Alfabeta - anno II - n. 15/16 - lug.-ago. 1980

FI8Sh'Art*W~ Clanculo Politi • 36 Via Donatello • 20131 Milano FlashArt ~on ormai 15 anni di I · qualificataed autorevole rlvlst ~,la s1 ~ caratterizzata come la più centinaia di Immaginia colo I ab' arte '" Europa. Attraverso lici a firma dei maggiorr : ia~c~ ~ nero, lesti chiari ed anali panorama completo ed a1ten1opec1al1~1d1el mondo, offre un a~chitettura, performance art s~lla{"ttura, scultura, fotografia, ftlms, aste, , . ea ro, 'J'*';{tl OIAR~ :: 1980 bblicazione tasc_allT OIAll't è una pu 20 OOo indirizzi e -' gine con • • • • galb·\e di 360 pa d' artisti,cri!ICI, . 1 d' t \etono 1 1• musei, umeri I e . fotogra 1, . • nl ·e fotogallerie_. . d'arte istituz1on.'\ video, ecc. nei principali paesi del mondo. ~~ Art II pubblJu In2edizioni. I edrzione in lingua ital' • I' d' . 1ana e e iz1one internazionale (qu . totalmente diver sa) in lngl asi francese, tedesco ese, l'abbonamento ad unaed' . in Italia costa • izione •eri , . . editori ' d' t ttoi librerie, nv1stel, ristoranti,ecc. , u I li hote s, cu tura • . dell'arte . mondo. \eto repertorio ondo l.15.000. l'abb?~amento ad entrambe le ed1z1onicosta Il primo comP oggi esistente a_ml bre contemporanea gni anno al31d,cem • ed aggiornato o """ 0 'l."1 o.ooo. POESIA UNO L. 30.000 POESIA UNO è il primo numero di una pubblicazione periodica in cui si alterneranno, con ritmo semestrale, volumi dedicati all'Italia e volumi dedicati ad altre aree linguistiche. Con essa Guanda prosegue e rinnova un lavoro di mediazione attiva tra poesia e pubblico iniziato mezzo secolo fa e svolto ininterrottamente attraverso collane divenute classiche sotto il segno e il simbolo della Fenice. A testi inediti dei più rappresentativi autori contemporanei si affiancheranno, in ogni numero, riproposte di autori del passato, materiali critici e una sezione che riunirà raccolte integrali di autori inediti o poco noti. In questo primo volume GIUDICI. LUZI. NERI. SERENI. ZE1'CHEN GLI «INEDITI• DEL POETA BAROCCO LUBRANO UN SAGGIO DI GIANCARLO PONTIGGIA SU BERTOLUCCI DIECI NUOVI POETI: ALIPRANDI. CENI. CERIANI. COLONNA. DI MAURO. FORNI. MAINARDI. MOTTOLESE. MUGGIASCA. VILLA pagine 204, lire 6.500 Il falcone desiderato Poemettierotici antico-francesi a cura di Charmaine Lee L. 10.0.00 Quattro fabliauz del Xlii secolo, una scoperta preziosa della letteratura erotica nella tradizione narrativa "cortese". mia ricca di sughi e di odori magari forti ed eccessivi. Con il Male il falso è diventato un piatto appetitoso, non restava, quindi, che mangiarselo. E così è stato fatto: una vera leccornia, credete a noi che in queste cose abbiamo un buon palato. Riso e Rictus Nel Teatro di Bali, la presenza del «doppio» comico, con i suoi frizzi puerili, i suoi gag, le sue smorfie parodistiche. pur contrappuntando lo svolgimento drammatico del racconto mitologico, non assume tuttavia la funzione dell'intrattenimento leggero, quella cioè di far «riposare» lo spettacolo. Anzi, l'inconsapevolezza del Buffone, che non può fare a meno di celiare, mentre al centro della scena la Strega del Male si è impadronita del corpo appena seppellito di un bambino appestato e lo sta sbranando, diventa l'elemento-chiave del mistero, che in quel momento raddoppia il terrore dello spettatore, privandolo della guida confortevole del Senso. In questo teatro il comico e il tragico si accompagnano fin troppo naturalmente; e l'angoscia nasce proprio dal fatto che questa doppiezza di registro non concede, neanche nel finale, una soluzione unitaria, comica o tragica che sia. Nella cultura occidentale, la commistione tra genere «alto» e genere «basso» si verifica di solito a tutto vantaggio del secondo. Lo scioglimento in riso di una situazione drammatica è ammesso; basta che il Senso