Alfabeta - anno I - n. 1 - maggio 1979

IlconflittociriO~vietnamita Analisi delle notizie Una «guerra invisibile» S econdo l'agenzia· di stampa «France Press», che cita un documento riservato del Comitato Centrale del PC cinese, il conflitto avrebbe fatto tremila morti da parte cinese e altrettanti da parte vietnamita. Questo dato contrasta in modo rilevante con i bilanci ufficiali, che parlano di decine di migliaiadi vittime. Non si tratta di un fatto solo statistico: esso mette in luce l'assoluta carenza di informazioni attendibili sia sulla natura del conflitto sia sulla successione degli avvenimenti sul terreno. In un articolo' del 16 marzo - sono pochi a sapere com'è andata la guerra al confine del Tonchino - il corrispondente da Hong Kong della Repubblica Tiziano Terzaniscrive: «I cinesi non hanno lasciato un solo corrispondente avvicinarsi al fronte e i vietnamiti [... ) hanno permesso solo aipochissimi giornalistigià accreditati ad Hanoi (tutti comunisti La fase calda del conOitto attraverso i quotidiani Febbraio 18 - Domenica «Attacco», «invasione», «sfondamento»: questi i termini con cui i titoli dei quotidiani annunciano l'offensiva cinese contro il Vietnam, iniziata nelle prime ore di ieri con un violento bombardamento di artiglieria. La Sinistra titola Scontro fra Vietnam e Cina, accreditando la versione cinese: «L'agenzia "Nuova Cina", in un comunicato delle 17,30 (ore italiane) ha annunciato che i combattimenti erano in corso in territorio cinese e che la Cina stava contrattaccando un'aggressione vietnamita nella provincia cinese dello Hunnan». Secondo fonti vietnamite. 20 divisioni cinesi hanno attaccato su 15 direttrici, penetrando in territorio vietnamita per una profondità di dieci chilometri. li Governo di Hanoi, denunciando l'invasione, ha rivolto un appello all'ONU. all'URSS e ai paesi amici. Una dichiarazione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti chiede contestualmente «il rientro immediato delle truppe cinesi dal territorio vietnamita e quello delle truppe viet dal territorio cambogiano». rivolgendo poi un ammonimento all'URSS perché si astenga dall'intervenire nel conflitto. 19- Lunedì Mosca intima a Pecbioo di ritirarsidal Vietnam occupato / L'ONU chiede pace, timori di attacchi russi io Manciuria è il titolo di testa su nove colonne che campeggia sulla prima pagina del Corriere della Sera. La nota del Cremlino afferma: «l'URSS assolverà gli impegni che ha assunto con il trattato di amicizia e cooperazione» firmato con il Vietnam. Sul piano militare le notizie sono scarse. Radio Hanoi sostiene di aver bloccato le punte offensive cinesi; la difesa sarebbe affidata alla sola milizia regionale. 20- Martedì Molti giornali annunciano con grossi titoli che l'offensiva cinese si sarebbe conclusa o. addirittura. che sarebbe iniziato il ritiro delle truppe. Le notizie in questo senso provengono da non meglio precisate «fonti diplomatiche» a Pechino. Washington ritiene superata la fase acuta della crisi è un titolo del Corriere della Sera. Secondo una corrispondenza del giornalista sovietico Victor Louis. comparsa sul quotidiano inglese Evening News. le truppe dell'URSS sarebbero state poste in stato d'allarme. Deng Xiaoping ribadisce al segretario dell'OSA che l'operazione cinese ha carattere «punitivo» e «circoscritto» alla zona di frontiera. 21 - Mercoledì Al termine di una giornata di voci e smentite. i giornali annunciano che le A cura di lndex-Archivio Critico de/l'Informazione. fedeli tranne quello della «France Press») di andare, solo se accompagnati da funzionari governativi, in posti pre-selezionati e in 20 occasioni prescelte. La guerra è stata così monopolio degli apparati di propaganda sia di Pechino sia di Hanoi». In effetti i servizi di intelligence (informazione e spionaggio) di diversi stati hanno giocato anch'essi un ruolo di primo piano, in particolare a Bangkok, dove si concentravano gli inviati speciali di tutta la stampa occidentale. Secondo la rivista americana Time, tre sono gli episodi più eclatanti di «misinformazione» emersi nella stampa: « Il terzo giorno dell'invasione, fu diffusa la notizia falsa che le truppe cinesi si stavano già preparando al ritiro. Il sesto giorno, si disse erroneamente che i