Alfabeta - anno I - n. 1 - maggio 1979

Jacques Sadoul La storia della fantascienza Milano. Garzanti. 1975 pp. 392. lire 2.000 Alexei e Cora Panshin Mondi interiori Storia dela fantascienza Milano. Editrice ord. 1978 pp.149. lire 3.500 Autori vari All'ombra degli dei Milano. Mondadori. 1979 pp. 412. lire 3.000 Terry Brooks La spada di Sbannan Milano. Mondadori. 1978 pp.620. lire 7.500 John Ronald Ruel Tolkien O signore degli anelli Milano. Rusconi. 1970 pp.1372. lire 12.000 John Ronald Ruel Tolkien O Silmarillion Milano. Rusconi. 1978 pp.4~6. lire 6.000 Leo Lionni La botanica parallela Milano. Adelphi. 1976 pp. 225. lire 15.000 H anno ragione Fruttero e Lucentini. da sempre grandi sacerdoti della fantascienza. Di «scoperte» del campo ce n'è state un po' troppe. «Sono vent'anni che ci occupiamo professionalmente di fantascienza. e se non altro sappiamo ormai che cosa provassero gl'indigeni di certe isole del Pacifico. cui toccò in sorte nei secoli passati di venire "scoperte" ripetute volte. «Si sta Il sull'atollo a cogliere banane. pescare. macinare miglio. a celebrare nascite. funerali. matrimoni secondo i soliti riti. ed ecco apparire all'orizzonte una vela. Chi sarà mai? È uno scopritore portoghese. che sbarca eccitatissimo. carico di strumenti scientifici. taccuini. bandierine[ ...] «Ritorna la quiete. passano gli anni. Ed ecco un'altra vela. un altro scopritore. questa volta olandese. che non sa niente del primo ma è altrettanto eccitato. zelante. inquirente. fiero d'essere approdato per primo al nostro atollo. E ci fa le stesse domande. e noi gli diamo le stesse risposte. E la stessa cosa si ripete qualche anno dopo col navigatore inglese. francese. spagnolo. chi è il piu grande scrittore di f.s.? perché la f.s. ha tanto successo? come definireste in due parola la f.s.? chi legge la f.s.? La scoperta della fantascienza è diventata una specie di evergreen giornalistico. come il mostro di Loch Ness. l'intervista al superstite di Adua. l'articolo di colore su come si distilla il vero cognac» (da «Incontro ravvicinato con la fantascienza». in Pubblico 78. a cura di Vittorio Spinazzola. Milano. Il Saggiatore. 1978). Come occuparsi della fantascienza. dunque? L'alternativa alle scoperte sempre rinnovate è. fra gli appassionati del genere. una specie di storia sacra. fatta di «convenzioni» (che poi sarebbero congressi. in una traduzione meno assurda). che assegnano premi. mai messi in discussione come tali; scrittori che altellano di rivista in rivista. pagati in cents a parola. e cambiano pseudonimi con altrettanta frequenza; disprezzo. rancore e invidia malcelata per il «mainstream». che sarebbe tutto quel che si scrive al mondo fuori dalla f.s. e segue una classificazione per generi e per epoche. i Favolosi Anni Quaranta e l'Età delrOro. la Fantasy e la Science Fiction. il genere tecnologico e quello sociologico. Space Opera e Sword & Sorcery ... Si tratta di classificazioni che seguono effettivamente il ciclo della presenza editoriale della f.s. negli Stati Uniti. le mode editoriali ,. i rrirPri rli ~PIP7io- --- - -· ---· --· ., _____ ne chevia via si sono succedute. Lavori come La storia della fantascienza cli J~cques Sadoul? Mondi irr_::; ori_ St;: ria d~(a fantas~•.:;,za di Alexei e Cora Pao_:,;,n mostrano questi meccanismi molto chiaramente. egli Stati Uniti la storia della fantascienza è una storia di riviste popolari (in quella carta grigiastra detta pulp. che ha ceduto loro anche il nome); di operatori editoriali più o meno imbevuti di una poetica personale; di gusti tematici del pubblico. ln Italia però questo discorso resta inefficace. trattandosi di un genere di importazione: le mode arrivano in riI mondimpossibli dellafantascienza tardo. accavallate fra di loro; le scelte delle riviste sono compiute sulle traduzioni