alla fine ci restituisca l'ordine delle cose. Ma, in un crescendo tragico, non è consentito che il comico, a parte, continui a strapparci il riso, facendo riverberare su di noi la sua stessa puerilità! (5) Invece, il riso diventa irrefrenabile proprio quando lo si vorrebbe reprimere. È un'esperienza diffusa più di quanto lo si voglia ammettere quella del riso che accomuna i familiari in presenza del parente defunto. E lo sbalordimento è maggiore in quanto quel riso coesiste spavaldamente col dolore. L'innocenza nella crudeltà è un privilegio infantile; e in quei momenti si ride appunto come bambini. Nei due anni in cui Il Male ha rappresentato un'esperienza di. comicità vitale, agendo non a caso in uno scenario di «tragedia nazionale», i suoi autori hanno praticato un'interpolazione di elementi comici nello svolgimento lineare della tragedia, al punto che il lettore si trovava a disposizione due chiavi di interpretazione parallele e di senso contrario. Non a caso, i due anni di vita del Male sono stati accompagnati da un corteo funebre senza precedenti; si può dire che in quella fase il funerale assurgesse a emblema nazionale per eccellenza. Ma la morte di Ugo La Malfa. ·ad esempio, andava celebrata come un lutto ulteriore, come vollero tetramente i repubblicani, o salutata piuttosto come un segnale scaramantico finalmente posiÙ\,o, un primo passo verso la liberazione dalla iettatura? Prese di posizione del genere hanno più volte attirato sul Male l'accusa di «goliardismo». Eppure, a guardar bene, la satira goliardica è qualcosa di molto diverso. Costituisce un rituale profano che parodizza l'omologo sacro; riconosce la distinzione tra tempo libero (o gioioso) e tempo di lavoro (o serioso); si industria di attribuire almeno un altro senso (un «doppio senso») a una realtà che rischia di non averne affatto. L'infantilismo comico, al contrario, si situa indisponente in uno spazio di deresponsabilizzazione. Sottraendosi al senso, o legiferando in manierà arbitraria, crea le condizioni perché la realtà farnetichi, spifferando ogni tanto brani di verità possibile. Dice Freud: «Il contrario del gioco non è ciò che è serio ma ciò che è reale». Nel '900, il caposcuola dell'infantilismo comico è senza dubbio Jarry. Non a caso, il personaggio di Padre Ubu nasce sui banchi del liceo di Rennes. Il balbettio delirante del cattedratico, raccolto con cura amorevole dall'allievo, reinterpretato e vivificato dallo strampalato genio adolescente, diventa finalmente scienza: la patafisica. Tenendo le debite distanze tra arte e artigianato, va senza dubbio riconosciuta al Male la brillante intuizione dell'enorme patrimonio patafisico rappresentato dal mondo della politica e della cultura istituzionale in Italia (6).· Certo, nel Male coesistono le macchiette e le maschere comiche vere e proprie. La comicità diventa. spesso barzelletta o caricatura. Ma alcuni papi e presidenti, certi Tanassi e Trombadori, dei Moro e dei La Malfa particolarmente 'vivi, insistono sulla nostra memori<!ben più dei loro doppi inutilmente tragici. Gag, gang, gong! Qualcuno ha chiamato quella del Male, «Satira disgregata». Con questo probabilmente intendeva descrivere la messa in scena multipla allestita dal Male stesso a mezzo delle sue caratteristiche concatenazioni di eventi. Un vero e proprio Sistema di Specchi artatamente disposti ben oltre il confine cartaceo della pagina. E infatti il Male era «dispettoso>: guardava dall'alto in basso. Non tanto per mirare - e come poi? - al potere, quanto piuttosto per misurarne ogni volta sia la forza pervasiva e·di dominio culturale, che i limiti pateticamente umani di quella stessa forza. Di qui la messa in scena dello scandalo, appunto, della trappola. Di qui la necessità di agire più personaggi, compreso il