cinesi avevano preso il capoluogo-chiave di Lang Son. Il settimo giorno, fonti di Bangkok riferirono che la Cina truppe cinesi non si stanno ritirando e che i combattimenti continuano. L'agenzia «Nuova Cina» informa che «le forze di frontiera dell'esercito popolare cinese di liberazione continuano a respingere le truppe dell'aggressore vietnamita». La Repubblica titola la prima pagina: I cinesi avanzano ancora/Occupata la città di Lao Cai/Mosca accusa l'America di complicità. li Tempo. citando fonti giapponesi, annuncia la presa di Lang Son. 22 - Giovedì Le forze cinesi alle porte di Cao Bang / 30 chilometri oltre il confine vietnamita titola Il Giornale. Le notizie sul conflitto rimangono confuse; la presa di Lang Son viene smentita, molti giornali affermano però che attorno a questo centro si prepara una «battaglia decisiva»; ma non mancano fonti secondo cui sarebbe in corso un ritiro «articolato» delle truppe cinesi. Frattanto il Corrieredella Sera «riscopre» improvvisamente la versione cinese e titola la prima pagina: Sorpresa: le truppe del Vietnam combatterebbero in terra cinese. Citando l'opinione diffusa negli «ambienti diplomatici» di Mosca, molti giornali parlano di «rappresaglia russa» ( Corriere della Sera) e di «truppe russe in allerta ai confini della Cina» (La Sinistra); la prima pagina del Manifesto porta il titolo: L'URSS minaccia l'attacco al Sinkiang. 23 - Venerdì Sulle prime pagine si leggono questi titoli: Battaglia decisiva a Lang Son (La Stampa); Pechino annuncia: la guerra sta per finire (Il Manifesto); O «blitz» cinese punta a distruggere le industrie vietnamite di conime (Corriere della Sera). Continuano ad affacciarsi ipotesi su un possibile intervento sovietico. È accertata una intensa attività della Marina sovietica nel Mar della Cina. Il capo del KGB Andropov ammonisce la Cina a fermarsi «prima che sia troppo tardi». Gli Stati Uniti chiedono ufficialmente la convocazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. 24 - Sabato Bombe cinesi nei pressi di Haiphong contro i rifornimenti appena scaricati dalle navi sovietiche titola li Messaggero in prima pagina. Il bombardamento di Haiphong è riportato con grande rilievo da molti quotidiani. fra cui Paese Sera, li Tempo, Il Popolo, li Giornale. La notizia. proveniente dai «servizi d'informazione thailandesi». viene smentita dal Dipartimento di Stato in tarda serata. riferisce L'Unità. Altri quotidiani titolano sul ponte aereo tra URSS e Vietnam per il trasporto di materiale bellico. Nuove notizie sulla presa di Lang Son e nuova smentita da parte vietnamita. Il Ministero degli Esteri nipponico riferisce che Hanoi si è detta pronta a aveva lanciato una serie di attacchi aerei contro depositi bellici presso Haiphong, dove le navi sovietiche stavano scaricando rifornimenti. Funzionari di Pechino e Washington smentirono la notizia entro poche ore, non prima però che raggiungesse le prime pagine di tutto il mondo». (Through a glass, darkly - 19 marzo). È interessantenotare che la notizia del falso bombardamento di Haiphong, smentita dal Dipartimento di Stato, proveniva da una grande agenzia di stampa USA, l' «Associated Press», notoriamente attenta alle linee di politica internazionale dell'Amministrazione. Perdi più-secondo Terzani-le «fonti solitamente bene informate» di Bangkok, citatedal dispaccio dell'AP, sono solitamente fonti vicine alla CIA. Il lettore che abbia la buona volontà di leggere la cronologia che abbiamo desunto dai quotidiani italiani potrà intavolare un negoziato non appena le truppe cinesi avranno lasciato il Vietnam. Ricevendo il Presidente della CEE Jenkins, Hua Guofeng ha parlato di «rischi calcolati» relativi a un'operazione «limitata nel tempo e nello spazio». Secondo la Repubblica, l'agenzia «Nuova Cina» avrebbe citato per la prima volta la presenza di truppe cinesi in località vietnamite. Nuove illazioni su una rappresaglia sovietica contro la Cina: il titolo di testa della Repubblica è La pace in pericolo. IL Ministro della Difesa sovietico Ustinov rivolge un nuovo monito alla Cina. A Pechino «si è convinti che i sovietici attaccheranno». Sui giornali appaiono versioni fortemente divergenti circa un comunicato sulla questione indocinese diffuso dalla Francia al termine di un incontro fra Giscard e Schmidt. Secondo Le Monde, il documento marca una divergenza franco-tedesca dalla linea della Casa Bianca. 