il suo essere etimologicamente altrove, luogo di prefigurazioni, paesaggio mentale della non consistenza e del rinvio, è stre/lamente connaturata alla poesia, a questo desiderio della parola che è insieme parola del desiderio». Molto bene, ma non sento che tulio ciò mi riguardi. Tullo n. lo sono certo d'accordo che questa dello «tardozdmwvismo» del Giuliani (secondo la tua definizione) è una faccenda alquanto bizzarra. Più che l'ipocondria valperò forse maggiormente la pena vedervi un bel segno dei tempi devastati in cui tutti i pesci vengono a galla. E in cui un let1eratoformatosi in una siwazio11eculturale in cui ci si batteva perché Pound e Céline venissero accettati come grandi scrittori indipendelllemente dalle idee politiche professate, dà i numeri se qualcuno osa ispirarsi allo «spirito del '68» (come lui lo chiama) ... Ma allora qui i casi sono due: o il Giuliani 11011ha niellle da ridire solo quando le idee politiche dei poeti sono fasciste, oppure in quest'anno di grazia /980 egli si seme di botto investito del ruolo di paladi110letterario del regime vigente, una specie di Della Chiesa della poesia. Nonostante il suo notorio disinteresse e fastidio per le cose della politica, il Giu/ia11isa infatti benissimo che il suo spauracchio (il movi111e/llodi trasformazione di quest'ultimo decennio, chiamatelo come volete) 11011è «miticamellle la distruzione di tutti i poteri e il ricominciamento di chissà cosa», dwique un'utopiaccia. Piacerebbe a tanti che fosse così, ma 1101è1. Egli sa che si tra/la invece, molto concretamente, della distruzione di un potere ben determinato (e del ricominciamento comunque se11zadi esso): di quel potere che per fare piccoli esempi recenti eccelle con opposta efficacia 11el furto petrolifero e nel soccorso ai terremotati ... (C'è d'altra parte chi a quel potere n ci è affezionato e guai a chi glielo tocca. Padronissimo, a me l'unica cosa che non mi va bene è che lo difenda recensendomi nella rubrica letteraria, dove dovrebbe in vece occuparsi della mia metrica). Tu/la questa digressione sul G. era solo per arrivare a dirti che quando io ci me/lo delle cose diretlamente politiche nella mia poesia, non me le considero proprio mica delle utopie, né nel senso negativo del suddetto, né nel senso lodevole tuo, che accordi al poeta il diritto di praticare l'utopia che più gli piace senza che una critica ideologica e poliziesca lo colpisca (e dunque anche, immagino, quello di 11011pra1icarne nessuna di utopie, no?) Quelloche io cimeuonellamiapoesia sono frammenti di pratiche e di teorie politiche presenti: che 11011sono necessariamente dogmatiche, come te e il G. definite quelle di Toni Negri, probabilmente per non averle mai lette, e soltanto perché la poli1ica non può che essere dogmatica, e noiosa (per un le1terato). Ma che cos'è invece quella cosa che è la sola sempre libera e gioiosa? Ma eccola qua, signori miei, la nos1ra santa beneamata e redentrice Poesia! Devo dirti che a me queste visioni della poesia come 1e11de11zialuetopia assoluta, cioè luogo privilegiato, altrove e prefigurazio11e, rifugio inebriante, non consistenza e rinvio, oblio sereno (per il poeta e il lettore) delle dure avversità del quotidiano politico sociale economico (tutte robe che n ci possono entrare, sì, ma con ca11tela,e solo in quanto immaginario utopico), a me non mi piacciono mica tanto e che le trovo dogmatiche e noiose. Mi viene anche il sospetlo che, gira e rigira, eccotela sempre n l'arcadia imperitura della poesia italiana, la fuga dalla realtà e l'orticello dell'utopia, che quanto spesso si accompagnano al servilismo civile, all'ossequio comunque al potere e tutte quelle cose n che ben sappiamo ... per cui per un G. anche il povero Foscolo diventa un esagitato rompiballe rimbambito! Che ti pare? Nanni Balestrini Lo pseudonimo della rosa La Storia non è che una