Alfabeta - anno I - n. 2 - giugno 1979

Mensile di informazione culturale Giugno 1979 Numero 2 - Anno I Lire 1.000 Redazione. amministrazione Multhipla edizioni 20137 Milano Piazzale Martini 3 Telefono (02) 592. 684 Spedizione in abbonamento postale gruppo 111/70 Printed in ltaly GLENCRANT il puro whisky di puro malto d'orzo.

Editoriale N e/ deuarsi le regole che avrebbero presieduto al loro lavoro comune, i redattori di Alfabeta avevano escluso sin dall'inizio che sul giornale potessero apparire documenti collellivi: il giornale doveva esprimere posizioni personali e di colleuivo avrebbe avuto solo la discussione dei temi e la scelta dei collaboratori. I recentissimi avvenimenti (a pochi giorni dalla presentazione del primo numero, le voci circa un mandato di ca/tura che penderebbe sul nostro redauore Nanni Balestrini) ci hanno provocato due seri imbarazzi. Uno è di carauere tecnicoorganizzativo: un lavoro di coordinamento di voci diverse e di avviamento di una impresa così articolata non poteva essere fatto e continuato che da Balestrini, dal suo talento organizzativo, dalla sua capacità di stimolare la gente a intervenire, parlare, scrivere. E quindi sentiamo questo "incidente" come una minaccia che pesa sin dall'inizio sulla vita del nostro giornale, come se in qualche modo esso avesse ricevuto un primo invito al silenzio. Il secondo motivo d'imbarazzo riguardava i modi della nostra risposta. Escluso che ogni redatlore firmasse w1 intervento individua/e sul caso Balestrini, non rimaneva che fare una eccezione alla regola: pubblicare un editoriale che in qualche modo esprimesse il sentimento collellivo di coloro che stanno lavorando a questo giornale. li primo nostro sentimento è di straniamento: questa storia ci sembra una sorta di pastiche lellerario in cui qualcuno ha voluto souomettere Balestrini alla pena del contrappasso, e cioè organizzare lasua vita come egli organizzava la sua arte: a collage, per elementi staccati, brandelli senza apparente connessione. Ma la vita non è arte, ilprocedimento che sulla pagine di Balestrini dava risultati eccellentidi "produzione di senso", nella vita non può che produrre perSommario Editoriale Pagina 2 Fabrizio Garghetti Sex Poetry all'Out Off Pagina 2 Francesco Leonetti Habermas. O' Connor, Negri: non legittimare più (Per la ricostruzione del materialismo storico, di Jurgen Habermas; Le grandi imprese e lo Stato, di James O'Connor; Dall'operaio massa ali'operaio sociale, di Antonio Negri) Pagina 3 Paolo Volponi Per la Cina e anche per altri (Perla Cina; Per un'analisi delle nuove contraddizioni di classe in Cina, di Edoarda Masi) pagina 5 Claudio Gorlier Il cerchio magico della nuova narrativa americana (Ritorna, dr. Caligari; Biancaneve; Alti innaturali, pratiche innominabili di Donald Barthe/me; Il generale immaginario, di Richard Brantigan; V.; L'incauto del /olio 49, di Thomas Pynchon; Taccuino di un vecchio sporcaccione di Charles Bukowski) pagina 7 Antonio Porta Racconto di due film (li cacciatore, di Michael Cimino; Nel corso del tempo, di Wim Wenders) pagina 9 Guido Fink Tolkien: come saprete, naturalmente ... (Il Silmarillion di J.R.R. Tolkien; J.R.R. Tolkien, a Biography, di Humprey Carpenter; Prova d'orchestra, di Federico Fellini; Le porte regali: saggio sull'.icona, di Pavel Florenskij) pagina 11 plessità e inquietudine, e responsabile smarrimento. Ci pare infaui che su Balestrini stia pesando non la comunicazione giudiziaria di una imputazione definita dal codice, una sorta di crampo della comunicazione in generale. Ricercato, ci han dello i giornali, per due o tre se/limane, nessuno l'ha trovato, forse perché come la le/tera rubata era proprio davanti agli occhi di tutti. Appreso dai giornali che tu/lavia ricercato era, non si è avuta sinora alcuna conferma ufficiale di questo fatto: tecnicamente un ricercato di questo tipo non può provvedere neppure allasalvaguardia legale dei suoi diritti. Si aggiunga il gustoso equivoco sul nome di battesimo, non si sa bene se Giancarlo sia proprio Nanni: alcuni giornali hanno preferito scrivere Giancarlo "Nanni" Balestrini come fosse Giancarlo "Tigre"; chi si nasconde sotto un secondo nome (o nomignolo!) non è un po' sospetto, almeno da noi? Ungiornale americano certo non si sognerebbe di scrivere Robert "Bob" Kennedy. Potremo ancora chiamarci Pino, Gigi, Pippo, Laila? Più gravi le voci sulle prove: esisterebbero evidenze che Giancarlo Nanni "Balestrini" ha scritto, e di suo pugno, articoli su un qualche giornale del movimento. E poi? Ci sono forse due o tre cose che tutti noi sappiamo di Balestrini: che è sempre stato dentro il movimento, ma anzitutto nel senso che è sempre stato in movimento. Che è stato insieme scrittore e organizzatore di cultura e per questo ciascuno di noi se lo è trovato a fianco in epoche diverse, perché ciascuno di noi ha sempre cercato di attivare "strumenti di movimento".Non strumenti di morte, né di contrazione, ma di contraddizione e dibattito, e in questo senso ci siamo sempre ritenuti soggetti politici. Le scelte che Balestrini ha fatto come Maurizio Ferraris Baudrillard o della Seduzione (Il sistema degli oggeui; Le società dei consumi; All'ombra delle maggioranze silenziose ovvero la morte del sociale; Dimenticare Foucault; Lo specchio della produzione, Lo scambio simbolico e la morte; di Jean Baudrillard) pagina 13 Leonetta Bentivoglio La danza e il corpo (Storia della danza, di Curt Sachs; The Modem Dance, di fohn Martin; The Borzoi Book of Modem Dance, di Margaret Lloyd; La danse moderne, di Jacques Bari/) pagina 15 Vittorio Gregotti Progettazione è una parola (Intervista sul mestiere di architetto, di Ludovico Belgioioso; "La nuova tariffa professionale" in L'architetto N° IO-I I, 1978) pagina 17 Oreste Del Buono Uno spettro si aggira per l'Italia (I cari'i.Simniemici, di VittorioGorresio; I primi della classe, di Ruggero Guarini I Giuseppe Saltini; Intellettuali e PCI 1944/1958, di Nello Ajello; I comunisti e l'amore, di Daniela Pasti.) pagina 19 Giornale dei Giornali L'inchiesta su Autonomia a cura di lndex-Archivio critico de/l'informazione pagina 22 Le Poesie Nanni Balestrini Big Bang pagina 17 Elio Pagliarani La Merce Esclusa pagina 5 Leimmagini diquestonun1ero soggetto politico individua/e le conoscevamo: le ha sostenute e le sta sostenendo in questi giorni in pubbliche dichiarazioni, non si è mai tirato indietro, sono responsabilità sua. Ma ci sono scelte di movimento che Balestrini ha fatto in dialogo (e polemica) continui anche con chi eper chi non condivideva lesue scelte: animando gruppi di incontro e confronto, dando vita a iniziative editoriali. E in questo rapporto l'unica violenza che hafatto pesare è stata quella dei suoi versi, e di questi non avevamo paura - almeno non quella che si prova di fronte a chi spara allegambe o alla testa, paura politica, prima ancora che fisica, di un universo dove lagiustizia sociale sia amministrata da un giustiziere mascherato che pronuncia giudizi inappellabili. Balestrini ha anche rappresentato la violenza: ha seri/lo due libri in cui, parlando solo per taglio e incollo e usando la voce degli altri, da ambo le parti, ci ha aiutato a capire l'esistenza di alcuni problemi su cui forse varrebbe la pena di riflettere più che su altre prove documentarie e testimoniali. E cipare che lo abbia fatto in modo che, al di là della sua passione personale, ciascuno poteva decidere, in base a questa