25 - Domenica Il bombardamento di Haiphong è smentito sia da parte vietnamita sia da parte cinese. Dibattito al Consiglio di Sicurezza dell'ONU: violento scontro russo-cinese. Il segretario al Tesoro americano Blumenthal giunge oggi a Pechino. 26 - Lunedì Le notizie continuano a parlare di una battaglia decisiva in corso attorno a Lang Son: L'avanzata cinese è giunta davanti alla pianura di Hanoi titola il Corriere della Sera; intanto il viceprimo ministro Wang Zhen ha dichiarato ai giornalisti che la Cina non ha nessuna intenzione di spingere le sue truppe sino ad Hanoi. A Pechino, il segretario americano Blumenthal mette in guardia i cinesi dai rischi di «invasioni limitate» che possono provocare «guerre più estese». 27 - Martedì Diversi titoli di prima pagina sono dedicati alle dichiarazioni del vicepremier cinese Deng Xiaoping al Presidente dell'agenzia giapponese «Kyodo». Ce ne andremo dal Vietnam se lasceranno la Cambogia è il titolo della Repubblica. Secondo altri giornali Deng avrebbe escluso un legame diretto fra ritiro delle truppe cinesi. che verrà deciso autonomamente «entro una decina di giorni o un po' di più». e ritiro vietnamita dalla Cambogia. li Giorno titola: I cinesi sfondano: 80 km oltre confme. I giornali riferiscono che. secondo notizie ufficiose raccolte ad Hanoi. i cinesi avrebbero compiuto una puntata offensiva nel settore di Cao Bang. giungendo a 160 chilometri da Hanoi (men.o di 100. secondo il Giorno). • Mentre le /zvestia parlano di una ~(fa'l>~}l/'iÌ'. l ",;1JgiÌn'dJ'971}: pr1Mln~ 1'Ì1'f constatare che la «misinformazione» non si limita a questi tre episodi. In buona parte ciò è l'effetto (come sostengono il Time, Terzani e altri) delle manipolazioni incontrollabili che servizi segreti e fonti «confidenziali» operavano all'origine della catena informativa. Oltre alle parti in causa, infatti, lo svolgimento realedel conflitto era noto solo allepotenze che dispongono di satellitidi osservazione e di sofisticate apparecchiature di ascolto e/e1tronico delle comunicazioni. Cina, Vietnam, URSS, Stati Uniti e anche Giappone sono stati così protagonisti di un complesso gioco di alimentazione e di inquinamento delle sorgenti a cui attingono i mass-media di tutto il mondo. I giornali potevano fare ben poco di fronte a un flusso di informazioni quasi sempre incontrollabili, se non assumere un atteggiamento di grande cautela. In genere non è stato così e concentrazione di truppe cinesi alla frontiera del Laos, il ministro degli esteri Gromyko denuncia le forze che in America «vorrebbero usare i nuovi rapporti cino-americani per un ritorno alla guerra fredda.» li Corriere della Sera titola la prima pagina: Rapporto segreto francese prevede una risposta sovietica alla Cina; citando il quotidiano francese Le Monde. il giornale sostiene che il rapporto avrebbe convinto Giscard a discostarsi dalla linea di Carter e del suo consigliere Brzezinski. 28 - Mercoledì Carter chiede ai cinesi «ritiratevi dal Vietnam» si legge in un titolo di prima pagina del Corriere della Sera: ma nell'articolo il corrispondente da Pechino Piero Ostellino. parlando del messaggio che il segretario americano Blumenthal ha consegnato a Deng Xiaoping, riferisce la notizia al condizionale. Controversa l'interpretazione anche negli altri giornali. A sua volta Deng, parlando ai giornalisti americani, ha detto che l'azione cinese mira a «demolire il mito che il Vietnam sia la terza potenza militare del mondo» e che la fine dell'azione «non dipende da una parte sola.» L'agenzia «Nuova Cina», dopo aver menzionato una cittadina vietnamita conquistata dai cinesi, riferisce di combattimenti avvenuti per tre giorni nel distretto cinese di Ningming (Corriere della Sera, La Stampa). La maggior parte dei giornali parla di nuovi attacchi cinesi in direzione della piana di Hanoi; secondo il governo giapponese i combattimenti dovrebbero entrare in una fase decisiva entro 48 ore. Marzo 1° - Giovedì Consultazioni segrete sul Vietnam fra Pechino, Mosca e Washington? (La Stampa. I p.); Trattative a Pechino per bloccare il conflitto (La Repubblica. I