Alfabeta - anno II - n. 19 - nov.-dic. 1980

• Lnovità.l storia della scienza collana diretta da Paolo Rossi µiuseppe Bruzzaniti_ a Becquerel a Rutherford L. 4.400 ~ A RADIOATTIVITA erruccio Franco Repellini COSMOLOGIE GRECHE L. 6.000 Silvano Tagliagambe SCIENZA E MARXISMO IN URSS L 6.100 Paola Manuli MEDICINA E ANTROPOLOGIA NELLA TRADIZIONE ANTICA argomenti di scienze collana diretta da Giulio Cortini Giulio Cortini L. 5.200 Margherita Fasano Petroni FISICA E MATEMATICA CON IL CALCOLATORI! TASCABILE L. 3.000 Mario Ageno EVOLUZIONE BIOLOGICA: I FATTI E LE IDEE L. 2.500 quaderni scientifici Loescher collana diretta da Franco Ricca Aldo Fasolo CELLULE VIVENTI Brunilde Quassiati L. 3.500 LA STRUTTURA DEL NUCLEO L. 2.500 scienze sociali collana diretta da Pietro Rossi Gian Enrico Rusconi INTELLETTUALI E SOCIETÀ CONTEMPORANEA L 1.000 pedagogia collana diretta da LydiaTornatore e Paolo Rossi Patrizia Guarnieri FILOSOFIA E SCUOLA NELL'ETÀ QIOLITTIANA L. &.200 Licinio Cossu e Michele Maggi L'EDUCAZIONE DELL'EUROPA MODERNA Lia Mannarino LA CONDIZIONE DELL'INTELLETTUALE L.6.700 NEL SEICENTO L 5.&oo Loescher università monografie scienze sociali Lorenzo Del Panta LE EPIDEMIE NELLA STORIA DEMOGRAFICA ITALIANA L.5.200 Pietro Scarduelli OLI ATZECHI E IL SACRIFICIO UMANO L. 5.300 Gaetano Berruto LA VARIABILITÀ SOCIALE DELLA LINGUA L. 5.500 Maria Arioti PRODUZIONE E RIPRODUZIONE NELLE SOCIETÀ DI CACCIA-RACCOLTA L.5.600 la ricerca enciclopedia monografica • diretta da Maria Corda Costa Giuseppe Martinez I POTERI LOCALI IN ITALIA L. 2.500 Francesco Pericoli Ridolfini LE ERESIE NEI PRIMI SECOLI DEL CRISTIANESIMO L. 2.300 Ovidio Pasquali L'ACQUA L. 3.100 Barbara Fiore I NOMADI L. 3.500 Giancarlo Scodittl CULTURE ORALI L'ESEMPIO DELL'ISOLA DI KITAVA L.2.000 LOESCHER r,., \ Il tracciato, il testo, la narratività È così che il testo diviene il banco di prova dell'economia generale di una teoria semiotica: la disposizione degli elementi che intervengono nel processo è tracciata da un percorso generativo orientato e plurilivellare. Esso «produce» in simulacro l'organizzazione del discorso, nei suoi componenti semantici e sintattici, concepiti a diversi livelli di profondità. L'idea è quella di una distribuzione topologica che articola nel testo dei livelli semantici, narrativi e discorsivi. Alla profondità semantica si sovrappone la dinamica narrativa fino alla messa in discorso, sottomessa alle procedure d'enunciazione. Il tracciato conduce alla generazione degli oggetti semiotici mediante le relazioni, trasformazioni e conversioni (regolate da una g~ammatica semiotica e narrativa) che il senso del testo subisce attraversando questa griglia. Essa si disegna a partire dalle strutture elementari della significazione (governate logicamente dai rapporti di contrarietà, subcontrarietà, contraddizione ed implicazione del proverbiale quadrato di Greimas) per articolarsi in un piano più superficiale distrutture semio-narrative (in cui i valori di contenuto sono retti sintatticamente dal modello attanziale) fino alle strutture discorsive, che regolano la messa in discorso verso la manifestazione testuale (laddove il contenuto riaggancia l'espressione, investita nei suoi diversi materiali: verbali, visivi, ecc.). Qui interviene il lavoro dell'enunciazione, istanza logicamente anteriore e presupposta dall'enunciato, che predispone il passaggio dalla competenza all'esecuzione e grazie a cui nel discorso ve1,1gonoinstallate le categorie di persona, spazio e tempo (ego, hic et nunc). Sulla strada già aperta e battuta da Benveniste e Jakobson, e in parte cumulabile agli studi di O. Ducrot e della scuola di Culioli, Greimas compie un lavoro molto redditizio su questo concetto, che si sta rivelando tra i più produttivi della ricerca in corso. Le nozioni originali di embrayage e débrayage (difficilmente traducibili: si riferiscono metaforicamente al meccanismo di innesto e disinnesto delle marce automobilistiche) disciplinano le relazioni tra enunciazione ed enunciato con molti risultati: consolidano la teoria rendendo conto