e non sulla produzione. il pubblico è piu indifferenziato e passivo. Banale e obsoleto l'approccio in termini di sociologia delle comunicazioni di massa. poco pertinente quello storico interno. resta il problema del consumo massiccio di un genere di letteratura popolare decisamente chiuso e specifico ma sufficientemente duttile per non riuscire facilmente definibile secondo tematica. come invece sono i gialli (delitti e investigazioni). i rosa (amore). la pornografia (sesso). o una tecnica (fumetti. fotoromanzi. vita vissuta). li futuro. la scienza. la tecnologia. «avvenimenti fantastici considerati realisticamente». la «speculazione razionale». eccetera. sono tutte possibili tematiche magari frequenti per la narrativa fantascientifica. ma nessuna di esse è essenziale: non è difficile accumulare controesempi. In realtà la fantascienza si definisce come genere per le sue specifiche convenzioni; ma queste non riguardano tematiche o tecniche precise (che semmai definiscono le sue sottospeci. avventurosa. sociale. magica. ecc.). Piuttosto si tratta della nozione alquanto metafisica di possibilità in generale: la fantascienza si concede un uso assai ampio della libertà di mentire che è proprio della narrativa e spesso ne esplora i limiti piu estremi. ai confini fra inverosimiglianza. impossibilità e inintelligibilità. Vediamo qualche esempio di questa manipolazione in testi pubblicati di recente in italiano. Jay Seward incontra nella nebbia una nave misteriosa che lo conduce nell'isola fatata di Circe. dove lui è Giasone o la sua reincarnazione dopo migliaia di anni. Qui conduce finalmente alla vittoria la setta della dea Ecate contro Apollo. La dea è l'ultimo superstite di una super-razza. Apollo una macchina terribile. fra Giasone e Jay Seward c'è una sorta di identità/ contraddizione inconscia (La maschera di Circe di Henry Kuttner. in All'Ombra degli Dei). Peter Stone è un enfant prodige della sociologia; profetizza il collasso della società americana che puntualmente si realizza; nell'inferno della decadenza è raccolto da un gruppo di ricerca di una misteriosa organizzazione che si propone di restaurare la civiltà e colonizzare le stelle. Dopo una buona dose di violenza e avventure. trova l'amore e la casa nella caverna dove lavora l'organizzazione (Stephen Goldin. La carovana. Urania 771. Milano. Mondadori. 1979). Un vagabondo viene fatto oggetto di un esperimento di viaggio nel tempo. che riesce. Ma il presente in cui riemerge dal suo viaggio nella preistoria non è piu il nostro. per via di qualche impercettibile modifica introdotta dalla sua presenza nel passato. Il vagabondo deve tornare indietro per rimediare; ma qui incontra il primo se stesso. e la catena prosegue (William Tenn. «Io. io stesso e me». Nel migiiore dei mondi possibili. Milano. Longanesi. 1979). Alistair Crompton è stato dissociato da piccolo in tre personalità. cui desidera ricongiungersi. Ruba il profumo piu delizioso dell'universo oP11• - t~]ça in cui lavor,. A -· --"d ta_bQui ;~- __ ~ ~• dà allo spazio. ... 11i.:ontraltri mondi. altri se stessi. p"ericolose contraddizioni. molti labirinti esterni e interni. Il suo «matrimonio alchimistico» con le sue altre tre personalità riesce·. ma a prezzo di trasformare la molteplicità e la discontinuità esterna in confusione interna (Robert Shekeley. Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton. Urania 757. Milano. Mondadori. 