trama di menzogne e di illusioni tessuta da un'indefinita moltitudine di società segrete. In questi tempi scossi da immani ca1astrofi noi sentiamo /'urge11za di spezzare l'oscuro ordito, di ristabilire il diritto della Verità, affinché non sian confusi ancora il traditore e l'eroe, l'onore e l'inganno. È poca cosa, ma inquietante e significativa, la rivelazione che ci sentiamo in dovere di render nota: il memoriale segreto di un pelllito già del gruppo Orbis Quartus. Questa la sostanza del documento: li gruppo Orbis Quartus è stato creaIO con il fina11ziamento del Sisde allo scopo di produrre il falso romanzo di Umberto Eco, Il nome della rosa; per screditarlo e compromettere la sua recen1efortuna scientifica i111emazio11ale. (li memoriale 11011 è esplicito sui fini ultimi di questa macchinosa operazione, che per altro rappresenta 1111 ulteriore passo sulla via della sistematica crimi11a/izzazio11e - o giollizzazione, a seconda dei casi - di quella schiera di inrellet1uali cui si deve la coraggiosa costruzione della cultura militante in Italia, a partire dagli anni sessa111a). Perché Eco avrebbe permesso questa macchinazione ai suoi danni? È stato ricattato: minacciato di ritiro del passaporto e di revoca del visto per gli Swti Uniti; cosa possibile 1101s1oltanto per le simpmie politiche del Nostro, 111anche per i suoi rapporti con i111elleuualsiovietici 11011dissidenti (Lot111a11e,cc.), nonché dalla sua passata collaborazione a un 11010quotidiano della sinistra extraparlame111are, pur inutilmente celata sotto il 11010pseudonimo. li pentito, come tutti i pe111irie,ra naturalmente pentito fin da/l'inizio: un infiltrato. Per ovvi motivi di sicurezza 1101p1ossiamo svelare la sua ide111itàl:o faremo forse in un secondo momento. Precisiamo solo che 11011si tratta di Toni Negri, già troppo occupato alla stesura del suo (?) manoscritto su Spinoza. Certo, se il memoriale del pentito 11011 ci avesse offerto l'opportunità di queste rivelazio11i,l'operazione sarebbe riuscita: Il nome della rosa rischiava i11fattidi vincere il premio Campiello, grazie anche a certa grafica ricci11tadei titoli. Tutta questa storia (v. Maria Corti) è verosimile; infatti il numeroso romanzo di Eco: 1) È un'opera chiusa, e co111raddice quindi le note tesi di Eco sull'Opera Aperta; 2) Riporta in primo piano quegli interessi medievalisti di cui Eco è da più di 1111 ve111ennioapostata. Vie11ecosì farsescamellle esibito il còté fratesco di UmbertoEco: ere1icodi sé; 3) li testo è costellato da errori che Eco non avrebbe mai commesso. Ad esempio: l'uso frequente del termine «meridione», di cauivo uso giornalistico recellle, in luogo del correuo «mezzogiorno»; a pagina 238: «Joha1111em voca1111e1c1c.» in luogo del corretto latino «Joannem ...», senz'acca; a pagina I35: « Un altro libro greco era aperto sul leggio (...) erano le Metamorfosi di • Apuleio», quando è noto che Apuleio scriveva in latino (D'altra parte questo errore è così pacchiano da sembrare volontario, opera di sabotaggio della talpa awrice del memoriale); 4) Tutta la limpida razionalità progressista nel roma11zo è assente. C'è piuttosto il reazionario adagiarsi in un medioevo fantastico e di maniera (Tolkien), la metafisica delirante di un Borges; 5) Nonostante la prolificità di Eco non riusciamo a credere che sia riuscito a scrivere le 442 pagi11edi questo testo oltre ai notissimi saggi scientifici, agli in11umerevoli articoli di costume, alle circolari u11iversitarie,all'inedi10 tenebroso epistolario; 6) Vi sono reiteratespaventose cadute di tono, assolutamente inascrivibili ad un ingegno critico così attento; 7) Vedi altresl lo pseudo Spinazzola su/l'Osservatore Romano, 11 dicembre 80: « Un messaggio di laica tolleranza nel romanzo storico di U. Eco». Certo si potrebbe obiet1are, cita11do le interviste che ha rilasciato, che Eco ha troppo accettato