Alfabeta - anno II - n. 17 - settembre 1980

esprime. se non la globalità. ogni virtualità dell'esperienza. sottraendola alle bibliche carceri dello spazio e del tempo. di ogni formalizzata. ma gerarchica. censoria ccoscienza». A dispetto di vincoli logici. scopre la pluridimensionale simultaneità del vissuto. di ogni autentica intuizione. Realizza. nel diniego di categoriche forme. un integrale anche se disperato umanesimo. Torna a livelli che si direbbero primordiali. se del cimento non avesse sperimentale consapevolezza. armonico. rasserenante dominio. L'arte. lungi dal distinguersi dalla scienza. sembra integralmente identificarvisi. S. Arte e scienza La stessa scienza è del resto termine ambiguo. concetto lentamente conquistato. organizzato: oggi. con qualche verosimiglianza. nuovamente smarrito. on è paradossale che quella techne. in cui primamente si riconobbe l'arte. significava essa stessa scienza. in quanto consapevolezza. individuale e collettiva. Il salto dalla dimensione operativa a quella dottrinale. è tuttavia faticoso. Ancora una volta si deve ad Aristutele la distinzione fra conoscere produttivo. pratico. e speculativo. Se la prima sfera può inglobare il cfare» estetico. e la seconda assillanti modalità comportamentali (si va purtroppo istituzionalizzando un modello socioculturale addirittura millenario). l'episteme. vera cognizione. sarà quella teoretica. La scienza si distacca dalla vecchia sapienza. purché da sapere generico si trasformi in filosofia: si costituisca in sistema. non solo metaforicamente scolastico. La metafisica. e al suo fondamento la logica aristotelica. resteranno per secoli unico ambito del pensare. Il fiorire di scienze matematiche. o robustamente sperimentali. ha breve vita dopo Aristotele: prevale il dogmatismo. il neoplatonismo sostanzia nuove. salvifiche religioni. La persistente struttura classista. in verità il dominio degli coziosi» sulla manovalanza asservita o addirittura schiavizzata. consente al pensiero (al logos dunque ed alle sue connessioni supposte logiche) di ruotare su se stesso. di assicurare stabilità perpetua. on esiste. in siffatta società. una vera scienza. come impedito è il riconoscimento. l'attuarsi di una vera arte. La rivoluzione prima borghese. quindi proletaria. condurranno allo sfascio dell'aristotelismo. La nuova scienza non ha confini. né all'interno né fuori dell'uomo: prescinde dalla sostanza. si fa matematica. Strabiliante è il procedere di questo sapere. una volta libero da obblighi dogmatici e categoriali. I rassicuranti principi causali sono travolti. una tendenza unificante è intuibile. anche se scarsamente definibile. nella sua essenza probabilistica. La proliferazione del sapere. l'incalzare delle scoperte. conducono ad universi fittizi. non meccanicamente descrivibili. fondati su alti livelli di (im)probabilità: non diversi. dunque. da quelli artistici. Una pregevole storia del e pensiero» scientifico. concepita solo due decenni orsono. si ferma alle soglie del Novecento: l'autore confessa la sua incapacità a dipanare il successivo evolversi. una esplosione di cui le medesime premesse sembrerebbero contrastanti. cSembra - egli conclude - che il substrato della realtà. pur esprimibile in termini matematici. non sia più riducibile a livello concettuale». on si ha prospettiva sufficiente per una sintesi. che tuttavia si profila omogenea. Che macroscopicamente evidenzia i medesimi rivolgimenti metodici e gli illimitati universi proiettivi. che hanno sconvolta. radicalmente rinnovata l'arte. La scienza è avventura. da sperimentare piuttosto che sistematizzare. storicizzare: il termine historia. nel vecchio e saggissimo Erodoto. non significava che gioiosa. inventiva ricerca. Diffidava della oggettività. di quegli cacquisti per l'eternità». di cui si vanteràTucidide. Il rapporto carte-scienza» soltanto in questo secolo si dimostra una identità: filiazione dei medesimi principi. prodotto di un rivolgimento strutturale unico. Emblematico è il trionfo del concetto di struttura. della cnon-opera» dunque: delle cui funzioni (non dimensionabili) non si ha cheinformazwne. la cui natura è pertantocomunicazwne. Storia dell'arte. storia delle scienze sono discipline recenti (la prima risale agli inizi dell'Ottocento): se parziali e sospette sono le rispettive impostazioni. non risulta che se ne sia tentata la reciproca integrazione. E