p.): le rivelazioni su trattative segretissime in corso a Pechino sono fatte da Le Monde in un articolo di Alain Jacob (che compare tradotto su La Stampa). Altri giornali titolano invece sul rifiuto di Hanoi ad aprire trattative prima del ritiro delle truppe cinesi dal suo territorio (Corriere della Sera, Il Popolo, La Sinistra, ecc.). Anche sul piano militare le notizie divergono: la Repubblica parla di «totale interruzione dei combattimenti su tutto il fronte», ponendo in relazione la tregua con le trattative che sarebbero in corso, mentre il Giorno titola in prima Lang Son: la grande battaglia è cominciata. Mentre la Pravda rinnova con durezza i suoi moniti a Cina e USA, additando i rischi di una deflagrazione mondiale. a Pechino Hua Guofeng riceve Blumenthal. che gli rinnova l'invito a ritirare le truppe (ma il contenuto dell'invito è ancora una volta controverso: «pressante» secondo alcuni giornali. «edulcorato» secondo altri). talvolta è trasparente l'interesse a «rilanciare» notizie anche dubbie. Lo stesso vale a maggior ragione per le grandi agenziedi stampa. E certoche il conflitto cino-vietnamita ha dato luogo a una clamorosa div"Oricazionefra la scarsità di notizie attendibili e I'abbondanza di servizi, interpretazioni, previsioni e commenti. Se si considera che la sostanza di questa «guerra invisibile» è stata, secondo tuttigli osservatori, politico-diplomatica più che militare, appare evidente che la «guerra delle informazioni» ha costituito un aspetto fondamentale degli avvenimenti, poiché più della «guerra reale» poleva influire sull'aueggiamento di popolazioni e governi, dunque sullo sviluppo stesso degli avvenimenti. 2 - Venerdì I titoli sono perlopiù dedicati alla offerta ufficiale di trattative che la Cina ha rivolto al Vietnam. Nella nota di «Nuova Cina» non si pone alcun legame con la questione cambogiana, anche se un precedente dispaccio aveva fatto credere il contrario. Incontrando dei giornalisti inglesi, il vice-primo ministro cinese Li Xiannan dichiara che «abbiamo occupato alcune province», e che la cessazione del contrattacco non è «necessariamente subordinata all'inizio di negoziati con Hanoi» e che gli obiettivi dell'azione sono ormai vicini. Intanto una agenzia giapponese lancia la notizia di uno sconfinamento sovietico in Cina; il Dipartimento di Stato si rifiuta di confermare. 3 - Sabato Sul piano militare i conflitto è considerato dalla maggic.r parte dei giornali «stagnante» in combattimenti di posizione. I titoli vanno quasi tutti all'atteso discorso di Breznev, unanimemente considerato «moderato» e teso a rilanciare la distensione con l'Ovest. Diversi giornali danno per imminente il ritiro cinese; intanto Hanoi ha respinto l'offerta di trattative stante la presenza di truppe in territorio vietnamita. 4 - Domenica Con toni più o meno dubitativi, i quotidiani mettono in rilievo la notizia diffusa dall'agenzia nipponica «Kyodo» secondo cui il Comitato Centrale del PC cinese avrebbe già deciso la fine dell'operazione in Vietnam. Il vice-ministro degli esteri He Yig dichiara che la conclusione della «lezione al Vietnam [...) non tarderà». Totale incertezza sulla situazione al fronte. Umiliato l'«ioviocibile» Giap titola li Giornale annunciando l'entrata dei cinesi a Lang Son; Hanoi smentisce la caduta di Lang Son titola PaeseSera. La Repubblica cita «servizi segreti occidentali» secondo cui su tutto il fronte continuerebbe una tregu_a«parziale». 5 - Lunedì A Lang Son si muore ancora titola il Corrieredella Sera; per il Messaggero, invece, non si combatte da 24 ore. L'agenzia «Nuova Cina» ha annunciato la presa di Lang Son e del monte che la domina, da cui i vietnamiti bombardavano il territorio cinese. Hanoi continua a smentire, mentre secondo il New York Times i cinesi avrebbero preso la città da tre giorni, ma avrebbero atteso di dare l'annuncio per farlo coincidere con quello del ritiro. Secondo l'agenzia «Kyodo» il ritiro sarebbe già in corso, mentre il presidente Hua lo ha definito «prossimo». Intanto i servizi segreti USA hanno iniziato a dare alla stampa informazioni «ufficiose» sull'effettivo svolgimento del conflitto, ottenute grazie alle rilevazioni dei satelliti-spia.

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