sono raccomandate rispetto all'inutilità delle «gride e delle ordinanze» emanate a tamburo battente e contraddette da altre per far fronte alle nuove e impreviste difficoltà. Fuori di tutto ciò la «cittadella sanitaria" del lazzaretto. anche per coloro che non hanno fissa dimora al momento dell'espandersi del contagio. è un quadrato regolare sul modello di un convento: chiesa al centro. un alto muro circonda ad apposita distanza le camere o stanze allineate su tre lati (anche su due piani} eccetto a mezzogiorno dove si apre una loggia ben aerata che conclude il quadrato a forma di chiostro. Ogni stanza è dotata di un camino. è finestrata a giorno e si apre su di un portico continuo verso l'interno. i servizi di vario genere sono posti agli angoli del complesso. Preti. cerusichi. funzionari di sanità occupano l'ala settentrionale dove si apre la porta dei Malati. con uscita al Cimitero: la porta delle Conferenze o Parlatorio si apre nel loggiato antistante rivolto a mezzogiorno. qui possono avvenire gli inconti con l'esterno. attraverso le barriere regolamentari dei «rastrelli,._ M a ciò che sorprende di fronte alla sterminata quantità di sommari o più dettagliati documenti sul «reggimento o governo" della peste. è il procedimento sempre identico del progresso del male; in ogni circostanza l'assoluta impreparazione e impossibilità di farvi fronte se non con bilanci altissimi di vittime. Una città. nel periodo di sette-otto mesi durante il quale imperversa la peste. perde la metà e più dei propri abitanti. L'introduzione della peste nella città compie un percorso segreto che filtra insospettato nella irregolarità ma sembra servirsi degli stessi controllori (un soldato. un agente di Sanità che la trasmette alla donna con cui si corica o alla propria famiglia}. qualche volta la peste segue appunto le vie della carità (un mendicante ospitato. un frate pellegrino arrivato da un lontano convento). Dopo che la peste è stata segretamente trasportata e attacca parentele di anime con la geometria itinerante dei corpi o della stasi nei luoghi e negli spazi percorsi. essa viene volutamente ignorata. fatta tacere. respinta in quelErnst Bloch Spirito dell'utopia (di prossima pubblicazione presso la uova Italia a cura di Francesco Coppellotti} «Marx. la morte e l'Apocalisse" (capitolo finale di Spirito dell'Utopia). in Religione in eredità. Antologia degli scritti di filosoria della religione, a cura di F. Coppellotti Queriniana. 1979 pp. 339. lire 7.000 Thomas Miinzer teologo della rivoluzione a cura di Stefano Zecchi Milano. Feltrinelli. 1980 pp. 203. lire 8.000 R. Bodei Multiversum. Tempo e storia in Emsf Bloch Bibliopolis. 1979 pp. 149. lire 4.500 O. egt «Eredità della non-contemporaneità e il problema della propaganda" in AutAut, n. 173-174 (1979) fascicolo speciale dedicato all' «eredità di Ernst Blocb». L ukécs e Sto;ia e coscienza di classe. il libro dcli' «attualità della rivoluzione,.. sono stati molto letti inla evidenza segreta che serve a farla progredire e moltiplicare. Pulci e topi (soltanto alcune particolari specie e non i tipi comuni} hanno avuto una responsabilità enormemente esagerata in quanto trasmettitori del bacillo di Yersin (scoperto nel 1894): i due tipi epidemici. la peste polmonare e quella bubbonica sono sempre associate a rovinose carestie. Il rituale delle pestilenze nelle varie città. ancorché tragico. è monotono e sempre uguale; il numero dei morti cresce rapidamente. poi decresce lentamente fino quasi a sparire nei mesi più freddi: i festeggiamenti per la riacquistata guarigione provocano una recrudescenza non lieve del male. poi la peste sparisce. el pieno dell'epidemia ogni misura messa in atto per ostacolare il male sembra invece dargli vigore; le processioni promosse dal clero e i sequestri domiciliari estesi a tutta la popolazione dal governo civile oltre che provocare contrasti hanno effetti ugualmente disastrosi di fronte alla paralisi della città costretta da discipline immobilizzanti. Perciò «fu ritrovato infine per miglior rimedio il levare i sequestri. e lasciata la libertà e rimesso il commercio. permettere che tutti comprassero e vendessero ... cosi in Venezia e in