Alfabeta - anno I - n. 1 - maggio 1979

viene garantita la conservazione della quota raggiunta sul reddito nazionale totale. mentre ai salariati si garantisce un arretramento relativo. In materia di riforme sociali. il Piano è altrettanto esplicito. Il Piano propone una riduzione sostanziale della spesa pubblica soprattutto nei sett()ri sociali. È significativo lo slogan c.he gli estensori del piano hanno coniato: «È necessario passare da un'economia di trasferimenti ad un'economia di crescita» (n. 36). La riduzione della spesa pubblica avverrà infatti attraverso un·a riduzione dei trasferimenti alle persone. la revisione del sistema pensionistico. la riduzione della spesa sanitaria (con introduzione di ulteriori forme di concorso degli assistiti). la riduzion·e dei trasferimenti agli enti locali. Dovranno quindi contrarsi le spese di contenuto sociale; cresceranno invece le cosiddette spese produttive. quali i contributi alla produzione e i sussidi agli investimenti. ·s ul problema del Mezzogiorno. le linee che scaturiscono dal Piano sono altrettanto poco promettenti. Lo sviluppo del Mezzogiorno viene indicato. accanto all'aumento dell'occupazione. come uno dei due obiettivi prioritari; ma la logica del Piano va in tutt'altra direzione. Come abbiamo osservato. la linea della ristrutturazione tende a ridurre l'occupazione nei grandi impianti. per disperdere la forza-lavoro fra le iniziative minori. dalla piccola impresa fino al lavoro domiciliare. Per il Mezzogiorno. questa linea di politica industriale pone interrogativi gravissimi. Nel Mezzogiorno. il settore delle piccole imprese si identifica ancora largamente con il settore tradizionale. settore che ormai da molti anni versa in una situazione di crisi. non riuscendo a reggere alla concorrenza proveniente dalle regioni del Nord. In questa situazione. i grandi impianti introdotti nel Mezzogiorno. hanno svolto il ruolo del tampone conIl Lacan deiseminari Pier Aldo Rovai/i Jacques Lacan Il seminario. Libro I. Gli scritti tecnici di Freud Torino. Einaudi, 1978 pp. 926. lire 20.000 1956-1959. Seminari di Jacques Lacan a cura di J. B. Pontalis Parma. Pratiche editrice, 1978 pp. 192, lire 3.600 La scission de 1953 documenti a cura di J.-A. Miller supplemento a Ornicar?. n. 7 Parigi 1977 A. Kremer-Marietti Lacanet la rhétorique de l'inconscient Aubier Montaigne. Parigi. 1978 (s.i.p.) S i tratta di capire perché Jacques Lacan inaugura nel 1953 i suoi seminari. diventati poi famosissimi. con «Gli scritti tecnici di Freud». Si tratta soprattutto di motivare perché oggi. nel 1979. dopo tanto lacanismo. è molto opportuno cominciare di qui. Oltre il lacanismo Dopo tanto lacanismo. Do un accento negativo a questa affermazione. Tanto vuol dire troppo. Lacanismo è nel senso di setta. Un'eccedenza di discorsi sventagliati sopra una molteplicità di terreni disciplinari - psicanalisi. arte. letteratura. cinema. politica, filosofia - che ha prodotto un effetto di ridondanza. E in parallelo il formarsi di gruppi di detentori. la cui identità (e. verosimilmente. il cui scopo) ha coinciso con la distanza che essi ponevano (o credevano di porre) tra sé. come possessori di un linguaggio specialistico. e tutti gli altri. L'immaginario. ci può insegnare lo stesso Lacan. funziona anche nelle politiche del sapere: costruzione di una propria idealità. esoterismo di comportamenti (anche nel caso di comportamenti pubblici). on sono cose nuove. Ma ci spiegano la ragione del carattere quasi «religioso» che ha avvolto il lacanismo: una teoria spesso ellittica ed elusiva. un leader indiscusso poco propenso ad abbassarsi al livello degli allievi; e. dal versante opposto, alcuni catturati dal fascino di farsi sacerdoti e molti bisognosi di avere un linguaggio esclusivo in cui immaginare di riconoscersi. L'industria editoriale, per la sua parte. ha ampliato l'effetto, per altro già moltiplicato da varie istituzioni culturali in profonda crisi di identità. Ci si potrebbe fermare a discutere sul lacanismo: chiedersi cosa significa un fenomeno di questo genere in cui l'effetto prevale sul contenuto, inseguire insomma questo non piccolo sintomo che ci porterebbe a delineare dei bisogni. o se non altr<>delle domande. delle aspettative. Qui. però. vorrei tentare qualche passo nell'altra direzione. Che accade quando si dissipa la nebbia del lacanismo? Cosa riusciamo a vedere? Si dirà che di lacanismi ce ne sono più d'uno. È vero. Personalmente riesco a leggere li piccolo Hans. non Spirali. Le cose però non cambiano. E neppure c'è bisogno di fare esperimenti artificiali. La lettura di un libro di documenti come Lacan in Italia (editi dalla Salamandra). sommata a parecchi altri segnali. ci