rappresentazione, cosa pensare e cosa volere, anche in disaccordo con le scelte politiche che Balestrini ha fatto. Questo è ciò che sappiamo di Balestrini, questi sono i motivi per cui ciascuno di noi, senza remore, ha accettato di lavorare con lui in Alfabeta, rispettando le sue idee come lui rispettava quelle degli altri. Proprio in virtù di questo reciproco rispetto noi diamo voce in questo numero di Alfabeta a Nanni Balestrini pubblicando la sua ultima poesia. li suo modo specifico di intervenire nel dibattito in corso. Le finestre Maurizio Ferraris Fabrizio Garghetti Sex Poetry all'Out Off Fabrizio Gargheui, nato nel /939 a Salsomaggiore (Parma) vive e lavora a Milano. Noto come fotografo di pubblicità e di moda ha saputo sempre operare con efficacia in campi più liberi, seguendo performances e manifestazioni artistiche oltre che a entrare in presa dire/la con la cronaca e la storia sopra/lutto con i numerosi servizi sulle manifestazioni studentesche e i momenti più caldi delle lotte a Milano (lo studio di Gargheui stava proprio di fronte alla Statale). Ultimo percorso realizzato è quello che Alfabeto presenta in questo numero: le sequenze del ciclo "Sex poetry" organizzato da Mino Bertoldo e Miriam Leone del Centro Culturale Out Off!Arci di Milano, e curato da Michelangelo Coviello, dal gennaio al marzo di quest'anno. Con "Sex poetry" al/'Out 0ft si sono volute sperimentare le possibilità teatrali della poesia, invitando seri/lori e poeti italiani tra i più significativi a seriAnnunci • • econom1e1 I testi degli annunci economici vanno inviati a Alfabeta, Piazzale Martini 3, 20137, Milano. Tariffa: L. 500 per parola più I.V.A. 14% Qualche domanda a Jean Baudrillard Utterte di lavoro pagina 14 JJ' . , . Pier Aldo Rovatti , . • S, eseguono ritratti a matita gra!'dezza Più imperfezione meno democrazia (a,· naturale. dietro consegna foto. L. 15.000; proposito di un inler"vento di Cii/es· , • l'artista si riserva la facoltà di rimborsare il Deleuze) committente qualora il ritratt? ~on corripagina 19 sponda fedelmente alla foto es1b1ta;conseLe Lettere Risposta a R. Bari/li di Pier Vincenzo Mengaldo Risposta a P.V. Mengaldo di Renato Bari/li pagina 20 alfabeta mensile di informazione culturale • gne immediate. 9049331 • Cerco baby-sitt~r signora/ina disponibile tutto luglio per soggiorno a Cervia; vitto e alloggio gratuito. più stipendio da concordare. 2 giorni alla settimana liberi. Sera 6433008 • Divido il successo del mio primo romanzo con persona disposta a collaborare nella battitura ed eventuali bozze. Franco, dopo h 18.30 5692057 • Rappresentante ramo cartoleria conoscenza piazza Milano. I 8 anni, cerca ditta da rappresentare seria da abbinare. h 13/ 14-20/22 2486900 • Cerco modella non professionista disposta a posare per nudi artistici e non; compenso adeguato. C.1.18234224. fp Cordusio-Mi vere testi per l'occasione, animati dal desiderio di misurare fino in fondo la possibile durata gestuale della parola poetica. Il tema "sesso" si è rivelato, in sostanza, un pretesto per un discorso/dibauito sull'amore, sul rapporto di coppia, e il risultato, ancheper merito della collaborazione davvero intensa e approfondita di allori come Paolo Bessegato, Valeria Falcinelli, Valeria Magli, Silvano Piccardi, Rita Pensa, Patrice e André, Claudio Beccari, Daniela Piperno e Francesca Archibugi, Mario Mieli, Adsona e della voce di Demetrio Stratos, è stato in quasi tutti i casi di notevole rilievo e l'esperienza può essere considerata degna di esserecontinuata in futuro. Il dibattito è ancora vivo, aperto. Le foto di Gargizelti (il percorso di cui si è detto) sono già un'acquisizione positiva; ci restituiscono un'interpretazione tagliente e inventiva di eventi destinati a fruttare, come ogni momento o passaggio de~'operatore poetico e artistico che abbia come obiettivo la mutazione in questo caso sollecitata con una seconda contaminazione di generi. Alberto Moravia, "Lui è lui." Allori: Paolo Bessegato e Silvano Piccardi Libri, giornali • Cerco Storia dell'Arte di Argan. volumi 2 e 3. Davide pasti 803524 • Cerco una copia A. Chastel Arte e umanesimo a Firenze Einaudi e una copia E. Castelnuovo Un pittore alla corte di Avignone. Matteo Ceriana 639308 • Vendo Enciclopedia britannica completa di volumi di aggiornamento e mobile contenitore L. 300.000 tratt. 6570308 • Privato vende ottimo stato annate complete di Panorama dal primo numero ottobre I 962 a tutto il I965 + IO numeri del 1966. Le vie d'Italia t 952/53/54/55/56 rilegati e 1957/8/9 sciolti. Turismo e Albergo del Touring 1954/55/56. inoltre settimanale Grazia 1963/64 complete e settimanale Epoca 1964/66/67 numeri vari di ogni anno. 8392493 Arte, spettacolo • Corsi di gestualità. teatralità, rapporto corpo musica training di yoga fisico.mentale. interpersonale; bioenergetica e massaggi reichiani sono proposti dal Laboratorio di Attività Espressive. Via Castelmorone 21 532055 • A compagnie teatrali. TV private. studi fotografici. vendo e noleggio palchi luce completi di centralini e proiettori; in più effetti speciali, per discoteca, night. spettacoli e sfilate di moda. Daniele 223522 Comitato di redazione Nanni Balestrini, Maria Corti, Gino Di Maggio, Umberto Eco, Francesco Leonetti, Antonio Porta, Pier Aldo Rovatti, Gianni Sassi, Mario Spinella, Paolo Volponi • Cabarettista 22enne con scuola mimo e recitazione cerca impiego in tv libere. --R-ic_'h__i_ e_s_te_d_i -1-a_v_..o.r..o._.._ ... Giordano pasti 707780 Coordinatore Nanni Balestrini Art direc1or Gianni Sassi Direttore editoria/e Gino Di Maggio Redazione Valentina Fortichiari Segretaria di redaiione Eleonora Molinari Redazione, amministrazione Multhipla edizioni, 20137 Milano, Piazzale Martini, 3 Telefono (02) 592.684 Composizione GDB fotocomposizione via Commenda 41, Milano, Te!. 544.125 Tipografia S.A.G.E. S.p.A., Via S. Acquisto 20037 Paderno Dugnano (Milano) Distribuzione Messaggerie Periodici Abbonamenti annuo L. 9.000, estero L. 12.000 (posta ordinaria) L. 15.000 (posta aerea) Inviare l'importo a: Multhipla edizioni, Piazzale Martini 3, 20137 Milano, Conto corrente posta n. 3/49769 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 281 del 1975. Responsabile G. Di Maggio • Si eseguono traduzioni dall'inglese. francese. russo, cecoslovacco all'italiano e viceversa. Madrelingua cecoslovacco, perfetta conoscenza russo, inglese e francese. 5690651 matt e dopo h 20 8353426 • 17enne. offresi come dattilografa o babysitter primo impiego. 3570420 • Universitaria 22enne, pratica lavori ufficio. inglese scolastico, offresi ad agenzia viaggi o pubblicità o come correttrice bozze. 2894714 • Diplomata impartisce lezioni inglese e francese fino alla terza media. al proprio domicilio. 225616 • Insegnante impartisce lezioni individuali e collettive ottimi prezzi. elementari. medie superiori. 4564674 • Dattilografa 17enne pratica lavori ufficio. passaggio diretto. offresi 3550629. • Eseguo trasporti e traslochi ovunque. prezzi modici. telefonare per preventivi. 2477946 • Laureata in lettere impartisce ripetizioni studenti medie inferiori e superiori. Fulvia 6898266 Viaggi, nautlca • Laboratorio di Attività Espressive. via Castelmorone 21 organizza vacanze cogestite per bambini da 5 a 12 anni. finalizzate ad attività espressive. festività Pasquali e periodo estivo. 532055 • Charter vela. con skipper. Ketch m IO. legno. 6 posti. w.c.. cucina. L. I 00.000 giornaliere in luglio e agosto. trattabili in giugno e settembre. itinerario da concordare. 660934 • Vuoi imparare a comandare una barca a vela e nello stesso tempo fare una bella crociera sulla Costa Azzurra? Dal 13 al 22 aprile. con partenza da Finale Ligure. solo L. I90.000. Sera 84386 75 • We are searching for a giri. 22/6 age. interested to a summer holiday in Great Britain; period todefine. Libr univ 107171 fp Cordusio-Mi • Ho 40 anni. desidero fare un viaggio in Sicilia o nelle isole Eolie durante la prossima Pasqua; desidero fare questo viaggio in compagnia di una ragazza colta ed interessata. P.A. 14818 fp Stazione Centrale-Mi_