alcune terre grosse di Lombardia nel 1630 e 1631. dove moriva una quantità di povera gente. né si sapeva più che rimedio prendere. ho letto che furono levati i sequestri. e subito quei miseri tanto si rallegrarono. che uscendo tutti all'aria libera e andando a procacciarsi le cose necessarie. cominciarono a risanarsi la maggior parte e cessò la mortalith (Muratori). Quello che sembra un audace meccanismo antiautoritario premia ancora la carità della chiesa che accoglie questo popolo di miracolati come il suo nuovo popolo di fedeli; si abbandona la squallidezza del lazzaretto per lo splendore delle chiese barocche. sorte a migliaia dopo le paure dell' «età della peste». A bbandonato dalla chiesa il lazzaretto ha nel XVlll secolo un'apparente fortuna in quanto spazio di sperimentazione di alcune pratiche che partono occasionalmente dalla prevenzione. per estendersi ad una spontanea disciplina che si manifesta torno al '68. Già nei primi anni '70. tuttavia. le critiche rivolte alla nozione lukacsiana di coscienza di classe. così estranea alla costituzione empiricosensibile della coscienza operaia. alla sfera dei bisogni. aspirazioni. desideri e quotidianità. assumevano come quadro di riferimento il congelamento del movimento rivoluzionario in Europa nella seconda metà degli anni venti. preludio sia del nazismo sia del-· lo stalinismo. Questo diverso punto di vista sembrava presentare alcune affinità con gli anni '70 e con il tipo di evoluzione che la situazione politica stava attraversando in Germania e in Italia. Non a caso. l'attenzione si sposta dal Linkskommw1ismus all'epoca di Weimar. ai complessi nodi di ristrutturazione del capitalismo e di trasformazione dello Stato che accompagnano l'insorgere del fascismo e del nazismo. In questo contesto. le categorie filosofiche lukacsiane non bastano più per pensare e capire il presente: significativamente. in un dibattito su S1oria e coscienza di classe .oggi, svoltosi a Francoforte nel 1969. Furio Cerutti vede la costruzione della coscienza di classe attribuita come «fuga nella speculazione [...) garanzia storico-filosofica del fatto che la stasi della rivoluzione è una temporanea apparenza coscienziale e che il partito leninista in chi vive nella paura della malattia e si sottopone al protettorato ispettivo di un potere che gli promette la salute e gli garantisce la vita: questi sono infatti gli effetti «salutari» di ciò che abbiamo chiamato il potere assistenziale. La peste di Mar iglia del 1720-21 aveva promo so la costruzione di lazzaretti in tutta Europa. ma aveva dimostrato che nemmeno un'opera colossale quale il «muro della peste» (lungo cento chilometri da Orange a Sisteron) costruito durante l'epidemia della Provenza né le cannonate a salve sparate in continuazione per purificare l'aria erano riuscite a bloccare il contagio. Perciò l'antica città preda della peste si presentava alle soglie del XVlll secolo. docile e addestrata a quel sapere-potere che le promette tutela e sicurezza. Alla metà del Settecento i lazzaretti di acqua e di terra sono deserti e abbandonati ma non muti. Jean-Jacques Rousseau deciderà liberamente di sottoporsi alla quarantena nel lazzaretlo del Bisagno di Genova. invece di bivaccare con l'equipaggio sulla propria nave che proviene dal porto infetto di Messina. La sua descrizione è alquanto efficace: «edificio assolutamente nudo. Le stanze sono prive di qualsiasi arredo e il regolamento sembra lo stesso di una prigione di stato». Ugualmente John Howard soggiornando a proprie spese in una prolungata quarantena nel Lazzaretto Nuovo di Venezia. prende deliberatamente il disegno dell'insieme per proporlo al suo governo come modello per una «casa di correzione» (il carcere riformato nello spirito di Beccaria). Per il resto il Lazzaretto si rivela ancora utile comé filtro preventivo in alcune pesti circoscritte. ma sempre più dubbia appare la sua utilità per una peste estesa. quando tutta la città dovrà funzionare. più di un lazzaretto. «con la forza dei regolamenti» nelle più frequenti epidemie di colera. I lazzaretti di terra rispetto a quelli di mare sopravviveranno in virtù di una paura diffusa che le pestilenze si manifestassero