cediamo pure che sia possibile riunire così goffamente in una sola categoria questi peccatori contro la Ragione scientifica, ma Severino cosa c'entra? Infatti non c'entra. La sua polemica contro l'ontologia della metafisica occidentale è rivolta tanto alla scienza e alla tecnica, quanto all'arte, alla fantasticheria e alla religione (anche quando insegnava alla CattoUca!). Anzi, dal punto di vista di Severino, se è vero che il pensare della scienza e della tecnica moderna è la forma più coerente di nichilismo ne/l'intera storia occidentale (è il pensare che più fedelmente traduce il fondamento del nichilismo: che ciò che è vada e venga dal niente e nel niente), è altrettanto vero che l'opposizione a questa forma di nichilismo -ed i nomi che Colletti cita-rappresenta un controcanto minore, una forma meno coerente, una sorta di appendice del pensiero dominante. È proprio la «libertà» così spesso invocata dagli avversari della scienza, e invocata proprio in quanto «progetto creatore», a tradurre quella «libertà» dell'essere di rinunciare a se stesso, di non esserepiù o di non essereancora, che è per Severino occultamento della verità dell'essere. Questo concetto nichilistico di libertà è ben raf figurato in quell'ideare-progettare-agire secondo un libero volere, che informa la struttura de/l'azione (e dunque anche de/l'operare scientifico e tecnico), ma che è d'altra parte proprio ciò che invocano coloro che si oppongono alle deformazioni (capitalistico-tecniche) dell'agire «veramente» libero. La recentepubblicazione de/l'ultima ponderosa fatica di Severino (Destino della necessità, Adelphi 1980) non consente solo di leggere in un unico volume una vera e propria «summa» del suo pensiero, ma anche, grazie ai puntuali rimandi ed alla rara onestà di fare i conto con se stesso, di seguire l'evoluzione delle sue tesi. Così, oltre al rimando a Ritornare a Parmenide (i cui testisono del '64), si possono trovare nei capitoli I e Xl («L'Occidente e la volontà di potenza> e «L'alienazione dell'agire») le argomentazioni che qualificano in modo preciso il nesso fra nichilismo, libertà e struttura de/l'azione, consentendo un confronto fra le sciocchezze che Colletti dice su Severino e «cosa ha veramente detto» quesfultimo (il che sarebbe di scarso interesse se non fosse che Colletti è solo l'esempio più recente di una «incapacità di leggere» che appare evidente non appena personaggi pur noti della Culturasi avventurano nel confutare Severino). Ma vengo allaseconda definizione di Severino secondo Colletti: alla sua collocazione sulla linea Nietzsche-Hetdegger. Heidegger si aggira - semplifico nei limiti del possibile - attorno ad una domanda, perché è l'essere e non il nulla, che attesta nel modo più radicale la possibilità che l'essere non sia e èhe anzi sia un'oscillazione sempre in questione fra l'essere e il nulla. Dal punto di vista di Severino questa posizione filosofica è quella che più si accosta - pur senza raggiungerla - ad una possibile coerenza del nichilismo. Colletti avrebbe forse potuto parlare di rovesciamento dialettico in rapporto a Severino e Heidegger... ma, è noto, l'hegelismo gli suscita attacchi d'ira, ed ha quindi perso questa - peraltro mediocre - prospettiva. La distanza nettissima che separa i due pensatori non è recente: Severino l'aveva intenzionalmente sottolineata nel '63 in rapporto ad un titolo heideggeriano - Il detto di Anassimandro -, ed essa appare limpidissima nei due articoli del '64: «Ritornare a Parmenide» e «Poscritto»a Ritornare a Parmenide. Già nel '63 dunque Severino portava la differenza con Heidegger fino alla discussione dei testi canonici del «riandare» alla,_parolaoriginaria della filosofia. Un «riandare» diverso, non solo per l'interpretazione, né solo per il modo opposto di «testimoniare la verità de/l'Essere», ma anche per la tendenza che esprime. Heidegger è la punta estrema di uno sviluppo storicizzante fino a/l'esistenziale singolare, e in questo rappresenta la coerenza di una secolare tendenza allo svuotamento della filosofia prima, del sapere sull'essere in quanto essere. Questa continuitàestremizzazione di Heidegger nei confronti della tendenza a pensare storicamente, in senso forte, può essere apprezzata attraverso la lettura di Lowith (non solo del suo testo più noto, Da Hegel a Nietzsche, ma soprattutto della Critica all'esistenza storica, Liguori, Napoli, 1967 e dei Tre saggi su Heidegger, questi ultimi pubblicati da