tuttavia ai nomi del mirifico Seurat (egli muore a trent'anni). di Cézanne. e soprattutto di Kandiskij. alle imprese di Schoenberg. Berg. Webern. dello stesso Cage. alla costellazione di Mallarmé. Kafka. Joyce. Beckett. si affiancano Nietzsche. Freud. Bergson e Husserl: non meno sconvolgenti sono le omologhe pattuglie guidate da Planck e da Einstein. i silenziosi commandos (diffida dalla loquacità. l'attuale pianeta dei fisici)di una nuova. non più che ipotetica condizione. ell'opera. non soltanto pittorica. di Paul Klee probabilmente si riscontrano i più consapevoli nessi fra mondo fisico ed cespressivo»: egualmente fondati su quella personalissima assunzione di responsabilità. che antiche (ed ipocrite) etiche chiamavano ccaso». e che l'odierna scienza definisce c(im)probabilità». tuttavia calcolata. Si afferma una crescente misura del disordine. insomma. quale postulata in ogni campo dalla inquietante «entropia». Sul piano empirico. del resto. è in Germania che questo nesso ha trovato sistematica formulazione. programmatica applicazione. Il Bauhaus costituisce un esempio inipetibile. che l'aspra reazione del sistema ha provveduto a sopprimere. Istituzioni parallele o succedanee. quali il Vchutemas. la Hochschule fùr Gestaltung di Ulm. ed in ridotta misura anche il bolognese DAMS. hanno trovato un limite rispettivamente esecutivo e concettuale nell'occhiuto allarme del Potere. Nell'attuale temperie di riflusso (in realtà di smaccata restaurazfone) appaiono improponibili istituzioni di questo tipo. la generalizzazione ad ogni livello scolastico. delle loro preziose esperienze. La progrediente coincidenza dei principi estetici ed epistemologici. la loro invadente consapevolezza costituiscono minaccia non soltanto sul piano della produzione. dell'interessato profitto. Esse innescano eversione: malgrado la innocua apparenza sovrastrutturale. attaccano i cardini di una cordinata». governabile struttura sociale. cMai si modificano le forme delle arti. senza che vengano sconvolte le massime leggi dello Stato». ammoniva Damone. illuminato consigliere di Pericle. Platone acconsente. con metafisico (ma non personale) odio per arti e scienze assieme. 6. Bibliografia ragionata Questo testo è la più ristretta redazione italiana di un contributo presentato presso la cHochschule der Kiinste,..di Berlino (RFf). in occasione di un convegno dal provocatorio tema: Grenzuberschreitungen. quanto dire csconfinamenti» non solo all'interno delle arti. ma fra queste e la cscienza». L'interrogativo è più che legittimo per una «Università delle Arti». i cui fini sono professionali. e dunque pedagogici. oltre che puramente epistemologici. La bibliografia sul problematico rapporto è pressoche inesistente. Mi sia concesso tuttavia segnalare almeno quanto mi è stato più immediatamente utile nella redazione di queste note. Un ottimo quadro generale. che trasgredisce lo specifico delle Arti del nostro secolo. per individuarne ragioni strutturali e più generalmente culturali. offre G.C. Argan. in «Enciclopedia del Novecento». lstit. Encicl. Italiana. Roma 1975. voi. I. pp. 255-279 (s.v. «Arte»). Il sistema delle scienze non viene tuttavia sfiorato: più confuse. per quanto aggiornate indicazioni metodiche fornisce Mikel Dufrenne. ibid.. Roma 1977. pp. 811-823 (s.v. e Estetica»). Di grande stimolo. soprattutto per un filologo classico. mi è apparso W. Tatarkiewics. Storia dell'estetica. voi. I (Einaudi. Torino 1979). dedicato all'Estetica antica. Evidentemente. da un orizzonte ampliato. ed anzi universale. la cultura grecanon può ricevereche un vivificante riassetto. Anche se molto è discutibile. troppo è di seconda mano (i testi greci. sembrerebbe). Alla rivendicata geometria. e quindi «scientificità» dell'arte greca. par giusto opporre il volumetto di un (piu pragmatico) archeologo americano: Rhys Carpenter. Gli orchite/li del Partenone. Einaudi. Torino 1979. Che sono dunque almeno due. si dimostrano meno consapevoli. progettuali ed apollinei di quanto (gratificantemente) tuttora si vorrebbe. Su Ch. Batteux. l'inventore di un «moderno» assetto delle attività artistiche. meritoria è l'opera di F. Bollino. Teoria e sistema delle Belle Arti. Charles Balleux e gli Esthéticiens del sec. XVIII. Bologna 1976. La crisi del «soggetto». il trionfo dei «processi». quanto meno in letteratura. viene acutamente (e con diffusivo argomentare) indagata da