L’Acropoli - anno II - n. 16 - aprile 1946
154 ALESSANDRO GALANTE GARRONE ' conto di insistere su questo punto, se si vuol comprendere ciò che fu, nelle s~e stesse origini, il moto partigiano. La verità è che questa armata, cosi come tante altre unità nelle stesse congiun– ture, còlta dall'armistizio nel corso affrettato e delicato delle opera– zioni di ritorno dalla Francia, si dissolse e liquefece senza colpo ferire, e s~nza neppure tentare un embrionale accenno di rforganiz– zazione _in vista di un'eventuale resistenza al tedesco. E, quel che è piu gravè, altre unità stanziate in Italia, perfettamente equipaggiate, ,incora lontane dai Tedeschi, che del resto sarebbero arrivati in forze esigue, non diedero prova di maggiore saldezza. Nella maggior parte dei casi, il contegno dei generali, degli ufficiali superiori, ai quali in– combeva in quèi momenti supremi la responsabilità dell'iniziativa, fu una cosa triste e. umiliante : sbalorditi, irresoluti, inertt e poi soggio– gati dal mito dell'irresistibile potenza tedesca, a un certo_momento non pensarono che a mettersi in salvo, a trarsi d'impiccio, e porre al sicuro le cose loro, pe'rfino la loro mobilia; si vestirono di panni bor,' ghesi, lasciarono che le truppe, lasciate a sé,. si trasformassero in torme di fuggiaschi travestiti, miserando spettacolo per le nostre cam– pagne. Le armi non furono consegnate ai primi volenterosi patrioti, ma abbandonate, e in taluni casi custodite per darle ai Tedeschi, e gli animosi che vollero impossessarsene dovettero ricorrere ai primi atti di forza. ' Mai come in .quel giorno - scrive Livio Bianco, un· avvocato, un 'politico ', che proprio allora decideva di salire in mon– tagna e di impugnare un'arma per la prima volta: nella· sua vita - abbiamo capito 'cos'è e cosa vuol dire l'onore_ militare e la dig11ità nazionale : quelle parole, che spesso ci ·erano parse insopportabil– mente convenzionali' e guaste d'4,la retorica, ora ci svelavano la loro sostanza dolorosamente umana, attraverso li! pena che ci stringeva il ~uore e· la vergogna che ci· bruciava. E fu µn motivo di piu, .per gli antifascisti, di passare decisamente all'azione '. Ed ~n 1altro fatto è n·otevole : i ' borghesi ', i '.politici ', i fu. turi capi partigiani, fecero di tutto, in quei primi momenti, per avere dalla loro ·i militari, ma ne ebbero un reciso rifiuto. Il 9 settembre 1943, Duccio· ·Galiberti si presentaYa al generale comandante la zona di ·Cuneo, e gli chiedeva formalmente, a nom~ ,dei .compagni ·def partito d'Azione, l'arruolamento vòlontario negH alpini : l~ pq:,po- Biblioteca Gino Bianco
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