proprio. Una forza pervasiva a tal punto da corrompere anche l'arciere da lei lontano; ebbene, questo arciere che a malincuore colpisce un'immagine simile a sé e che solo delirando ritrova ogni volta ilmotivo di conflitto verso la forza prepotente, questo arciere deve sapersi assicurare la facoltà dello sdoppiamento. La possibilità fantastica di allontanarsi da sé restando vivo e dislocandosi contemporaneamente nell'iperpresepio, dove scatterà la trappola dello scandalo. Quindi: nel falso essere creduto; nella conseguente suggestione collettiva rientrare in sé ridendo ferocemente, Bus/O di Andreoui, o dolcemente, « Da un'altra Galassia hanno raggiunto la Terra» (a momenti dimenticavamo un altro aspetto del falso, quello più direttamente poetico, animato dalla nostalgia del futuro). Ma tornando allo sdoppiamento, vorremmo introdurre questo tema rispetto alla scrittura del Male. Potremmo subito dire di una·importante regola: affermare e smentire subito dopo, poiché la proposta è tutto ciò che è scritto. Stendere questa scrittura disgregata perché sia palpabile l'imbarazzante spessore dell'iperpresepio, al cui interno - sorpresa! - c'è anche il vecchio lettore ... In -questo lavoro di entrata e uscita dal testo, cresce spontaneamente una interessante esperienza di scrittura a quattro mani: quella della coppia comica. La scrittura, nel Male, raramente è stata un'esperienza a due mani, quasi sempre invece a quattro e talvolta, mostruosamente, a sei. Così, questa della coppia comica, diventa una regola del gioco e configura l'esperienza della scrittura nel Male, come qualcosa di assolutamente autonomo. Innanzitutto i componenti della coppia comica si scelgono vicendevolmente, a seconda del genere da frequentare, o per dirla più brutalmente della specializzazione, nonché delle affinità. Uno frenetico e bollente automaticamente scriverà con uno follemente quieto e glaciale. Uno amante della scrittura ma insipiente nella visione politica necessiterà di un partner che sappia veramente quel che succede sulla scacchiera, e così via, uno che tende a disinteressarsi della forma del- . l'esposizione, considerandola poco più di un espediente cercherà con ammirevole autoironia un altro, maniaco dell'estasi del piombo tipografico. Ma quello che più conta è il cortocircuito necessario ogni volta per sbloccare oltreché il gelo della routine, quello dell'ideologia. Esiste una specie di status quo che ogni volta va individuato e sgretolato. Altrimenti non si comincia. Poiché quello della satira disgregata è un genere così fortemente legato all'equivoco da far credere a qualcuno che il falso parte dall'idea di burla (da fare a ogni costo); così come, per fare della groviera, costui comincerebbe sicuramente dai buchi. . La ricetta della satira disgregata richiede al tempo stesso concentrazione e spericolata dissociazione: la mente gira intorno alla macchina da scrivere, quasi tenderebbe un'imboscata ai pensieri in fila. Ecco, questa necessità di snidare le idee e le immagini, in una scrittura fulminea per tempo e spazio di consumazione, è quanto determina più di ogni altra cosa la coppia comica: poiché uno è in agguato sulle goffaggini dell'altro; poiché quasi sempre si può fare di più, essere più precisi, più cattivi, più corrosivi. E poi, a differenza che nell'immagine di Chaplin e Keaton, con violino e pianoforte, o Stanlio e Olio con un unico pianoforte, l'immagine restituisce sì un'unica azione, ma il baricentro è mobile, è visibile con chiarezza. Nella scrittura, il lavoro della coppia comica trova riscontro solamente nel processo creativo, il risultato sarà fatalmente quell'unico inscindibile corpo: La Scrittura. È così che la tecnica della contrapposizione avviene al di qua e basta del tempo di consumo, e l'agonismo .