ti secondari nuovi. fra liceità dimostrativa per gli intellettuali e sospensione del «centralismo democratico» (che esclude a rigore l'articolazione di correnti). La minore rappresentatività di Balibar. rispetto ad Althusser e alla sua scelta sofferta a tratti con depressione. comporta per il lettore italiano una maggiore persuasività: sia pure come riassunto polemico degli argomenti antidemocraticistici noti del marxismo. Poiché le cose ovvie vanno via via trascurate e occorre quindi menzionarle. classicamente la dittatura del proletariato significa: il dominio della maggioranza su una minoranza ristretta. al contrario dell'esistente oggi. Ora. entro il libretto volutamente divulgativo di Balibar va colto. tutt'uno colla risposta alla critica corrente che «la definizione di stato data da Lenin sarebbe una definizione troppo stretta• e all'altra critica corrente che «le classi scompaiono». il suo breve e sostanzioso rilievo sulla «ideologia giuridica borghese». La quale effettua secondo lui «un gioco di prestigio straordinario: continua a spiegare, a convincere e soprattutto a convincere le masse [come se non ci fosse l'esperienza delle loro lotte a dimostrare il contrario) che la fonte del diritto è il diritto stesso» (p. 45). Balibar invoca ovviamente «il riconoscimento del vero rapporto materiale fra il potere statale. la legge e la repressione» (p. 49). Sta qui forse la più importante questione imminente. Accanto a quella della rinascita, religiosa e teocratica. Accanto a quella militare. E poiché un punto cruciale della storia del marxismo. e persino del dibattito terminale della rivoluzione culturale proletaria in Cina, cosi come il nodo dell'attuale ripetizione diversa della problematica dello «stato di diritto» rispetto agli anni Venti-Trenta, è la questione giuridica. essa ci interessa in toto. Va rimessa più oltre. E forse l'esigenza che alcuni sentono ora - e noi fra questi - di essere illuministi e agitatori di idee, ovvero verificatori di nodi della cultura. è connessa coll'imminenza di nuove questioni da sviscerare. Persino quella estetica che non si può più ripresentare separata. E quella fondamentale ancora del marxismo. Catastrofe secondo Volponi Volponi sposta una certa rivoluzione, o la proietta, a dopo «il 120» (2120). data di terremoti. Forse si è stancato dell'oggi e non vuole parlare (o non vuol parlare) delle organizzazioni? Sposta inoltre a certe bestie ragionanti il compito di. soggetti sociali rivoluzionari. Su ciò si possono fare disquisizioni. È questo un bestiario medievalistico? c'è tale suggestione ma ironizzata. Si vuol compiere così un azzeramento dell'umano (niente umano)? delegando il gran fatto ad altri. che però non possono più essere neanche i neri né i gialli? L'autore ha dichiarato in un'intervista il proprio interesse per i soggetti senza storia. senza contesto storico-sociale condizionante: come se esso togliesse la carica rivoluzionaria. ormai ... Molti sospetti sono dunque messi in gioco in questa favola incantevole. O l'autore è un volpone. secondo il suo n·omestesso. e dunque ha diritto di valersi degli animali ... Lui vuol ricostituire inoltre una certa naturalità: quella di cui parla Marx (dopo Leopardi) in quanto considera il lavoro non alienato come «ricambio organico colla natura»; e qui unico ricambio di questo tipo è rimasto quello della macchina che si alimenta e produce merda. escremento naturale. Ma tentiamo di procedere con ordine minimo. con minor numero di battute. su un testo letterario che è sempre più coperto e minato. Va detto che usiamo un'indagine non specialistica. senza poterla teorizzare: e dunque andiamo in modo empirico. con talune constatazioni sugli oggetti. per il piacere - in parte paradossale - di segnalare in un librodi letteratura le operaz;on; ~~~;~:: :~~ lo costituiscono. Dunque vogliamo mettere l'accento sul quantitativo preconscio o conscio e razionale che l'autore frulla insieme alle sue oscure passioni. «La scimmia Epistola. l'elefante Roboamo. l'oca ....,~., Calcule e il nano dai molti nomi si i-,u.. I I d" ritrovano cà::•_ame_nte t!a a ce~ere 1 un'esplosione che n.: ~ 1strut!