Giornale dei Giornali StatiUniti,EuropaI,ran A cura di lndex-Archivio Critico dell'Informazione. M entre il nostro lavoro sta per concludersi giungono le prime notizie sul fallito raid americano in Iran. Retrospettivamente, le informazioni che ci siamo sforzati dianalizzare e sintetizzare acquistano un significato più profondo. Alcuni aspe!· ti sono addirittura paradossali. Abbiamo di fronte la Repubblica del 25 aprile, lo stesso giorno del fallito intervento militare Usa. A pagina 11, c'è una corrispondenza di Rodolfo Bran• coli da NewYork. Il titòloè: I Nove eil Congresso stanno fermando Carter. Nell'articolo si legge: «Una levata di scudi in seno alla cerchia più ristretta dei collaboratori di Carter, un fermo richiamo del leader della maggioranza democratica in Senato a consultare il Congresso prima di qualsiasi passo ulteriore, e persino un monito di Goldwater (che nessuno può accusare di essere una colomba) a pensarci due volte prima di ordinare azioni di carattere militare, hanno costretto la Casa Bianca a precisare che nessuna decisione, neppure in linea di massima, è stata già presa per quanto riguarda mosse militari, e che non esiste neppu• re una 'precisa scadenza' a questo riguardo. «Appare sempre più chiaro inoltre che, agendo come hanno fatto al Lussemburgo, gli europei si sono posti in una posizione che consente loro di condizionare fortemente la Casa Bianca allontanando notevolmente nel tempo - salvo che la situazione precipiti per altri motivi - l'ipotesi di misure di carattere militare.( ...) Vista da Washington insomma la mossa degli europei appare molto intelligente, non avendo fatto mancare una solidarietà dovuta, ma allo stesso tempo avendone fissato chiaramente i limiti. al punto che non manca chi ritiene che la gestione americana della crisi sia ora diventata 'un ostaggio' degli alleati». Brancoli è probabilmente fra i migliori corrispondenti italiani dagli Stati Uniti e l'involontario umorismo del suo articolo non può essere rimproverato più a lui che ai meccanismi della politica americana. Lo stesso Le Monde del 24 aprile intitolava il suo editoriale sulle decisioni della Cee Une dé• cision habile. È la controprova che la stampa occidentale sa ben poco delle «tavole pitagoriche» su cui i massimi dirigenti americani fanno i loro conti. Ed è la controprova dei livelli raggiunti dalla crisi dei rapporti euro-americani in seguito alle vicende iraniane. La _ricostruzionecronologica. che abbiamo preparato per fornire un quadro sinottico degli avvenimenti. mostra da sola che i governanti europei e giapponesi si sono piegati alla volontà americana solo per scongiurare un intervento militare in Iran e che, dal canto loro. i governanti americani hanno più volte ripetuto che un'azione comune degli alleati avrebbe perlomeno ritardato tale intervento. Le cose sono andate diversamente. L'analisi delle posizioni assunte dai grandi quotidiani «indipendenti» italiani mostra che nessuno - con la sola eccezione. essa stessa dubbia, del Giomale di Monta• nelli - ha appoggiato l'ipotesi di un intervento armato. Che le acque si andavano intorbidendo era già emerso sulla stampa del 24 aprile a proposito delle reazioni americane alle decisioni europee del Lussemburgo. La copertura è stata Dal no di Khomeini al fallito raid americano 7 aprile, lunedl. «Gli ostaggi resteranno nelle mani dei rappresentanti della nazione iraniana e degli studenti islamici fino alla riunione del Parlamento». Con questo annuncio del portavoce di Khomeini fallisc.eil tentativo del presidente della Repubblica Bani Sadr di trasferiregli ostaggi nelle mani del governo, aprendo così la via a una soluzione negoziata con gli Stati Uniti. Poiché le elezioni del