J. Kristeva. La rivoluzione del linguaggo poetico. Marsilio. Venezia 1979. Motivazioni ed estrapolazioni sono agevolmente trasferibili all'intero campo delle arti. di quelle scienze di confine quali la odierna psicologia e la intraprendente semiotica. Dal volume collettaneo Science and Culture. edito da G. Holton. Beacon Press. Boston 1967. ho tratto grande profitto: devo segnalare. più particolarmente. J.S.Ackermann. On Scientia. pp. 14ss.; Don K. Price. The Established Dissemers. pp. 109; Gyorgy Kepes. The VisualArtsand the Sciences: A Proposal [or Collaboration. pp. 145; M. Margaret Mead. The Future as the Basis [or Establishing a Shared Culture. Per un orientamento non conformiitico nelle ultime vicende della scienza. di insolita efficacia mi appare G. Toraldo di Francia. L'indagine del mondo fisico. Einaudi. Torino 1976. Il volume di Ch. Singer. cui alludo. è A Short History of Sciemijic ldeas to 1900. Oxford 1959. Incredibile è che nella edizione italiana (Einaudi. Torino 1961) quanto ho trasposto dalla p. VI della Introduzione. suona: «Sembra che il substrato della realtà. anche se esprimibile in termini matematici. non sia traducibile in termini razionali» (p. 10). Per la traduttrice (o per la nostra cultura?) «concettuale» sembrerebbe sinonimo di «razionale». Significativo è che a pag. 448 si ribadisca. correttamente: « La realtà ultima non può essere tradotta in termini concettuali». Se grande è il debito per quel gioiellino di R. Arnheim. Entropie und Kunst. Ein Versuch uber Ordnung und Unordnung. (Aus dem Amerikanischen vom Verfasser). Kòln 1979 [trad. ita. Einaudi. Torino 1974). penetranti stimoli. e soprattutto lucidissime formulazioni di quanto per nostro conto avevamo faticosamente acquisito. si trovano in Max Bense. Estetica. Milano 1974; soprattutto nei capitoli «Meccanica ed estetica». «Lo svilupparsi in strutture». «Comunicazione estetica e informazione». «Estetica e fisica». Sorprendentemente sommario è uno studio di Th. S. Kuhn. «Comment on the Relation of Science and Art». raccolto nel volume The Essefllial Tension. Selected Swdies in Scientiftc Tradition and Change. Chicago and London 1977. pp. 341-351: l'A.esclude la polarità del binomio in discussione. ne dichiara una «rivelazione» la similarità delle linee evolutive. Pragmaticamente purtroppo si diffonde su identità e differenze formali o finalistiche. smarrendo la comune matrice strutturale. rifugiandosi nella constatazione di una generica coincidenza dei contesti sociali. Una miniera di informazioni. non di rado acutamente reperite e formulate. ho trovato in P. Cherchi. Paul Klee teorico. De Donato. Bari 1978. malgrado le disuguaglianze (talvolta ingenue) del complesso. Per le rinnovate istituzioni artistiche di questo secolo (o piuttosto per i generosi tentativi esperiti). utilissimo è Casabella. nr. 435. Milano. aprile 1978. a cura di Tom:is Maldonado («Tre scuole: Bauhaus. Vchutemas. Ulm»). Un adeguato background culturale. a diretta testimonianza di tali sforzi. è nell'ottimo Tecnicae cultura. li dibattito tedesco fra Bismark e Weimar. un folto reading curato ancora da Maldonado (Milano 1979). che è Ordinario di Progettazione Ambientale nello stesso DAMS di Bologna. Per quest'ultimo. mi permetto di rimandare alle amare conclusioni. che ho dovuto trarre in «La Biennale. Annuario I 978. Eventi 1976-77». Venezia 1979. pp. 1307-1315. La citazione finale di Damone è. notoriamente. in Platone. Repubbl. IV 424 e. I due compari in realtà parlano della musica. la più incontrollabile delle arti. Per maliziosa efficacia. le ho nominate tutte: poco prima. del resto. con «musica» si intende la stessa poesia. che veniva in genere cantata con sostegno strumentale. Editori Riuniti forgLeuis Borges Atw!fòBiqyCasares I Unmodelloperlamorte Introduzione di Vanni Blengino. traduzione di Vanna Brocca e Rosa Rossi. Un altro • enigma • poliziesco per Don lsidro Parodi. Un nuovo raffinatissimo gioco letterario per la celebre coppia di autori. • I David •. L. 3.000. Michazl Zofcenko ! Leapiegliuomini Prefazione di Giovanni Giudici. a cura di Giuseppe Garritano. Le pagine piu felici e irresistibili del maestro della satira sovietica. • I David •. L. 5.000. Editori Riuniti A FORZA 01 0)C.0RE MANOvR~ E DI L,Oçcl-C110/\1PL0111 l UNTAL CASltJO CWEQVALCUtvO Sé LO ME.11(~A' f\.\ELSùO s1~<;So CUL-0. linus

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