1978). Da questi riassunti. selezionati peraltro in maniera piuttosto casuale. si vede chiaramente un meccanismo fondamentale del genere: la Ugo Volli finzione non si istituisce nel mondo. ma in qualche modo intorno al mondo!. sù di esso. Può trattarsi di una banale. ma alquanto terrificante estrapolazione sul medioevo prossimo venturo. oppure del futuro (che è uno stato della realtà. non dei singoli personaggi che vi abitano) di un altro universo accanto al nostro o di una linea temporale che ci avvolge. Quel che conta è che la sospensione delle regole di veridicità del discorso verte non su questa o quella caratteristica della realtà (la signora Emma Bova1y. o un certo Castello boemo) ma sulla sua intera costituzione. In ciò non c'è assolutamente soluzione di continuità fra fantascienza e fantasy: il mondo di Valle d'Ombra e Paranor e Tyrsis (Terry Brooks. La spada di Shannara). e quello di Eriador e Gondor (Tolkien. J/ signore degli anelli e li Silmarillion) non sono affatto diversi per principio dall'isola di Circe (Henry Kuttner. op. cit) o dalla Los Angeles disastrata di Stephen Goldin. Spesso nelle opere di fantasy c'è un possibile aggancio piu o meno larvato a qualche lacuna del nostro ordine temporale. nel passato o nel futuro. Ma questo non è assolutamente indispensabile: conta solo una certa manipolazione piu o meno timida. piu o meno elaborata. piu o meno parodistica e morale sulla struttura complessiva di quell'Enciclopedia di fatti. leggi. personaggi. luoghi che è lo sfondo «reale» di ogni invenzione letteraria «realistica». Insomma la fantascienza e la fantasy hanno a che fare con «mondi possibili». «universi paralleli». «altre dimensioni». «futuri alternativi» (per usare una terminologia della fantascienza stessa). anche quando questi operatori strutturali non sono esplicitamente utilizzati. come accade sovente. Una constatazione analoga. anche se fortemente segnata da valutazioni ideologico-letterarie. è espressa nell'opposizione fra Villaggio e Mondo Oltre le Colline. che Alexei e Cory Pan hin mettono alla base del loro Mondi interiori - Storia della fantascienza. «Ogni narratore può scegliere di ambientare le sue storie - i suoi commenti sull'universo - nell'uno o nell'altro dei due regni dell'immaginazione. Il primo è un mondo in cui dominano le realtà (i fatti) della percezione diretta. Tale mondo è l'immagine mimetica dei luoghi noti e quotidiani che sono conosciuti da tutti i lettori: la Caverna. o la Città. o il Villaggio Globale. Il secondo è un mondo al di là dei fatti. e in cui la fantasia speculativa corre liberamente: il Mondo Oltre le Colline». La fantascienza sarebbe la resurrezione del Mondo Oltre le Colline. espropriato dall'espansione del Villaggio a tutto il mondo durante il XIX secolo. Naturalmente le Colline devono diventare altri pianeti. nuove galassie. tempi diversi. o piu semplicemente corsi di eventi indipendenti da quello reale. ~er p0te~ ~!~~!~~ :!! ~~~ ~;::- primente di un Villaggio sempre pili vasto. di un dominio della realtà sempre piu penetrante e estensivo È certamentP ~- ··b.l b: 1 : cert~ - • -- .,vss1 1e sta I ire una .. ., ,msura dell'«alterità» dei élomini fantascientifici. a seconda di quanto siano conservate le caratteristiche fondamentali della nostra Encicldpedia. La f.s. cosiddetta sociologica è. da questo punto di vista. meno «altra» di quella magica. le narrazioni del prossimo futuro si allontanano meno di storie remote nello spazio e nel tempo. Ma non si tratta qui di realismo. nel senso jamesiano di «prendere ispirazione dalla vita stessa» o in quello lukacsiano di rispecchiare i processi storici reali. Il problema è semmai di \ledere quali stereotipi dell'Enciclopedia sono conservati. Cosi in realtà le storie di f.s. modellate sulla vecchia narratiya di avventure marine o western (space opera) o le altre che raccontano di ~t ,, \'>,f)\" ,\::\ ~\ V;~.h h' ,\.