Habermas,O'ConnNoer,gri: nonlegit"tipaapreiù Jiirgen Habermas "Problemi di legittimazione nello stato moderno" in: Per la ricostruzione del materialismo storico Milano. Etas libri. 1979 pp.241. lire 7.000 James O' Connor. "Prefazione" in: Le grandi imprese e lo stato Napoli. Liguori, 1976 pp.353. lire 5.800 (e cfr. La crisi fiscale dello stato Torino. Einaudi. 1977 pp.313. lire 9.000) Antonio Negri Dall'operaio massa all'operaio sociale Intervista sull'operaismo. Milano, Ed. Multhipla, 1979 pp.176. lire 5.000 (I saggi di Negri risultano nelle collezioni "Materiali marxisti" e "Opuscoli marxisti" della casa ed. Feltrinelli; una bibliografia minima sui problemi figura nel libro indicato). lf occhio. uno dei migliori risultati dell'evoluzione. vede l'esterno corrispondendo a taluni bisogni (non altri) e dando avvertimenti di un certo tipo (non altri): per questo non riguarda i corpi come "insiemi di particelle" quali essenzialmente sono: dice cosl Jacob nell'aureo libriccino Evoluzione e bricolage (Torino, Einaudi. 1979). È la famosa fallacia dei sensi che è centrale nel problema gnoseologico. Ugualmente possiamo imparare dall'astrofisica che - se non sbaglio - sussiste ancora la "radiazione" non captata dai sensi. che è residua dell'originario nesso di luce e di materia (anzi la luce sarebbe anteriore, nella genesi, sarebbe il Verbo) ... Ecco come e perché la cultura ha la funzione di effettuare una disincrostazione continua rispetto alle abitudini mentali-linguistiche, acquisite e ritardanti. E ciò è noto. In alcuni casi però non avviene solo una rottura dell'ignoranza, quale nel caso classico di Galileo. Come ha osservato Althusser a proposito di Marx e di Freud, si dà ;i volte un problema di rigetto, di sconnessione perpetrata e di parziale assorbimento; come appunto per Marx e anche per Freud. Ed è dove si tratta di scoperte di "natura conflittuale" - che già hanno comportato all'autore stesso uno spostamento necessario dall'ambito tradizionale dove opera. Questo è il terreno in cui possiamo esercitarci e batterci, con la chiarificazione, non a scopo intellettualistico soltanto. Su un punto di natura conflittuale ci proviamo ad interessare I 'alfabeta (l'uomo alfabetizzato, il non analfabeta): che ha tutti i mezzi per capire,, oggi, ma è sottoposto, attraverso le letture e immagini più capillari, a un tentativo mistificatorio diffuso. La legittimazione che cos'è E c'è un nuovo concetto emergente (come attorno al '60 la generalizzazione in ambiti specifici del concetto marxiano di "struttura" che diede avvio allo strutturalismo). È il prodotto forse migliore della nuova sinistra nel suo periodo "radicalizzato," che ha fulcro iniziale fra '70 e '73, e che segue al periodo precedente invaso dall'ideologizzazione e smania del "basismo." La sua definizione folgorante è, per esempio, in un Habermas del '76, che citiamo, in brevissimi tratti. "Legittimità significa che ci sono buoni argomenti perché un ordinamento politico venga riconosciuto come giusto ed equo; un ordinamento legittimo merita riconoscimento. Legittimità significa che un ordinamento politico è degno di essere riconosciuto. Con questa definizione si sottolinea che la legittimità è una richiesta contestabile di validità, e che è (anche) dal riconoscimento (almeno) fattuale di tale richiesta che dipende la stabilità di un ordinamento di potere" (pp. 207-8). "Le corporations multinazionali o il mercato mondiale non sono passibili di legittimazione" (p.208). "Se eguagliamo potenza (Macht) legittima e potere (Herrschaft) politico. dobbiamo fra l'altro affermare che senza ricorrere a delle legittimazioni non è possibile ad alcun sistema politico di assicurarsi la lealtà delle masse. cioè la disponibilità dei suoi membri all'ottemperanza" (p.209). "Problemi di legittimità. secondo questo uso linguistico. non sono inoltre una specialità moderna. Diffuse sono a Roma e nel medioevo europeo le formule del 'legitimum imperium' o del 'legitimum dominium';" " nelle società tradizionali i conflitti di legittimità prendono tipicamente la forma di movimenti messianici o profetici" (p.210). Non è casuale affatto che questo concetto ricongiunga la nostra società posteriore alla rivoluzione dei diritti formali (francese-americana) a società classicamente imperialistiche. Ma prendiamo ancora da Habermas. scioltamente e riassuntivamente. talune considerazioni. Egli discorre di "livelli di giustificazione" (che pone fra virgolette) ed insieme di "scatti verificatisi nel processo di invalidazione" dicendo di questi ultimi che egli suppone "siano collegati ai passaggi a nuovi livelli di apprendimento avvenuti nell'evoluzione sociale" (p.213 ). Sul riferimento alla società in cui viviamo Habermas si giova centralmente di una citazione di Offe. che va forse ritenuto oggi il più acuto indagatore di questi fenomeni; la riproduciamo da Habermas: "Poitesa è "la forbice di potenza fra i centri e la periferia." di cui lo storico e teorico di riferimento più solido è Wallerstein (già edito in Italia in edizioni del Mulino di Bologna). Per finire questa esposizione semplificata. va riprodotta la definizione attuale dello stesso Habermas: "Il problema di legittimazione dello Stato non consiste oggi nella questione di come possano venir celati a favore di definizioni ideologiche del bene comune i rapporti funzionali fra l'attività dello Stato e l'economia capitalistica. Quanto meno in tempi di crisi economica questo non è più possibile - e non ne è più necessario il disvelamento marxista. Il problema sta piuttosto nel dimostrare o almeno nel suggerire che i risultati dell'economia capitalistica siano il modo migliore, confrontando i sistemi fra loro, per soddisfare gli interessi generalizzabili; e qui lo Stato si impegna programmaticamente a tenere in limiti accettabili i sub-effetti disfunzionali" (p.223 ). Inutile aggiungere che per H. vanno collocati in una tradizione che "risale a Platone ed Aristotele" quegli autori che su tali argomenti - e ce ne sono anche in Italia. alcuni anche uscenti dalla nuova sinistra addirittura - "dispongono ancora di un concetto sostanziale dell'eticità. e di concetti normativi di ciò che è buono. virtuoso. di ciò che è bene comune. ecc." (p.228). Secondo Miliband la trattazione dei processi di legittimazione proverrebbe da Weber; sui meccanismi funzionalizzabili alla gestione di potere si muove la "teoria dei sistemi" - in auge recente da noi Nanni Balestrini, "Mille/una." Mimo: Valeria Magli, voce: Demetrio Stratos ché(lo Stato] è nello stesso tempo tanto escluso quanto dipendente dalla produzione capitalistica [...] esso è costretto a creare le condizioni e premesse formali ed anche - in misura storicamente crescente - materiali perché la produzione e l'accumulazione possano continuare, e perché la loro continuità non si