Parlamento si terranno a maggio, fino a quella data gli ostaggi resteranno sotto il controllo degli studenti islamici. Qualche orapiù tardi, Carte, annuncia la rouura delle relazioni diplomatiche con Teheran, il blocco delle esportazioni Usa verso l'Iran e il censimento dei beni iraniani negli Stati Uniti, già «congelati» alla fine del 1979. Cresce nel frauempo la tensione fra Iran e Iraq. 8. martedì. Mentre Khomeini fa sapere che «ilpopolo iraniano saltaper.la gioia» dopo l'annuncio americano della «rottura delle relazioni diplomatiche con un popolo che lotta per liberarsi degli sfruttatori», il Consiglio della ri• vo/uzione decide misure di austerità tendenti a lzmitare i consumi e a bloccare i salari. li ministro del petrolio dichiara che verranno sospese le fornitu• re di greggio ai paesi che si associeranno alle sanzioni americane. li Dipartimento di Stato informa che èstato chiesto a tuttigli alleatidegli Stati Uniti, «compresa la Francia», di associarsi alle sanzioni contro l'Iran. Reazioni molto caute in Europa e in Giappone. 9. mercoledì. li Segretario di Stato Vance convoca gli ambasciatori di 24 paesi «alleati»per sollecitare l'adesione allemisure contro Teheran; contempo• raneamente l'ambasciatore americano aBruxelleshachiestoallaCeedidecre· tare l'embargo alle esportazioni verso l'Iran. La tensione fra Iran e Iraq dà luogo a scontri di frontiera. IO.giovedì./ ministri degli esteri della Cee, riuniti a Lisbona, hanno deciso di compiere passi immediati verso l' /. ran per ottenere la liberazione degli ostaggi. Ma Carte, non si dimostra soddisfatto: in un discorso ai dire/lori dei giornali americani, lamenta lo scar• so sostegno ricevuto dagli alleati a pro• posito dell'Iran e dell'Afghanistan. Inoltre qualifica come «irresponsabili» i dirigenti iraniani e afferma che la legge internazionale giustificherebbe un eve111ualreicorso alla forza da parte americana. 11. venerdì. Imponente manifestazione antiamericana a Teheran, secondo gli osservatori la più importante dopo quella che accolse il ritorno di Khomeini nel febbraio del '79. Bani Sadr attacca violentemente Stati Uniti e Iraq, ma auspica che europei e giappo• nesi possano sottrarsi al dominio americano. /11 un discorso ad Amburgo, il cancelliere tedesco Schmidt ha paragonato la situazione attuale con quella del/' Europa del 1914, dopo l'attentato di Sarajevo. Pur ribadendo che la Germania Federale è sfavorevole a sanzioni economiche contro l'Iran, Schmidt si è detto preoccupato dell'atteggiamento americano e pronto a condividere le decisioni che saranno prese dalla Comunità Europea. 12. sabato. Il presidente Bani Sadr incomra gli ambasciatori della Ceeche, sulla base delle decisioni di Lisbona, chiedono che sia fissata una data per la liberazione degli ostaggi. Bani Sadr promette solo di far visitare i prigionieri da una delegazione della Croce Rossa (la promessa viene mantenuta lunedì 14). li Comitato Olimpico Usa decide il boicottaggio dei giochi di Mosca. 13. domenica. Carter concede un'intervista a quattro catene televisive europee. Chiede nuovamente il sostegno degli alleati alle misure contro l'Iran, ma questa volta ammette esplicitamente che gli Stati Uniti preparano anche aiionimilitarisefallirannolea/eremi· sure: «Abbiamo comunicato ai capi di stato (alleati) una data precisa per la quale ci aspettiamo che lo sforzo comune dovrà ouenere un risultato positivo». In una intervista televisiva, il segretario di Stato aggiunto Warren Christopher dichiarache «non c'è più molto tempo» e che ci si attende che gli alleati prendano misure concrete «entro due o tre settimane». Christopher ha citato la data del 21 aprile, giorno in cui si riuniranno a Lussemburgo i ministri