•\'),'•hl\>\\, alfabeta n. I, maggio /'979, pagina I S grandezze e cadute di imperi galattici secondo modelli storici divulgati a scuola (spesso si tratta di pseudoimperi romani in attesa dei loro pseudobarbari che provocheranno uno pseudomedioevo) sono molto poco «altre». Q uel che è interessante in questo gioco è verificare fino a che punto si possono ferire i presupposti nar.rativi. il back-ground realisticorappresentativo senza rendere inintellegibile la narrazione. Tolkien è un esempio notevole della possibilità di costruire e arredare minutamente, quasi con minuzia patologica. un altro universo. da un dio musicista fino alla vegetazione di certe valli e alla storia di alcuni anelli. passando per 4 alfabeti. un calendario. tavole cronologiche e genealogiche da far inorridire i profeti dell'antinozionismo. trentotto pagine di indice dei nomi. All'estremo opposto i romanzi piu recenti di Shekeley sono pressoché inafferrabili nel succedersi di fondali esplicitamente indicati come irrealistici e provvisori. Per non parlare della stupenda e letterale fantascienza della Botanica parallela di Leo Lionni. È possibile descrivere queste tipologie di alterità o irrealismo? Un modello suggestivo. anche perché ha lontane origini nella pratica narrativa fantascientifica. è la teoria dei mondi possibili letterari. recentemente avanzata da qualche semiologo della letteratura. Lucia Vaina. Umberto Eco. Maria Corti. Secondo questo modello ogni storia potrebbe essere analizzala in una serie Clwrlemagne Palestine di mondi. o strati di cose possibili. corrispondenti alla descrizione del narratore. alle speranze. attese. credenze dei lettori. a quelle dei personaggi e cosi via. Il congegno narrativo funzionerebbe per buona parte sugli effetti del gioco dei mondi: concordanza o discordanza fra sviluppi della narrazione e attese del lettore-tipo (previste dall'autore). fra credenze dei personaggi e «realtà» del racconto. fra «arredamento» dei mondi possibili e Enciclopedia della cultura. Di particolare rilievo sarebbero da questo punto di vista le «relazioni di accessibilità» o di possibilità relativa che intercorrono fra i mondi. soggette a precise restrizioni. Per esempio non sarebbe accessibile. rispetto a un mondo letterario. un altro mondo che ne violi le proprietà definitorie o «essenziali»: rispetto alla Recherche non sarebbe possibile un mondo in cui Charlus fosse eterosessuale o i Verdurin nobili. A prima vista la fantascienza sembra il terreno di elezione per analisi del genere. L'intuizione di altra realtà. che sta alla base del concetto di mondo possibile. vi domina· incontrastata e talvolta esplicita. Sarebbe interessante verificare questa possibilità. Certo è che la fantascienza appare molto piu liberale dei semiotici dei mondi possibili nelle sue convenzioni di possibilità. anzi ci gioca esplicitamente. La negazione delle proprietà essenziali («se mia nonna avesse le rotelle [...]»). l'invenzione di oggetti e proprietà escluse dalla nostra Enciclopedia, e anzi impossibili. come la velocità superiore a quella della luce. il viaggio nel tempo. l'iperspazio. fino ai terribili BEM (bug-eyed monster). Insomma si direbbe che gli Universi Paralleli e le Altre Dimensioni della fantascienza. pur narrabili. risultino spesso e volentieri mondi impossibili. Come analizzare dunque questa narrativa di mondi impossibili? Una strada è forse un'opportuna liberalizzazione della teoria dei mondi. Un'altra potrebbe prendere in considerazione la tipologia delle «linee di vita» dei personaggi. i loro spostamenti nello spazio e nel tempo, che sono alla base dei «paradossi» fantascientifici. Quel che è certo però è che per comprendere i meccanismi di un genere cosf «popolare» e «di consumo» come la fantascienza. lo studioso deve aggiungere ai suoi strumenti storici e filologici e sociologici e semiotici, tutti lustri e asettici. vecchi alambicchi e mortai alchemici: la Possibilità. la Realtà. il Tempo ... Per capire la Fantascienza. la Critica deve farsi un po' Metafisica.

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