della conversione dalla forma paradigmatica a quella sintagmatica del linguaggio; fanno intravedere una seria possibilità di studio tipologico dei discorsi (discorsi scientifici e politici, pedagogici o letterari variano sensibilmente le procedure di enunciazione); gettano luce sullo spinoso problema dei «simulacri linguistici» (fenomeni di identificazione, fiction, costruzione di mondi possibili, ecc.). Queste due nozioni, infatti,. disegnano una teoria in grado di determinare secondo quali condizioni, obbedendo a quali regole e sotto quali forme un soggetto (beninteso linguistico), le sue coordinate spazio-temporali e il suo deuteragonista comunicativo possano apparire nei discorsi. Giunti qui è chiara la radicale differenza dell'analisi del senso progettata da Greimas, rispetto a quella della semantica logica tradizionale: laddove questa si pone il problema del rapporto metodico tra la parola e l'oggetto, Greimas approfondisce, dall'interno, la rappresentazione testuale. È peraltro questo stesso lavoro di rappresentazione che consente alla semiotica greimasiana di considerare la comunicazione non come una struttura extra-linguistica di supporto allo scambio dei messaggi, bensì di introiettarne lo scambio intersoggettivo nel testo, sotto la forma di ruoli attanziali ed attoriali distribuiti sul percorso generativo. È il locutore che li innesca - scegliendoli - o li patisce - subendoli -, ma è il testo che li agisce poiché li rappresenta, installandoli nel discorso, e li manipola, trasformandoli narrativamente. Il risultato è duplice. Da un lato si evitano le secche dei vari modelli delle teorie comunicative. siano essi informatici, funzionalisti o psicologici; dall'altro il testo viene così a configurarsi non come una rigida struttura di termini, disciplinata una volta per tutte dalla sintassi e dalla semantica, ma come un dispositivo articolato di atti e manovre. li suo uso, di competenza degli attori «concreti» della comunicazione, è tattico e strategico. Ciò accade non solo nel lavorìo di innesto e disinnesto delle procedure d'enunciazione sul soggetto, ma anche nella circolazione che il testo predispone dei propri oggetti. Aspetto questo su cui Greimas dà buone indicazioni con una teoria della modalità: si tratta dei vecchi verbi che modificano il predicato, come fare, essere, potere, sapere, volere, dovere variamente combinati e gerarchizzati, che riorganizza la nozione chomskyana di competenza e lambisce la logica modale (organizza pacchetti di modalità aletiche, deontiche, epistemiche, veridittive). La modalità, un saper-fare per es., è infatti considerata un oggetto di valore suscettibile di essere scambiato, acquisito perduto nel corso delle operazioni narrative del testo. Questi risultati aprono dunque l'opera di Greimas a ventaglio su antropologia, etnologia e, in particolare, narratologia. Sullo sfondo l'assetto «scientifico» della sempre predicata scienza della letteratura e delle scienze umane tout-court. . Peraltro dalla considerazione fattiva del discorso (certo il discorso informa e comunica, ma soprattutto fa: far sapere, far fare, far credere, far non ...) prende corpo unasemiotica dell'azione che dà idee-e se ne sente la mancanza - alla massmediologia, incrocia la teoria degli atti linguistici, è in mutuo soccorso con le sociologie del quotidiano, riverbera sulle analisi dei testi letterari, abbozza qualche indicazione alla stantia presunzione logica. L'obiettivo della formulazione di un meta-linguaggio capace di essere rigoroso, ma senza perdere quella duttilità che ne garantisca l'efficacia operativa, è per lo più raggiunto. Ciò ha reso Greimas autore antipatico ed anche noioso. Mario Praz, da par suo, ha ironizzato sulle sozzure lessicali che hanno imbrattato, e spesso ridicolizzato, la critica letteraria. Di questi mostriciattoli Greimas è senza dubbio uno dei più importanti responsabili. La dichiarata umiltà del semiotico, come sempre, si traduce in presunzione. Greimas ha infatti inventato un meta-linguaggio e ha sempre parlato con fin troppo puntiglioso rigore