con una periodicità quarantennale. Una ricognizione indicativa si può dare ancora per la maggior parte dei grandi lazzaretti italiani: del Bisagno (Genova). del Varignano (La Spezia}. come portatore della coscienza di classe condurrà il proletariato fuori da questa crisi ideologica». Si incomincia a leggere Bloch. il grande frère ennemi di Lukacs. suo coetaneo. con lui partecipe entusiasta della rivoluzione d'ottobre. come lui «filosofo incoronato» nei primi anni delle democrazie popolari. salvo poi dover abbandonare la Ddr nel '61. quando viene costruito il muro di Berlino. mentre il vecchio Lukacs che. privato della tessera del partito nel '56 la riavrà solo nel '68. insiste a dire che «il peggior socialismo è migliore del miglior capitalismo». In due saggi scritti intorno alla metà degli anni settanta. Oskar Negt. protagonista della Revo/J e delle vicende anche recenti della nuova sinistra tedesca. reinterpreta la figura di Bloch. sottraendolo alle letture in chiave esclusivamente teologica. nonché ai tentativi di farne. volta a volta. un social-democratico pacifista. un marxista fattosi «saggio» e sistematico dopo la turbinosa giovinezza espressionista oppure il teorico della rivoluzione come «vulcanismo universale». egt vede in Bloch. «il filosofo tedesco della rivoluzione d'ottobre». i tratti di un pensatore che riflette sulla «sottoalimentazione della fantasia delle masse». provocata dalla propaganda di una sinistra economicista e dogdi San Leopoldo (Livorno). della Mole Vanvitelliana (Ancona). inseguendo un programma di governo della peste che sembra decadere al momento della loro stessa fabbricazione o riqualificazione. Il «nudo edificio» del lazzaretto del Bisagno descritto da Rousseau. subisce trasformazioni tardosettecentesche che ne raddoppiano la struttura chiudendo la possibile espansione in un grande chiosco; la sua destinazione a caserma è quasi imminente e la sua sparizione necessaria. La punta del Varignano a La Spezia rac~ coglie una forma più compiuta di lazzaretto con una cinta muraria che inizia dal mare e un edificio a blocco accompagnato da due estensioni parallele di portici. con una piazza a loggiato angolare. chiusa verso l'accesso da speroni fortificati. La simmetria è nel rigoroso rispetto dell'asse e nei fabbricati a padiglione che seguono il degradare del terreno: ottime premesse per essere trasformata in bagno penale e prigione. quasi una «galera galleggiante». La mole pentagonale del lazzaretto clementino di Ancona. la più disponibile architettonicamente ad una forma carceraria. presentandosi come una piccola città isolata nel mare. realizzata da Vanvitelli ( 1734) «domus ad merces expurgandas ... loemocomium ad pestilentiae suspicionem demovendam ... mercibus ac navigantibus expiciendis». il lazzaretto rimarrà in seguito di problematica trasformaziqne. Il perimetro pentagonale. pur tanto simile. non ha quei collegamenti a raggiera che lo renderebbero uguale al carcere modello di Bcntham. La struttura è infatti l'opposto del Pa11optico11 perché propone percorsi circolari non accentrati. tranne per la cappella di San Rocco che non ha altro scopo se non quello di far confluire gli sguardi verso la Santa Messa e altre funzioni religiose. sulle quali il governo religioso centrava la vita del· lazzaretto. La mole di Ancona con il suo difensivo sperone sarà ugualmente una fortezza troppo segregata e infossata per la difesa del porto. troppoesposta con la propria sagoma per le bordate delle flotte; una caserma inopportuna e una dogana incontrollabile. architettura lodevole ma inefficiente secondo le ispezioni del napoleonico Bruyère. matica. incapace di capire i percorsi sotterranei dello spirito rivoluzionario nelle epoche di crisi in cui trionfano il • mito. l'irratio. le utopie. Visto alla luce dei problemi della sinistra in una realtà di capitalismo maturo. Bloch appare anche colui che insegna a leggere il rapporto tra città e campagna. tra provincia e metropoli. tra civiltà europee e civiltà extraeuropee come rapporto tra tempi storici diversi. tra diversi scenari geografici e temporali su cui si articolano le differenze. le discontinuità. i salti e le rotture del