è solo contingente. Lavorare per la «posterità» è obbligatorio, non include rinunce, non esclude nessuno. In questo modo il Caldo e il Freddo lavorano insieme saldamente attratti dall'idea in sé, e per afferrarla non rinunciano alle forme di alterazione attualmente in droga. Nel lavoro di scrittura della coppia comica vi è sempre qualcuno tra i due che estrae l'altro dall'impedimento del raziocinio istituzionale, o dal vorticoso procedere della follia totalizzante. Per tanto le frasi si apro'no e si chiudono, suonano vere essendo false e viceversa poiché lo scenario non ha tesi da dimostrare ma una suggestione sulla quale far incamminare. «Il senso originario del termine 'gag', nel voèabolario dello spettacolo anglosassone, è quello di interpolazione. To gag significa essenzialmente improvvisare una parte del proprio testo per nascondere un vuoto di memoria o un incidente qualsiasi». (Gianni Celati, Finzioni Occidentali) Ma è possibile applicare un discorso del genere, quello dell'improvvisazione, oltre che al cinema o al teatro, anche alla scrittura o alla messa in opera di un giornale? La scrittura improvvisata, o che fa uso di gag, è una scrittura che dà la sensazione di un tempo di produzione uguale a quelfo di lettura. È dunque ricca di lapsus, incertezze, vuoti, digressioni e vere e proprie bestialità, luoghi comuni asinini. Ma, nel Male, l'effetto-gag (o improvvisazione) riguarda più il complesso che le singole parti: soprattutto nei numeri migliori, il lavoro collettivo produce, più che un commento satiri- •co, una sequenza cinematografica, una specie di e tranche de vie» demenziale. Cqme nel cinema, appunto: ilmassimo di finzione sul set imprime sulla pellicola un allucinante effetto di verosimiglianza. Non manca talvolta la colonna sonora: quando muore Papa Albino, il papa del sorriso, il mesto, estremo saluto suona: «Albinone, la musica è finita!>. Note (') Unaspettodel falsoche nonvienetrattato inquest'articoloè quelloolografico:la realizzazioneattraverso il falso-eventodi unospaziopolidimensionalef,ruttodelcortocircuito informativo. Ad esempio, gli scambidi telefonateallanotiziadell'arresto diTognazzi,o i dialoghichesi instauravano nei bar, negliautobus, cioè nei luoghiin cui predominao l'ingorgocomunicativoo l'ordine discorsivo.Un'interessante teoria del falso è stata sviluppatanel 68 dai Situazionisti. ( 2) Ironia della sorte, astuziadella ragione? li Male dalGiugno1978trovaalloggio a via Lorenzo Valla 29. Vi dice niente il nome? E il numero? Ebbene, il primo è l'autore della prima critica filologicadella storiamodernache portò allascopertadella falsificazionedelladonazionedi Costantino; ilnumeroè quellodel fallonellasmorfia. ( 3) dn alcuni settori estremamente rilevanticome l'intera sfera economica,la tradizionalecontrapposizionefra veroe falso ha perdutoognirilevanzaai finiconoscitivi - che senso ha indagare sulla veridicità dellacontabilitàdi cassadi un salumiere,di una grande azienda, di un'intera nazione?> (da Zut n. 3 Febbraio 1977). ( 4) Il caos primigenio. ( 5) Ildirettorediunimportantesettimanale italiano,che in questianni ha fatto fortuna mettendo in scena a puntate le più importanti tragediee farse nazionali,nel sollecitare la nostra collaborazionea una sezione satirica, poi mai realizzata, ci impegnavaa rispettare i tabù della morte delle disgrazienazionali(nonestere!).Quei temi sarebberostati trattati, con linguaggioadeguato, drammaticoe spettacolare, in una sezione apposita del giornale. Limpido esempio di quella divisionein generi che procede da Aristotele fin nell'epoca dei mass-media. ( 6) Che c'è di più patafisicodi un qualsiasi quotidiano?Terza pagina! Annunci economici!Cruciverba!Sciagure!Sport!Ultima moda! Scalfari! Massaggiatrici!

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