Inunvuotodirivoluzione cui Marx ha fatto la critica: Trattato marxista di economia politica> (p. 79). Ed ecco il contrario della direzione collegiale: «la direzione collegiale di fatto copre un patto che lega i dirigenti fra loro. li separa dall'insieme dei militanti e contribuisce a perpetuare il loro potere; i dirigenti sono in questo modo tenuti alla solidarietà che deriva dal potere» (p. 69). E già qui. come più oltre. Althusser utilizza come argomento centrale della sua critica il problema del rapporto colle masse, che è di maoiano rilievQ. continuamente usato dai giovani di nuova sinistra. non propriamente althusseriano (e si aggiunga però che se Althusser non ha optato per il '68 i sessantottisti hanno discusso appassionatamente in Francia Althusser). Il rapporto colle masse non è un'esigenza etico-politica ma è il luogo elaborativo imprescindibile del nesso fra prassi e teoria. presso i marxisti dove questo nesso è forte; non così in Althusser. ripetiamo; e per questo il suo libro ha un accento piuttosto nobile. morale. d'impuntatura prestigiosa. di atto di .coraggio e di sprezzatura polemicistica. Questo tuttavia è il suo motivo di forza, e gli detta alcuni rilievi stupendi: per esempio nella pagina 96. dove colpisce il senso di tragediastorica dell'incomprensione della vecchia sinistra verso la nuova, che non l'ha fatta dialettizzarecon essa, e che è forse la causaprima dell'involuzione in corso. Althusser scrive: cè il caso del maggio '68: il partito si è deliberatamente staccato dalle masse studentesche e piccolo-borghesi. perché non ne aveva il controllo»; e su questo caso poco più oltre ribadisce: «Marx affermava: la coscienza è sempre in ritardo. La direzione del partito applica imperturbabile questo principio alla lettera, senza neppure sospettarne la forza critica poiché è sicura di essere cosciente per il fatto stesso di essere in ritardo>. Francesco Leone/li Louis Althusser Quel che deve cambiare nel partito comunista Milano. Garzanti. 1978 pp. 144. lire 4.000 Etienne Balibar SuUa dittatura del proletariato Milano. Feltrinelli. 1978 (ed. francese '76) pp. 186. lire 2.500. Paolo Volponi Il pianeta irritabile Torino. Einaudi. 1978 pp. 186. lire 4.000 O ccorre anzitutto stabilire che oggi è necessario uno sforzo di chiarificazione senza dare per scontata nessuna allusione, ma precisando anzi ogni volta i propri riferimenti ed i valori in essi impliciti. secondo ognuno di noi. con stima o tolleranza dell'altro. Generalità Prendiamo con tale intento dallo scaffale alcuni libri dell'anno scorso o più vecchi, tradotti e noti, andando a compiere una breve o prima verifica sulle scelte da parte d'intellettuali marxisti (o interessati all'economicosociale): in una situazione o periodo come oggi, in cui c'è vuoto o mancanza di rivoluzione prevedibile (né la può sostituire certo la cultura in accezione tardo-capitalistica o neo-gramsciana). Sviluppiamo così un tracciato di orientamento problematico. Anzitutto. perché c'è tale vuoto di possibilità rivoluzionaria? Si tratta piuttosto. per essere precisi nel nostro punto di vista. di una caduta dell'ipotesi rigorosa classica. la quale, nell'esposizione italiana di Bordiga, senza storicismo alcuno, si definiva come «rovesciamento della prassi» (1) includendo valori globali. Esso non può darsi, restando in occidente. perché l'organizzazione maggiore relativa. quella compresa nella sezione importante della Storia che è la storia dei partiti comunisti venuti dalla Terza Internazionale nel '21 e condizionanti l'attività su questo pia.in per un cinquantennio. oggi evolve come è noto verso la liquidazione o il superamento completo dell'ipotesi stessa (che viene surrogata. per così dire. con altre ritenute ottimali). E c'è anzi una così estesa convinzione a più livelli del rovesciamento come impossibile. che può dare un'impressione di eccesso: inducendo attenzione per coloro che restano incorreggibili, o ci si arrovellano o spezzano qualche altra lancia. La considerazione del rovesciamento come impossibile - che qui non discutiamo - si avvale di un tempo lungo anteriore di analisi e di pratica e teoria. contraddistinto dalla combinazione del marxismo con altre posizioni (filosofiche. queste altre) o da una ortodossia presunta. secca e improduttiva, canonica nello stalinismo. Dentro tale periodo è stata inoltre diffusa una scelta elezionista: che è. nel senso più alto o migliore. quella connessa alla guerra di Spagna negli anni Trenta, secondo la quale la rivoluzione è vincente se passa alle armi. con partecipazione di massa. dopo una elezione vinta ma senza frutto concesso dalla classe già dominante. Ci fermiano. Ora. qui. discutiamo le scelte di alcuni intellettuali che - per essere precisi - non si sono però collegati prevalentemente con gruppi minoritari di nuova o di estrema sinistra. (La quale pure, è da