della alquanto lunatica. alcuni giornali non riportavano alcuna notizia. Comparivano titoli contraddittori: ad esempio. per// Popolo e L'Unità gli Stati Uniti erano «delusi». per l'Avanti! erano «soddisfatti». Lo stesso Le Monde riferiva che il 22 sera «gli Stati Uniti si sono felicitati della decisione presa al Lussemburgo». Ma La Stampa, in una corrispondenza di Ennio Caretto da New York. informava che il 22 la Casa Bianca «aveva bloccato un commento del Dipartimento di Stato sulla Cee» ed ha poi rilasciato alcune dichiarazioni tramite il portavoce Powell. Questi ha detto che il Presidente era solo moderatamente soddisfatto ed ha aggiunto che la data fissata dalla Cee per applicare ulteriori sanzioni contro l'Iran (il 17 maggio) «non impedirà al presidente Carter di rivedere tutti gli sviluppi della crisi». Careno aggiunge: «Il suo implicito monito non è sfuggito a nessuno»; ma l'interpretazione dei giornalisti era stata che Carter non intendeva aspettare molto oltre tale data per intervenire militarmente in Iran. Al contrario. il Dipartimento di Stato aveva fatto sapere: «Non ~iamodelusi. I provvedimenti della Cee rientrano nella nostra logica». Secondo Caretto. «una certa divisione sembra emergere in seno al governo americano tra i fautori della linea dura. che comprendono lo stesso Carter. e quelli della linea morbida. capeggiati da Yance», cioè dal Segretario di Stato. Un altro indizio sull'atteggiamento Usa verso gli europei è dato dall'intervista rilasciata dal consigliere per la sicurezza Brzezinski a Le Figaro e al Giornale. pubblicata anch'essa il 24. In essa Brzezinski. considerato un Cee, ma non è chiaro se sia questa la deadline fissata da Carter. 14. lunedì. li ministro degli esteridella Germania Federale Genscher annuncia che il governo «consiglierà» al comitato olimpico tedesco di non par• tecipareai Giochi di Mosca. Molto caute le reazioni delle capitali europee all'intervista di Carte,. «Alti funzionari del Dipartimento di Stato» smentiscono che le dichiarazioni di Carter co111enesseroun ultimatum agli europei; ma la smentita rimane uf ficiosa e anonima. Nel corso della riunione di pianificazione Nato a Bruxelles, il sotto-segretario alla Difesa degli Stati Uniti chiede ai paesi europei di accrescere la loro partecipazione alla difesa del/' Europa per permettere alle forze americane di accrescere la loro presenza in Medio Oriente. lntamo il consigliere di Carte, per la sicurezza nazionale Brzezinski fa sapere che l' Urss sta conce_ntrandotruppe ai confini con l'Iran. L'informazione verrà smentita dalla Pravda. 15. martedì. Mentre il Giappone annuncia la propria adesione al boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca, il ministro dell'Economia della Rft Lamb• sdorff afferma che la Germania è pronta a prendere misure economiche contro Teheran anche se la Cee non riuscirà a esprimere unà decisione comune al riguardo. • I 6. mercoledì. li governo della Germania Federaleconferma che Breznev ha invitato Schmidt a recarsi a Mosca all'inizio dell'estate. 17. giovedì. Carter annuncia nuove sanzioni contro Teheran, fra cui il divieto di qualsiasi transazione finanziaria con l'Iran e il divieto per i cittadini americandi i entrarein Iran(igiornalisti ne sono esentati, ma il presidente chiede allastampa di ridurre alminimo i notiziari da Teheran). Carter aggiunge che se queste misure e quelle prese dagli alleati non basteranno, ve ne saranno altre, fra cui l'interruzione delle comunicazioni internazionali da e per l'Iran: in assenza di risultati, «la sola soluzione che posso immaginare sarà un'azione militare di cui gli Stati Uniti hanno la prerogativa e il diritto». L'Assemblea europea approva una «falco». afferma: «Penso che gli alleati abbiano scelto la giusta direzione e ne siamo contenti». A una domanda circa il fatto che gli Stati Uniti non si consulterebbero con gli alleati, Brzezinski risponde: «Abbiamo effettivamente consultato i nostri alleati. Tuttavia. occorre fare una distinzione fra con• sultazioni e paralisi. Arriva il momento in cui bisogna smettere di parlare e decidersi ad agire. In quanto superpo· tenza gli Stati Uniti hanno l'obbligo di agire. Non possono contentarsi di discutere in eterno». Per due volte Brzezinski si rifiuta di rispondere a domande su possibili azioni militari americane. Un altro elemento curioso è costi· tuito dal fatto che da alcuni giorni circolava nella stampa occidentale un documento: un piano della Cia per un'operazione di «recupero» militare degli ostaggi a Teheran. Il documento, pubblicato anche dalla Repubblica del 23 aprile. è stato diffuso da «consulenti» della Cia attraverso l'Independent News Alliance. Allo stato attuale, non sappiamo se l'operazione fallita pre• senti analogie con il piano dato alla stampa. Gli autori del piano scrivono che la sua divulgazione è dettata dall'esigenza di «stimolare l'appoggio della popolazione americana». Quale sia stata l'autentica funzione di questa «fuga di notizie» rimane un enigma tra gli altri. In realtà. tutta la vicenda degli ostaggi americani in Iran è chiusa tra due fantasmi enigmatici: il «fanatismo» di Khomeini e dei suoi seguaci; l'ansia di rivincita psicologica dell'opi• nione pubblica americana. la quale condizionerebbe a sua volta Carter in risoluzione che condanna il governo di Teheran e invita i Nove aprendere «tut· re le misure necessarie e possibili, in consultazione con gli Stati Uniti», ivi compresa la rottura delle relazioni diplomatiche con l'Iran. La mozione è stata approvata con i voti dei democristiani e dei conservatori inglesi; i comunisti e la quasi totalità dei partiti di tendenza socialista hanno votato contro, me111rgeollisti e giscardiani si sono astenuti. Parigi conferma che Gromiko giungerà in Francia il 23 aprileper colloqui ufficiali: è la prima visita in Occidente di un alto dirigente del Kremlino dopo /'i111ervemoin Afghanistan. I 8/19. venerdì/sabato. Violenti scontri nel Kurdistan fra esercito ira• niano e guerriglieri curdi. Scontri anche all'università di Teheranfra studenti islamici e studenti di sinistra. Viene annunciato l'embargo petrolifero verso il Portogallo che si è allineato con Washington; anche il Giappone - che dipende per più del I 0% dal petrolio iraniano - è minacciato di embargo. 20. domenica. li cancelliere Schmidt dichiara il suo pieno appoggio agli Usa sulla questione iraniana, ma insiste sulla pericolosità di un intervento militare americano; inoltre riafferma che il dialogo con i paesi del/' Est è un dato irrinunciabile e parallelo alla solidarietà con Washington. li ministro del petrolio iraniano conferma che sono in corso trattative con l'Europa Orientale per forniture di petrolio. 21. lunedì. Si apre a Lussemburgo la riunione dei ministri degli esteri dei Nove. Alla riunione partecipa anche, per laprima volta, il ministro degli este• ri giapponese. L'Iran annuncia la sospensione delle forniture di greggio al Giappone e met• te in guardia la Germania Federale, anch'essa dipendente dal petrolio iraniano per oltre il 10%. Proseguono sempre più violenti gli scontri ali'Università di Teheran e in altre universiJà; Khomeini esprime il suo appoggio agli studenti integralisti, mentre Bani Sadr parla di «clima da colpo di stato» e di necessaria difesa della libertà politica. 