il gioco. Tuttavia, leggendo con attenzione queste interviste si possono i11dividuarealtri elementi. Ad esempio, ricusa di rispondere delle cose scritte nel libro (ha rifiutato di leggerlo?). Sono i risvolti di copertina l'unica cosa di pugno di Eco! Esamina11doli accuratamente, si rivela un doppio livello di indizi: A - Evidellle (quindi, di cui diffidare): ... «l'a11tore, forse mendacemente, asserisce che di suo non vi è neanche una parola» ... «che l'autore si rifiuta di autorizzare» ... «questo testo è un tessuto di altri testi, un 'giallo'» ... «l'autore rifiuta di rivelare che cosa il libro voglia dire» ... Si può ipotizzare (ma sarebbe troppo semplice) che l'autore abbia voluto avvertire del falso il suo pubblico usando di questi tristi espedienti letterari. Ma Eco si sarebbe tradito facilmente agli occhi dei colllrollori! B - Questi frammenti sono indicazioni di un secondo livello di indizi che tali dichiarazioni ha1111l0o scopo di coprire (fingendo di scoprire - letterariamente -il gioco). Di fauo 1101n1elle 111archedi enunciazione ma in quelle di enunciato si nasconde il segreto: ... « La sottile e imprecisa missione diplo111arica.».. /'allusione agli «inquisori» ... «le pagine svagate dove si annidano i segni le tracce e i sintomi rivelatori» ... - Insomma siamo davanti a quello che Sciascia ha chiamato la forza occultatrice della evidenza (/'affaire Eco potrebbe rapprese11tarenel mo11do le11erario ciò che il caso Moro ha rapprese111mo nel mo11do politico). E 11aturalme11tesolo chi si inizia a questo rico110scime1110potrà poi, per viadi minuziosi riferimellli e allusioni 1111merosielllendere che «l'autore comunque rifiuta di rivelare non che cosa» (si vede /'illuminante souolineatura!) ma chi nel libro voglia dire. Che «questo testo è un tessuto di altri testi, un 'giallo'», ma un giallo comemporaneo. Dov'è poi l'enigma del titolo? li nome della rosa? Elementare: rosa. li sigillo del segreto è la vera miniatura dello pseudonimo della rosa. Sappiamo bene che certe pratiche di falsificazione sono diffuse ne/l'editoria italiana: falsi di Berlinguer, libri anonimi, ecc. Noi speriamo con questa nostra denuncia di dare la possibilità a Eco di uscire allo scoperto indenne dal labirinto dei ricaui e di scrivere finalmente il libro che desidera. Bologna 2.XII. I 980 COYIFAT (Comitato Vigilantes Falsi Testuali) errata corrige Nel numero precede11te,nella /e11era di Romano Modera, p. 28, seconda colonna, seconda riga, invece di: «essere e non-essere sono affermati dallo scorrere del tempo, e che il 11011essere... », si legga: «essere e non-essere sono affrancmi dallo scorrere del tempo, e che la negazione del 11011essere...». Mensilea curadel Comitato RegionaleLega Cooperative de~'EmiliaRomagna Cooperazione. Tanti ne parlano a sproposito. Noi no! Abbonamentiper il 198/ I I numeri Lire 5.000 Inviareassegnoo vagliapostalea: ComitatoRegionaleLega Cooperative ViaAldo Moro, 16 • 40 I 2I Bologna « T ASCO: UNA DELLE POCHE ECONOMICHE DEGNE DI QUESTO NOME» :ORESTE DEL BUONO,LEUROPEO Novitàe successi intutte le librerie: TOKITSU: Lo Zen e la via del karate• HESSE: L'azzurra lontananza • VALLÈS: I refrattari • BURROUGHS: È arrivato Ah Pook • BURROUGHS: Ragazzi selvaggi • BURROUGHS: La morbida macchina• WILDE: Il critico come artista • DÒBLIN: L'assassinio di un ranuncolo • BALABANOFF: Lenin visto da vicino • RANK: Il Doppio • HESSE: Hermann Lauscher • HESSE: Pellegrinaggio d'autunno SUGARECDOIZIONI INTUTTLELIBRERIE l'ltalie changée Gadda il faut d'abord etre coupable Zanzotto la perfection de la neige Porta Giuliani Sanguineti Amelia Rosselli Landolfi • Mariotti Milanese • Tagliaferri Agosti Bonito Oliva Viviani • Conte • Paniccia Joppolo • Parisot Toni Negri "lettre" de prison Tam-Tam/ Balestrini dissidente à coté d'Alice Chang~ t:

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==