dirsi, patisce una propria involuzione: sia perché i processi di trasformazione sociale nel Novecento risultano rientrati nel capitalismo, ovviamente in mancanza di risoluzione mondiale; sia per divaricazioni interiori, in quanto la contraddittorietà svolta nell'ultimo decennio fra una linea di movimento. o di autorganizzazione di massa, ed un'altra linea di aggregazione partitica di tipo nuovo, si è logorata in modo settario, con attuale prevalenza improvvisa e relativamente disastrosa del militarismo di alcune componenti). Non vogliamo criticare i comportamenti o indirizzi di tipo evasivo «culturalistico»; è bene, invece, avere non solo una tenuta critica attiva sul ·versante della scelta di posizione politica. ma anche una inventività nuova nella ricerca intellettuale, che è utile alle cause migliori. Tolto dunque l'appello o l'argomentazione etica-politica. tolta anche la stima per la virtù, oppure per l'abilità sofistica, usando una dose di cinismo sobrio consideriamo alcuni filosofi in Francia (con scarto verso altri) e alcuni scrittori in Italia (con buona disposizione critica verso tutti). La polemica politica di Althusser Il libretto con cui in Italia è apparso Althusser polemista politico è intitolato (nel quadrato blu editoriale): Quel I. che deve I cambiare I nel partito I comunista in tutte maiuscole. Va preferito l'originale: Ce qui ne peut plus durer dans le parti communiste. E va preferito. pur non essendo rigoroso col suo timbro d'esasperazione da militante di base. perché non usa il termine «cambiare». Esso infatti non è ben rivolto al partito comunista in generale (strumento del proletariato) mentre nulla cambia al mondo. E la lotta e la polemica. persino da puri illuministi. va rivolta al potere esistente: ed in seconda istanza, pur con acrimonia speciale, al partito comunista. Viviamo in un tempo in cui le cose vanno male, e il timbro di militante di base. intendo dire. ha da parte di Althusser la correttezza richiesta di una tensione non offerta alla pubblicità altrui, al cosiddetto «uso da destra». Teniamo qualche conto di ciò in un periodo dove si è assai discutibilmente adottato contro il marxismo l'atteggiamento di testimonianza della verità. Va pur detto che il contesto della tensione politica. il PCF stesso, è considerato, al confronto della versione italiana gramscista, tradizionalmente ortodosso. E nell'ammissione d'apertura alla discussione. da parte del PCF, esercitata con incontri cogli intellettuali comunisti, il testo dell'intervento più recente da parte del segretario Marchais a Vitry il 10 dicembre 1978 è apparso connotato dalla frase {cfr. Nouvelle critique, gennaio 1979): «Essi vogliono far dubitare di tutto per lasciare al capitalismo il beneficio del dubbio, essi vogliono interdire la speranza al nostro popolo[ ...)». Assente Althusser, Balibar nel riassunto del suo intervento, dato dall'Humanité, parla di situazione «paranoica». La nostra impressione complessiva su questo libro di Althusser è che si tratta di una serie di scritti quasi giacobini con un inevitabile «falsetto». Con tale giudizio. che ci curiamo di spiegare poco oltre. vogliamo anche rendere Nonsemprericordano Patrizia Vicinelli COME NON SALVARSI? penso sperando di dilatare le pupille per vedere la sua immagine appoggiata alle immagini del tempo remoto dai bordi rovinati quando un'eclisse risucchiò quel pensiero abnorme di tutti quei liii o se stesso che si rincorrevano all'infinito aveva visto I SUOI CONTORNI DIFFONDERSI «bisogna andare» disse l'amico «proseguiamo» entrarono a bere un caffè e si corresse dicendo «ave maria oh» a quella donna che udendolo fermò il suo passo ecc. «NO bel cazzo di cavaliere» arrivarono a gerusalemme che s'era appena fatto giorno (fra il cadere rovinoso di mille torri, mentre dall'altra parte o vicino Babele restava intatta e urlante) UNA TRANSIZIONE EPICA sua madre avrebbe voluto una misericordia più generosa ma gli morì dal corpo all'anima alla stessa speranza per sé Marce/ che la sosteneva registrava tutto e metteva in cassaforte i racconti ma chi non cercò di innalzare il proprio dio miti-alcuni-come cercavano di fuggire quando accadde in altri seduti a cerchio sui resti del fuoco in un boschetto tondo dove già ce ne furono di uccisi aleggia il sapore della vendetta e del tradimento. Nella lenta osmosi che faceva prevedere un lungo viaggio anche arrampicandosi a lui non gli riusciva di progredire gridò inzuppata di sangue e cherry «NON NE HAI ABBASTANZA?» molti l'udivano schiavi mori alsaziani pieni di borgogno tirolesi in campeggio di una pulizia mai vista giocatori di carte con la pistola carica «ABBRACCIATEVI O SPARERO I SETTE COLPI CHE Ml SONO RIMASTI» era proprio una gran riunione come un'altra volta all'angolo del deserto marinai ubriachi amleto e marylin e altri che torneranno fuori (anche i pirati) davano gentilmente memoria del loro fulgido passaggio giustizia ad Althusser. bistrattato abilmente dalle recensioni con una trovata sfiziosa: considerata la gravità dell'oggetto del libro. non parlare di esso. ed invece inferirne quali spostamenti soggettivi si sono dati oggi - e con questo libro stesso - nella filosofia di Althusser. Il suo pensiero. come è noto. è centrato su uno spartiacque fra la «scienza» e !'