Einaudi). Severino attaccala cosiddetta metafisica occidentale esprimendo una tendenza del tutto diversa: secondo lui il pensare storicamente che finisce nichilisticamente ha origine proprio in quellafilosofia prima che tenta di limitare, e vanificare nellasua essenza, l'ontologia parmenidea che vuole pensare l'essere come qualcosa chepuò non esserepiù e non essereancora (vale a dire nella filosofia platonica prima e aristote4ica poi). Nel tentativo di «salvare i fJiomeni» si è così persa la veritàdell'essere che sola, secondo Severino, può pensarli nella verità (di qui tutto l'accanimento, anche autocritico, col quale Severino affronta il tema de/l'apparire nei suoi lavori: cfr. i capitoli IV, V, VI del Destino della Necessità). Si potrebbe dire che la tendenza che si esprime nel pensiero di Severino tenti di estirpare - nella sua radice greca e metafisica - il pensare storicamente (cfr. il capitolo su totalità e dominio, sempre in Destino della Necessità). Il suo non è - come avviene nel pensiero di derivdzione critica elo storica - un attacco alla metafisica in quanto metafisica, in quanto discorso sull'essere in quanto tale, ma è, all'opposto, un attacco portato da una diversa «filosofia prima», per chiamarla aristotelicamente, contro una scorretta filoso fiaprima. Severino pretende persino -inaudito ma non sciocco - che la sua non sia testimonianza di un discorso sull'Essere, ma del discorso dell'Essere, della verità dell'Essere. Nonostante il tono, l'unica e superficialissima assonanza con l'enfasi oracolare del pur grande Heidegger, qui non c'è niente, al fondo, de/l'atteggiamento di misterioso ascolto della voce indicibile dell'Essere. La tonalità heideggeriana rivela l'atteggiamento biblico protestante, Severino si sforza ogni tanto di «parlar alto», ma in lui questo è tutt'al più un vezzo retorico, indice, per cosi dire, di scenografia barocca, più consona alla sua vecchia radice cattolica (scenografia però che ribadisce, e non elimina, la forza chiara e distinta dell'argomentare furiosamente logico di derivazione aristotelico-scolastica). Ma non sono i vezzi stilistici, più o meno riusciti, di Severino ad infastidire così tanto i tifosi della ragione, bensì.il fatto che si tratta di un ragionatore implacabile che piglia terribilmente sul serio proprio la regola essenziale di un parlar sensato: il principio di non-contraddizione (senza il quale, si nqti, comunque si giri la frittata, non si può nemmeno dire che un'ipotesi è un'ipotesi, né tanto meno si può enunciare un qualsiasi principio o metodo scientifico...). Ultima svista del velocissimo lettore di lettore Colletti: secondo lui Severino parte dal/'analisi della produzione, ritrova in essa il passaggio dal/'essere al niente, confronta l'agire tecnico con Parmenide e conclude che non si può affermare in verità ciò che è proprio della techne. Maldestro tentativo di scambiare l'effetto con la causa. Severino ragiona nel senso inverso: la critica del concetto di produzione - e tanto più del moderno concetto di produzione -è, nella sua argomentazione, un corollario del tutto secondario, per quanto inevitabile -, e non il centro della sua attenzione. Egli argomenta contro la dottrina dell'oscillazione dell'essere fra l'essere e il niente, contro il nichilismo implicito nell'universale presupposto della cosiddetta evidenza del divenire -evidenza che egli nega -, contro l'incoscienza di tutto ilpensiero occidentale di ciò che è implicito, di ciò che sta a suo fondamento come evidenza che si presuppone, e argomenta contro l'evidenza del divenire attenendosi rigorosamente al principio di non-contraddizione. La concezione attuale della techne non è che l'ultimo, e ovvio, corollario conseguente a/l'assunzione che l'essere possa prima o poi non essere, che possa essere spinto o tenuto nel niente, che si possa produrlo come essere o si possa sottrarre a qualcosa l'essere, che, in definitiva, sia possibile l'agire stesso pensato nella sua struttura formale. Romano Madera ERRATA CORRIGE Nel «Giornale dei Giornali» pubblicato nel n. 18 di Alfabeta con il titolo Osservazioni sul metodo, un errore tipografico ha spostato l'inizio della citazione del Messaggero al secondo capoverJo, così che il primo capoverso sembra esprimere ilpensiero del/' lndex anziché quello dell'anonimo editorialista del 1878. 