l'Italia changée Gadda il faut d'abord etre coupable Zanzotto la perfection de la ne1ge Porta Giuliani Sanguineti Amelia Rosselli Landolfi • Mariotti Milanese • Tagliaferri Agosti Bonito Oliva Viviani • Conte • Paniccia Joppolo • Parisot Toni Negri "lettre" de prison Tam-Tam/ Balestrini dissidente à còté d'Alice Chang!L Antonio Negri La classe ouvrière CONTRE L'ETAT André Gorz Adieux au prolétariat Au delà du socialisme essai Jean Baudrillard De la séduction Est si la production n'était qu'un mythe? Et si tout n'était que défi et séduction? éditions galilée le immagini diquestonumero Le immagini di questo numero si propongono come letturaparticolare di un libro di grande rilevanza (Rossana Bossaglia, Il «Novecento italiano», FeltrinelliEditore, L. 8.500) non solo per le sue intrinseche qualità di precisione e di scrittura puntuale e giustamente puntigliosa; è arrivato, infatti, in un momento in cui si continua fittamente a parlare di «riflusso» e di post-neoavanguardie (lascio al lettore tulio l'orrore che mi ispirano simili s-definizioni ...), di recuperi neo-classici, eccetera eccetera, anche sotto l'insegna di un fantastico ritorno a uno «spirito del Novecento italiano» e, in poesia, di una ri-leuura, a mia opinione distorta, del- /' Ermetismo (lettura distorta di cui mi pare faccia giustizia il saggio di Luciano Anceschi pubblicato sul numero de li verri, ultimo uscito). Di tale «aura» dà ampia e problematica testimonianza loscritto di Renato Bari/lipubblicato in questo numero di Alfabeta e in certa misura le illustrazioni del libro della Bossaglia costituiscono un percorso a latere, informativo-didattico, dal momento che si trai/a di reperti rari e solo da poco disponibili. Sembra opportuno riportare la prima mezza pagina del libro della Bossaglia a indispensabile chiarimento dei termini in questione e va da sé che lo sviluppo del discorso storico-critico di Rossana Bossaglia contribuisce, con notevole ricchezza di indagini e di apporti critici, a restituirci un percorso chiaro di un'avventura artistico-culturale che continua a esercitare un suo «fascino discreto», che non a caso è stato attribuito da Bunuel alla borghesia. «I termini 'Novecento' e 'Novecentismo', riferiti a fenomeni d'arte, di gusto e di cultura, hanno avuto largo corso in Italia a partire dal terzo decennio del secolo; e hanno esteso, col tempo, il loro ambito di pertinenza, sino ai limiti dell'indeterminatezza semantica. A prescindere dall'uso generico che dei due termini hanno fatto artisti del nostro secolo fedeli alla tradizione otSommario Augusto Uluminati li sistema secondo Luhmann (Potere e complessità sociale - Sistema giuridico e dogmatica giuridica - Stato ,di diriuo e sistema sociale, di Niklas Luhmann; Scienza del diritto e legiuimazione, di Raffaele de Giorgi) pagina 3 Claudio Pogliano Godeliana (Godei, Escher, Bach: an Eternai Golden Braid, di Douglas R. Hofstadter; L'homme machine, di Julien O/froy de La Me1trie) pagina 4 Claudia Monti La tessitura di Musi! (Gesammelte Werke-Tagebucher, di Robert Musi/) pagina 5 Nadia Fusini L'America Stein (C'erano una volta gli americani - Autobiografia di Alice B. Toklas - Autobiografia di tutti - Come volevasi dimostrare, di Gertrud Stein; Cerchio magico, di James R. Mellow) pagina 8 Renato Barilli Davanti allo specchio (Opere scelte, di Massimo Bontempelli; Il «Novecento italiano», di Rossana Bossaglia; Assenza/presenza: un'ipotesi per l'architeuura, a cura di Fulvio lrace; «Domus», dire/lada Alessandro Mendini) pagina 19 Giornale dei Giornali Come cambiano i grandi quotidiani Il fascino discreto della «retroguardia» tocentesca, per indicare la pretesa 'cattiva modernità' di altri artisti loro contemporanei, senza peraltro distinguere con precisione tra scuole e tendenze, si possono identificare quattro usi circostanziati e specifici dei termini in questione, relativi a: ilmovimento pittorico sorto a Milano nel 1922, e rapidamente trasformatosi