L’Acropoli - anno II - n. 16 - aprile 1946
'· . ,.,. ASPETTI POLITICI DELLA GUERRA PARTIGIANA 155 sta, ohe èra di- una generosa ingenuità, non venne neppure presa . sul serio dall'affannatissimo generale. Costituite allora le prime bande volontarie, si volle affidarne if comando ad alti ufficiali di carriera, a stimati colonnelli: Ma tutti, con un pretesto o con l'altro, si scher• mirono : non si fidavano di quel,e formazioni ' irregolari ', avrebbero aspettato che diventas~ero battaglioni e reggimenti, sarebbero rimasti in attesa del momento propizio perpassarelelinee e raggiungere l'esercito, erano molto sèettici, loro che la sapevarfo lunga, sulla possibilità di una qualsiasi azione militare, e intanto se ne stavano quasi tutti rintanati, .o tutt'al piu ammettevano la possibilità di qualche isolata t . • azione di sabotaggio. ' Non posso accettare il posto di comando che mi offrite - scriveva in -quei giorni un ufficiale ad alcuni giovai:ii saliti in montagna - perché credo che sia mio dovere lavorare piu concretamente. Io sono coliv!nto ohe in Italia- non possa verificarsi un movimento partigiano sul tipo di quello jugoslavo, fatto con bande· armate. Tra pochi giorni sarete ·costretti a sciogliervi e la vostra opera sarà inutile'. E adduceva i ~otivi : mentre in Jugoslavia il movimento partigiano si era manifestato dopo il lungo e meticQloso lavoro organizzativo s~greto, in Italia glì indivivui saliti in monta– gna erano pochi, impreparati, senza quadri e senza collegamenti ; di li a po.co non avrebbero avuto piu un colpo da sparare ; la po– polazione, div_ersamente dalla Jugoslavia, era ostile o iJ!differente ; la conformazione del terreno non si prestava alla guerriglia. E con– cludeva : ' quellò che dico lo affermo in virtu di quell' esperienza militare che crédo essermi fatta in tanti anni. Dico a te perciò ed ai tuoi c~mpagni di desistere da quella che è una pazzia '. In molti casi non era viltà o amore del quieto. vivere,· che tratteneva gli uf– ficiali di professione dalf assumere il comando delle bande, ma una irriducibile diversità di struttura morale, una scolastica concezione· del mestiere militare, un' ìinpotenza a comprendere la situazione politica generaie, che imponeva proprio quella forma di lotta come unica via di salvezza. La congenita incapacità di questi ufficiali a dirigere la guerra partigiana, si manifestò in Piemonte quasi sù– bito, quando venne affidato ad alcuni colonnelli ìl comando di vari settori: .questa prima struttura di comàndo-, imposta dall'~lto e dal– l'esterno, con forQtalistica pedanteria e scarsa aderenza alle effettive necessità, si rivelò inefficiente, e fu beri presto abbandonata. I co• oteca Gino Bi~nco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy