Alfabeta - anno II - n. 13 - maggio 1980

dell'indagine intrapresa». (Pista/: Sotto -che re. briccone? Parla o muori. Shallow: Sotto re Enrico. Pistol: Enrico quarto o Enrico quinto?; W. Shakespeare, Enrico IV, e F. R. Leavis. Scrutiny 1932). Il risuhato principale di Sraffa è questo: all'interno di una teoria logicamente ineccepibile non si spiegherà né l'origine del valore delle merci, né le ragioni secondo le quali il prodotto sociale si distribuirà. Anche se i metodi di produzione delle merci prodotte in un'economia si suppongono «dati», la teoria non è capace di determinare insieme i prezzi delle merci, i salari e il saggio del profitto. Si può soltanto dedurre che fra salari e saggio del profitto c'è una relazione inversa. se i prezzi delle merci devono assicurare ai molti capitali un saggio del profitto uniforme. Questo risultato. formalmente ineccepibile, ha un effetto devastante. È certamente falsa la teoria marginalist,a della distribuzione del prodotto sociale. ma è anche impossibile qualsiasi teoria certa, completamente rigorosa. del valore e della distribuzione; capace di mostrare e dimostrare dove si determina la divisione della giornata lavorativa fra capitale variabile e plusvalore. o più semplicemente fra chi lavora. produce e spende. e chi spende (se ne ha voglia) nell'acquisto di ciò che ha comandato. Così scompaiono le classi. o se ne lascia la descrizione alla sociologia; e in questo senso è vero che la contrapposizione fra economia borghese ed economia marxista non ha fondamento «scientifico». L a conclusione degli ottimati e degli ottimisti è che non c'è da preoccuparsi, poiché al posto delle teori~ borghesi e delle teorie marxiste c'è 111 «teoria» dei prezzi di Sraffa (che sono i prezzi associati a un saggiodel profitto uniforme: il solito Dobb ricorda che Marx rimproverava a Mili di non dare nessuna spiegazione del modo in cui si determinava il tasso del profitto). Ma altri potrebbero invece concludere. proprio perché non c'è più niente. che delle ragioni di preoccupazione ci sono. La principale è che a fini pratici le differenze e le contrapposizioni esistono. e che allora accettare questo criterio «oggettivo» di verità delle teorie, o un qualche teorema come nucleo razionale delle teorie a venire. signifiJean Baudrillard De la séduction Paris, Editions Galilée, 1979 pp. 248, Fr. 48 Jean-François Lyotard La condition postmoderne Paris, Les editions de minuit, 1979 Niklas Luhmann Potere e complessità sociale Milano, Il Saggiatore, 1979 pp. 195, lire 7.500 llya Prigogine La nuova aUeanza Milano, Longanesi, 1979 pp. 553, lire 12.000 ~' De la seducrion »: Baudrillard dalla teoria alla prassi del «disimpegno» politico? È una sensazione che può essere rovesciata scorrendo con attenzione l'ultima parte del libro - «Le destin politique de la seduction» -, e mettendola in corto circuito con recenti opere di altri autori. Vanno richiamati brevemente alcuni concetti, formulati da Baudrillard in precedenti lavori. in cui aveva rivolto la sua critica disincantata e corrosiva contro marxismo e psicanalisi, sistemi che gli parevano riflettere l'essenza stessa del movimento del capitale: la At tenziOne ~ ••iO-Gt.O= ~~~~~-jJjf ~;~~~ ..,.•.• fll! :.:,::•::::;.::~•;;::;',;;;"'.'.;'.:.•:;:•:::::::;::::-.:•;:::::::u::••~"•""'• '""'"'""• 1 ~~~i~~~i~;~;::~;;~;:;; ~ ;.~:•::::.r:--M::::::::.= .:;;:•::1~i: ii"ìaina~m •"UOh,,OU.,... ~,: !::.:: :::'.::...::•::•:::-,..:.:;:.::•m,,...,._, •vm•h.-,•Il•h••ll• u~-.i."• ....1..11-•.•uScn ~ , ... l• 11.1.,,~,• I• ~I .1, 4U.plln1- • , ..... ,1 ,.u. l>IHI l ..... ,n ......... ,....... ♦ • , •• I• u .... lil ,u~ Cl ,.,.,r, :,w-Jo ·.1, :J\, ,u ••• ,1. ,.~ .. , ..... ••l ,.,J(l, -"'"" •1• .. e• ...... L, IOOG 1~· ,i,uHIO.I •• JI ·•"n t :::~::-::·;:.:::::::·~·;:~.:;::· .i..i.c'iiilotn ili •UICLIIJIUl'O I"~· ... mul""'•'· ,. ... ,. .... ;,.r. ~- c ..... n 1~ Jl-. "'""' I HPI - ........ •l"l· •-h ...,,. i.-u,• • - • ""'" I pr .. u u•u ... u - •-Pr•sl"l •h op.,. _,, .,...,,u_ Pogo, Milano 1977 ca spostare del tutto e altrove le differenze. Se è impossibile fondare «scientificamente» le scelte politiche. si può dire e fare. senza disciplina alcuna. quello che si vuole e che si può. Economia e politica diventano autonome. L'emergere di precetti neoweberiani. al posto dei pregiudizi veteromarxisti. costituisce la razionalizzazione più appropriata e l'alibi di questa forma del lavoro teorico. • li procedere per «sistemi isolati». limitando la razionalità con la logica e quindi separando radicalmente i campi dell'analisi e della politica. ha almeno due conseguenze più importanti delle semplificazioni storiografiche. alle quali si può rimediare facilmente. La prima è una visione del sistema economico centrata sulla naturalità e sulla permanenza. anziché sulle sue proprie condizioni di riproduzione e di trasformazione; la seconda è una ricerca esclusiva. nella «scienza economica». di regole di gestione e di controllo anziché di criteri di giudizio e di forma polare-dialettica dei rapporti sociali fondati sullo scambio di equivalenti. Critica dell'economia politica e critica del soggetto non sono fondative di nessuna prassi rivoluzionaria; al contrario. il loro lavoro di neutralizzazione linguisticadi ogni concreto referente antagonistico favorisce la riproduzione del capitale come «sistema di cambiamento. L'ipotesi di scomponibilità e ricomponibilità delle teorie corrisponde direttamente a una visione del sistema come macchina (e quindi come dato: tali non sono le visioni di Marx e di Keynes). Soltanto con questa precauzione è possibile costruire dei sistemi (teorici) isolati. ciascuno dei quali connesso con il resto degli avvenimenti (reali) soltanto attraverso certi tramiti (di natura indefinita). tàli che «se conosciamo che cosa accada in ogni momento a questi tramiti. noi possiamo calcolare che cosa accada al resto di questo 'sistema isolato'». Per esempio: se.fosse davvero vero. come Sraffa suggerisce in un paragrafo sconvolgente di Produzione di merci (ma che risale. magari attraverso Raffaele Mattioli. a Keynes. a Ricardo e a Adamo Smith: per ilquale «il saggio di mercato dell'interesse ci consente di farci una certa idea del saggio dei profitti. e la storia dell'andamento dell'interesse ci offre quella dell'andamento simulazione». mostruoso meccanismo «miscelatore». in cui tutte le contraddizioni. tutti i bisogni, tutte le pulsioni, si scambiano secondo una equivalenza indeterminata. Implosione del politico quindi. ma anche implosione del sociale. ed è soprattutto in questo secondo processo che ilgioco dialettico genera i suoi effetti paradossali: la polarità divora se stessa. la forma-rivoluzione. dei profitti». secondo una storia alternativa. e minore rispetto a quella della lotta fra classi. dei rapporti di connivenza fra capitale finanziario e capitale industriale). che «il saggio del profitto. essendo un rapporto. ha un contenuto che è indipendente dalla conoscenza dei prezzi e può bene essere 'dato' prima che i prezzi siano fissati». e che «esso è quindi suscettibile di essere determinato da influenze estranee al sistema della produzione. e particolarmente dal livello dei tassi dell'interesse monetario»; e contando inoltre sulla teoria keynesiana della determinazione del reddito; allora basterà controllare l'apparato monetario e finanziario, e all'occorrenza l'aiuto di un buon ministro delle partecipazioni statali. per determinare tutto: i livelli di attività. l'occupazione, i prezzi. e-come residuo- i salari. L'unico problema che pongono le macchine. mentre passano e si logorano, è di farle funzionare al meglio. (Vedi la lettera di Sraffa a Gramsci e il coma mano a mano che invade tutti gli anfratti del sociale, annulla qualsiasi opposizione distintiva, diviene movimento epuro>, metafora della circolazione produttiva. È proprio la natura dialettica del potere che gli consente