interrompa scontrandosi con i fenomeni di instabilità materiale, temporale e sociale che sono immanenti alla socializzazione anarchica del processo capitalistico" (p.217); si osservi qui la precisazione sottile sulle condizioni e premesse "materiali," che sonç, uno dei punti di contesa degli specialisti sulla subalternità relativa agli interessi multinazionalistici da parte degli stati nazionali con la loro "sovranità" (non riducibili alla banalizzazione del SIM bierrista per nessun teorico!); mentre l'altro punto di conpresso i socialisti (e cfr. le note stesse di Habermas nello scritto citato). • La conseguenza principale di questo criterio. che dagli studiosi comincia a pervenire all'uso corrente, è dunque un rovesciamento di ottica, nella critica e nell'opposizione politica. Decade • la lunga illusione dal '45 in poi. Non si sa più su quali principi possa essere ribasata un'assolutizzata difesa delle istituzioni democratiche: e come mai, al contrario, si sia posta una questione assurda sul concetto marxista di stato ... Diventa infatti pacifico e continuamente evidenziato il fatto che viviamo entro rapporti di forza: i quali, certo, per essere mantenuti stabili devono sviluppare, piuttosto che un incremento di forza, una propria giustificazione etica-razionale, democratica: e anzi può darsi che una formalizzazione giustificativa in altro campo o ad altro livello consenta il protrarsi della rovina di un settore o la corruzione clientelare. Come in tutta la storia. La democrazia rappresentativa borghese. con i suoi conflitti nelle frazioni di potere. va intesa come ordinamento politico ben diverso dal fascismo: rispetto al quale è l'altro momento di una rotazione, alternativo. Ma un mutamento di regime, attraverso cui essa diviene forte o speciale, può darsi quasi insensibilmente colla carenza di talune legittimazioni ... Prima di riprendere da qui il nostro filo raziocinativo, su problemi su cui far lunghi discorsi. aggiungiamo qualche nota al capitoletto per Habermas. Egli è autore che rinnova, e media, la tradizione francofortese attraversante il secolo: dal negazionismo di essa, che segnala con criticità sempre aperta le tecniche moderne di dominio, spostando all'intelligenza una lotta che negli anni Trenta non veniva più sostenuta dalle masse organizzate in occidente, si perviene con Habermas. che ha conosciuto Dutschke e Krahl del '68. a una "teoria dell'agire comunicativo": che è attenta ai processi di apprendimento. per risolvere i conflitti in una integrazione sociale di tipo ottimale o ideale, in quanto evolverebbe verso nuovi rapporti di produzione. Svolgendo anche la consolidata attenzione francofortese al marxismo, qui Habermas propone metologicamente uno "smontaggio" dei testi originari per ilmigliore utilizzo e sviluppo del marxismo stesso (invece del prolungamento lineare, o della serialità stretta. o della revisione progressiva, ecc.). È proposta affascinante per un'operazione che va effettivamente compiuta, sormontando le sterili dichiarazioni di crisi, come le difese categoriche astratte, per un'altra epoca del marxismo. Da questi versanti, a nostro avviso, ci viene altrettanto e più che dalla corrosività recente dell'intelligenza francese, che va pur tutta utilizzata. La schiera larga criticistica e funzionalistica tedesca-americana di teorici e analisti (rispetto a cui H. è un precedente) presenta un lavoro assai vivo del dopo-Sessantotto: che si finge che non ci sia, che non viene riconosciuto quando si manifesta con quel riferimento, che si evita di porre in rapporto colla rottura degli anni Sessanta. Ed è proprio di questo lavoro il porsi alla frontiera delle discipline, l'agire in una giuntura di campi e di tradizioni, al limite dell'inagibile, con mutazione e invenzione di altro modo se occorre, controcorrente. E riconoscendo in temperamenti affini i propri maestri, anticipatori. incompresi. Ora. ripetiamo, l'emergenza e la crescita di utilizzo del concetto o principio di legittimazione (e delegittimazione). relativo alla caduta di illusorietà sulle forme democratiche, proviene da lungo periodo e da varie componenti della nuova analisi, critica del diritto. esperienza di lotta e più livelli: di cui non si deve accelerare e neppure trascurare la consequenzialità. Nello stesso Habermas l'accenno attualistico è minimo ma limpido, dove parla del processo di erosione del nazionalismo: "non è più tanto semplice identificare nemici interni ed esterni secondo contrassegni nazionali; come surrogato si usano i contrassegni dell'opposizione di sistema (per esempio nel senso del Radikalener/ass, il decreto contro gli estremisti. adottato nella RFf nel 1972); ma l'essere membro di un sistema non sembra all'inverso lasciarsi fissare a segno positivo di identificazione" (pp. 224-5). Un tipo di doppiezza: il rapporto c:ol "movimento" O' Connor ci dà l'autoritratto, in lui nettissimo. dell'intellettuale connesso al movimento, dell'intellettuale di massa (dal quale ci attendiamo tanto, nel periodo in corso, e con questo giornale stesso). "Ero troppo vecchio per immergermi totalmente in tutte le correnti della New Left degli anni '60 (pur essendo troppo giovane per non partecipare direttamente a molte attività del movimento). Altrettanto chiari sono i vantaggi e gli svantaggi di questa situazione. Essendo più vicino al movimento del radicale medio della mia età, ho avuto il vantaggio di coinvolgermi direttamente in lotte di vario genere. E, più vicino al mondo accademico dell'attivista medio del movimento, ho avuto il vantaggio del tempo libero e di un'atmosfera eccezionale per svolgere un serio lavoro intellettuale." In una sola occasione le due posizioni si sono trovate insieme: durante lo sciopero di studenti e professori del San Francisco State alla fine degli anni '60 ... E O' Connor conclude: "Vorrei dire però che essere in parte in un mondo e in parte in un altro ha un vantaggio e cioè di fornire un certo scetticismo su entrambi questi mondi, almeno per le persone per temperamento capaci di muoversi avanti e indietro tra l'uno e l'altro" (op. cii, pp.19-20). Avanti e indietro, fra critica culturale o ricerca, e movimento: è soluzione ottimale-se non viene strappata o censurata - per tenere aperta la rottura stimolante, per evitare la supposta coerenza interna delle istituzioni culturali maggiori; una freschezza necessaria di valutazione ne abbisogna. Ci avvaliamo di questo riferimento, come potremmo di altri, per considerare il rapporto col movimento. Né sono forse concepibili certi lavori dello stesso O' Connor senza diretta frequentazione di nuovi ambienti; è infatti assai nuovo il terreno di analisi a cui perviene, e nuova è la proposta teorica nei riguardi del "contrattacco dello stato" quando esso proibisce gli scioperi dei dipendenti statali "esclusi quelJi contro le imprese fornitrici del govemo" (cfr. pp.280-1 de La crisi fiscale dello stato). È facile dire che da noi non ci può essere penetrazione degli apporti contestativi e innovativi; viviamo da un decennio in una crisi di delegittimazione dello Stato post-resistenziale, che si esaspera. E l'assetto recente di accordo, autocontrollo e partizione di servigi, fra i partiti maggiori, che i politologi dicono "bipolarismo imperfetto" (proprio, se perfetto, del sistema tardo-capitalistico), e la nuova sinistra