avvertono che il «tempo per comprendere» è sufficientemente trascorso e che si sta avvicinando il «momento di concludere». Fuori della metafora lacaniana: è tempo di tirare i conti ed è possibile farlo. Stringere il diaframma Uno sguardo alla bibliografia può spaventare. Concretamente ci si può rivolgere a quella curata da Miche! De Wolf e ora ripubblicata in apprndice ai 1956-1959. Seminari. riassunti da Pontalis. Non sono tanto le mille pagine degli Scriui raccolti da Lacan nel 1966 (e tradotti da Einaudi nel 1974). ma proprio i Seminari giunti. con quello in corso. a 27. ciascuno dei quali è quanto meno un libro a sé. Il lettore scuserà se ne riporto l'elenco completo. ma già solo l'elenco dice qualcosa: «Les écrits techniques de Freud»; «Le moi dans la théorie de Freud»; «Les psychoses»; «La relation d'objet»; «Les formations de l'inconscient»; «Le désiret son interpretation»; «L'étique de la psychanalyse»: «Le transfert»; «L'identification»; «L'angoisse»; «Les quatre concepts fondamentaux de la psychanalyse»; «Problèmes tro una disoccupazione crescente. Se ora la politica industriale conduce ad un ridimensionamento dei grandi impianti. il Mezzogiorno si troverà ad aver perduto sia le sedi tradizionali di occupazione. sia quelle di ricambio. Riproporre gli interventi tradizionali sottoforma di opere pubbliche equivale ad abbandonare il Mezzogiorno. almeno per quanto riguarda lo sviluppo produttivo. Se a questo si aggiunge la constatazione che i flussi migratori verso l'estero sono ormai cosa finita e che anche le regioni del Centro-nord presumibilmente finiranno con l'attrarre popolazione dal Sud in misura assai minore rispetto al passato. si conclude facilmente che l'economia del Mezzogiorno. anziché fare passi avanti verso l'autosufficienza. sarà respinta sempre più verso il sussidio. Il disegno che il Piano propone per l'economia nazionale è dunque chiaro. Aspettarsi che esso venga precisato in termini tecnici più specifici. con !'indicruciaux pour la psychanalyse»; «L'objet de la psychanalyse»; «La logique du fantasme»; «L'acte psychanalytique»; «D'un autre à l'Autre»; «L'invers de la psychanalyse»; «D'un discours qui ne serait pas du semblant»; «... ou pire»; «Encore»; «Les non-dupes errent»; «R.S.I.»; «Le sinthome»; «L'insu que sait de l'unebévue s'aile a mourre»; «Le moment de conclure»; «La topologie et le temps». In Francia sono stati editi (presso Seuil) i resoconti dei primi due, quello del '63-'64 sui quattro concetti fondamentali della psicanalisi e quello del '72-'73 sul femminile («Encore» ), oltre a stralci di qualcun altro su riviste. In Italia è uscito soltanto il primo. Questo ci porta a concludere che l'essenziale è molto spesso, nel caso di Lacan. ciò che non è noto (o noto a pochissimi: quelli che hanno seguito di persona i seminari). mentre sono più conosciute le elaborazioni degli allievi. ortodosse o eretiche. Qui vale anche ricordare lo scarsissimo aiuto dei volumetti monografici (Fages, Palmier. la stessa Rifflet-Lemaire), o troppo tirati via o troppo parziali o troppo interni. Seppure si segnala qualche miglioramento, e mi riferisco al volume da poco uscito in Francia di Kremer-Marietti. che. pur non sottraendosi al mimetismo. è. per dirla schietta. un libro serio che cerca di mettere le cose una in fila all'altra. È precisamente questa, mi pare. l'unica regola di metodo che possiamo utilizzare: cercare di seguire i passi e.li questo autore e stringere il più possibile il diaframma. Vedere come si costruiscono e dove quelle sue nozioni che con il trascorrere degli anni Lacan dà per scontate rarefacendo sempre di più il suo discorso. per giocarci dentro anche. all'inseguimento di alcune cifre forse impossibili e che certo lasciano alle spalle la ricchezza delle analisi e delle vie d'accesso. Questo ha indubbiamente favorito quel lacanismo che dicevo. e questo, ancora. ci testimonia di un'idea formale di scienza che pretende. al culmine dell'astrazione, di ridiscendere d'un balzo sulla terra. assai più ricca di potere conoscitivo. Perciò è consigliabile il cammino a ritroso. Negli Scriui tecnici di Freud (paragonati per esempio ai saggi più recenti pubblicati sulla rivista Sci/icet: cfr. l'edizione parziale presso Feltrinelli) la densità e la articolazione dei riferimenti è di gran lunga più rilevante e più esplicita. Hegel. Heidegger. S. Agostino. Sartre (li cito in ordine di comparsa) per quel che riguarda il discorso filosofico. Il testo puntuale di Freud (puntualità destinata a scomparire). la Klein. Balint sul terreno propriamente psicanalitico. Lacan. per usare un termine che in quegli anni cominciava a circolare. è situato in un contesto: fa le sue