«ideologia». Da una parte dunque sottolinea. con un certo oggettivismo. il carattere di scienza del marxismo teorico. in un tempo in cui domina il rilievo soggetivistico del movimento di massa oppure il rilievo epistemologico puro. Va perciò notato come proprio di Althusser, in confronto con ogni concezione marxista dove è forte il rapporto fra prassi e teoria, un coefficiente teoricistico. E dall'altra parte sta per Althusser una «ideologia» alla quale egli non dà il valore negativo o parzializzante dell'impostazione marxiana. nè quello tutto positivizzato della pratica di partito nel novecento (presso Lenin il termine-concetto di ideologia prende questo valore a tratti nel Che fare?. in Italia nelle tesi di Lione gramsciane con pieno cambiamento di senso). Il valore dunque positivo ma non centrale che l'ideologia ha presso Althusser è quello di un versante collettivo di lotta con identificazione possibile, da parte del militante, dei motivi teorici (pur non possedendo essi in sede di pratica teorica né problematica): si tratta insomma di una certa semplificazione relativamente necessaria per l'azione e per la militanza. Tanto più apprezzabile riteniamo dunque la scelta di tensione politico-ideologica da parte di Althusser: si tratta di qualche cosa che è più interessante della tradizionale questione sul partito in Francia, posta dall'intellettuale autorevole in Francia, come al tempo di Sartre (che è da ritenere non solo esterno e rapportato al partito in senso frontista, ma anche estremamente combinatorio). E riteniamo questo libro una tensione aperta, proprio su un terreno per Althusser particolarmente difficile. Citiamo qualche rilievo fra i più acuti. A questo punto è l'abbandono della teoria nell'uso ufficiale odierno del partito: c'è un libro il cui titolo è «denso di significato per una disciplina di Nell'edizione italiana è aggiunto l'articolo scritto da Althusser sul marxismo per l'enciclopedia dell'editore Garzanti, assai discutibile, ove risulta a nostro avviso un'infelice confusione fra materialismo dialettico e «diamat> (versione vulgata riduttiva, stalinistica, di esso). Ed uno scritto su Marx e Freud che rintraccia nuovamente una loro affinità in modo sorprendente, sul piano della critica del concetto di coscienza. Ed è inevitabile, su un tema massimamente controverso, che sia tendenzioso il giudizio valutativo. E di Balibar Il passo polemico di Balibar {elaborato nel '76 in occasione del XXII Congresso del PCF, mentre, ricordiamo, è previsto il XXIII nel maggio prossimo) è insieme più classicista e più marcatamente oppositivo all'orientamento ufficiale. E se si può osservare in generale che l'opposizione di valenza comunista è nella tradizione forzatamente mossa fuori dal partito, in Francia è ora internizzata, con effet- - eravamo e siamo inseguiti da un'orda di quelli che vogliono sapere a tutti i costi e non sapranno - oh cielo, col ritornello della luce che scivola ogni giorno dalla mia finestra sul mondo, lo guardavo incandescente rinascere. Lo fece calare sperando che la putrefazione fosse finita, s'incamminò. Là c'è la gente che s'è mai neppur sognata - dirò tutto dirò tutto - se c'è bisogno (non mi tonuri più maresciallo non so nulla non so nulla, tanto non parlo, non parlo) «occorre acqua calda?» «occorre sale?» «occorre incenso?» «occorre un buon corridore?» nel frattempo altri si erano svegliati per questo appuntamento che tutti ricordavano. Cercò ancora invano di trascendere le circostanze pur sapendo l'ineluttabilità di un certo finale un altro passo quasi di danza lo mosse facendo finta in avanti e fu risucchiat'indietro come da una potente tromba di ferro. Inafferrabili scendevano i raggi invadendo il piano di elementi chi gridava chi no molti procreano fra un anello e l'altro del tronco segnano il loro passaggio ognuno per sé dunque un canto si mosse e s'insinuò portato dall'eco di quell'assenza di suoni che lo favoriva incespicando solo sulla barriera metallica che per dispetto costruiva un passeggiatore solitario cultore di qualcosa in particolare. Prugne viola e pt!r caso viole viola caddero ai suoi piedi significato specifico quel colore per la sua mente e l'odore dolce come lo zucchero bollito e profumo jasmine invasero il suo spazio, accerchiandolo. Si incontrò con vincitori e vinti, il cui scopo era di raccontare cosa fosse successo. ., ~ '- ........ , ,, .,, ... , .
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