1!!!9apresa di promozione culturale Tutto il pianoforte di Erik Satie Giancarlo Cardini Programma A Giancarlo Cardini suona Erik Satie (Per pianoforte a due mani). Programma B Giancarlo Cardini suona l'opera completa per pianoforte a due mani di Erik Satie Durata quattro ore e mezza ca. Juan Hidalgo, Walter Marchetti Vexations (I 893?) di Erik Satie Pour se jouer 840 fois de suite ce motif. il sera bon de se préparer au préalable. et dans le plus grand silence. par des immobilités serieuses. (Per due pianoforti) Durata prevista diciannove ore ca. Adriano Bassi, Italo Lo Vetere Tutto il pianoforte a quattro mani di Erik Satie Le contaminazioni della voce Von Bonazza Z,orro o la leuura Immagini della voce, immagini del silenzio Giancarlo Cardini Cardini, Solfeggio parlante per voce sola (1973) di Paolo Castaldi Corrado Costa Letture di poesie dedicale ai piuori Poesia Lineare Futura Poesia Sonora Antologia storico critica della poesia sonora Mimodeclamatori: Valeria Magli e Arrigo Lora Totino Juan Hidalgo e Walter Marchetti Mesostinatostics l e 2 di John Cage (Per due voci) Valeria Magli Poesia ballerina Azioni danzate su testi poetici Musiche eseguite da John Cage. Juan Hidalgo. Demetrio Stratos Costumi di Cinzia Ruggeri Luci di Fuivio Michelazzi Regia di Lorenro Vitalone Giulia Niccolai Harry's bar e altre poesie Adriano Spatola Poesia Sonora Arrigo Lora Totino Poesia Ginnica. Poesia Liquida Azioni verbo/mimiche Giuliano Zosi Ur Sonate di Kurt Schwitters Voce di Giuliano Zosi (Per voce sola) Produzione «Suono Giallo» I grandi interpreti della musica contemporanea Giorgio Battistelli Percussioni Autori Italiani (Per un percussionista) Musiche di: Bussotti, Gaudiomonte, Chiari. Castaldi, Battistelli, Marchetti, Maderna. Giancarlo Cardini Pianoforte Giancarlo Cardini suona Erik Satie Giusto Pio Violino Motore Immobile Musiche di Giusto Pio (Per voce, due organi e violino) Giancarlo Schiaflini Trombone Autori Europei (Per trombone solo) Musiche di: Du Bois, Bon. Cardew, Amman. Schiaffini. de Jong. Heider Villa-Rojo. Frances Marie Uitti Violoncello Trilogia Musichedi GiacintoScelsi (Per violoncello solo) Magazzini Criminali/Franco Bolelli Musiche per ambienti progetti sonori per film, supermercati, sfilate di moda, spazii e situazioni metropolitane Per informazioni rivolgersi a: Intrapresa Via Goffredo Sigieri, 6 20135 Milano Telefoni (02) 541254e541692 Telex 311509/SITAM GUANDA EDITORE VIA MANIN 13• 20121 MILANO TELEFONI 650973654628 QUADERNI DELLA FENICE ULTIMI VOLUMI PUBBLICATI 39 (Meli), Canti e narrazioni degli Indiani d'America 40 Hcsse. Poesie 41 Bachmann, Poesie 42 Verlaine, Feste galanti 43 Collettivo o. 4 44 Kleist, Pentesilca 45 Colette, li grano in erba 46 Bukowski, Taccuino di un vecchio sparcaccionc 47 Hesse, L'ultima estate di Klingsor 48 De Angelis, La corsa dei mantelli 49 Tagore, Sissu 50 Nin, La casa dell'incesto 51 Bonaviri, li dire celeste 52 Woolf, Tra un atto e l'altro 53 Comeille, L'illusione teatrale 54 Collettivo n. 5 55 Tozzi, Bestie 56 Gunn, Tatto 57 Gibran, Sabbia e Onda 58 Elitis, Sole il Primo 59 Lawrence, La donna che fuggì a cavallo 60 Groddeck, Questione di donna 61 Mallarmé, Sonetti 62 London, John Barleycom 63 Raboni, La fossa di Cherubino 64 Collettivo n. 6 65 Rosselli, Primi Scritti 1952-1963 66 L.B. Alberti, Ludi matematici 67 Gelman, Gotan 68 Cvetaeva, Indizi terrestri 69 Novalis, Inni alla notte 70 Chrétien de Troyes, Perceval 71 Cesarano, Romanzi naturali 72 Marlowe, Il Dottor Faust 73 La Rochelle, L'uomo a cavallo Gentile signore, qualora desiderasse ricevere il listino aggiornato delle nostre pubblicazioni ed esse~ informato sulla nostra attività editoriale, la preghiamo di inviarci la presente cedola. NOME _________________________ _ INDIRIZZO------------------------ PROFESSIONE ----------------------- inpoche parole librdi ibase collanadirettadaTullioDeMauro 144 pagine, formato tascabile, 3.000 lire Otto sezioni per tutti i campi d'interesse. Ogni volume illustra un argomento. un problema. una realtà del mondo moderno. I testi si completano con illustrazioni. fotografie, grafici e tabelle statistiche. Emanuele Ojalma Vitali GUIDA ALL'ALIMENTAZIONE - La nutrizione Emanuele Ojalma Vitali GUIDA ALL'ALIMENTAZIONE • I cibi Massimo Ammaniti HANDICAP Giuliano Bellezza LA COMUNITÀ ECONOMICA EUROPEA Giuseppe Chiarante LA DEMOCRAZIA CRISTIANA Luigi Cancrini TOSSICOMANIE EditoriRiuniti V °' "' "' -5 O() "' e:,,, <=, oO °' ...., ~ -<::, !: ., .!:,l ~ ., .... -<::, E ., ::,. e t: °' ....., ~ Sl ., -<::, ~ "'
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