la sua «lingua», fino a raccoglierla in un dizionario, che mette in ordine alfabetico molti e ostinati anni di ricerca. Il Maupassant è un'analisi condotta con minuzia dell'organizzazione testuale di Deux amis e, soprattutto, il pendant pratico da cui, in notevole misura, è scaturita la strumentazione ordinata nel dizionario. Probabilmente scritto come il meno autonomo dei suoi libri, è risultato il più leggibile. Impegnato nello scandaglio del testo l'A. è infatti obbligato a una rifondazione teorica del proprio quadro concettuale, che via via, nel corso dell'analisi, si rimodella attraverso criteri di adeguamento tattico-strategici dovuti all'applicazione (che rende più semplice la comprensione degli itinerari teorici). Ne sortisce una tappa fondamentale degli studi narratologici, una ricognizione semantica della novella di Maupassant che, a tutt'oggi, è forse la più compiuta prova di semiotica letteraria. È vero che i risultati semantici sono modesti: se il fine è riandare alle sorgenti concettuali del senso, verso quei dispositivi universali ed elementari che strutturano i processi di significazione, non si va molto oltre all'asse che articola l'opposizione vita vs morte, già enucleato nello studio su Bernanos in Semantica strutturale, e quello, già più volte sperimentato da LéviStrauss, di natura vs cultura. Ma se il fine è l'incremento, categoriale e operativo, della rappresentazione del testo nelle sue procedure narrative e discorsive, la «cassetta degli strumenti» offerta al lettore è insolitamente ricca e non banale. Per esempio, e valga per tutti, lo studio articolato dell'enunciazione si riflette positivamente su un altro filo inseguibile nel dizionario: Focalizzazione, Osservatore, Prospettiva, Localizzazione spazio-temporale, Inserimento. Voci queste che sembrano poter. dare un buon impianto ad un problema che da Henry James in poi ha suscitato parecchie apprensioni andando sotto l'etichetta di «punto di vista». Paolo Fabbri ha suggerito di leggere il dizionario di Greimas come se fosse la versione scientifica dei Fragments d'un discours amoureux di R. Barthes: meno spettacolarmente aggiungiamo che Maupassanr è l'esorcismo di S/Z. Si capisce, forse, perché si può amare Barthes, ma non Greimas. Che non scrive neppure un bel francese. • Pavel Kohout La carnefice L'inquietante romanzo di un geniale scrittore cecoslovacco, espulso dal suo paese dopo Charta •n. Prefazione di Giovanni Giudici. L. 8.600 Michail Bulgakov Feuilletons Per la prima volta raccolti in volume. Introduzione di Marietta Cudakova. L. 5.600 Michail ZoscenkÒ Le api e gli uomini Un maestro della satira sovietica. Prefazione di Giovanni Giudici, a cura di Giuseppe Garritano. L. 5.000 Arthur Power Conversazioni con Joyce Nella Parigi degli anni '20 l'autore di Ulisse si confida con un giovane amico irlandese. L. 3.800 Giovanni Boccaccio Decameron Eugenio Montale, Emilio Cecchi e molti altri invitano alla lettura di ogni giornata. A cura di Mirko Bevilacqua. 3 volumi in cofanetto L. 21.000 Enrico Ghidetti Italo Svevo La coscienza di un borghese triestino. La prima biografia italiana "del-grande scrittore. L 10.000 Phyllis Rose Virginia Woolf . . Il ritratto di una donna e Val~ntm _Rasputin di un'artista _disegnato 11 v~_llaggio som'!'8~ con intelligenza e Un isola della Siberia deve sensibilità da un'altra essere sommersa dalle donna. acque. L. 5.500 - Marina Cvetaeva, Boris Pasternak, Rainer Maria Rilke Il settimo sogno. Lettere 1926 Prima edizione mondiale Un folgorante romanzo epistolare_ Edizione italiana a cura di Serena Vitale. L. 5.500 Pa Kin Il giardino del riposo Finalmente in Italia, dalla Cina di oggi, un capolavoro della letteratura mondiale. L: 4.500 L 7.000 Max Born Autobiografia di un fisico Prefazione di Edoardo Amaldi. L. 12.000 Mathieu Dreyfus Dreyfus mio fratello Il caso politico-giudiziario che segnò dieci anni di storia francese. L 7.800 Samuel Schoenbaum Shakespeare Finalmente restituito alla storia, al di là di miti e leggende. L. 7.800

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