progresso. S u queste basi. il pensiero di Bloch è diventato un momento culturale molto importante negli a'lni più recenti. sia in Francia. dove. tra il '77 e il '78. sono state tradotte le sue opere principali. a cominciare da Principio speranza. sia in Italia. L'interesse che spinge oggi a leggere Bloch appare quindi caratterizzato da una netta problematizzazione del rapporto tra filosofia e politica. Non è che in questo modo venga semplicemente messo in secondo piano l'aspetto ontologico sviluppato da Bloch soprattutto nelle opere della maturità: l'ontologia del non-essere-ancora. della categoria di possibilità. del carattere aperto del mondo. a partire dalla struttura della materia. Cambia la prospettiva del giudizio sull'ontologia blochiana che, 11 lazzaretto leopoldino di Livorno. in sostituzione alla dogana di San Rocco e come ampliamento di quello già insufficiente di San Jacopo. realizza più archeologicamente una città portuale cinquecentesca. in maniera tuttavia meno totalizzante e più acquartierata della mole del Vanvitelli. Il nuovo lazzaretto di Livorno è insieme: dàrsena pentagonale. blocco dell'ufficio di Sanità. apparta.menti autonomi per i passeggeri in quarantena. porticati longitudinali. giardini. fontane. cucine. cappelle. ospedali. cimiteri. il tutto circondato da mura e fossati ne fanno la più acclamata e funzionante:> cittadella sanitaria del riformismo illuminista. La successiva destinazione ottocentesca a caserma e carcere utilizza parzialmente l'eccezionalità del-- l'impianto. oggi alquanto alterato se non per lo sperone e la muraglia a sud. lungo la costa. Il lazzaretto con la sua funzione ispettiva rimane fino al principio del XIX secolo. ancorato alla struttura commerciale del porto. circostanza che rimarrà indiscussa fino alla riorganizzazione portuale napoleonica nei nuovi progetti di riqualificazione costiera come Comacchio o La Spezia. così in Louis Bruyère dove l'esercizio altrettanto «architettonico» di progetti per nuovi lazzaretti. ormai improponibili, portava con sé l'idea che l'impianto del lazzaretto dovesse presto essere superato dalla «polizia medica». I lazzaretti sopravvissuti portano con sé l'immagine di un esercizio del potere lento e fiscale che non può riguardare né il traffico dei commerci marittimi (quando si metteranno in discussione le quarantene in rapporto a nuove teorie sul contagio} né la rapidità degli spostamenti delle attrezzature militari; la sua destinazione aprigione è quindi quella immediata_oltre che emblematica. Il «nudo edificio» del lazzaretto. con la cattiva opinione che porta con sé. si frantuma come una vecchia costruzione di cui si usano le pietre. quando si costruì cono le nuove prigioni. i nuovi ospedali. le nuove officine. le nuove residenze collettive. i nuovi cimiteri che tutti finiscono per assomigliargli. per esempio. nel primo numero che Aut-Aut dedica a Bloch (125. 1971). in una situazione di «deserto» degli studi blochiani in Italia. veniva in alcuni contributi o rimossa o rifiutata. Lo stesso si può dire per la Germania. dove negli anni '60 l'approccio a Bloch era stato fortemente condizionato dalle posizioni della Scuola di Francoforte. Prima Adorno. poi Habermas e Alfred Schmidt avevano individuato la difficoltà di fondo del pensiero di Bloch nel cortocircuito di escatologia ebraica e ontologia: l'utopia diventa astratta e ideologica. sogno consolatorio di una vita migliore incapace di reggere il confronto e la critica dei fatti e delle realtà storico-sociali. quando si dà per fondamento una teoria della materia di tipo schellinghiano che sfocia in un'idea della «coproduttività» della natura. Ricondurre oggi i temi fondamentali dell'opera blochiana al loro rapporto con i problemi e le aspettative di un'epoca significa al contrario attivare !'«eredità» di un pensiero «lievitante» e che si forma e si alil)1enta per canali assolutamente non riducibili a una scuola filosofica e tantomeno a un marxismo. significa indagare la tensione storico-politica insita nei temi e•catologici e religiosi. nonché nel pathos della verità filosofica presenté in tante pagine blochiane.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==