dice ..patto sociale." ha ostacolato di molto ogni convergenza oppositiva secondo le analisi avanzate. Ma va chiarito che cosa è oggi il movimento. Non è solo quello operaio rivendicativo. allargato; né. ritengo. un ..altro" movimento operaio. e non è certo ciò che in passato veniva opposto al "partito." È un'emergenza viva di contributi di lotta e di ricerca. da collettivi e comitati di massa con avanguardie interne. è insieme coagulo e luogo di riferimento dei gruppi e piccole organizzazioni. pur differenziate articolatamente (come. in utopia. nel parco di Londra o nei tavolini entro Berkeley nel '65). Entro esso arrivano anche quelle che Offe chiama "iniziative popolari": gli aggiustamenti minimi "violenti" (esproprianti temporaneamente) dei ritardi del centro verso i settori periferici con abbandono fino al degrado (cfr. Klaus Offe. Lo Sraro nel capiralismo maruro, Milano, Eras libri 1977 - p.205 e seguenri). Del libro di O' Connor ove risulta la sua breve prefazione a cui ci siamo semplicemente riferiti. si può dire in generale che è una rassegna e raccolta dei suoi primi contributi. compreso un suo compendio del grosso saggio La crisi fiscale dello Srato. Si tratta di lavori che risalgono agli anni sino al '73 e '74; intendiamo tornarci su. O' Connor presenta la sua formazione derivante in parte dai maestri della Monthly Review, Sweezy e Baran. che pure egli critica. e in parte costituita da un suo proprio sviluppo del marxismo e della stessa teoria del plusvalore: con esemplificazioni adatte al pragmatismo americano. lui dice. seguendo l'espansione di una impresa di canapa indiana ... (ed ecco una perla di questo pezzo divulgativo: "il principio del plusvalore è un principio ragionevole e non solo insensata propaganda"). La punta del libro sta in un esame delle "conglomerate" (o imprese con linee di produzione apparentemente - e a volte effettivamente - non collegate) e del loro rapporto con le multinazionali: configurandole. differentemente dall'analisi di altra estrazione (operaista per esempio). come non diversificate strutturalmente dai punti espressi nel libro di Lenin sull'Imperialismo. disprezzato dagli specialisti. Si tenga conto che la novità o meno delle imprese "multinazionali" è sul piano analitico e teorico la chiave di volta della compativilità o insufficienza delle categorie del marxismo per lo studio dei fenomeni economico-sociali di oggi (e per la valutazione dello stato moderno. come è noto. investendo la problematica anche delle forme di lotta). Per Negri criticando Negri Mettiamo qui una barra. nel nostro discorso. che può avere altri svolgimenti successivi; e consideriamo taluni aspetti in riferimento a Negri. Che ci interessa per tutto il suo lavoro. che è il corrispettivo italiano di tali esempi; con sue diversificazioni; e insieme ci preme nella gravissima situazione della primavera '79 in Italia. tutta ancora da analizzare, in cui egli è imputato con la sua intera biblioteca. Per il lavoro di Negri. a nostro avviso occorre considerare - come minimamente ho fatto - il processo elaborativo della nuova sinistra matura. traendone motivi nuovi: il mutamento di fondo dell'ottica di critica e opposizione nello stato moderno; l'alto livello - al contrario di quanto si crede - del nuovo pensiero politico e della nuova analisi nel mondo occidentale: a confronto del chiuso della diatriba dello Stamokap (i teorici oggettivistici del capitalismo monopolistico di stato) e della retrività post-resistenziale di tanti democraticisti. L'impatto con Negri. che è inevitabile a ogni suo lettore. ha varie cause. anzitutto. La maggiore è che ci troviamo con lui di fronte a un "po/irico," con esperienza ventennale diretta di lotta proletaria di base. Ciò non si ammeHe ora per l'evidenza scarsa dei cosiddetti "gruppuscoli." che sono le formazioni politiche di nuova sinistra: esigue non perché stupide o incapaci. ma inevitabilmente tali nell'epoca dei mass-media, con differenziazione fratturata fra le conformizzazioni dei grossi gruppi di potere (anche partitici) e i gruppi di ricerca. sia politici che intellettuali. assai corrosi. ma con loro percorsi. e costituenti il movimento stesso. Essi hanno riprodotto nello scorso decennio il classico periodo '20-'30. in parte con serialità ripetitiva. in parte con verificazione. é si può parlare solo di piccoli gruppi dissidenti. Valuteremo la conseguenza di ciò proprio esaminando l'apporto di egri. Aggiungo ·ubito che a me non risulta che egri come politico sia carismatico e perciò con grande influenza immediata; purtroppo sono riusciti così solo i demagoghi e quindi - mancato in modo disastroso un coinvolgimento trasformativo della sinistra storica - i capi militari. Pure un certo tipo di elaborazione marxista non è concepibile più dalla cattedra. è autentico solo con partecipazione attiva al movimento e confluenza in esso. L'altro elemento d'impatto. di difficoltà di approccio. che è contrario e combinato. risulta in Negri da un 'accademicità della scrittura. L'alto sapere giuridico del Nostro (più ancora che filosofico) si manifesta linguisticamente. nel procedimento di pensiero. come impasto. Non dico le note dal tedesco. ma il ventaglio sotterraneo di referenze. che si sente circolare. Con ciò. intendo che Negri ha propri caratteri. da tenere presenti. come ogni autore ha i suoi. Ma occorre per lui ammettere che c'è stato in Italia e nel mondo. fra il '45 e 1'80. la conseguenza della riapertura e completazione dei testi del marxismo e anche della maturazione interna centrale del secolo: lo sviluppo di un pensiero rivoluzionario. che eredita ma non ha direttamente come retroterra la resistenza. Una linea di questo pensiero è. certo. il filone delle riviste politiche dagli anni '60 in poi. È sembrato anni fa che Negri fosse alternativo a Tronti. come prolungamento rovesciante dell'operaismo involuto; la loro fortuna in diversi periodi induce questa visuale; ma ora pare. senza diminuire altri vari apporti. che Negri sia il teorico più rilevante che è partito dall'operaismo italiano. Se ci si rifà. quindi. all'operaismo classico europeo. si sa bene che è proprio il leninismo (il filone centrale della tradizione marxista) l'avversario scelto dei consiliaristi. olandesi. Gorter. Pannekook. ecc. (vedi Catalogo Feltrinelli). Ciò è evidente in tutti questi teorici del ventennio. che prediligono le masse al partito e oppongono all'organizzazione il principio della "composizione di classe" (coagulo orientativo-comportamentale che non si disciplina in modo chiuso rispetto ai livelli della "spontaneità": tenendo pur conto che secondo Lenin questi livelli non sono l'opposto ma il grado primo dell'organizzazione). Non è strettamente così in Negri ed è essenziale la precisazione relativa. Occorre per lui tenere presenti i valori oppositivi specifici del criterio di legittimazione. e il rapporto col movimento. come ho già detto. Egli riporta simili esigenze anche nella concezione del suo metodo di lavoro e in quella della politica proletaria: esclude l'organizzazione che si legittima e si chiude in se stessa; critica ogni rischio di istituzionalizzazione nell'antagonismo politico-sociale. nella pratica di lotta (un suo vecchio scritto polemico di gioventù è "il partito come istituzione." invece che come strumento. ed è leninista). Negri osserva tutt'insieme con puntualità anticipata il percorso del sistema e dello stato. Che chiama "Statopiano" per dire Stato con programmazione e quindi Stato assistenziale. nel periodo post-keynesiano in cui