in movime1110nazionale; la tendenza letterariateorizzata e guidata da Bontempelli dal 1926; lo stile di arredamento maturato intorno al 1930, come soluzione e adauamento del razionalismo a esigenze espressive di altra matrice, con abbondanti cascami déco; infine, l'architettura neoclassica specialmente utilizzata nelle opere pubbliche del regime fascista, che si identifica sia nell'opera di Muzio sia in quella di Piacentini, tra loro peraltro contraddittorie. Le quattro accezioni di Novecento - che in qualche pulllo interferiscono reciprocamellle, anche coincidono, ma riguardano comunque fenomeni diversi, autonomi e di differente cronologia - sono state bene spesso mescolate e confuse». Ora, le immagini qui riprodolle, corrispondono a una certa visione del fenomeno, angolano una sua parziale rilettura, solli/mente de-culturale, nel senso in cui si tenta di mettersi di fronte al «discorso» novecentista con animo quasi naif Certo, ci soccorrono, in senso negativo, devo dire, certe definizioni espresse da quello che non fu mai un movimento, in senso stretto, quali «realismo neoclassico» o «realismo magico», o altre, di parte avversa, quali quelle del fascistissimo Ugo Ojetti che, per contrastare, invocava un «ritorno all'uomo» che era tra gli obbiettivi del novecentismo medesimo; così l'attacco sferrato da Strapaese che nel suo Almanacco del '29 scrive: «I pittori del '900 milanese invece di una pera e una brocca d'acqua sopra un tavolo, dipingeranno due pere e due brocche sopra una seggiola... e quelle donne di gomma che mal si reggono sui pavimenti inclinati, finiranno per sdraiarsi per A cura di lndex-Archivio Critico del- /'!nformazione pagina 22 Testo Che tempo fa su/l'albero dei lupi? Intervista a E. Fachinelli a cura di Gabriella Buzzaui pagina 11 Antonio Porta La lotta di Tobia con l'angelo e della capra con il lupo pagina 14 Finestre Crisi della ragione? (li} Salvatore Veca: I «giochi» della ragione; Giulio Giorello: li giglio, Mi/ady e la dialettica; Francesco Fistetti: L'irriducibilità dei dialeui; Maurizio Ferraris: Pluralismo di linguaggi o pluralità di differenze. pagine 9-10-15-16 La cultura dell'estremismo (II) Pier Aldo Rovatti Il fantasma della politica pagina 7 Poesie Amelia Barbui L'unghia del leone pagina 21 Le lettere Lettera di Antonio Negri Lettera di Ruggero Romano pagina 18 Nota redazionale per tutti gli scritti di collaborazione (richiesta o proposta} ad Alfabeto Gli articoli devono essere sempre dauiloscritti con chiarezza sufftciente (l'esame di essi avviene con dieci fotocopie). Gli scritti di carattere recensivo devono recare in testa tutte le indicazioni bibliografiche (autore, titolo, eventuale traduttore; luogo di stampa, editore o stampatore, numero di pagine, e anche prezzo di vendita) dei libri a cui la recensione è riferita; di quelli di cui la recensione fa menzione esplicita terra e ruzzolare fuori della cornice». Ma vaprecisato che la criticadi Strapaese aveva una lunghissima coda di paglia perché, in definitiva, con tutti i suoi difetti, il «Novecento italiano» valeva molto di più di quel «naturalismo più facile» e di quel «tradizionalismo più smaccato» (sono definizioni della Bossaglia) che trionfò al suo posto nel/'italietta fascistoide che non era neppure in grado di capire che arte «nazionale» significava confronto con il resto del mondo e non chiusura nazionalista (che era poi inevitabile, vista l'idolatria verso il Grande Padre Duce manifestata anche da alcuni degli esponenti più lucidi del «movimento»). I quadri che Alfabeta presenta sono tutti ritrattidi donne e sembra significativo che la borghesia italianailluminata del tempo fondasse sulla plasticità del corpo femminile e sulle linee che contornavano quel fenomeno «magico e misterioso», considerato di natura femminile, la possibilità di un suo passaggio all'eterno, a/l'assoluto, mutuandolo dalla classicità con la contemporanea rimozione del nudo maschile. Era questo