di sottrarsi ad ogni sfida, che ne annulla le tradizionali poste di scambio simbolico. relegandole a residui di una «sostanza profonda del sociale>, fantasmi M IMPICCO IN OR.t22-0NTAGt .... VOI UN Po' COME CA22o VOCc<c ! . Le silure d'europe, Genova 1979 (particolare) mento di questi, pubblicati nell'Ordine nuovg d~I 1924. Il resto è noto). LI altra conseguenza riguarda la struttura logica e temporale della politica economica. Disciplina distinta e separata dall'economia politica anche secondo il Consiglio nazionale universitario, trova vantaggiosa la riduzione della teoria a calcolo poiché ne può pretendere regole immediate di ingegneria economica, così come dalla Meccanica discendono le regole del Manuale Colombo. È questa- la concezione conveniente dell'economia come calcolo - la ragione principale dell'adozione di strumenti neoclassici da parte del Ministro della produzione nello stato collettivista. Allo stesso modo, una teoria ottenuta per ricomposizione di proposizioni estratte da teorie eterogenee nelle premesse e negli scopi risulterà «neutrale>; e le sue proposizioni potranno avere soltanto una funzione strumentale e subordinata rispetto a politiche economiche. dalle quali i «fini> e i «giudizi di valore> certamente non potranno essere estromessi. Al rigore mortale dell'analisi corrisponderà così. tranquillamente, l'eclettismo disinvolto dei tecnici e degli specialisti. P.S. Gadda: «La scienza della realtà e della necessità. delle cause e degli effeni. degli ingegni di puntamento, di percussione e di pr6tasi. quella sola può leggere dal suo quaderno che in sul capo ali'Autore cadrà il pomo dall'albero. piantato nel prato. e disgregatasi invece dalle torri erme dell'alpe cadrà la pietra. cercando il profondo; che il giusto colpo springherà tremendo sopra al bersaglio; e che l'erba. che sarà cresciuta, la mangerà il cavallo. che campato sarà». E Keynes: cl also want to emphasise strongly the point about economics being a mora! science. I mentioned before that it deals with introspection and with values. I might have added that it deals with motives. expectations. psychological unccrtainties. One has to be constantly on guard against treating the materiai as constant and homogeneous. lt is as though the tali of tbe appie to tbc grouod depended on the apple's motives. on wbether it is worth wbile falling to tbc ground. and on mistaken calculations on the pan of the appie as to bow far it was from the centre of the earth. But do not be reluctaot to soil your hands. as you caD it. I think is most important>. di epoche arcaiche. Il discorso sulla seduzione nasce appunto dai fantasmi: irriducibilità «mitica> di una differenza che si beffa delle riduzioni scientifiche, dei tentativi di manipolazione e di controllo politico e sociale. Ma De la s~duction non è la voce di un mondo «separato>; come ne Lo scambio simbolico e la morte (Feltrinelli. Milano 1979) il lavoro del mito non si sottrae alla mediazione storica: la seduzione è un nuovo territorio su cui il potere gioca la sua partita, seduzione «fredda> dei modelli sistemico-cibernetici. Nuovo bersaglio critico: le illusioni di uso «rivoluzionario> di tali modelli. Baudrillard ci aveva già abituato ai suoi scorci di storia universale; ora ci propone una periodizzazione in tre epoche: l'era della Regola- governata dal principio di dualità -, l'era della Legge - retta dal principio dialettico di polarità-, l'era deUaNorma, dominio della logica«digitale>(la logicabinaria: lo 0/1 del linguaggio numerico che scorre nelle reti della comunicazione computerizzata). La Regola si alimenta dello scambio simbolico, è reversione e sfida. Il mondo dialettico - la Legge - ne ba neutralizzato la memoria, attribuendo al pensiero magico gli attributi utilitaristi del moderno processo produttivo industriale, spiegando l'anatomia della scimmia in funzione dell'anatomia

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