esso interviene come imprenditore e cliente. e a regolare i connitti. Poi di questo segnala la "crisi": ed è il punto. con uno scritto su tale tema. in cui egli si diversifica più di tutti dal Potere Operaio. dove una certa concezione di organizzazione di classe non rompeva i nessi fra stalinismo. da una parte. e leninismo e maoismo dall'altra. e configurava la realtà ancora nei termini degli anni '40 e '50. Intanto come organizzatore di cultura Negri porta in Italia con libri collettivi la problematica delle multinazionali. Ma il suo nodo più sottile è in quella esigenza critica. Con essa identifica e descrive i fenomeni di antagonismo sociale. insubordinativo e comportamentale. non coscienzialistico. che si definiscono "autonomia" (rottura verso l'ulteriore integrazione in corso e verso l'accettazione di marginalità). Questo è il punto più frainteso: persino dai teorici più giovani che. nell'estenuante e a poco a poco confuso dibattito interno dell'autonomia. usavano magari Negri per contrastare con lui. Con quella critica·Negri intendeva superare la passività dei soggetti sociali di tutti gli strati operai e proletari dentro un'istanza militante organizzata in senso tradizionale come partito. Ma non si va. con quella critica. non si deve andare. alla dispersività endemica attuale dei quadri e delle forze giovanili: che è il grave errore degli anni ultimi. dopo il giugno '76. in una tensione oppositiva nuova e superiore alle forze esistenti. Cosi è andata sommersa la stessa "autonomia organizzata." attraverso iniziative sparse di segno assai dubbio. dove decade e sfuma la posizione. Cosi mi pare. (Ma ciò che si Alberro Moravia, "Lui è lui." Attori: Paolo Bessegaro e Silvano Piccardi aÌfa0b;~t~ ·~'. 'i giug~~"'r9791iagin~ '',(' vuole impedire nel futuro è forse anche la capadtà di centralizzazione prospettivistica del pensiero di egri). L"altro motivo principale e anti-legittimistico che va da egri ricavato. semplificando. è forse definibile come rilievo analitico esteso di tutte le spinte sociali insubordinative. È stata così larga e viva l'attenzione della nuova analisi mondiale verso tutti gli strati sociali. avviando un dibattito ancora apertissimo. che per effetto è accaduto: I) in generale è andata sospesa l'impalcatura delle categorie marxiste. sia perché poco esercitata in quanto parco ufficiale. sia perché è più svelto il criterio empirico; 2) particolarmente l'apporto di Negri. con sua propria analisi. suo vaglio delle analisi. proposta politica relativa. è stato conduttore in Italia. Vengono di qui le più sensazionali e correnti indicazioni che in termini di slogans sono: la "fabbrica diffusa" e !'"operaio sociale." S'intende per esse quanto segue. A) Il processo lavorativo segmentato. con piccole fabbriche ad alta tecnologia. decentramento produttivo. lavoro nero. e generalmente "economia sommersa." Talune di queste nozioni descrittive sono diventate correnti. almeno in campo sindacale. e trovano anticipazioni informative in Negri; mentre il termine "fabbrica diffusa" è già non oggettivistico ma militante: vuol dire che tutti i lavoratori operanti in tali settori sono proletari. entro il processo di proletarizzazione crescente che è del tardo-capitalismo. 8) Viene indicato come "operaio sociale" ogni strato. e anzi ogni soggetto sociale. nella sua propria attività di lavoratore-merce (con rivendicazioni complesse relative). Tale estensione proletaria. a chi definisce ancora "piccolo-borghese" lo studente o la donna casalinga. può sembrare assurda; ma parlare oggi di strati piccolo-borghesi è tardivo. La definizione e funzione negriana fa arco teso- in anticipo- fra il classico operaio di fabbrica che non abbia assunto professionalità (diventando operaio specializzato. OS) e l'operaio-massa alla catena. immigrato. degli anni '60. e il proletariato dei servizi attivo nelle lotte oggi. e persino quello delle "carovane" prossime. nella mobilità già passata oggi. e infine il lavoro proletarizzato stesso della scuola e di tanti altri apparati statali in rigonfiamento. li collegamento è un sogno. Chiarito tutto questo. si può dire che il caratteristico leninismo incerto di Negri consiste nel sostenere che il rapporto dell'organizzazione tradizionale di classe col proletariato centrale di fabbrica costituisce non un principio ma un riferimento storico verso il solo "strato agente" del periodo capitalistico classico. E oggi occorre identificare gli altri strati attualmente agenti. Ora. io ritengo che sopra queste articolazioni rilevanti e certamente discutibili dell'apporto di Negri si siano invece installate presso di lui una serie di tensioni. d'implicazioni. di accelerazioni. di sbavature. che costituiscono un'incoerenza. Mi ricordo di averglidetto e ripetuto (proprio come una volta per altre ragioni facevo con Pasolini. che rivoluzionario non era): non scrivere. per un poco. lascia precipitare gli elementi essenziali della tua esperienza di lotta pratica. dottrinaria e riflessiva. misurandoli. Mi pareva infatti che. rispetto all'ultimo capitolo della Forma stato. l'opuscolo li dominio e il saboraggio, scritto in periodo di viaggio fuori casa. fosse insoddisfacente. quasi con svincolo dal materialismo marxista (pure !"'auto-valorizzazione" e !'"auto-determinazione" somigliano alle spinte ribellistiche e alla scelta politica. di memoria leninistica). Pochi aspetti possono essere addotti qui. nel modo conversativo che occorre. di questa superfetazione di egri. che smangia e complica il suo testo. Soprattutto il suo soggettivismo. che non esito a dire cieco. Non si può valorizzare Keynes col motivo. in fondo. che egli considera esplicitamente le decisioni del capitale come risposte all'iniziativa dal basso. di classe e di massa; e con ciò? Non basta. Non si può ritenere che tutto quanto il capitale fa è una risposta sempre più tardiva all'iniziativa della classe operaia; e questo è. esasperato. il classico spostamento senza dialettica che è proprio dell'operaismo. Ora i militanti vengono così disorientati nell'analisi della situazione. Oggi occorre invece che sappiano ripiegare. nella sconfitta parziale di oggi. per darsi un'altra prospettiva. E inaccettabile inoltre l'esasperazione dell"'antilegalitarismo." benché in funzione non militarista. Spieghiamoci. Certo. oggi che è dominante una sorta di marxismo legale. democraticistico e statalista. si. può ammettere almeno che fra "i marxismi" storicamente c'è pur quello delle forme di lotta che Lenin approva (1899 e 1914). E peraltro le forme di lotta. che Negri ricorda. forse ripigliano piuttosto elementi luxemburghisti (o anzi di Liebknecht). Ma in quale situazione e in quale orizzonte? non è forse assurda oggi questa via? e non critica egli stesso assai marcatamente ogni aspetto di militarismo? Su un impianto abbastanza in sé rigoroso. sono troppe le contraddizioni che Negri. per eccesso di passione o di attenzione agli altri. tollera aggiuntivamente. È erroneo in Negri il desumere dai Grundrisse (testo marxiano apparso nel '68) tesi d'immediatismo della classe. con uso quasi di profezia. in una convinzione di maturità del comunismo. senza "tappe." Negri non va d'accordo. per tale trasvalutazione. col risultato dello studio più accurato della genesi del concetto marxiano di capitale. quale emerge per esempio in Rosdolski o Reichelt. È incoerente in Negri l'accettare il tipo di lotte che è caratteristico degli Stati Uniti. come attuale qui. Dove altri teorici di estrazione operaista vedono in esse un atteggiamento di massa non partitico che si rivela utile secondo loro nel contesto capitalistico avanzato. egli ci vede piuttosto un'estremizzazione fondativa. Il suo percorso ideale-pur con globalità di livelli di lotta sociale. politica. culturale. che tiene sempre insieme - è a rovescio: dal!' Estremismo al Chefare; quasi ossessivamente alternativo a ogni revisione o riduzione riformistica. rinvia anche ogni prassi organicista e organizzata. Al punto che la sua stessa analisi. in sé contenente una giusta attenzione. poi nell'eccesso tendenzioso e nell'uso accelerativo diviene sbagliata. Il giornale si sfoglia e si spiegazza ... a cercare: chi s'impiglia, ragazzo; chi sono quelli presi (innominati ancora), chi chiuso va, per un dito o parola ... Una strertoia al perto, l'angustia del futuro, il furore, appena compresso, fanno uno scuro, attorno al cranio, a reperire la norizia d'inchiesra... FrancescoLeone/li (da una poesiascrilladurantegli arrestinel- /' estate '78)