~ 11 loro universo e debbono mettersi-:,~ cammino per trovarne un altro.~ Insieme a - un personaggio non visto. dietro e sopra di loro. «l'imitatore del canto di tutti gli uccelli» - solo allusivamente mistico -. «questi quattro grotteschi cavalieri dell'Apocalisse» devono «superare ostacoli mostruosi e uccidere ogni altro vivente»: e cioè un gruppo vivente residuo seguace del potere tecnocratico impersonato da Moneta. Abbiamo in parte seguito il risvolto che si sa combinato più o meno fra l'autore e il funzionario editoriale. Il cammino di attraversamento. con mari di cenere o di ghiaccio. ha paesaggi talora logici: «gli venne l'idea di dar fuoco al petrolio per scaldare la montagna»; e talora visivi: «tra i fusti intricati e i loro trabocchetti di radici. di diaspore ventose e di baccelli. con le canne delle pistole piene di semi voltanti e di spore». E pare che Volponi. di estrazione vicina alla rivista Officina nel '55-'60. scriva in una certa contraddizione con se stesso o col suo comportamento. Questo fatto ci intriga nella valutazione oggi; mentre è assai buono classicamente, dove sembra proprio della figura di scrittore. dal caso di Balzac in poi. Forse Volponi accumula lì, nella scrittura. le insoddisfazioni delle sue scelte provate nell'esperienza: utopismo contadino nel colle sotto la cerchia urbinate. comunitarismo olivettiano nel palazzo a dado sul verde d'Ivrea con Morandi dietro la scrivania, tra le scalee. riformismo e attività manageriale avanzata; dopo Roma puttana in prima gioventù. Esplode così a scrivere. Antindustrialistico ma non ingenuo. non «pre», ha fattori naturalistici iniziali, con lirismo ambientale, mentre una certa tipizzazione lukàcsiana risulta nei personaggi. Poi la lingua dopo il '68 è dissolvente. Ma tutto ciò fa parte della storia letteraria nota. Qui, insieme al rivoluzionarismo con ipotesi disperata e testarda, che s'accende nell'itinerario eroico e alla fine nel duello che liquida Moneta, il capitale finanziario fatto capitano, dittatore, e il valore di scambio diventato assoluto, sono mischiati alla matrice dell'operazione altri due motivi forse più importanti. I) Uno è un catastrofismo lucido, vale a dire: attraversando, con tali organismi cellulari vaganti, tanti cataclismi, per mettere capo a un esodo utile della specie, non sembra che l'autore faccia parte degli apocalittici in senso tradizionale o recente. di quelli Paul Lyuon cioè pervasi da pessimismo viscerale. Pare invece che Volponi abbia fatto conto preciso della previsione secondo cui il potere esistente tardo-capitalisico è disposto a tutto, dalle testate nucleari alle diossine al laser, per sé, contro la specie. . II) L'altro è un decadentismo del «basso». del non razionalistico. del contrario alla norma. Forse gli animali vengono pure da qui. Certo l'attenzione all'escremento ne è caratteristica: il nano ne piglia su. d'ogni forma. nel suo mestiere preistorico al circo; e il suo sublime amore colla suora ha l'escremento come segnale e quindi come sistema di segni. Non è un fattore escrementizi0 ::!: ~:;ru eroilco. i:uttav;a. ::_~'.:~'.1rorecontestativo proprio della macchina desiderante. vi,~;c ! valori. Con ogni rispetto per la polisemia peculiare del testo. dobbiamo dire che Volponi non è fo™!.a.ndatoa fondo del tutto nelle sue varie componenti di trasformatore per ottenere una precipitazione finale. Ma ha fatto fuori tutti i ritardi di questi anni a rimisurarsi in letteratura con un problema complessivo.C sia pure coll'immersione e col tramitè di moleèGl~ e segmenti. ci sembra neces,i_rio ancora f;;:- ~osì. tentare l'insieme. Altri riferimenti possibili Abbiamo postulato una ricerca non antimarxista più o meno (mentre l'antimarxismo è oggi dominante in modo ossessivo); ora. pur senza spostarsi indicativamente al terreno proprio degli intellettuali connessi alla nuova sinistra e al «movimento» che dal luglio '60 è con gran salita e poi riflusso arrivato fin qui. sono possibili altri riferimenti. Se ne può dare uno spettro. Un tema è il processo inflazionistico. con tutte le sue connessioni; qui scegliamo un'immagine: «ai tempi della Grande Inflazione» «a me era rimasta impressa. letteralmente. una foto indelebile. l'immagine