un elemento di «sanità del- /' arte», per usare la terminologia parafascista del tempo. A noi sembra patetico e perfino, in alcuni casi, grottesco, ma non del tutto. È questo non del tutto che rievoca il «fascino discreto»: è con un certo interesse che ho sentito commentare alcuni quadri con un «guarda che bello questo e guarda che brutto quest'altro». Una cosa è certa, non si tratta minimamente di Kitsch; al contrario, entro certi limiti, di uno stile percepito come necessarioa livello internazionale (vedi Picasso da una parte e il Nuovo Realismo tedesco dall'altra). È con altrettanto interesse che mi sono semita «attratto» da certe figure, sia pure con una buona dose di straniamento (patetico il falso Modigliani di Marussig e forse qui sta tu/la la differenza). Dunque un messaggio ambiguo, tutto giocato e da giocare e sarà importante conoscere le reazioni dei nostri lettori. A.P. nel suo contesto vanno pure dati fra parentesi i dati bibliografici utili. Lo scritto destinato a tenere una pagina di Alfabeta è di cartelle 6-7 di battute 2000 l'una. L'autore è invitato a comunicare: indirizzo, telefono, e anche codice fiscale. Occorre infine tenere conto che il criterio indispensabile del lavoro intellettuale per Alfabeta è l'esposizione degli argomenti - e negli scriui recensivi dei temi dei libri-in termini utili ed evidenti per il le1toregiovane o di livello universitarioiniziale o di preparazione culturale media e non specialistica. La redazione alfabeta mensile di informazione culturale Comitato di redazione Nanni Balestrini. Maria Corti, Gino Di Maggio, Umberto Eco, Francesco Leonetti. Antonio Porta. Pier Aldo Rovatti, Gianni Sassi. Mario Spinella. Paolo Volponi Art director Gianni Sassi Grafico Bruno Trombetti Direi/ore editoriale Gino Di Maggio Redazione, amministrazione Multhipla edizioni. 20137 Milano. Piazzale Martini. 3 Telefono (02) 592.684 Composizione GDB fotocomposizione via Commenda 41. Milano. Tel. 544. I25 Tipografia S.A.G.E. S.p.A.. Via S. Acquisto 20037 Paderno Dugnano (Milano) Di~tribuzione Messaggerie Periodici Abbonamento annuo L. 9.000. estero L. 12.000 (posta ordinaria) L. 15.000 (posta aerea) • Inviare l'importo a: Multhipla edizioni. Piazzale Martini 3. 20137 Milano. Conto corrente postale n. 59987206 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 281 del 1975. Responsabile G. Di Maggio 175-176 Gennaio-aprile 1980 nuova serie autaut MODI DELLA RAGIONE VEGETI! - Potenza dell'astrazione e sapere dei soggetti. VATIIMO • L'ombradel neo-razionalismo. ROVA1TI • Dislocazione della c-oatraddizione. COMOLU - Tempo ~ivo e tempo del quotidiano. MURARO • Maglia o uncinetto? Metafora· e metonimia GOZ7J • Trasformazioni della società e forme del potere. BERTI - Sodetà e Stato PROCACCI· La scomparsa di una cuJ. tura d'opposizione. GROSSI· La costruzione dell'ecceziona. le. BAHR • I.a Dlllcdtirut che attraversa il corpo IRIGARA Y • Desiderio femminile e pratica analitica. BASSANESE-BUZZATII • Il fondo roccioso dell'analisi. CACCIA VILLANI • Lyotard e le DlllC• chine desideranti. LEPORATJ - "l\1attllum .. ].,~ RoUSSff . IL MITO DI DON GIOVANNI • lvanov Lotman Pjatigotskij Toporov Uspenskij TESI sullo studio semiotico della cultura • Noci Burch PRASSI DEL CINEMA NOVITA' Emil., Zola IL ROMANZO SPERIMENTALE Gli scritti di Zola sul ro-11zo e slllu, fU11'1.io1d1el roma11:ine, -- llifesto deU,, poetia del ,uztrwa- /is,no, rapprest!11ta110 il più co11sepenù ù11tatir,o di espona'l.ione delle teorie positimticbe 11el campo della letteratura. • Pino ùmporesi ALIMENTAZIONE FOLCLORE SOCI ET A' Un affascilla,rte capitolo deU,, storia delle classi italiane osserWù nella loro quotidianità, 11elle loro "C1lcine". nel loro esistere all'interno di una "natura,. cbe appare sempre ·- 1111cbe 11ei suoi momniti più segreti e biologici - come "" risultato e "" prodotto del /ar,o,o u-110. Distnòuzione POE in tutta Italia
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