operazioni allo scoperto. come è scoperto l'avversario - quella psicanalisi. americana ma anche non. che egli chiama con disprezzo «psicologia dell'io» in una polemica che. come accade spesso quando lo scontro è frontale. sottopone l'altro al letto di Procuste. Bisogna inoltre tener presente la natura propria di un seminario. Un altro raffronto si può fare con il coevo e 'dlft1/Jeta n'. Ì(rriaggi/lJ. t 979, pagiilà,i6 cazione dei singoli settori produttivi e del peso che ognuno di essi dovrà assumere. sarebbe contrario alla logica stessa del documento. Il Piano fa affidamento sull'iniziativa individuale degli imprenditori; compito delle autorità economiche è quello di restaurare le condizioni del profitto; tutto il resto è lasciato alla responsabilità dell'imprenditore. In questo spirito. i dettagli tecnici. di cui tanti commentatori hanno riscontrato la mancanza. non possono e non devono esserci. Un piano economico entra nel dettaglio quando vuole contrastare le tendenze spontanee dell'economia; ma il Piano triennale vuole invece assecondarle e proteggerle. Esso quindi si limita a tracciare le grandi linee. Per grandi linee. la struttura dell'economia italiana che il Piano ci prospetta può essere sintetizzata così. Un settore ristretto di grande industria. con funzione eminentemente direttiva; questo settore avrà un volto moderno. sia per quanto notissimo intervento-saggio Funzione e campo della parola e del linguaggio in psicanalisi, letto nel settembre 1953 al congresso di Roma. Questo saggio è giustamente considerato l'atto di fondazione del discorso lacaniano: direttamente egli vi enuncia la propria teoria del simbolico. della parola piena contrapposta alla parola vuota. una psicanalisi che si oppone a ogni fissazione sull'istintualità e sull'affettività, e naturalmente contro ogni psicanalisi intesa come ortopedia dell'io, normalizzazione del soggetto. Tra questo saggio e il seminario gli scambi sono del tutto evidenti, e diventano fin letterali. Ma altrettanto visibile è la diversità. Nella conferenza di Roma Lacan mira alla «costruzione», dà per inteso che il suo è un «sistema», lo comunica agli astanti come tale. un blocco di teoria pure se variegato all'interno e percorso da Giuseppe Chiari molteplici correnti. Il seminario si presenta piuttosto come apertura e scavo. Andatevi a leggere gli «scritti tecnici» di Freud. dice Lacan. prendetene questo punto e poi quest'altro. Confrontate con la Klein. Ora tornate a Freud. Ora seguitemi in questo esempio (il vaso di fiori reale e quello virtuale, tentativo di raffigurare il funzionariguarda le tecnologie che l'organizzazione sindacale dei lavoratori; sarà il volto avanzato del paese. Un settore assai più esteso di lavoro disperso. la cui funzione sarà quella di assicurare la base produttiva maggiore. di alimentare le esportazioni. e di costituire la zona dell'efficienza. Infine un altrettanto vasto settore terziario. costituito da borghesia impiegatizia. alimentato per fornire il consenso. Si dirà che questa è l'immagine di una società arretrata. e non quella di una moderna democrazia industriale. Ma questa è la struttura verso la quale il capitalismo italiano tende. ed è la stessa che il Piano triennale delinea. Per questa ragione. proprio perché esso è Io specchio di una realtà che si sta realizzando nei fatÌi. il Piano triennale non va accantonato come documento velleitario. ma va considerato con ogni serietà. mento dell'immaginario). Ora pensate a quello che diceva ieri Hyppolite sulla negazione. Andatevi a vedere Balint, e via di seguito. Lacan segue certamente un suo filo. e infatti un'indicazione è sempre presente: non staccatevi dall'esperienza analitica, è quel che accade lì. nel rapporto tra analista e soggetto. che bisogna cercare di comprendere. Ma attorno a questo centro egli fa giri ora più larghi ora più stretti, lascia e poi riprende l'argomento, sta anch'egli cercando e non sempre i ritrovamenti (questo vale per lo stesso esempio grafico del vaso di fiori) sono adeguati. Viene fuori insomma un procedimento che se ha un modello illustre lo trova nel metodo socratico: cavar fuori dagli altri ma anche da sé pezzi di verità. Cosa voglio concludere da queste osservazioni? Che c'è un Lacan «socratico» al lavoro nei seminari. mentre il nostro dibattito culturale ci ha abituati a vedere soltanto un Lacan sistematico. a fare i conti con i risultati già organizzati della sua teorizzazione. Non mi riferisco al lacanismo, ma ai critici più provveduti e lucidi. Ha ben ragione Franco Bella (in li mito dell'altro. Milano. Feltrinelli, 1978 e in diversi saggi) a smontare la nozione di

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