delle carriole riempite di carta moneta che erano necessarie per comprare un kg di pane e ogni volta che facevo e rifacevo i conti della spesa già mi vedevo a spingere queste carriole della fotografia da me immaginata». Come sarebbe bello. dopo tanta fortuna di Keynes consigliere del tiranno per l'intervento statale e governativo sulla crisi. rivivere quell'epoca! con tutt'altre conseguenze! ma è questo un pensiero del commentatore. qui. non dell'autore dell'immagine citata. indelebile, inserita in una serie narrativa e poetica a ventaglio di processi disgregativi. nell'ipotesi di caduta della cultura borghese senza alternativa reale (vedi pagina 18 del recente libro di Antonio Porta Il re del magazzino, Milano, Mondadori. 1978). I punti più scabrosi emergono, come è noto. nell'attuale critica della psicanalisi, a cominciare dall'audace spiegazione di Reich del disastro del secolo, «le masse hanno desiderato il fascismo». con spirito gregario, che è uno dei riferimenti interni a «L'anti-Edipo» di Deleuze e Guattari. Oppure vale l'indagine del potere in senso complementare, oppure sostitutivo, verso la nozione marxiana di plusvalore, anche perché oggi si rivuole. nella banalizzazione crescente, visibile il potere: nel quartiere, nella famiglia, nel piccolo schermo, contro l'invisibilità del «rapporto di capitale» ... Ma ciò richiede una trattazione intera, assolutamente importante, con biblioteche di Parigi; e più d'una. In Italia è canonico il registro dei nostri mali di straccioni e di mafiosi. È pur un bel filone di ricerca it(llianista a ritroso (2). È utile ai nostri statalisti attuali. Ma va detto infine che si lavora soprattutto sulla nozione di marginale. in questo secondo disastro del secolo. che è un po' diverso. L'approccio si presenta come sociologico: ma poicht: siamo in un tempo in cui è malsicura persino la nozione di capitalismo, tutto pullula appena si tocca un punto giusto. E conviene semplicemente ricordare, qui. per ora, che già nel libro di Massimo Paci (Mercato del lavoro ,. classi sociali in Italia, Bologna, Il Mulino. 1973) c'era un capitolo finale con un appunto di conclusione provvisoria su «La massa marginale come funzione e come contraddizione dello sviluppo capitalistico». I ) Cfr. Amedeo Bordiga, Scritci scelti. " cura di Franco Livorsi, Milano, Feltrinelli. 1975 (particolarmente uno scritto dl'I 1951, p. 210). con la caratteristica concentrazione bordighiana nella misura dell'«articolo» e con la sua battuta aforistica invidiabile. La piccola raccolta è utile - come,. noto - nell'ingiustizia ormai storica verso Bordiga, mancante di circolazione: mescolandosi in ciò la fortuna dell'altro napoletano, Croce. la pietrificazione del partito internazionalista, e la mera casualità o I;, stretta determinazione (come che si voglia) del mercato editoriale. 2) E si può cominciare a leggere anche in questo senso la ricerca di un maestro dell.i storia economica: l'anti-Bobbio di Aurelio Macchioro, di cui la prima puntata fa part,· del numero due della rivista Società e storia (Milano. Moizzi. 1979). Appena procede. andrà preso in blocco: si tratta di una trivellazione di fondi della vicenda italiana, e non solo con spirito di rivalità teorica verso Bobbio. ma con un linguaggio anche degno di Gadda. PER CONOSCERE L'AVANGUARDI RUSSA Ogniriga è unoschiaffo. La prima antologia con commento critico di quello straordinario complesso di esperienze che caratterizza la letteratura russa negli anni che precedono e seguono la rivoluzione d'ottobre. A cura di Serena Vitale. (O L. 4.500 Mondadori È una donna? Un travestito? 11nome in codice di un piano segreto o, soltanto, una spia venuta dal nulla? ... Germano Lombardi CHI E' BEATRIX Scritto in un linguaggio secco e guizzante, questo romanzo prosegue l'ineffabile vicenda "Beatrix". Una storia fatta di allusioni, memorie, ammiccamenti, mezze verità e citazioni camuffate (da Cicerone a Machiavelli a Benedetto Croce) che si sviluppano in 7777 parole sensate e 9 ipotesi attendibili: perché il vero intrigo "Beatrix", oggi, noi tutti lo viviamo e lo subiamo. "La Scala" RIZZOLI EDITORE
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