PerlaCinae,.1,pchperaltri Edoarda Masi Per la Cina Milano. Mondadori. 1978 pp. 492. lire 5.500 Edoarda Masi Per un'analisi delle nuove contraddizioni di classe in ana Aut Aut, n° 162 Novembre-Dicembre 1977. pp. 1-13 L o stato di conoscenza della Cina diffuso tra il pubblico comune, che nel caso, come scrive la Masi nella sua introduzione, "include gran parte delle sfere colte" (e certamente l'estensore di questa nota), assomiglia a quello che una massa domenicale di spettatori può farsi di una certa situazione storica. magari anche lontana nello spazio e nel tempo. attraverso un film di gesta. Le sorprese venute poi dalle vicende cinesi degli ultimi anni (ascesa e fine di Lin Piao - guardie rosse e rivoluzione culturale- la banda dei quattro - l'apertura all'America - la guerra) sono state anch'esse sempre molto spettacolari e più che rompere le sequenze del vecchio film lo hanno reso ancora più fantastico e più manovrabile. La simpatia e il suo contrario hanno potuto giuocarvi sopra tutte le grandi fatalità della storia dei potenti e dei sentimenti: "la malvagità naturale del comunismo." "le abberrazioni della dittatura" oppure "le manovre del capitalismo internazionale." "le insidie dell'imperialismo sovietico," "il tradimento del maestro." Appena ho cominciato a leggere questo libro straordinario, che per esplicita volontà si rivolge proprio al pubblico comune, sono stato toccato dalla sua chiarezza e subito messo nella posizione di un lettore, non più di uno spettatore, e con uno strumento capace di penetrare dentro la massa sterminata della Cina. È per la volontà e qualità dello scrittore di confrontarsi con quella realtà senza usare un metro prestabilito ed estraneo, ma anche senza perdere la propria identità europea, (seppure, come nota con amara ironia, "contro le intenzioni dei cinesi e dei miei connazionali"), attraverso "la sola via alla conoscenza. che non è mai un dato acquisito ma un confronto e una continua disillusione" (p. 7). Il metodo dunque è quello del rapporto diretto, dall'approfondimento di un ventaglio di inchieste e di relazioni, dell'analisi dei grandi come dei piccoli fatti sociali, nel loro accadere e nel loro depositarsi. Sostenuta da una profonda dottrina storica e da un rigore morale e politico privo di qualsiasi stereotipo ed indulgenza, la Masi comincia col fare ordine intorno alla propria posizione e dentro di sé, anche per distinguersi dalla sofisticata cattedraticità di tanti sinologi come dal reportismo generico dei viaggiatori, e subito dopo pone degli interrogativi di fondo "su un punto determinante per la comprensione degli eventi e non affrontato nel testo" (p. 8). li punto è quello della politica estera cinese, apparentemente unitaria e fissa sopra l'alternarsi delle correnti al potere, tanto che tale fissità ha finito per costituire una specie di verità superiore della Cina, il suo ancoraggio storico e, per più di un verso, la sua purezza ideologica. La Masi deve indagare su questa unità per poter andare oltre la sua rigidità, verso l'interno dei problemi del Paese; e ragionando sui fatti e sulle strutture sociali coglie il fluttuare contrastante di tale politica, le pause come le inversioni, fino a riconoscere nel suo insieme l'esistenza di diverse fasi. La prima, all'inizio degli anni '60, quando Mao, pressato da problemi ed esigenze nazionali, e anche per non rimanere in sottordine alle iniziative dell'Unione Sovietica, per non seguirne le stesse strade nei confronti delle potenze, come del terzo mondo non allineato. solo con piccole autonomie subalterne nel modo di sorridere. di applaudire o di lanciare abbracci con compostezza e reticenza tutta calligrafica. scompone la politica di relazioni internazionali del campo socialista. già piuttosto incerto dentro i principi della Terza internazionale. Va anche detto che l'Unione Sovietica impegnata nella competizione frontale con l'America riteneva tale campo una comoda scacchiera strategica più che una base di affermazione e di unità socialista. Mao intendeva recuperare valori nazionali e interni al comunismo cinese come forza per l'autonomia e la crescita della Cina. ma anche perché aveva capito la presenza e l'esigenza di valori analoghi in molti altri paesi del mondo: in quegli stessi industrializzati. alla ricerca di indipendenza sotto i grandi sistemi economici; e in quelli del terzo mondo nella spinta alla liberazione. È la fase della combinazione "della rivendicazione nazionale con la lotta di classe" espressa nello slogan "i paesi vogliono l'indipendenza. le nazioni vogliono la liberazione, i popoli vogliono la rivoluzione." La seconda fase è quella dell'approfondimento. nel corso dell'azione politica. programmatica e culturale. dell'elemento dell'indipendenza e dell'autonomia. La Masi scopre presto il punto debole di questa operazione proprio nella sua essenza di compromesso e rileva come quell'elemento che secondo Mao doveva essere di novità e di slancio fosse stato invece ripreso e inteso dalle correnti di destra in termini nazionalistici. estremizzato in quanto tale. tanto da essere non solo distinto da quello della novità rivoluzionaria. ma addirittura ad esso contrapposto (e questo anche per le debolezze della sinistra di Lin Piao). E nella nota 5 di pagina 13 la Masi scrive una frasechiave per capire il senso della lotta delle varie correnti negli ultimi dieci anni: "L'uso dottrinario del pensiero di Mao. fortemente dialettico. blocca un organismo in movimento e ne cristallizza una parte: ne risulta la distruzione o il capovolgimento del significato. L'operazione è relativamente facile e. compiuta in buona o in mala fede. rientra nella routine burocratica degli avversari di Mao." Èd è ciò che in pratica avviene coronando il successo della destra. Le dichiarazioni liberanti si moltiplicano. mentre la sostanza politica resta immobile e nelle mani della borghesia di partito. La terza fase vede il ripiegamento di Mao. ben consapevole di quel che stava succedendo, su una posizione di attesa per cercare di salvare. con una ritirata strategica. come altre volte aveva fatto. lungo il percorso della sua olla. il massimo delle forze di sinistra. Mao è guidato da due considerazioni che la Masi espone come elementi necessari a capire l'ultimo tratto. La prima. che per un tempo assai lungo sarebbe stato inevitabile "il processo di riproduzione