22. martedl. I ministri degli esteri dei Nove decidono un programma in due questa difficile fase elettorale. Sono questi i due elementi di fondo che percorrono tutta la stampa italiana, e non solo italiana. Sono i «paradigmi• attraverso cui viene interpretata l'informazione. che ispirano i titoli e dettano la logica dei commenti. Si tratta di «paradigmi• assai poco solidi e altamente opinabili. A ben vedere, sono categorie più «m·orali• che politiche. L'unanime condanna del comportamento iraniano a partire dal 4 novembre. quando fa dato l'assalto all'ambasciata americana di Teheran. si basa su un principio del diritto internazionale che tutela le rappresentanze diplomatiche. Al di là di que• sto elemento giuridico, tutto diventa discutibile. Ma è altrettanto lecito chiedersi in nome di quale diritto in• ternazionale gli Stati Uniti si fossero attivaménte· adoperati per promuovere un colpo di stato militare in Iran durante gli ultimi giorni di regno dello Scià. Il 20 aprile il New York Times ha pubblicato un articolo contenente rivelazioni sulla missione del generale Huyser a Teheran nel gennaio del 1979. Huyser aveva appunto il compi• to di studiare e coordinare l'azione del golpe. poi fallito per il subitaneo sfaldamento dell'esercito imperiale. Non sembra che questa notizia abbia però emozionato la stampa italiana. né l'abbia indotta a chiedersi quanto ci poteva essere di vero nella affermazione degli iraniani che la maggior parte degli ostaggi è costituita da spie. Se provassimo ad immaginare che negli ultimi giorni del regime fascista in Italia gli Stati Uniti si fossero prima adoperati per favorire un putsch a favore di Mussolini, quindi ad ospitare e tempi di sanzioni contro l'Iran. In un primo tempo verranno bloccati nuovi contratti economici con Teheran e non verrà acquistato petrolio a prezzi supe• riori a quelli previsti dall'Opec. Se entro il 17 maggio, quando i ministri si riuniranno nuovamente, non vi saran• no stati «progressi decisivi» per la liberazione degli ostaggi, la Cee porrà l'embargo sulle esportazioni verso l'[. ran. Le decisioni della Ceesono condivise dai ministri della Spagna e del Giappone, presenti a Lussemburgo. Si svolgono in Pennsylvania le elezioni primarie. A Teheran, i gruppi di sinistra abbandonano l'Università agli integralisti, lasciando sul terreno diversi morti: per laprima volta anche la polizia islamica avrebbe fauo fuoco contro di loro. Inizia la visita di Gromiko a Parigi. 23. mercoledì. Controverse reazioni di Washington alle decisioni europee. Carter è battuto da Kennedy nelle primarie della Pennsylvania. Teheran annuncia la conclusione di accordi commerciali con l' Urss e la Romania. Sempre più consistenti le voci su un «piano Schmidt» come piattaforma di negoziato con Mosca. li piano comprenderebbe: il riconoscimento occidentale del/'awodeterminazione in Afghanistan in cambio di un primo riti· ro di truppe sovietiche; l'appoggio di Mosca alla liberazione degli ostaggi di Teheran in cambio della rinuncia a un embargo commerciale verso l' Urss; una moratoria all'istallazione degli «euromissili» contro una analoga moratoria per gli SS-20 sovietici; la ra• tifica del trattato Salt 2 da parte Usa. 24. giovedì.L'Iran decide di ritirare i propri depositi in dollari dalle banche europee. li ministro degli esteri iraniano dichiara che, se gli Usamineranno i porti dell'Iran, verrà bloccato con ogni mezzo l'accesso al Golfo Persico da cui transitano le petroliere. 25. venerdì. Alle 8,30 (ora italiana) Carte, rivolge un messaggio televisivo allanazione per annunciare che ha dato ordine di interrompere un'operazione militare già in corso sul territorio ira• niano per liberaregli ostaggi; l'interruzione è motivata da problemi di natura «tecnica» inerenti ali'operazione.
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