L’Acropoli - anno II - n. 15 - marzo 1946

. ' I ' ' I f H,8 IN CORSIVO I care che per infiniti altri la politica è un elemento fra gli altri, oj;e non escl'!de– lJ sopraffà la vita di famiglia, il pensiero delle ricerche scientifiche, l' attivita. ectJnomica. Non si deve commettere l'errore di bl'uciare in un momento le ener– ~Ìe folitiche - che' in Italia non sonò mai state sovrabbondanti - créando lun– ghi peri.odi di sazietà e· di disgusto. Bisogna lasciare al cittadino la sua libertà, e la sua opi;ione ; chiamarlo a rispondere in determinati momenti, consultarlo, _ .liberamente e lasciandogli la cosc.ienza ~i compiere una funzione importanfe e– non sfornita d'iniziativa. Questi, in complesso, sono gli svantaggi dei partiti chiusi che controbifanciano quelli dell'anarchia demo'cratica tante volte deplorata. · La medtazione fra i due conc~tti talora potrà .definirsi per legge (p. e. nella legge elettorale), ma in realtà de.ve definirsi nel costume : quale ,che si sia la legge rimarrà pur sempre aper~a qualche porta per l'.irregolare sviluppo della politica, come sempre abbiamo ·a nostra disposizione' la finestra se vogliamo sfracellarci sul. f ' ' ' ' marciapiedi. Cerfi scantonament~ devono essere sopratutto impediti dalla coscienza. pubblica e dal costume, e per creare i_l costuniii'noi abbiamo elementi d'esperiem;a da usare. Opporci a•·tutto ciò che ci offese nel fascismo e a tutto ciò che spianò· r , I , la via al fascismo. In tale mediazione per.enne potremo_ sperare in lfna feliçt1 sintesi di grandi personalità, contemperate_ dp potenti correnti ~'opinione. Solo gli sciocchi possono pensare e dire che W. Churchill e F. D. Roosevelt sono stati dittatori! ; , I Bibtì_qteca Gino Bianco

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