del potere oppressivo. opposto-complementare al continuo riaggregarsi della rivolta degli oppressi" (p. 12). La seconda. che "alla sua morte il potere sarebbe stato della destra." Mao sapeva anche che non sarebbe bastata la scelta da lui fatta di Hua Guofeng. per quanto abile mediatore potesse essere ed equidistante dalla destra e dalla sinistra. proprio perché sprovvisto del suo prestigio. del suo carisma e anche della sua fantasia di poeta oltre che di rivol11zionario. T utta una serie di rivelazioni provate. dall'esistenza attiva di una destra e di una sinistra, di una borghesia dentro il partito. di una burocrazia stratificata tra la volontà politica rivoluzionaria e le operazioni effettive di rinnovamento. alla necessità costante della lotta di classe lungo le linee di movimento, culturali. economiche. sociali. internazionali della Cina comunista. costituiscono la sostanza nuova di questo libro. Ancora più importante è la novità che conseguentemente la Masi raggiunge: la necessità storicamente inesorabile per la destra di compiere un vero e proprio colpo di stato per poter consolidare la conquista del potere e proseguire il proprio percorso. Per la Cina quindi è molto di più di un bel racconto di viaggio. sia pure fortificato dall'innesto di un minuzioso. appassionato diario; è un grande --------------------------------------------------. saggio storico politico sullo stato della Lamerceesclusa società cinese e di tutte le sue struttuElio P gliarani Uso scambi linguistici b) L'equazione di valore linguistico Consideriamo l'equazione x merce A= y merce B e applichiamola al linguaggio Dio è l'essere onnipotente Qui la quantità (x, y) per entrambi i casi è ridotta a uno c'è un solo Dio ed egli è l'unico essere onnipotente Sarebbe facile quantificare, dicendo per esempio che gli dei sono esseri onnipotenti seguendo l'analisi marxiana .perché occuparsi della marina pontificia? fini con centodieci, a un pelo dalla lode, il corso in giurisprudenza tesi in diritto canonico sul tema Il fine delle pene ecclesiastiche e la personalità del delinquente nel diritto della CbÌesa gli ùomini indossano la giubba e corrono per una scuderia giunse ad Arcinazzo accompagnato da cinquemila cestini da viaggio sgombrò da Palazzo Baracchini al seguito di una processione di camion carichi dell'archivio privato se i rapporti offuscassero le cose ne violassero l'essenza se fosse troppo empirica la scienza della merce. il valore d'uso dell'espressione essere onnipotente id est corporeità del linguaggio viene posto a equivalente dell'espressione Dio Dio assume il valore di scambio relativamente a essere onnipotente e può essere immesso nella circolazione linguistica come portatore di tale valore In termini di lavoro Problema: un ragazzo vede conigli e polli in un cortile Conta 18 teste e 56 zampe quanti polli e conigli ci sono nel cortile? Si consideri una specie di animale a sei zampe e due teste: il conigliopollo; ci sono nel cortile 56 zampe: 6 zampe =9 coniglipolli Nove coniglipolli che necessitano di 9X2, 18 teste restano dunque 18-18, O teste nel cortile Basterebbe l'un per mille di tangente sui bilanci di sette anni di spese militari ma è di più come la Spettabile Lockeed ci spiega allora è una virtù la prudenza di investire in Svizzera. in Spagna tranne in pochissimi casi ci siamo trovati sempre davanti a indizi, e mai davanti a prove la grandezza di lavoro umano linguistico generico medio Ma questi animali hanno 9X6, 54 zampe, allora 56-54=2 Restano due zampe nel cortile Si consideri quindi un'altra specie di animale che potrebbe essere il coniglio spollato Si sottrae un pollo da un coniglio l'animale che avanza è il coniglio spollato che ha 1 testa - 1 testa= O testa, 4 zampe - 2 zampe = 2 zampe: le due zampe che stanno nel cortile la grandezza di lavoro umano linguistico generico medio con il naso giusto, un'altezza che non supera la media indubbiamente gli incroci con altre vite non certo parallele creeranno per noi più di un problema abbiamo curato il nostro pupillo esperto com'è in deviamenti psicologici c'è dunque nel cortile 9 coniglipolli + 1 coniglio spollato Detto in altri termini 9 conigli + 9 polli + 1 coniglio - 1 pollo Ed ora i conigli coi conigli e i polli coi polli Si avrà 9 + 1. 10 conigli, 9 - 1, 8 polli Risultano otto polli e dieci conigli nel cortile e può essere immesso nella circolazione linguistica come portare di tale valore in termini di lavoro la grandezza di lavoro umano linguistico generico medio con cui si misura Dio in termini di lavoro cinque ministeri con tre esposizioni con cui si misura Dio a destra e a sinistra e allo sbando le donne nelle stanze vanno e vengono non parlano di Michelangelo re. ma soprattutto sulla verità e sulla dinamica delle sue componenti e delle sue tensioni. Non è quindi tanto strano che la cultura del nostro paese. essenzialmente letteraria e canonica, gli abbia dedicato cosi scarsa attenzione. Il libro muove riga per riga alla verifica dentro il continente Cina. terra promessa del sogno egualitario mondiale della seconda metà del secolo, della costruzione e pratica del comunismo secondo il fondamentale principio marxista della lotta di classe; dunque al di là dello stesso partito, contro la sua permanenza e preminenza intoccabili e contro le lotte interne tra i diversi gruppi di potere. che proprio in quanto ancora esistenti possono essere definiti borghesi (e che noi italiani chiameremmo più rabbiosamente dorotei). Il libro riesce a raggiungere questi risultati perché la Masi è sempre. quasi ansiosamente, determinata dalla convinzione che la costruzione del socialismo è incompatibile con la conservazione di programmi, modi e rapporti di produzione di tipo capitalistico: i valori di fondo e la relativa composizione sociale nei due sistemi sono e debbono essere per principio e fine del tutto diversi. Ogni pagina infatti tende alla costante ricerca e poi alla misura ed all'analisi dei modi e dei rapporti di produzione, oltre le cortine rosse delle affermazioni ideologiche, dei vecchi e nuovi schemi culturali, dei programmi e dei dati delle burocrazie accomodanti. È l'unico modo per la Masi di entrare "in questo mondo che a poco a poco ha invaso la maggior parte dei miei pensieri ma è pure diventato sempre più astratto. luogo della fantasia e della ideologia." Tale modo non comporta solo che l'indagine vada oltre il mito e oltre le apparenze della realtà ufficiale fino a toccare la sostanza dei poteri e delle conseguenti stratificazioni sociali, ma anche che il metodo e il linguaggio, necessariamente di grande rigore dottrinario, si carichino di tutta la passione morale dello scrittore per rompere anche il quadro lirico della sua solitudine, e riscattarla come dolorosa cosciente autonomia. Contano cosi, e nemmeno come minori, anche le pagine di diario dedicate agli incontri, ai rapporti con la gente, proprio perché consentono di capire la penetrazione della falsa coscienza dominante tra tutte le posizioni e coscienze individuali; le innumerevoli contaminazioni e corruzioni indotte dall'immagine e dalla logica del potere superiore e del loro disporsi secondo i cedimenti, le finzioni e le bugie di infiniti opportunismi. Si può quindi indicare.questo saggio come uno dei risultati più maturi rag- ._ ________________________________________________ _. giunti dal travaglio della nuova sinistra

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